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Volgarr the Viking 2, la recensione del seguito di un gioco brutale

La recensione di Volgarr the Viking 2, seguito di un gioco davvero brutale che ripropone un livello di sfida altissimo, ma con qualche problema.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   09/08/2024
Volgarr contorniato da amici e fulmini
Volgarr the Viking II
Volgarr the Viking II
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Il primo Volgarr the Viking urlava Rastan Saga da ogni poro, con una spruzzata di Ghouls'n Ghosts e di Castlevania a dargli un'identità più marcata. Gli sviluppatori non hanno mai nascosto le loro fonti d'ispirazione e molti giocatori arrivarono a considerarlo il seguito spirituale della serie arcade di Taito, che di suo è latitante da tempo. A distanza di più di dieci anni Crazy Vikings Studios ha deciso di lanciare il seguito ufficiale di quell'esperienza, mantenendone l'impostazione generale, ma andando a modificare alcuni aspetti strutturali per dare un senso all'intera operazione. Quindi com'è Volgarr the Viking 2? Anticipando il giudizio della recensione, potremmo definirlo imperdibile per chi ha adorato il primo episodio, ma con alcuni aspetti che potevano essere gestiti meglio.

Sistema di gioco

La storia è davvero esile: all'inizio del gioco un Volgarr ormai invecchiato viene attaccato nel suo palazzo e, in preda alla rabbia, parte all'avventura spada e scudo alla mano, per affrontare i suoi nemici. Come nel primo capitolo, può portare fendenti con la sua arma, parare con lo scudo, rotolare per arrivare alle spalle dei nemici e compiere dei doppi salti che non solo gli consentono di raggiungere le piattaforme più elevate, ma anche di portare degli attacchi rotanti. Inoltre sono tornate le lance che, oltre a essere delle armi, possono anche essere piantate sui muri per creare delle utili piattaforme.

Volgarr in un attacco rotante
Volgarr in un attacco rotante

Come in passato, il repertorio del re dei vichinghi è quindi abbastanza ampio, per quanto limitato dal fatto che non c'è mai una vera evoluzione, con il level design che fa di tutto per farci sfruttare ogni singola mossa a disposizione, proponendoci anche delle intelligenti variazioni sul tema così da spremere il sistema al massimo. Piattaforme e nemici sono posizionati in modo davvero intelligente e favoriscono un approccio ragionato alla risoluzione dei problemi, invece di uno meramente quantitativo, e difficilmente ci si trova di fronte a delle soluzioni lineari, per quanto la visione rimanga sempre quella di un gioco arcade.

Una sfida elevatissima

In generale, la difficoltà è davvero elevatissima. A differenza del primo Volgarr, che obbligava a ricominciare i livelli in caso di morte, sono stati introdotti dei checkpoint, che possono essere attivati o distrutti, nel caso non si voglia usufruirne.

Il sistema di potenziamento è basato sulla raccolta ordinata di vari oggetti (degli stivali, una spada infuocata, una cintura e altri) che si trovano dentro dei forzieri e che vanno perduti quando si viene colpiti. In caso di morte, Volgarr riparte senza oggetti, cosa che lo espone a morti ripetute successive, soprattutto nei passaggi più difficili che si conoscono di meno. Inoltre, spesso vicino ai checkpoint non ci sono forzieri, quindi bisogna procedere con grande cautela, stando attenti a non compiere il minimo errore. Tornando ai checkpoint distruttibili, c'è da dire che le mappe di Volgarr 2 (cinque mondi con due livelli ciascuno e boss finale) sono decisamente più grosse di quelle del capitolo originale, quindi ricominciarle ogni volta dall'inizio potrebbe risultare frustrante per più di qualche persona, visto anche che si muore spesso. Detto questo, oltre ai checkpoint Crazy Vikings Studios ha voluto introdurre altre funzioni per favorire i giocatori meno motivati, anche se implementate in modo tale da sottolineare sempre che la strada maestra è quella di non usarle.

Volgarr affronta alcuni nemici
Volgarr affronta alcuni nemici

Insomma, ci sono delle opzioni di accessibilità, ma puniscono in qualche modo chi le usa. Ad esempio distruggendo i checkpoint si ottiene dell'oro, a volte anche una vita extra. Inoltre riniziando sempre dall'inizio dei livelli si possono riottenere tutti i potenziamenti, a differenza di ripartire dai checkpoint. Ma c'è anche di meglio: Volgarr the Viking 2 permette di continuare nel caso si esauriscano tutte le vite, ma farlo troppe volte trasforma in zombi il protagonista, che diventa così immortale (cadute nel vuoto a parte). Insomma, è una specie di god mode integrata nel gameplay, con però una grossa controindicazione: non consente di sbloccare il finale migliore. Nel caso ve lo steste chiedendo: no, non si può scegliere. Se si continua troppe volte (sei) si viene trasformati automaticamente. Insomma, da una parte gli aiuti consentono di avanzare più agilmente nell'avventura, dall'altra penalizzano il giocatore, probabilmente per motivarlo a non sfruttarli e a ricominciare invece di continuare.

I boss

Come accennato, alla fine di ogni mondo bisogna superare un boss per andare avanti. Nemmeno a dirlo si tratta di scontri particolarmente difficili, tra guerrieri feroci, ragni giganti, immensi vermoni, divinità ancestrali e quant'altro; ma sempre molto corretti, nel senso che i nemici danno sempre modo al giocatore di leggere i loro schemi offensivi e di agire di conseguenza. Si muore più volte, la perdita di tutti gli oggetti rende i tentativi successivi penalizzanti, ma in generale non si sente mai di essere stati ingannati dal sistema, ossia la difficoltà non sembra mai frutto di trucchi di design spacciati per feature.

Alcuni nemici di sabbia
Alcuni nemici di sabbia

In linea di massima Volgarr the Viking 2 funziona davvero bene ed è in grado di regalare grandi soddisfazioni agli appassionati di giochi arcade, anche in virtù di un sistema di feedback eccellente, con effetti molto marcati quando si colpiscono i nemici o si raccolgono potenziamenti, e un design dei livelli che premia l'esplorazione. Tecnicamente è migliore dell'originale, ma non di moltissimo. Sicuramente le animazioni sono più curate e gli effetti più ricchi, ma alcuni livelli potevano essere più ispirati, visto che alcuni passaggi risultano davvero anonimi e vuoti. Un plauso invece per la colonna sonora, fatta di brani davvero belli e ispirati, che aumentano non poco il coinvolgimento nell'azione. Ascoltandoli viene voglia di acquistarla a parte per sentirla anche fuori dal gioco.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, GoG, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 19,50 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (7)
8.3
Il tuo voto

Volgarr the Viking 2 è un ottimo platform arcade, com'era lecito attendersi vista la qualità del primo capitolo. Forse è un po' fuori tempo massimo, nel senso che sono passati più di dieci anni dall'originale, ma chi è rimasto affezionato a quell'esperienza troverà sicuramente pane per i suoi denti e non dovrebbe lasciarselo sfuggire. Peccato per alcune scelte un po' penalizzanti, come la god mode che si attiva in automatico continuando sei volte o il sistema di potenziamento che ricrea uno dei problemi fondamentali di molti arcade, ossia quello dell'aumento esponenziale di difficoltà in caso di morte. Ecco, forse gli sviluppatori si sono lasciati prendere un po' troppo la mano nel ribadire con alcuni sistemi che esiste un modo "giusto" di giocare. Detto questo, si tratta di un lavoro complessivamente ottimo e di un gradito ritorno, che vi consigliamo caldamente di provare, anche in virtù di un prezzo non proprio esagerato (19,50 euro, per i curiosi).

PRO

  • Level design eccellente
  • Colonna sonora magnifica
  • Un arcade d'altri tempi

CONTRO

  • Ci sono più opzioni di accessibilità rispetto al primo capitolo, ma sono penalizzanti
  • La god mode non dà scelta
  • Alcuni passaggi sono un po' anonimi