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Trenches - World War 1 Horror Survival Game: la recensione di un horror che non spaventa

Le trincee sono il posto perfetto dove ambientare un horror inquietante eppure Trenches delude sotto quasi tutti i fronti, soprattutto quando dovrebbe spaventare.

Trenches - World War 1 Horror Survival Game: la recensione di un horror che non spaventa
RECENSIONE di Riccardo Lichene   —   30/01/2023

Trenches - World War 1 Horror Survival Game ha davvero un'ottima premessa: dare forma agli orrori della guerra di trincea nella Prima guerra mondiale con un'avventura dall'ambientazione onirica in cui qualcosa è sempre in agguato per consumare la vostra anima. Il gioco, però, fa fatica a creare tensione e senso di urgenza nella sua narrativa a causa di premesse poco chiare e un'ambientazione che dovrebbe essere claustrofobica, ma finisce per farsi percepire come fastidiosa a causa dei suoi molti problemi tecnici.

Realizzato da Ryan Portelli, il singolo sviluppatore dietro Steelkrill Studio, Trenches è un survival horror psicologico con elementi gore e splatter ma che, purtroppo, manca dell'immersività necessaria a preoccupare e orripilare chi gioca. Quelli che dovrebbero essere momenti apicali nell'esplorazione delle claustrofobiche trincee più che generare stupore e sorpresa prendono la forma di una buffa sequela di animazioni mal riuscite che somigliano più al risultato dello scoppio di una bomba in una salumeria piuttosto che alla furia cieca di un'entità malvagia. Trenches - World War 1 Horror Survival Game, il protagonista di questa recensione, è un gioco che avrebbe molto potenziale ma, purtroppo, è afflitto da una messa a terra grossolana e da molti problemi tecnici.

Un’ottima premessa

Le trincee della Prima guerra mondiale erano un labirinto di cunicoli e bunker claustrofobici che Trenches cerca di ricreare in digitale
Le trincee della Prima guerra mondiale erano un labirinto di cunicoli e bunker claustrofobici che Trenches cerca di ricreare in digitale

Se c'è un momento nella storia in cui la razza umana ha dato il peggio di sé, questo è proprio la Prima guerra mondiale. Steelkrill Studio ha deciso di orientare il suo gioco verso il lato più psicologico del conflitto, dato che sono state inflitte cicatrici profonde non solo nel corpo di centinaia di migliaia di persone. La disconnessione dalla propria famiglia, il contatto quotidiano con la morte e la devastazione del paesaggio circostante hanno causato dei traumi non indifferenti in chi è stato mandato al fronte.

Trenches vuole esplorare proprio il disperato bisogno di un soldato di fuggire da quel labirinto di cunicoli e atrocità per poter tornare dai suoi cari. Peccato che a braccarlo ci sia una creatura demoniaca assolutamente determinata a fargli la pelle. La storia si concentra anche sulla perdita di umanità dei soldati al fronte e sugli orrori della guerra. I giocatori più attenti capiranno presto che nel mondo onirico e surreale dove si ritroveranno c'è qualcosa che non va anche guardando l'ombra che il protagonista proietta sul terreno: manca qualcosa.

Nelle trincee non si fa rumore

La claustrofobia del sistema delle trincee della Prima guerra mondiale è ben replicata in Trenches, peccato per i problemi tecnici
La claustrofobia del sistema delle trincee della Prima guerra mondiale è ben replicata in Trenches, peccato per i problemi tecnici

Le trincee sono il luogo perfetto dove ambientare un survival horror psicologico: cunicoli, bunker, fosse comuni e cadaveri erano all'ordine del giorno nel fango delle colline al confine tra Francia e Germania. Lo sviluppatore ha fatto un buon lavoro, a livello sensoriale, per cercare di immergere il giocatore in quel pericolosissimo silenzio che i veterani hanno raccontato essere uno dei momenti peggiori di tutto il conflitto, dato che era il momento che precedeva un assalto. Anche solo muoversi crea tensione e il gioco vi ricorderà spesso quanto sia importante non fare il benché minimo rumore. C'è un sistema per sporgersi e controllare cosa si nasconde dietro un angolo e dovrete fare attenzione a dove camminare perché, in base al materiale di ciascuna superficie, potrete creare più o meno rumore (il legno, ad esempio, fa molto rumore) e la creatura che vi bracca potrebbe sentire i vostri passi.

Se sceglierete di collegare un microfono al vostro PC/console e abilitare la funzione dedicata nel menù, vi obbligherà a controllare anche il volume del vostro respiro mentre giocate perché in questo modo la creatura sarà in grado di sentire i vostri rumori. In momenti particolarmente scioccanti (come la scoperta di un cadavere o dopo un punto importante della storia), poi, al protagonista verrà il fiatone per lo shock, una cosa che aumenterà le possibilità di allertare il mostro delle trincee.

Troppi problemi tecnici

Questo paio di braccia fluttuanti è solo uno dei problemi tecnici che affliggono Trenches e rompono il suo velo di Maya
Questo paio di braccia fluttuanti è solo uno dei problemi tecnici che affliggono Trenches e rompono il suo velo di Maya

Il sistema di progressione è, sulla carta, ben pensato. L'obiettivo finale è scappare dalle trincee, ma per farlo dovrete prima trovare nove indizi ognuno dei quali scatena scatena dei flashback sul proprio passato e su cosa è successo nella dimensione onirica in cui vi trovate. Questi indizi sono legati a dei neonati insanguinati che piangono disperatamente ed è proprio il loro lamento a guidarvi tra i cunicoli del fronte occidentale. Per capire dove si trova il neonato insanguinato più vicino avrete a disposizione un fischietto che aumenterà il volume delle sue urla in modo da capire in che direzione esplorare. Questa non è un'operazione da eseguire alla leggera: così facendo anche la creatura che vi bracca vi sentirà e potrebbe localizzare la vostra posizione. Sembra tutto molto bello, ma nel gioco, purtroppo, questa meccanica è stata tradotta in modo decisamente deludente.

La nebbia con cui gli sviluppatori hanno riempito le trincee per creare tensione ha una stranissima interazione con i muri, facendoli comparire e scomparire tra un fotogramma e l'altro. Sporgersi prima di un angolo, spesso, farà entrare la telecamera nella parete facendovi vedere attraverso i muri e vanificando ogni spavento. Il mostro che vi insegue, poi, non è esattamente uno stratega e la facilità con cui è possibile sfuggire alla sua vista lo rende una minaccia decisamente poco credibile. Anche alcune delle meccaniche di gioco funzionano male e rischiano di rovinare la tensione: sparse per la mappa, per esempio, ci sono delle bottiglie di vetro da lanciare per distrarre il mosto, peccato che spesso queste ultime si sono rotte tra le nostre mani prima del lancio solo perché siamo passati troppo vicini a un muro. Attirando così il mostro nel luogo esatto dove ci trovavamo.

Infine, se la musica e gli effetti sonori riescono a creare un po' di tensione mentre si cammina tra le trincee, quando ci si trova davanti a un momento di tensione l'audio a volte arriva con un leggero ritardo che, piuttosto che spaventare, confonde e infastidisce. Non aiuta il fatto che la qualità degli asset utilizzata sia piuttosto bassa e che i testi inglesi a schermo abbiano non pochi errori di sintassi che a volte impediscono di comprendere cosa bisogna fare. Il risultato di tutti questi problemi tecnici è un inevitabile distacco tra l'esperienza del protagonista e le emozioni del giocatore che, piuttosto che spaventarsi, si ritrova frustrato dall'impossibilità di godere di un'ambientazione con tanto potenziale e di una storia che, nonostante la sua poca originalità, riesce a catturare l'attenzione.

Conclusioni

Versione testata Xbox Series X
Digital Delivery Steam, Xbox Store
Prezzo 7,37 €
Multiplayer.it
4.0
Lettori (4)
5.9
Il tuo voto

Trenches - World War 1 Horror Survival Game aveva tutte le potenzialità per poter spaventare e far riflettere con la sua ambientazione e la struttura del suo gameplay, ma il suo sviluppatore ha fallito in quasi tutti gli ambiti dove era possibile fallire. La storia non colpisce per originalità, l'ambiente è un labirinto di problemi tecnici e molte delle cose che dovrebbero spaventare, la nebbia, la musica, i rumori e soprattutto la creatura, perdono di efficacia in parte a causa dei bug e in parte a causa di alcune scelte di level design che remano contro la componente horror. Insomma, Trenches - World War 1 Horror Survival Game aveva tutte le potenzialità per regalare qualche notte da brivido agli amanti delle creepypasta e degli horror psicologici e invece si è rivelato una sequela di passi falsi che, purtroppo, sprecano il potenziale dell'ambientazione.

PRO

  • L'ambientazione ha molto potenziale
  • Interessante il sistema che registra il volume del respiro

CONTRO

  • Problemi tecnici a non finire
  • Componenti horror e splatter mal riuscite
  • Localizzazione piena di errori