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Warhammer 40.000: Boltgun, la recensione dello sparatutto retrò in stile DOOM

L'universo creato da Games Workshop fa stavolta da sfondo a uno sparatutto retrò, ed è subito un viaggio negli anni '90: la recensione di Warhammer 40.000: Boltgun.

Warhammer 40.000: Boltgun, la recensione dello sparatutto retrò in stile DOOM
RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   27/05/2023

Warhammer 40.000: Boltgun non è certamente il primo sparatutto ambientato nell'inquietante universo creato da Games Workshop, ma vanta una peculiarità: per stile grafico, gameplay e struttura si rifà agli FPS classici dei primi anni '90, in particolare l'originale DOOM, offrendo dunque agli appassionati un vero e proprio viaggio nel passato.

Dotato di una trama appena accennata, il gioco ci conduce sul pianeta Graia (sì, lo stesso di Warhammer 40.000: Space Marine) per affrontare una campagna divisa in tre capitoli, a loro volta composti da svariati livelli, in cui il nostro obiettivo sarà semplicemente quello di eliminare tutte le creature del Caos che proveranno a fermare la nostra furia inquisitrice.

Dunque, com'è stato indossare nuovamente la pesante corazza di uno Space Marine e combattere per la gloria dell'Imperatore in un mondo di pixel giganti e finto-vero 3D? Ve lo riveliamo nella recensione di Warhammer 40.00: Boltgun.

Gameplay: come DOOM, ma più lungo

Warhammer 40.000: Boltgun, uno scontro a fuoco appunto con la Boltgun
Warhammer 40.000: Boltgun, uno scontro a fuoco appunto con la Boltgun

Se siete videogiocatori della vecchia guardia e avete vissuto l'epoca dei primi sparatutto in prima persona, vi basteranno davvero pochi istanti per prendere le misure al gameplay di Warhammer 40.000: Boltgun, che come detto si pone alla stregua di un appassionato omaggio ai grandi classici del genere; in primo luogo DOOM, con una serie di citazioni impossibili da ignorare.

Ovviamente in questo caso il 3D è reale, ci si muove e si spara lungo tre dimensioni e ciò si riflette sulle meccaniche di gioco, che da questo punto di vista non si discosta molto da ciò che abbiamo visto negli ultimi anni. Non aspettatevi tuttavia un approccio run & gun velocissimo, visto che dovremo sottostare alle tolleranze relativamente strette delle otto armi che avremo modo di sbloccare nel corso della campagna, e che si aggiungono alla spada a catena di cui il nostro personaggio è dotato già in partenza.

L'arsenale include ovviamente una leggera e potente Boltgun (con la possibilità di equipaggiare diverse munizioni), ma anche un devastante fucile a pompa, un mitragliatore pesante che non necessita di ricariche, un cannone a energia con danni a zona, un fucile d'assalto, un lanciagranate, un cannone gravitazionale e un fucile al plasma, nonché tre differenti granate da lancio che possono fare la differenza contro i nemici più coriacei.

Questi ultimi attingono ovviamente all'ampissimo bestiario dell'universo di Warhammer 40.000 e vantano caratteristiche di attacco e movimento differenti, che avremo modo di memorizzare così da poter attuare le azioni necessarie per evitare i loro colpi e rispondere a tono, che si tratti di mostri, cultisti, Space Marine del Caos o boss grossi, cattivi e potenti. In combinazione con le diverse bocche da fuoco e una gestione accorta delle munizioni, tale elemento garantisce all'azione una discreta varietà.

Warhammer 40.000: Boltgun, la spada a catena produce un tripudio di pixel rosso sangue
Warhammer 40.000: Boltgun, la spada a catena produce un tripudio di pixel rosso sangue

Un altro aspetto importante è il design dei livelli, che propone ambientazioni man mano più ampie e complesse, a volta persino labirintiche, in cui dovremo provare a orientarci senza poter accedere a una mappa e contando unicamente sui suggerimenti (non sempre chiarissimi) del Servoteschio che ci è stato assegnato per la nostra missione. Bisogna peraltro dire che in termini strutturali Boltgun si differenzia rispetto a DOOM sul fronte della durata, che risulta quasi tripla e raggiunge le dieci ore a seconda dell'approccio.

Certo, è anche vero che il titolo di Auroch Digital non cerca in alcun modo di spingersi oltre quelli che sono i suoi presupposti: gli autori volevano realizzare un omaggio agli sparatutto dei primi anni '90 e questo hanno fatto, riprendendo meccaniche e strutture che gli utenti più attempati conoscono bene ma senza provare a introdurre qualsivoglia novità rispetto a quella formula, che appare per forza di cose piacevole ma datata.

Realizzazione tecnica: un paradiso di pixel

Warhammer 40.000: Boltgun, creature volanti da abbattere... al volo
Warhammer 40.000: Boltgun, creature volanti da abbattere... al volo

Se in termini di gameplay Warhammer 40.000: Boltgun prova a mimare le esperienze classiche, lo fa a maggior ragione sul piano tecnico, proponendoci una grafica volutamente pixellosa, che riprende appunto le soluzioni raster in finto-3D che caratterizzavano i vari Wolfenstein 3D e DOOM. Ebbene, il risultato è brillante: una sorta di pixel art poligonale con alcune chicche che saltano all'occhio, come gli oggetti che "ruotano" insieme alla visuale comportandosi appunto come degli sprite, nonché ovviamente le animazioni "rallentate" delle varie morti.

Volendo trovare il pelo nell'uovo, si può dire che sarebbe stato bello vedere una sequenza introduttiva un po' più movimentata e magari delle scene di intermezzo che potessero valorizzare ancor di più lo stile scelto per questa produzione. Tuttavia, considerati anche il prezzo di vendita molto accessibile e una colonna sonora solidissima (nonché un'ottima scalabilità su PC, dove il gioco gira senza problemi a 4K e 60 fps pur presentando pochissime opzioni) non c'è davvero di che lamentarsi.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core i5 13500
  • Scheda video: NVIDIA RTX 4070
  • Memoria: 32 GB di RAM
  • Storage: SSD SATA
  • Sistema operativo: Windows 11

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core i3 2120, AMD Phenom II X4 965
  • Scheda video: NVIDIA GTX 560, AMD HD 7770
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Storage: 5 GB di spazio richiesto
  • Sistema operativo: Windows 10 64 bit

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i5 8400, AMD Ryzen 5 1500X
  • Scheda video: NVIDIA GTX 780 Ti, AMD RX 580
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Storage: 5 GB di spazio richiesto
  • Sistema operativo: Windows 10 64 bit

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 21,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (26)
8.5
Il tuo voto

Warhammer 40.000: Boltgun è un piacevolissimo omaggio agli sparatutto in prima persona degli anni '90, DOOM in testa, ma al contempo un'efficace trasposizione dell'affascinante immaginario creato da Games Workshop. Privo di fronzoli, forse anche troppo, il titolo di Auroch Digital ci catapulta all'interno di un'azione frenetica e spettacolare, molto ben bilanciata sebbene mancante di spunti che possano in qualche modo elevare quel tipo di approccio e spingersi oltre. Considerati il prezzo, la realizzazione generale e una durata sorprendente, tuttavia, c'è davvero poco da discutere: se amate Warhammer 4K e vi farebbe piacere un tuffo nel passato, procedete all'acquisto senza indugi.

PRO

  • Un piacevolissimo omaggio agli sparatutto classici
  • Gameplay immediato, veloce e divertente
  • Ottima grafica in stile retrò, durata notevole e prezzo accessibile

CONTRO

  • Riprende la formula classica senza aggiungere nulla
  • Livelli talvolta labirintici, qualche momento morto
  • Si poteva sfruttare di più lo stile grafico nelle cutscene