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UBOAT: la recensione del simulatore di sottomarini che non ti aspetti

La Seconda Guerra Mondiale vissuta nelle profondità marine non è meno emozionante, come la recensione di Uboat è qui a dimostrare.

RECENSIONE di Francesco Serino   —   21/10/2024
UnaUBOAT

I grandi nome dell'industria dei videogiochi hanno da tempo abbandonato tutto ciò che non è di massa. Niente più Maxis, The Sims che diventa una casa per le bambole, Ubisoft che di diverso tiene in piedi il solo Anno mentre un tempo poteva vantare nel suo portfolio anche la serie Silent Hunter. Senza contare tutte le software house che ad inseguire sistemi di gioco sempre più complessi ci hanno rimesso le penne. Insomma, di buoni simulatori se ne vedono sempre meno e chi è interessato al tema e ha la capacità di imbarcarsi nello sviluppo di videogiochi ha da tempo iniziato a svilupparseli da solo.

Questa è proprio la storia di UBOAT, fortemente voluto da due autori che, con l'aiuto di un manipolo di appassionati, hanno creato il simulatore di sottomarini più interessante da molti anni a questa parte.

Tra le onde

L'ambientazione non è meno peculiare perché mette coraggiosamente al comando di un sottomarino della flotta nazista alle prese con diverse campagne suddivise temporalmente in modo da ripercorrere tutta la Seconda Guerra Mondiale.

Come avviene in prodotti così sentiti, UBoat fa praticamente tutte le scelte giuste proponendo un gameplay scalabile e stratificato, afflitto però da alcune imperfezioni che ne limitano le potenzialità. Si vede che questo è un gioco che avrebbe meritato ben altro budget, quanto si vede la volontà di realizzare il miglior prodotto possibile a partire dalla grafica. Quella di Uboat è davvero molto bella, almeno quando si parla di sottomarini e moto ondoso e che forse sono le cose più importanti in un gioco simile. La resa del mare, sia nelle animazioni che nei colori, è davvero riuscita.

Avvicinando la telecamera al nostro sottomarino il gioco ne visualizzerà uno spaccato che ci permetterà di osservare tutti gli uomini al suo interno. L'utente potrà guardare da vicino ogni parte e funzione del sottomarino, ma per interagire con leve e manopole sarà necessario ricorrere a uno dei marinai che dovrà fisicamente raggiungere il luogo dell'interazione.

Sarà necessario tenere d'occhio anche i cieli mentre si è in emersione
Sarà necessario tenere d'occhio anche i cieli mentre si è in emersione

È anche possibile prendere il controllo di un membro della ciurma e muoversi in prima persona per i claustrofobici ambienti. C'è addirittura chi sceglie di non avvalersi della telecamera esterna, affidandosi solo della strumentazione di bordo. Nelle opzioni è possibile trasformare Uboat sia in un simulatore di ferro sia in un gioco che può apprezzare anche chi non cerca la dedizione totale.

Gli imprevisti della guerra

La cosa migliore delle campagne di questo gioco è il loro avanzamento dinamico. Uboat non è composto da una serie di missioni predefinite, ma prevalentemente proporrà al nostro team di sommergibilisti diversi compiti creati in base dell'avanzamento della guerra, con alcune eccezioni. La progressione delle campagne è naturalmente più semplice agli inizi, diverse nazioni non sono ancora scese in guerra contro la Germania, ma la tecnologia è più limitata, per divenire più impegnativa andando avanti, con la nostra fazione che dovrà resistere il più possibile prima di capitolare definitivamente per mano degli alleati. Una formula avvincente e sempre nuova che riprende proprio l'approccio dei grandi simulatori di guerra usciti tra gli anni novanta e i duemila.

Storie di battaglie epiche, storie di uomini
Storie di battaglie epiche, storie di uomini

Non si tratta solo di affondare il maggior numero di navi mercantili che provano ad entrare nelle acque inglesi, o di radere a zero la contraerea di un porto francese. Nel corso di una missione è possibile imbattersi anche in diverse opportunità: messaggi di aiuto di altre imbarcazioni alla deriva, una flotta di incrociatori nemici avvistati dalla Luftwaffe da mandare a fuoco. In alcune occasioni saremo anche chiamati ad operazioni extraveicolari, montare sul tender del sottomarino per imbarcare nuovi prigionieri o mandare i sommozzatori a recuperare oggetti preziosi come potrebbe essere una macchina Enigma per decrittare i messaggi nemici.

Dovremo operare alla radio, decidere la profondità di crociera, gestire aria e carburante, manovrare radar e in alcuni casi la mitraglia sul pontile per tirar giù qualche aereo troppo curioso. Naturalmente ci sono i siluri da mantenere operativi durante la calma e poi lanciare una volta in battaglia incrociando i dati relativi alla nostra velocità e direzione con quella del nostro obiettivo. Come ogni passaggio anche questo può essere affidato ai marinai, permettendoci di saltare i passaggi più complessi.

Un manipolo di uomini

Ogni missione, anche quelle che non saremo riusciti a portare a portare a termine, si concluderanno o con la nostra morte o con il nostro ritorno al porto di partenza. Ricordatevi di conservare il carburante per l'intero viaggio, visto che soprattutto nella prima porzione di guerra sarà davvero difficile trovare navi o porti che vorranno o potranno aiutarci con dei rifornimenti.

In Uboat possiamo fare tutto attraverso i marinai, sfruttando la loro conoscenza, o ticcare pulsanti e leve in prima persona. Peccato che non ci siano molti tutorial che spieghino a fondo il funzionamento di tutta la strumentazione
In Uboat possiamo fare tutto attraverso i marinai, sfruttando la loro conoscenza, o ticcare pulsanti e leve in prima persona. Peccato che non ci siano molti tutorial che spieghino a fondo il funzionamento di tutta la strumentazione

In Uboat non siamo nemmeno obbligati a scendere in missione, ma potremo passare praticamente l'intera guerra sul bacino di carenaggio; il tempo scorrerà comunque, ma naturalmente la Germania nazista capitolerà molto più velocemente. Al porto è possibile arruolare nuovi marinai o ufficiali, gestire i passaggi di livello e le specializzazioni dei nostri uomini, naturalmente rifornire il sottomarino di tutto quel che ha bisogno, incontrare i superiori che ci daranno le nostre prossime missioni (al livello di difficoltà più avanzato ce ne verrà assegnata una sola, senza possibilità di scelta). Dopo una lunga missione è sempre al porto che potrete gestire il tempo libero dei vostri uomini scegliendo tra tre diverse tipologie di congedo. Avere una ciurma in forma sarà indispensabile per affrontare mesi di mare e pericoli senza crisi nervose, litigi o altre situazioni spiacevoli.

Gestire gli uomini significa anche gestire i loro turni durante i giorni di mare, in modo che possano tutti riposare senza però mai lasciare incustodite le loro postazioni. Non avere un marinaio che mappa il viaggio può far perdere al sommergibile la direzione e la sua esatta posizione in mare, costringendo i cartografi a passare ore se non giorni a recuperare le coordinate; mentre non avere un uomo ai motori diesel più semplicemente comporta una gestione del carburante meno efficace. Durante una missione può succedere che un marinaio si ferisca, o addirittura muoia per colpa di un incidente, un colpo nemico o anche di una qualche malattia, costringendoci a fare viaggi che davvero non riesci a dimenticare.

In Uboat non si dovranno affrontare solo le minacce marine
In Uboat non si dovranno affrontare solo le minacce marine

A suo modo, Uboat sa essere un gioco davvero epico, emozionante. La fisica è migliorabile ma davvero buona, cosa che rende ancora più soddisfacente affondare le navi nemiche: vederle affondare realisticamente, mentre gli uomini si buttano in mare cercando la salvezza, è tanto drammatico quanto galvanizzante.

È solo l’inizio?

Uboat è un gioco davvero eccezionale e meriterebbe senza alcun dubbio qualche voto in più. Ci sono però alcuni aspetti che dovrebbero essere migliorati e altri che necessiterebbero di molta più cura per fare in modo che questo, almeno in futuro, avvenga. Ci riferiamo in particolare ai tutorial che, saltando totalmente le meccaniche più avanzate e divertenti, sono appena sufficienti a far giocare un novizio alla versione più semplificata di Uboat. Inoltre questo mix tra comandi diretti e comandi che richiedono l'ausilio di un marinaio non sempre funziona bene e crea qualche confusione di troppo nelle situazioni più concitate. I restanti limiti sono per lo più produttivi: il budget di Uboat è decisamente ridotto e il team e composto da pochissime persone.

Saper gestire i diversi sonar e la mappa sarà fondamentale per la riuscita delle missioni
Saper gestire i diversi sonar e la mappa sarà fondamentale per la riuscita delle missioni

In alcuni aspetti questo non si nota, anzi avviene il contrario, ma in altri sì: serve soprattutto più varietà di sottomarini, di armi, di animazioni, di spiegazioni, di tutto. Quel che già offre è comunque abbastanza per dozzine e dozzine di ore di gioco, speriamo solo che viste le grandissime potenzialità il progetto continui a crescere ancora e ancora.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Multiplayer.it
7.5
Lettori (17)
8.5
Il tuo voto

Uboat è un gioco davvero eccezionale e come non se ne vedevano da troppo tempo. La sua difficoltà è altamente scalabile, ma anche a livelli più bassi non aspettatevi di trasformarlo in un arcade. Le missioni di questo gioco, anche le più esplosive, richiedono tempo, pianificazione. Non è perfetto, pecca un po' in varietà, ma la sua idea di simulatore e il suo approccio dinamico al conflitto è pura meraviglia.

PRO

  • Buona grafica e buona la fisica
  • Difficoltà altamente scalabile
  • Campagne dinamiche e rigiocabili

CONTRO

  • Servono più sottomarini e varietà generale
  • Interagire col sottomarino attraverso i marinai non è sempre un'esperienza piacevole