Zach Tsiakalis-Brown, anima e corpo di Zulubo Productions, è stato ed è quello che solitamente si definisce un ragazzo prodigio. Ancora alle prese con le scuole superiori, nel 2015 ha sviluppato quasi in solitaria il primo Vertigo, un brillante FPS che tirava in ballo dimensioni alternative, alieni, strambi personaggi ora demenziali, ora vagamente inquietanti.
Imbrigliato tra la carriera universitaria e un lavoro part-time presso Valve, certo non il supermercato dietro l'angolo, ha dovuto mettere in pausa la sua passione per lo sviluppo indipendente, salvo poi ricascarci nel 2020 con la realizzazione della versione Remastered del suo gioco originale.
Con tutta la calma necessaria, e dovuta per chi lavora praticamente da solo, Zach si è rimboccato le maniche per dare un seguito alla sua avventura in salsa sci-fi, riuscendo a pubblicare nel marzo del 2023 il tanto desiderato Vertigo 2.
A distanza di parecchi mesi, Vertigo 2 debutta su PlayStation VR 2 in una forma ben lontana dall'essere perfetta, ma che dimostra tutte le capacità di Zach Tsiakalis-Brown quanto programmatore, designer e artista.
Se i vostri PSVR 2 prendono polvere da un po' di tempo, in questa recensione di Vertigo 2 vi spieghiamo perché potrebbe essere arrivato il momento di dargli una bella lucidata.
Tra comici e bizzarri universi alternativi
La trama di Vertigo 2 ha si avvia proprio dove il diretto prequel si era interrotto. Questa continuità diretta, di cui ne beneficeranno i fan della prima ora, non rappresenta tuttavia un ostacolo insormontabile. Sulle primissime si resta piuttosto disorientati, tirati in mezzo come si è tra realtà parallele, mondi alieni ed entità sovrannaturali, ma è solo questione di un attimo. Da una parte, l'incipit, che funge anche da tutorial, getta le basi entro cui si sviluppa l'intreccio. Dall'altra, ci si accorge piuttosto in fretta che la trama, in sé e per sé, occupa un posto tutt'altro che primario anche all'interno dello stesso ambito narrativo.
Sebbene si passi attraverso una lotta intestina tra corporazioni protese ora alla salvaguardia, ora allo sfruttamento del multiverso, sebbene la protagonista sia al centro di una non meglio specificata macchinazione ordita da forze che operano al di là del mondo fisico, Vertigo 2 appassiona e cattura in primis per il suo stile scanzonato e ironico, oltre che per il cast di personaggi tra il bizzarro e l'inquietante.
Per tracciare dei termini paragone, utili a far capire al volo il tipo di narrazione proposto dal gioco, basta citare esperienze, sempre di stampo sci-fi, come Journey to the Savage Planet o High on Life. Esattamente come nella produzione 505 Games e nel titolo realizzato con la complicità di Justin Roiland, co-creatore di Rock e Morty, si sghignazza per le battute di cattivo gusto di Brian, figura controversa con cui dovrete collaborare vostro malgrado, sia per la tragica ingenuità del robot che vi insegnerà a muovere i primi passi in questo stravagante mondo alternativo.
Ben al di là della qualità dell'intreccio, che pur propone un paio di colpi di scena, il focus ruota attorno al tenore dei dialoghi di comprimari e avversari. Non c'è la costante tensione comica riscontrata nei due titoli citati poco sopra, ma tra una sparatoria e l'altra viene a comporsi un mondo e un cast di personaggi sopra le righe, tutt'altro che serioso, brillantemente imprevedibile.
L'art design, in questo senso, dà una bella mano. Lo stile si allontana sensibilmente da qualsiasi forma di realismo e punta su colori accesi e figure dalle linee morbide, quasi si trattasse di un lungometraggio in claymation come Wallace & Gromit, per fare un esempio. Per quanto il bestiario non si distingua per l'alto tasso di originalità, alieni e automi nemici denotano ampia varietà visiva, mentre i pianeti e le dimensioni che esplorerete sanno lasciare il segno grazie a panorami suggestivi.
Vertigo 2, insomma, artisticamente funziona e convince alla grande. Si vede che tutto il materiale è frutto di un ristrettissimo gruppo di persone, non c'è lo stesso tasso comico sprigionato da High on Life o la varietà di scenari di Journey to the Savage Planet, per intenderci, ma in termini visivi e narrativi siamo di fronte ad un prodotto assolutamente in grado di intrattenere più che degnamente.
Appassionante, ma quanti glitch!
Come anticipato, Vertigo 2 è in tutto e per tutto un FPS.
Giocando con le opzioni, all'inizio del gioco o in qualsiasi altro momento, si possono impostare diversi parametri legati al movimento dell'avatar per venire incontro a chi soffre di motion sickness. Dal teletrasporto, al controllo diretto, sia che decidere di giocare in piedi o seduti, adattare il gameplay alle proprie necessità è questione di un attimo. Va da sé che controllare il corpo della protagonista con lo stick analogico, come in ogni altro gioco del genere, rende il tutto più avvincente e immersivo, ma in tutte le configurazioni possibili Vertigo 2 diverte grazie al suo buon ritmo.
Fatto salvo per un prologo fatto di fin troppe chiacchiere, difatti, l'azione è ottimamente cadenzata. I livelli sono tendenzialmente lineari, ma ciononostante non manca un pizzico di esplorazione, a caccia di qualche anfratto dove rinvenire documenti di testo che ampliano l'universo del gioco, nonché elementari puzzle da risolvere per spianarvi la strada.
Le sparatorie, in ogni caso, la fanno da padrone. L'armamentario è composto da una mezza dozzina di bocche di fuoco, opportunamente potenziabili sia in termini di danni inferti, sia per quanto riguarda la cadenza di fuoco e l'ampiezza del caricatore. Pistola, mitragliatrice, fucile a pompa, ogni strumento di morte ha ben specifiche caratteristiche, alcune delle quali saranno più indicate in determinati momenti dell'avventura.
Le sensazioni donate dai colpi esplosi, DualSense alla mano, sono quelle giusto. Sparare, e soprattutto ricaricare con i dovuti gesti, è tremendamente divertente, tanto più che bastano pochi colpi per eliminare l'avversario di turno e spesso e volentieri ci si trova coinvolti in scontri a fuoco piuttosto dinamici ed esplosivi. Purtroppo, di tanto in tanto si ha la percezione che mirino e traiettoria del proiettile non siano perfettamente allineati. Non è l'unico difetto del sistema di controllo purtroppo. Afferrare l'arma di turno, avvicinarla al volto per mirare meglio, ricaricare, nuotare sono tutte azioni che si compiono imitando il gesto e non sempre il software è in grado di tradurre correttamente gli input.
Complice una realizzazione tecnica a tratti traballante, raramente si fatica e non poco a entrare in perfetta sintonia con l'avatar. Non è raro che le sue braccia collidano malamente con alcuni elementi dello scenario. A volte vedrete gli arti allungarsi in maniera innaturale. Restare incastrati da qualche parte non è così difficile. In certe situazioni, senza alcun preavviso o motivo, la protagonista si abbasserà. A bordo di un veicolo, questo il caso più grave di tutti, il personaggio tenderà a ruotare e girare in base alla direzione del mezzo stesso, rendendo impossibile orientare correttamente sguardo e busto dell'avatar.
In tutti i casi descritti, basta reimpostare la visuale del PSVR 2, o premere il pulsante start, per eliminare qualsiasi problematica e riportare il tutto alla normalità. I bug e i glitch insomma si sprecano, e speriamo che verranno ampiamente arginati già nei prossimi giorni, ma non sono così gravi da costringere al riavvio del gioco.
La necessità di richiamare spesso il menù di pausa, purtroppo, cozza drammaticamente con il buon ritmo dell'avventura che si avvale non solo di una sufficiente varietà di nemici, ma anche di un level design sviluppato ben tenendo conto del tipo di esperienza offerto da Vertigo 2. Di per sé lineare, come dicevamo, durante le sparatorie offre comunque un buon numero di ripari, senza per questo incastrare eccessivamente il giocatore in ambienti pieno di anfratti e dettagli che alla lunga possono confondere l'utente.
Ottimi anche i combattimenti con i boss, che introducono di volta in volta meccaniche di gameplay esclusive e rappresentano delle sfide degne di questo nome, vuoi per le generose dimensioni degli avversari, vuoi per i tanti pattern con cui costringeranno l'utente e a muoversi di continuo nell'arena di scontro.
Conclusioni
Dovendo dare un giudizio complessivo a Vertigo 2 vanno fatte due considerazioni distinte e fondamentali. Da una parte abbiamo un gioco fatto da un comparto artistico ispirato, una grafica convincente per quanto non spinga al limite l'hardware di PlayStation 5 e PSVR 2, un gameplay riuscito che beneficia di un arsenale sufficientemente variegato e di un design dei livelli adeguato all'esperienza veicolata. Dall'altra ci troviamo di fronte ad un prodotto che in questa trasposizione evidenzia diversi problemi tecnici. Nessuno di quelli riscontrati durante le sessioni di gioco ci ha costretto al riavvio della partita, ma spesso e volentieri abbiamo dovuto ricalibrare il visore o richiamare il menù di pausa. Una scocciatura che ha in parte rovinato il buon ritmo che caratterizza la progressione dell'avventura. Ciò che è certo, è che nelle dieci ore di avventura proposta da Vertigo 2, dato che conferma tra l'altro una buonissima longevità, ci siamo divertiti alla grande e siamo stati estremamente felici di rispolverare il nostro visore di Sony per immergerci in un'epopea sci-fi che non si prende sul serio neanche per un secondo.
PRO
- Artisticamente ispirato
- Ottima risposta delle armi
- Longevità sopra la media
CONTRO
- Numerosi problemi tecnici
- Certi scenari sono fin troppo spogli