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The400 Mini, la recensione della mini console con cui Atari provò a sfondare nel mondo cei computer

La recensione di The400 Mini, la nuova mini console di Retro Games dedicata ai sistemi con cui Atari provò a sfondare nel mondo dei computer.

The400 Mini, la recensione della mini console con cui Atari provò a sfondare nel mondo cei computer
RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   31/03/2024

All'annuncio della THE400 Mini, miniconsole che riproduce in forma rimpicciolita l'Atari 400, ma che di fatto consente di emulare i giochi dell'intera famiglia di computer Atari 8-bit, ci è venuto immediatamente da pensare che non sarebbe interessata a nessuno. Poi abbiamo riflettuto un attimo per capire se non fossimo caduti vittime di qualche pregiudizio, che ci aveva portato a essere così netti su qualcosa che di fatto non è molto diversa da altre operazioni analoghe, come il THEC64 Mini o il THEA500 Mini, cui pure avevamo prestato un certo interesse e il cui successo dalle nostre parti avevamo dato quasi per scontato, visti i trascorsi dei sistemi originali.

Rimuginando un po' abbiamo però capito di essere nelle condizioni ideali per scrivere la recensione del THE400 Mini.

Niente nostalgia

The400 Mini vista dall'alto
The400 Mini vista dall'alto

L'indifferenza mostrata inizialmente nasce dalla mancanza di ricordi. Le mini console hanno senso nell'alveo dalla pura e semplice nostalgia. Non hanno la funzione di preservare l'hardware, perché l'hardware dentro queste scatolette di plastica è di fatto molto diverso da quello originale; non hanno la funzione di preservare il software, che di suo è già ben conservato online in archivi facilmente accessibili, fruibili tramite emulazione. Sono quindi spettri che vengono dal passato e che assumo sembianze riconoscibili e seducenti per un pubblico ben selezionato, così da rivendergli il barlume di un tempo che non tornerà mai più, ma che è ben radicato nella loro psiche. Ecco, di fronte al THE400 Mini ci siamo ritrovati quasi completamente fuori da quel tempo, non perché nel 1979, anno di commercializzazione dell'Atari 400, (il primo della famiglia) non esistessimo (oh, chi scrive è ormai vecchiotto), ma perché è un sistema che non si diffuse particolarmente dalle nostre parti per via del costo eccessivo e di un mercato ancora molto acerbo e che quando iniziò a maturare fece scelte completamente diverse.

Un dettaglio della mini console
Un dettaglio della mini console

L'Atari 400, e di conseguenza anche gli altri Atari 8-bit, fu un oggetto curioso che pochi in Italia adottarono (anche in Europa si diffuse poco, Germania a parte), preferendogli i più economici computer di Commodore. La spinta nostalgica dalle nostre parti è quindi decisamente limitata. Proprio per questo, dopo un iniziale disinteresse, abbiamo trovato il THE400 Mini concettualmente davvero potente: potevamo affrontarlo senza tirargli addosso il peso della nostra storia. Avevamo davanti un semplice pezzo d'hardware come tanti altri e come tale potevamo giudicarlo, in totale libertà.

Dentro la confezione

La confezione del The400 Mini
La confezione del The400 Mini

Aperta la confezione, abbiamo per prima cosa estratto la replica miniaturizzata del computer, costruita con materiali di ottima qualità e davvero solidi al tatto. L'aspetto è quello del modello "Candy" (l'Atari 400 vero e proprio), anche se, come già detto, la mini console può far girare il software di tutta la famiglia degli Atari 8-bit, inclusi l'Atari 800 e le serie XL e XE. Il design non è propriamente piacevole: è una specie di macchina da scrivere beige scura terribilmente spigolosa e dal colpo d'occhio ingombrante e sgraziato (pure in versione miniaturizzata), perfetta per la scrivania di una segretaria che sfoglia riviste con sopra foto di John Travolta vestito da Tony Manero.

La tastiera è ovviamente finta, ma si può compensare collegandone una alle porte USB (cinque in totale, tra parte anteriore e parte posteriore). Nella confezione si trova anche il cavo di alimentazione (senza alimentatore), ossia un normale cavo USB-C con il colore della mini console, un cavo HDMI della stessa tonalità e una replica del joystick Atari CX-40, chiamata THECXSTICK, che nasconde sette tasti funzione utilizzabili nei menù e nei giochi e che si è rivelato essere lo scoglio più duro da superare. Tra poco ne riparleremo.

Collegata la console al televisore, l'abbiamo avviata scoprendo che il software di sistema è praticamente identico a quello del THEA500 Mini e del THEC64 Mini. Quindi dopo il boot e dopo aver scelto se vogliamo un output video a 50 o 60Hz, per un massimo di 720p, ci siamo ritrovati davanti al classico carosello dei software preinstallati, che offre come extra copertine e manuali originali di ciascuno in formato digitale, nonché delle cornici da applicare in gioco per riempire le parti nere dello schermo, vista le proporzioni originali dell'output video di 4:3. Per avviare un gioco basta selezionarlo e premere il pulsante principale del joystick. Niente di più facile. I giochi, di cui parleremo in un paragrafo successivo, sono tutti preconfigurati per funzionare alla perfezione con il CX-40. Tra gli extra presenti, la possibilità di riavvolgere le partite, per un massimo di trenta secondi di gameplay, e quella di salvare lo stato dei giochi, così da semplificare il completamento di alcuni, davvero molto difficili.

In totale ci sono 5 porte USB
In totale ci sono 5 porte USB

Chi possiede altre mini console di Retro Games si troverà davvero a casa da questo punto di vista. Anche le modalità di caricamento del software esterno, leggasi ROM, tramite chiavetta USB è identica a quanto già visto. La pratica è pubblicizzata anche dal produttore stesso. Legalmente dovrete possedere i giochi originali per farlo, ma immaginiamo che saranno in pochi a preoccuparsi di questioni relative alla pirateria per opere che risalgono alla prima metà degli anni '80 (a parte alcune eccezioni). Comunque sia, fin qui di problemi non ne abbiamo avuti e il THE400 Mini si è rivelato essere esattamente come ce lo aspettavamo. Quindi, senza ulteriori indugi abbiamo deciso di avviare uno dei 25 giochi preinstallati, O'Riley's Mine, e abbiamo sperimentato un fortissimo senso di déjà-vu, purtroppo non in positivo.

Il Joystick: il problema più grosso

Il joystick si è rivelato uno strazio da usare
Il joystick si è rivelato uno strazio da usare

A riportarci nel passato non è stato il gioco in sé, che di suo conoscevamo già molto bene (è per questo che lo abbiamo selezionato), avendolo giocato su altri sistemi. Il vero punto di svolta è stato il fatto che il THECXSTICK ha deciso di manifestare subito dei difetti di funzionamento che ci hanno ricordato quell'epoca felice in cui potevi acquistare un joystick impreciso e poco funzionante, che dopo qualche ora di utilizzo ti insegnava il vero senso della parola "imprecazione". Del resto il CX-40 stesso non era proprio un campione da questo punto di vista. Divenne iconico perché semplificava enormemente il concetto di controller di allora, ma aveva parecchi problemi di suo, tanto che già all'epoca c'erano delle alternative validissime. Ora, in O'Riley's Mine l'obiettivo è quello di raccogliere dei tesori sotterranei scavando dei tunnel per evitare di essere raggiunti dall'acqua che sgorga dalle profondità della miniera. È un gioco che richiede estrema precisione nei controlli. Peccato che il joystick non la garantisca, con gli input di movimento che anzi spesso vanno a vuoto o si interrompono misteriosamente.

Dopo alcuni infruttuosi tentativi di sopravvivere per più di qualche secondo ai pericoli della miniera, abbiamo deciso di selezionare un gioco che su Commodore 64 abbiamo finito innumerevoli volte e che potremmo giocare a occhi chiusi (socchiusi, è meglio): Lee, meglio conosciuto come Bruce Lee. Si tratta di un platform game a schermate fisse in cui bisogna raccogliere delle lanterne per sbloccare i vari passaggi, superare delle trappole piazzate nei modi più insidiosi immaginabili e combattere contro due avversari che ci perseguitano per tutto il gioco: un ninja armato di spada e un lottatore di sumo decisamente grosso e coriaceo.

The400 Mini e joystick affiancati
The400 Mini e joystick affiancati

Anche in questo caso la conoscenza del gioco non è servita, nonostante la conversione praticamente perfetta, e ci siamo ritrovati a maledire tutti i tredici miliardi di anni luce dell'universo osservabile perché il nostro atletico personaggio non ne ha voluto sapere di muoversi sensatamente, a causa dei succitati problemi. Quindi non era O'Riley's Mine a non accettare i nostri comandi, ma il joystick che non li trasmetteva bene. Per ulteriore verifica abbiamo avviato e provato altri giochi di cui avevamo già fatto esperienza in passato, come il platform a schermate fisse Henry's House, dedicato all'allora neonato Prince Harry, il duca di Sussex, o lo sparatuttto arcade Centipede. Il risultato è stato sempre lo stesso: movimenti imprecisi, con a volte dei veri e propri blocchi che ci hanno portato all'esasperazione. Va detto che non va così in tutti i giochi, quindi il sospetto è che sia un problema software più che hardware.

Detto questo, così è davvero impossibile giocare, soprattutto a titoli difficilissimi che già di loro richiedono una precisione estrema. A questo punto abbiamo preso il controller del THEA500 mini e lo abbiamo collegato al THE400 Mini. Invece di prodursi una singolarità dalle fattezze di Jack Tramiel, ha funzionato davvero bene e siamo riusciti a giocare perfettamente a tutti i giochi di cui sopra (e anche a tutti gli altri), finendone anche un paio. Per ulteriore verifica abbiamo inserito nuovamente il joystick incluso nella scatola e siamo ripiombati nell'epoca delle imprecazioni. Così non lo abbiamo più usato per il test, annotandocelo sull'avambraccio come il problema più grosso del pacchetto. Ribadiamo: difficile dire perché non si sia fatta una scelta più radicale, riprogettando il controller con componenti più sensate o evitando proprio di riprodurlo, visto che non stiamo parlando nemmeno di un oggetto che viene associato automaticamente agli Atari 8-bit, considerando che era molto più diffuso in ambito console.

I giochi

La selezione dei giochi è ottima
La selezione dei giochi è ottima

Il THE400 Mini comprende venticinque giochi preinstallati. Alcuni li abbiamo già citati parlando dei problemi riscontrati con il joystick incluso. Se li sommiamo agli altri otteniamo un pacchetto abbastanza eterogeno, invero sorprendentemente piacevole, in cui ad alcuni classici di Atari, come Asteroids, Millipede, BattleZone o l'avanzatissimo sparatutto spaziale in prima persona Star Raiders II, si sommano dei titoli di terze parti dall'indubbio valore storico, giocabilissimi ancora oggi. Ad esempio Hover Bovver di Llamasoft, in cui bisogna riuscire a falciare un prato evitando alcuni nemici, è ancora un piacere da giocare, così come lo è Flip and Flop, in cui, nei panni di un canguro e di una scimmia, bisogna toccare tutte le caselle in rilievo di livelli isometrici, evitando al contempo di essere catturati da uno zelante guardiano. O ancora Boulder Dash, in cui bisogna scavare alla ricerca di gemme evitando che dei massi ci schiaccino senza pietà.

Alcuni dei titoli inclusi sono giocabilissimi
Alcuni dei titoli inclusi sono giocabilissimi

La selezione comprende anche titoli di culto come Yoomp!, in cui bisogna attraversare dei tunnel tridimensionali evitando di cadere nel vuoto, o Elektraglide, un gioco di corse in cui bisogna evitare gli ostacoli di cui è disseminato il circuito e cercare di non finire fuori strada. Particolare anche l'inserimento di Airball di Ed Scio, una difficilissima avventura isometrica che guardava al filone portato al successo dai classici di Ultimate Play The Game (oggi Rare) come il capolavoro Knight Lore. In generale, ci sono molti titoli a schermate fisse, impostazione tipica dell'epoca per via delle limitazioni hardware, come il platform 2D Miner 2049er, in cui bisogna colorare tutte le piattaforme evitando i nemici, o Crystal Castles, clone di Pac-Man isometrico in cui bisogna raccogliere i cristalli sparsi per i livelli.

Un ottimo modo per riscoprire classici come M.U.L.E.
Un ottimo modo per riscoprire classici come M.U.L.E.

Le sorprese sono poche, ma la maggior parte dei giochi ha un valore storico indubitabile, come lo strategico a turni M.U.L.E. della geniale Danielle Bunten Berry, di cui si può provare la primissima versione realizzata (poi sarà convertito per altri sistemi) il cui immaginario prendeva a piene mani da Time Enough for Love di Robert A. Heinlein e Star Wars, per quello che possiamo considerare uno degli antesignani del genere, nonché un gioco di enorme influenza, nonostante le vendite non proprio stellari, tanto che Shigeru Miyamoto lo ha citato come fonte d'ispirazione per Pikmin e Will Wright ha aggiunto una dedica all'autrice, morta nel 1998, in The Sims. Sempre della Bunten, nel THE400 Mini si può giocare all'ottimo The Seven Cities of Gold, uno strategico open world avventuroso ante litteram pieno di elementi di gameplay innovativi. Insomma, di titoli interessanti e ancora perfettamente giocabili ce ne sono diversi e ci si possono passare molte ore con il THE400 Mini senza grossi problemi, quindi possiamo considerare la selezione fatta da Retro Games come più che riuscita e adatta ad accompagnare la mini console. Anzi, addirittura ci sembra una delle migliori in assoluto tra le sue mini console, grazie anche al supporto diretto da parte di Atari.

Conclusioni

Prezzo 129,98 €

Multiplayer.it

7.0

THE400 Mini è un'ottima mini console, la cui esperienza viene rovinata dal joystick incluso, che nella nostra prova si è rivelato problematico, per usare un eufemismo, tanto da costringerci a rivolgerci ad altri controller per testare i giochi inclusi. Paradossalmente proprio la voglia di replicare l'iconico joystick di Atari si è rivelata controproducente per l'esperienza, il che è tutto dire su come la nostalgia a volte possa portare a fare delle scelte non proprio assennatissime. Per il resto ci troviamo di fronte a un prodotto pensato per un pubblico molto specifico, quello dei nostalgici dei sistemi Atari 8-bit, che potrebbe limitare moltissimo la diffusione del THE400 Mini dalle nostre parti, considerando la scarsa diffusione avuta all'epoca. Sicuramente i retrogamer nord americani l'apprezzeranno di più, ma da noi può essere vissuta solo come un modo per accedere a qualcosa che somiglia all'originale, che magari si è visto solo da lontano. Come le altre console mini, è una buona alternativa legale all'emulazione, considerando anche l'ottima selezione di giochi e la possibilità di caricarne altri tramite USB.

PRO

  • Costruzione impeccabile
  • Ottima selezione dei titoli
  • Software rodato e funzionale

CONTRO

  • Gli Atari 8-bit non si diffusero moltissimo dalle nostre parti
  • Il Joystick incluso si è rivelato uno strazio da usare