0

The Movies - Recensione

Signore e Signori, è con grande piacere che abbiamo l’onore di presentarvi… THE MOVIES!

RECENSIONE di La Redazione   —   11/11/2005
The Movies - Recensione
The Movies - Recensione
The Movies - Recensione

Creare... giocando...

Qualcuno (soprattutto tra i più giovani) potrebbe anche non averne mai sentito parlare, e quindi chiedersi giustamente: che cos’è questo The Movies di cui si parla con così tanta enfasi?
Beh, detto in modo semplice, e anche abbastanza banale, è “la rivoluzione del mondo dei videogiochi”, ma più precisamente, è “la possibilità di creare”. Creare è qualcosa che è sempre stato slegato dal mondo dei videogiochi, ci è sempre stato precluso. Certo, voi direte “e gli editor dove li metti?”, ma gli editor ci hanno sempre e solo permesso di prendere pezzi che fanno parte di un videogioco, e montarli in un altro ordine per poi usufruirne comunque con lo stesso gioco. Finora abbiamo potuto creare mappe e scenari di gioco, ma non ci è mai stato possibile, ad esempio nel caso di un gioco su ristoranti e cucina, inventarci una ricetta di cucina, cucinarne gli ingredienti in un tegame virtuale e poi vederne il risultato su un piatto altrettanto virtuale.
Grazie a The Movies invece, potremo scrivere la nostra sceneggiatura, scegliere le ambientazioni, i costumi, gli oggetti di scena, gli attori, cosa far fare loro e quali atteggiamenti tenere, in parole povere “girare un film”. E poi decidere e montare la colonna sonora, doppiarlo e sottotitolarlo. Infine, esportarlo e mostrarlo come un qualsiasi filmato .wmv (Windows Media Video 9) accessibile e visibile per tutti a prescindere dal possesso del gioco… The Movies quindi vuole darci la possibilità di creare un film partendo da zero e vedere cosa ne viene fuori.

The Movies è un gioco enorme, composto da 3 parti distinte che in alcune situazioni si sovrappongono tra loro

Creare... giocando...

O almeno questa è l’idea di fondo. L’idea intorno alla quale quel gran maestro di nome Peter Molyneux ha costruito il progetto di The Movies, un progetto così ambizioso, che in caso di riuscita avrà dato vita al gioco più innovativo dell’ultimo ventennio, ma che in caso di fallimento l’avrà condannato ad un flop di dimensioni altrettanto apocalittiche.
Non c’è che dire, è uno che sa come movimentarsi la giornata…
Prima però un po’ d’ordine. The Movies è un gioco enorme, composto da 3 parti distinte che in alcune situazioni si sovrappongono tra loro: la fase gestionale, il tool per la creazione effettiva dei film, e lo Star Maker che ci permette di forgiare una star a nostro piacimento. Quindi, per non fare un’inutile confusione terremo del tutto separati questi tre aspetti, mettendo eventualmente dei rimandi alle altre sezioni qualora fosse indispensabile.

The Movies - Recensione
The Movies - Recensione

…appunto, giocando…

The Movies è fondamentalmente un gestionale. All’inizio avremo un grande terreno vuoto, il resto starà a noi. Dovremo edificare le strutture necessarie per la produzione, assicurarci che siano connesse alla strada principale, ingaggiare gli operai per edificare, riparare e tenere puliti gli edifici, abbellire lo studio… insomma, le solite cose che ci si aspetta di fare in un qualsiasi gestionale, solo ambientato nel mondo del cinema.
Una volta ben piantate le fondamenta del neonato studio vedremo entrare la solita combriccola di aspiranti stelline ed egregi signori Nessuno, tutti con l’obiettivo di diventare famosi. Tra loro dovremo scegliere quelli che consideriamo i più promettenti e ammetterli alla nostra scuola di regia e recitazione (semplicemente basta “acchiapparli” con il cursore e “scaricarli” nell’apposita stanza e il gioco e fatto, come in tutte le assunzioni…). Ovviamente non dovremo assolutamente scegliere a caso! Ogni persona è diversa dall’altra (alti, bassi, magri, grassi, belli, brutti, simpatici, stressati, ubriaconi, ingordi, tanto per dirne qualcuna…), quindi dovremo fare attenzione a non ritrovarci tra le mani un problema che cammina. Prima di assumerli avremo a disposizione appena una descrizione delle loro peculiarità, solo una volta ingaggiati potremo vedere effettivamente i rispettivi “punteggi” rappresentati da comodissime barre che si riempiono e si svuotano, raggruppate per argomenti in simpatici balloon fumettistici che appaiono con tanto di “pop” quando ci clickiamo sopra.

Ci vogliono i membri della troupe, gli sceneggiatori e, più avanti, i ricercatori e gli assistenti delle “star”, e noi dovremo occuparci di selezionarli e assumerli

Attori, registi e comparse però non bastano per girare un film: i copioni non piovono dal cielo; le telecamere e i microfoni non si muovono da soli. Ci vogliono i membri della troupe, gli sceneggiatori e, più avanti, i ricercatori e gli assistenti delle “star”, e noi dovremo occuparci di selezionarli e assumerli. Attenzione però, non pensiate che sia così semplice! Il numero di persone che chiederanno di lavorare per voi dipenderà sempre dal livello dello studio, quindi se vi allargate troppo rischiate di trovarvi senza nemmeno accorgervene, a corto di personale. Finché si tratta di persone che scivolano sulle bucce di banana lasciate per terra va anche bene (anche se i rifiuti riducono il livello dello studio); pensate però a cosa accade se un set nel quale dovete girare una scena è pericolante ed è stato chiuso, o se mancano membri della troupe o comparse: le riprese vengono sospese! Quindi, come consiglio generale: assumete tutti! Non saprete mai quando ne potreste avere bisogno, quindi quando vedete qualcuno davanti ad una porta assegnategli qualcosa da fare, anche un lavoro diverso da quello per cui è venuto, tanto nessuno perde l’esperienza accumulata in precedenza, e in futuro potrete sempre rimetterli al posto giusto (chi ha avuto questa idea geniale meriterebbe una statua!).
Per il resto, come in tutti i gestionali di questo mondo, valgono i soliti 5 cerchi olimpici: Ordine, Ordine, Ordine, Ordine e ancora Ordine. Non costruite alla rinfusa altrimenti vi scavate la fossa da soli!

The Movies - Recensione
The Movies - Recensione

Piccoli, fastidiosi dettagli

Sembra strano, ma nonostante la cura maniacale che è stata profusa per ogni singolo aspetto del gioco, è clamorosamente sfuggito un difetto che risulta rapidamente frustrante: mi riferisco al meccanismo tramite il quale ci è consentito smontare, spostare o sostituire gli edifici e, soprattutto gli innumerevoli oggetti di cui dovremo tempestare lo studio.
Finché si tratta di edifici il tutto è abbastanza realistico quindi, per quanto scomodo, è comunque accettabile, infatti, per spostare o demolire una struttura dovremo prendere uno dei costruttori e “scaricarlo” sull’icona che rappresenta ciò che vogliamo fare subito a fianco dell’ingresso. Ovviamente questo sarà possibile solo con il tempo attivo, visto che durante la pausa non possiamo spostare nulla.
E’ proprio l’impossibilità di spostare alcunché il nodo della questione: spostare o demolire un edificio è un evento abbastanza raro (anche se ogni tanto bisogna farlo perché vi dico subito che tutto all’interno dello studio non ci sta!), ma gli ornamenti, e i vari oggetti che non potremo fare a meno di mettere andranno cambiati di continuo per tenere dietro alle mode e ai miglioramenti tecnologici. Tenete conto che solamente intorno ad ogni camper delle star è indispensabile piazzare un paio di auto, qualche pianta, attrezzi ginnici vari, statue e via dicendo, moltiplicatelo per il numero di star da soddisfare e vi renderete facilmente conto che ogni aggiornamento della “sezione caravan” costa un quantitativo esagerato di tempo, sia personale che di gioco. E la stessa cosa vale per altri dettagli come i bidoni della spazzatura, i telefoni, le cassette della posta e via dicendo, e vi sarete fatti il quadro della situazione. Sinceramente sarebbe stato molto apprezzato un sistema più comodo, quanto meno per gli oggetti. Non si pretendeva certo un sistema di sostituzione generale automatizzata, ma almeno il poterli spostare ed eliminare durante la pausa.

The Movies - Recensione
The Movies - Recensione

Le “Star”… (mi raccomando, leggetelo con inflessione altamente snob!)

…’ste grandissime scassatrici di p… ehm... queste meravigliose persone…
Croce e delizia dei produttori di tutto il mondo (il che a questo punto comprende anche noi che giochiamo a The Movies…), diventeranno ben presto la principale occupazione e, subito dopo, preoccupazione.

...con forse l’unica eccezione delle relazioni con le altre star, che necessitano di molto tempo e costringono a scegliere se coltivare un buon rapporto o girare un film…

Le “Star”… (mi raccomando, leggetelo con inflessione altamente snob!)

Più diventano famose e più sono esigenti. Più sono esigenti e più diventano incontentabili. E il caravan, e gli assistenti, e lo stress, e la noia, e i vizi, e le cure estetiche; senza parlare di quando bisogna andarle a cercare per tutto lo studio perché si sono assentate dal set.
All’inizio sarà abbastanza faticoso e frustrante, ma con un po’ di esperienza sarà possibile gestire quasi tutte le abilità, con forse l’unica eccezione delle relazioni con le altre star, che necessitano di molto tempo e costringono a scegliere se coltivare un buon rapporto o girare un film…
Si potrebbe anche pensare di lasciare perdere la fama delle star, ma questo è del tutto impossibile, perché è indispensabile per sbloccare buona parte degli edifici avanzati, come l’Advanced Movie Maker, intorno cui ruota l’intero gioco.
Quindi rimboccatevi le maniche perché sarà la vostra principale occupazione…

The Movies - Recensione
The Movies - Recensione

Creare un film (sistema gestionale)

Produrre un film affidandosi alle meccaniche del gioco è un processo lungo, e solo in apparenza semplice.
Innanzitutto bisogna scrivere il copione, e per farlo dobbiamo solo posizionare gli sceneggiatori nell'apposita stanza. Ovviamente il successo di un film non è solo dovuto alla sua qualità, ma anche a cosa vuole in quel momento il pubblico: un capolavoro fantascientifico potrebbe essere snobbato se il pubblico vuole solo film d’azione e commedie. Quindi bisognerà fare attenzione e scegliere il genere più in voga del momento o, se ci si aspetta una produzione lunga, sarà importante anticipare i desideri della gente, e per farlo basterà controllare sulla barra temporale in alto cosa ci attende per il futuro.
Adesso che il copione è pronto possiamo scegliere se mandarlo subito in produzione, aspettare, o dedicare qualche tempo alla copertura pubblicitaria, in modo da farlo conoscere al grande pubblico, che così attenderà con trepidazione la sua uscita e correrà in maggior numero nelle sale a vederlo.
Il passo successivo è l’assegnazione dei ruoli, nel quale bisognerà scegliere il regista e a quali attori assegnare le parti. La bravura, anche qui però, non è tutto: star che hanno un buon rapporto tra loro andranno maggiormente d’accordo sul set; e lo stesso aspetto, così come l’età, non sarà da sottovalutare, visto che, come è ovvio che sia, un attore aitante e in forma sarà più adatto di uno mingherlino ad un ruolo d’azione, uno poco attraente sarà più indicato per un film horror, e un cast giovane per una commedia romantica.
Dopo avere atteso che tutti abbiano imparato la loro parte, possiamo dare il via alle riprese. Al resto penserà il regista, ogni tanto però è sempre meglio dare un occhiata alla situazione in modo da scongiurare la sospensione delle riprese perché qualcuno si è assentato e ritiene di avere di meglio da fare (tipo strafogarsi o ubriacarsi…), cosa che capita soprattutto con i film più lunghi. In quel caso basterà, come sempre, acchiappare lo sfaticato di turno e scaricarlo al suo posto per far riprendere il lavoro.

Un capolavoro può essere distrutto dalla critica ed avere risultati catastrofici al botteghino se sei mesi prima era uscito un altro film che utilizzava le stesse scenografie

Creare un film (sistema gestionale)

Terminato il flim dovremo decidere quanto denaro investire in merchandising e poi rilasciarlo sul mercato.
A questo punto vedremo il riassunto delle caratteristiche della pellicola che abbiamo appena prodotto: la qualità del copione, della regia, della recitazione, e di mille altri fattori come potete comodamente vedere dagli screenshot, seguiti dagli effetti della pellicola su chi vi ha partecipato e i commenti della critica. Molti di questi dettagli nel processo di produzione di un film possono essere comodamente ignorati, ma questo avrà un effetto negativo sul risultato che ne scaturirà.
Ciò di cui si sente la mancanza è un minimo di influenza nella creazione del copione. Infatti uno degli innumerevoli aspetti che influiscono sul risultato di un film è indicato da quanto di recente è stato visto e utilizzato lo stesso set. Un capolavoro può essere distrutto dalla critica ed avere risultati catastrofici al botteghino se sei mesi prima era uscito un altro film che utilizzava le stesse scenografie. Sarebbe quindi estremamente utile poter selezionare i set da usare per un film prima di dare il via alla scrittura del copione o, quanto meno, poter escludere quelli che sono stati utilizzati più di recente. Purtroppo però questo non è assolutamente possibile a meno di demolire fisicamente gli studi indesiderati prima che sia pronta la sceneggiatura (questo ovviamente sempre che in quello stesso momento non ci stiano girando un altro film…). Un vero peccato, considerando che ci sono altri aspetti che influiscono meno sulla realizzazione e su cui abbiamo un maggior controllo. L’unico modo per aggirare l’ostacolo è scrivere personalmente la sceneggiatura con il l’Advanced Movie Maker, ma questo richiede ORE, ed è piuttosto complicato.

The Movies - Recensione
The Movies - Recensione
The Movies - Recensione
The Movies - Recensione
The Movies - Recensione
The Movies - Recensione

Creare un film (sistema avanzato)

Ed eccoci finalmente arrivati al cuore di The Movies, la sua caratteristica più pubblicizzata e attesa: l’Advanced Movie Maker.
Il livello di personalizzazione che abbiamo a disposizione è elevatissimo. Innanzitutto dobbiamo decidere il genere del film fra i cinque disponibili e il tipo di struttura (semplice, dettagliata o libera, che rappresenta quanto sarà complicata la trama). Poi dobbiamo ovviamente scegliere quanti attori impiegare, mai comunque più di 3, e scegliere il cast e i costumi di base, quelli cioè che verranno utilizzati più di frequente.
Quindi si passa alla definizione delle scene, cioè la parte più complessa. Per ogni scena i passaggi sono fondamentalmente 3: scegliere il set; impostare l’azione da compiere; definire il tono, l’intensità e i dettagli.
Il primo è facilissimo: basta selezionare il set in cui si vuole girare la scena tra quelli che in quel momento sono presenti nello studio. Poi dobbiamo decidere se ci va bene allestito in quel modo o se vogliamo sostituire il fondo, modificare la luminosità o aggiungere oggetti per arricchire l’ambiente Scelto il set dobbiamo decidere cosa far fare agli attori. Per questo abbiamo a disposizione una lista sterminata di possibili azioni costruite dai programmatori di Lionhead Studio e un motore di ricerca per aiutarci. Vogliamo una romantica chiacchierata intorno al fuoco? Basta selezionarla e il gioco è fatto! Subito dopo vedremo sullo schermo il set con i gli attori preselezionati dal PC che eseguono la scena e una serie di manichini colorati che eseguono altre azioni. I manichini bianchi rappresentano le comparse, e quelli gialli gli altri ruoli disponibili per quella scena. A questo punto noi possiamo scambiare i ruoli degli attori e inserire o togliere i ruoli da comparsa, se ciò che ci è stato presentato non ci soddisfa.
Decisi i ruoli e l’azione dobbiamo impostare le variabili che la riguardano. Nel caso di un dialogo si tratterà del tono (scherzoso, arrabbiato, triste…); nel caso di un combattimento, la sua intensità; nel caso di un attacco alle spalle il tipo di colpo inferto; e tanto altro ancora. Di possibilità ce ne sono così tante che sarebbe impossibile elencarle tutte, oltre che un’inutile spreco di spazio.
Altre opzioni riguardano ad esempio la sostituzione di alcuni oggetti con cui interagiscono gli attori. Un winchester in un film fantascientifico tra le mani di un alieno non ha senso, meglio sostituirlo con un’arma aliena…

Una volta soddisfatti del risultato possiamo esportarlo con pochi colpi di mouse in modo da poterlo far vedere a chi vogliamo

Creare un film (sistema avanzato)

Una volta ripetuto questo procedimento per ciascuna sequenza che vogliamo inserire nel film basterà dare l’ok, e in nostro lavoro sarà completato. Intendo la scrittura del copione, perché rimane ancora la fase di post produzione…
Con post produzione si intende tutto il processo di montaggio del film, di doppiaggio, e di inserimento della colonna sonora. Questo perché (non l’avevo ancora detto…), i film non hanno il parlato quando vengono creati, solo dei versi senza senso che servono a far capire quando gli attori starebbero parlando. Quindi, se vogliamo che qualcun altro oltre a noi capisca qualcosa della storia, dobbiamo essere noi a doppiarlo e ad inserire le voci nel film in modo che il PC possa eseguire la sincronizzazione con il labiale. Se però non avete il microfono o non volete cimentarvi in quest’impresa si può benissimo optare per i sottotitoli.
Una volta soddisfatti del risultato possiamo esportarlo con pochi colpi di mouse in modo da poterlo far vedere a chi vogliamo.
Il sistema in sé e per sé non fa una piega, ciò che non fa piacere è vedere quanto esso sia legato, per non dire incatenato, alle azioni fornite dagli sviluppatori, oltre alle quali non si può fare nulla. Volete girare un agguato a due cowboy di notte, dove viene stordito quello di sentinella e fregato il sacco con il malloppo, ma l’azione non c’è? Niente da fare, adattatevi mettendo insieme altre sequenze o fatevi venire un’altra idea.
Molto meglio sarebbe stato ad esempio un sistema totalmente libero e ancora più dettagliato, in cui posizionare manualmente i manichini dove si vuole, deciderne la posizione, farli spostare seguendo dei waypoint e così via. Lo stesso per i set: invece di fornirli prefatti, perché non permettere di montarli pezzo per pezzo? Sicuramente l’intero processo di creazione di un film sarebbe durato molto di più, ma almeno tutti sarebbero stati liberi di girare la scena che desiderano, senza alambiccarsi il cervello per montare un collage. Inoltre si tratta di tecnologie che ormai si usano da un decennio nel cinema, e che sono alla base stessa del motore di The Movies.
Sicuramente è dovuto al fatto che il gioco deve essere in grado di definire la qualità del film secondo i suoi parametri, e in caso di eccessiva libertà non sarebbe più riuscito a farlo, ma allora perché sbandierare chissà cosa quando sapevano già che i giocatori avrebbero avuto le mani legate?
Non si capisce neanche perché non sia stato inserito un sintetizzatore vocale (magari usando la fonetica invece della parole), in modo da evitare qualsiasi problema di pronuncia. In fin dei conti ne esistono ormai da un ventennio in commercio. Mi ricordo ancora quando quasi vent’anni fa mio padre ne portò a casa uno per il vecchio AppleII che stava in un floppy da 5,25: la pronuncia era quanto meno approssimativa, ma si parlava appunto di vent’anni fa, da allora ne è passato di tempo…

The Movies - Recensione
The Movies - Recensione

Comparto Tecnico

Nonostante l’impressionante numero di variabili che il computer deve continuamente elaborare, The Movies risulta essere particolarmente fluido. Anche su un PC con qualche anno alle spalle, ma che può essere ancora considerato di fascia medio-alta (Processore Athlon 3200+, 1 GB di RAM, Scheda Video ATI Radeon 9800 Pro 128Mb), non ha mostrato il minimo tentennamento anche al massimo del dettaglio. Questo ovviamente vale finché ci si mantiene su risoluzioni standard, come 1024x768, mentre più ci si avventura a risoluzioni superiori più si iniziano a notare i rallentamenti.
L’interfaccia è comoda nella schermata principale, meno in quelle secondarie. E’ disponibile una mappa globale dello studio tramite la quale spostarsi rapidamente da un punto all’altro, ma da essa non si ha accesso alle opzioni di costruzione: è solo possibile selezionare un edificio, poi passare alla mappa e posizionarlo grazie ad essa.
Quando si cambia il look ad una star si può solo scorrere tra i vari abiti e accessori cliccando su delle frecce, mentre dei pratici menù a scomparsa sarebbero stati più comodi, rendendo il tutto più rapido. Inoltre non è possibile mescolare i costumi in alcun modo: gli accessori (bracciali, collane, orologi, cappelli…) vengono selezionati a parte, ma non si può scegliere la giacca di un abito e aggiungerci i pantaloni di un altro, e nemmeno scegliere le scarpe se il modello è fatto per gli stivali (e viceversa); inoltre i costumi sono strettamente suddivisi in base ai sessi, quindi non si potrà mai girare l’equivalente di un Ms. Doubtfire, a meno che non vi accontentiate del costume da Drag Queen…
Una menzione di merito va certamente al tutorial, facilissimo da seguire nelle fasi gestionali, e addirittura costituito da una serie di filmati per quanto riguarda l’Advanced Movie Maker e la Post Produzione.
Una critica che abbiamo incontrato abbastanza spesso riguardo The Movies è relativa alla netta separazione che c’è tra il gioco è l’Advanced Movie Maker. Alcuni lamentano che esso non sia sufficientemente legato al resto del gioco, e che si possa giocare un’intera partita senza utilizzarlo mai pur non perdendo nulla.
A mio avviso questo più che un male è un bene, anzi, sarebbe stato meglio se le due cose fossero state del tutto indipendenti, liberando così la creazione dei film dai legami con i rigidi parametri di gioco. Grazie all’opzione Sandbox è comunque possibile modificare quasi tutti i parametri di avvio della partita, quali l’anno di partenza e il degrado degli edifici, ciò non toglie però che sia comunque indispensabile avviarne una (o caricarne una salvata) anche solo per girare un film e farlo vedere agli amici. Questo vuol dire essere costretti a dedicare tempo e attenzione ad aspetti strettamente legati al gioco e non al film. Sarebbe stata sicuramente molto più comoda e utile la possibilità di accedere all’Advancer Movie Maker direttamente dal menù di gioco, bypassando così tutto il resto.

The Movies - Recensione
The Movies - Recensione

Star Maker

Lo Star Maker è un comodo tool fornito insieme a The Movies, ma che può essere anche scaricato indipendentemente dal sito ufficiale tramite il quale è possibile creare da zero uno dei personaggi di The Movies.
Prima si scelgono due volti tra quelli forniti; un programma di morphing quindi ci permetterà di vedere tutte le versioni intermedie tra i due tra cui potremo scegliere quella che più ci soddisfa. Se non fosso sufficiente, ci sono anche le opzioni avanzate, che funzionano alla stessa stregua di un identikit informatico. Ogni caratteristica del volto può essere modificata con comodissimi slider, quindi del naso, ad esempio, possiamo modificarne la lunghezza, la dimensione, quanto è pronunciato, se ha la punta più all’insù o all’ingiù, e tanto altro ancora.
Quando saremo soddisfatti del volto resterà solo da compilare le informazioni di gioco, cioè le caratteristiche, e la nostra star sarà pronta per essere importata nel gioco.

The Movies - Recensione
The Movies - Recensione
The Movies - Recensione

Commento finale

Come giudicare un titolo come The Movies…? Il voto lo vedete, più difficile è spiegare il perché…
The Movies è stato atteso per anni come l’innovazione fatta a videogioco: quella possibilità di creare, che prima non avevamo mai avuto. L’attesa ha fatto crescere sempre più le aspettative, un pò come è accaduto con tutti i titoli di Molyneux e ora che lo abbiamo tra le mani ne siamo in parte delusi…
Ma non fraintendetemi, dal punto di vista gestionale non c'è proprio nulla da eccepire, a parte i piccoli difetti di cui abbiamo già ampiamente parlato, The Movies rasenta la perfezione.
E' invece la parte più originale del titolo ad averci lasciato con un pò di amaro in bocca. Non perché abbia dei problemi, o perchè funzioni male, ma più semplicemente per una serie di vincoli imposti dai programmatori che ci legano in determinati casi le mani. Si sbatte la testa contro il muro alla ricerca di una scena adatta a quello che si ha in testa, e se poi non la si trova si cerca di adattarla (o meglio di adattarsi), di smontarla, e se anche questo non serve a nulla purtroppo si rischia di dover rivedere parte del progetto.
Sono già in programma molte espansioni e aggiornamenti, e questa è un'ottima notizia. Sicuramente comprenderanno nuovi set, nuovi oggetti ed in particolare le nuove azioni che cerchiamo, ma questo, è inevitabile, oltre che rendere più completo il gioco, lo renderà forse anche più caotico. Se già adesso è un’impresa trovare la sequenza che si desidera fra le centinaia presenti, figuriamoci quando ce ne saranno altre a disposizione… Ma questo per l'appassionato non può che essere un plus.
In conclusione The Movies è un bel gioco, anzi un gran bel gioco: la possibilità stessa di creare qualcosa è molto più di quanto siamo stati abituati finora ad avere, ma dopo tutta l'attesa e le promesse fatte, era inevitabile, qualcosa di più ce lo aspettavamo.
Si tratta di un gioco consigliatissimo per tutti, un must assoluto per tutti coloro che hanno anche solo un minimo interesse verso i giochi manageriali o che desiderano approfittare di questa insperata e innovativa possibilità che ci è stata offerta da Peter Molyneux e dal suo Lionhead Studio. Prendetelo, giocatelo, e divertitevi, ma se vi rimarrà dell'amaro in bocca sarà l'amaro tipico di ogni capolavoro: quel volere sempre qualcosa in più che talvolta può essere irrealizzabile.

Pro

  • Gestionale praticamente impeccabile
  • Possibilità di creare i propri film e personalizzarli in tutto
  • Attenzione al dettaglio a livello maniacale
  • Tutorial estremamente esaustivo
Contro
  • E’ possibile attivare l’Advanced Movie Maker solo all’interno di una partita
  • La creazione dei film è incatenata alle scene precostruite
  • Spostamento e rimozione degli oggetti e delle persone scomoda
  • Mancano gli “esterni”

Altro inizio non poteva esserci per un gioco che ha fatto parlare di sé per anni e ha tenuto con il fiato sospeso decine di migliaia di fan fino ad oggi.
Prima di cominciare però, prendetevi qualcosa da sgranocchiare (pop-corn, patatine, salatini…) e qualche bibita, perché sarà una cosa lunga…