Avete presente Pong? Nolan Bushnell di Atari rubò a Ralph Baer, il progettista dell'Odyssey di Magnavox, quell'idea semplice quanto geniale che avrebbe poi lanciato l'industria dei videogiochi: due racchette messe sui lati opposti dello schermo, che si muovono solo in verticale, e una palla da respingere: perde chi manca più volte la palla. Il progetto era quello di realizzare una specie di simulazione di ping pong, ma il risultato fu la realizzazione di un videogioco archetipico che, vuoi per virtù degli autori, vuoi per i limiti tecnologici dell'epoca, mise in scena in un modo divenuto iconico uno degli elementi essenziali del giocare e del videogiocatore: il confronto. Da allora lo schema Pong è stato utilizzato in innumerevoli titoli, arcade e non, evolvendosi insieme all'hardware, ma non rinunciando mai al suo nucleo fondante.
Uno di questi epigoni fu Windjammers, titolo da sala giochi e per console Neo Geo pubblicato nel 1994 da Data East, in cui due atleti, posti dai lati opposti di vari campi da gioco, dovevano gareggiare a chi riusciva a infilare più frisbee nella porta avversaria, per raggiungere i 15 punti. Era uno gioco semplice ma spietatamente divertente, che però non diede vita a serie e non ebbe mai un seguito... o, almeno, non l'ha avuto fino a oggi.
La recensione di Windjammers 2, parla della sorpresa che non ti aspetti e di cui scopri, dopo poche partite, di non poter più fare a meno.
Il retroterra
Davvero, chi si aspettava d'iniziare il 2022 con il seguito di Windjammers? Soprattutto, chi pensava che sarebbe stato fatto talmente bene da non far rimpiangere l'originale? Di solito queste operazioni lasciano il tempo che trovano, ossia vengono fuori dei giochi simpatici che strizzano l'occhio ai fan di qualche serie del passato mediamente famosa, che non interessa più alla grande industria, e muoiono lì. Negli ultimi anni l'editore francese Dotemu, ormai controllato da Focus Home Interactive, si è messo in luce per il recupero di titoli del passato, prima ripubblicandone alcuni in operazioni molto riuscite come la Double Dragon Trilogy, poi commissionando dei remake di alto livello come quello di Wonder Boy: The Dragon's Trap e infine realizzando o commissionando dei nuovi episodi di serie considerate morte come Pang Adventures, ma soprattutto l'eccellente Streets of Rage 4, che oltretutto ha venduto anche molto bene.
Ora è la volta di Windjammers 2, ripreso probabilmente più per amore dell'originale che pensando alla possibilità di vendere milioni di copie, visto che non stiamo parlando di un nome di chissà quale richiamo per le masse.
Giocabile anche da soli, Windjammers dava il massimo contro un altro essere umano, dove le partite diventavano qualcosa di fisico sia dentro lo schermo che nella realtà, con gli attacchi speciali dei sei giocatori selezionabili che spesso venivano sottolineati da gesti plateali e urla sguaiate, soprattutto dopo aver segnato dei punti. Windjammers 2 non si limita a celebrare l'originale, ma ne riprende lo spirito, presentandosi come una versione rinnovata di una formula che non può essere perfezionata più di quanto non lo sia già e che sarebbe distrutta da ogni tipo di cambiamento strutturale. Così ecco che anche qui i campi da gioco sono schermate fisse, quindi senza alcuno scrolling o zoom, ed ecco che si è scelta di nuovo la grafica 2D, meno pixel art e più illustrazione, ma comunque molto colorata e vivace, in modo da non perdersi per strada lo stile dell'originale.
Naturalmente ci sono delle novità in termini di contenuti, ma andiamo con ordine.
Modalità di gioco e personaggi
Avviato Windjammers 2 ci viene data la scelta di selezionare una delle tre modalità disponibili: il multiplayer online, fatto di partite veloci, classificate, oppure personalizzate, di cui cioè è possibile settare i parametri generali (durata, punteggio da raggiungere e così via); la modalità arcade, in cui selezionato il livello di difficoltà dobbiamo vincere cinque partite contro la CPU per diventare i campioni mondiali della disciplina e la modalità versus, dove possiamo giocare un match singolo in locale contro un avversario umano o contro la CPU.
Il roster dei personaggi giocabili non è molto ampio, ma a nostro giudizio è più che sufficiente per il tipo di gioco: ci sono dieci atleti che si distinguono per i valori di potenza e velocità, oltre che per i loro tiri speciali. Sei sono ritornanti, ossia erano presenti anche nel primo capitolo: la giapponese Hiromi Mita, la più veloce e la meno potente del gruppo, l'inglese Steve miller, altro personaggio molto veloce, lo spagnolo Jordi Costa e l'italiano Loris Biaggi (curiosità: il nome deriva dai motociclisti Loris Capirossi e Max Biaggi), entrambi dotati di valori equilibrati, lo statunitense Gary Scott e il tedesco Klaus Wessel, tutti e due molto potenti, ma decisamente lenti.
Le nuove leve sono il velocissimo J. Raposa, brasiliano, la francese S. Dalys, che onora la nazionalità degli sviluppatori ed è un personaggio abbastanza equilibrato, il canadese H-Max, potente ma lento e il cinese S.Ho, un altro personaggio equilibrato. L'unico assente è il coreano Bee-Ho Yoo, che appariva nella versione originale di Windjammers al posto di Steve Miller in tutti i territori, tranne negli USA. In realtà i due personaggi avevano gli sprite identici, ma con doppiaggi differenti. Da notare che ogni personaggio ha il suo finale, spesso legato ai luoghi comuni della sua nazione (spoiler: indovinate un po' Loris Biagi come finisce? A lavorare in una pizzeria dove viene attaccato da dei mafiosi che mette a tacere a colpi di pizza... manca solo il mandolino). Complessivamente non sono proprio il massimo, ma si tratta di un extra sorvolabile, tranne da quelli che vogliono Windjammers 2 per il suo lato narrativo (chi, di grazia?).
I campi
Il fulcro di Windjammers era il divertimento puro e quello di Windjammers 2 è esattamente lo stesso. Anzi, senza scomodare un concetto aleatorio e impalpabile come il divertimento, ci piacerebbe definirlo un gioco allegro, parola che rende meglio ciò che si prova giocandoci. Ma torniamo sui suoi aspetti più concreti. Una volta selezionato il personaggio preferito arriva il momento di scendere in campo. Pur senza fare troppi inchini alla modernità, la modalità Arcade è leggermente più strutturata rispetto a quella dell'originale e per ogni match consente di scegliere tra due campi da gioco, per due avversari differenti. Solo l'ultimo match è fisso, ossia viene giocato su un campo scelto dalla CPU e contro l'ultimo giocatore rimasto tra i dieci.
Paon DP, il team di sviluppo, ha mantenuto anche l'idea dei due stage bonus, confermandone uno già visto nel primo Windjammers, quello del lancio del frisbee sulla spiaggia, che consiste nel tirare il disco più distante possibile facendo in modo che venga preso al volo da un cane che gli corre dietro. Il secondo, invece, è stato modificato: niente più bowling, ma una sfida ad afferrare al volo e spaccare dei dischi lanciati da una macchina spara frisbee.
I campi da gioco di loro hanno tutti delle peculiarità che li rendono unici e che, pur in presenza di differenze apparentemente minime, alterano profondamente le strategie da adottare per vincere, a seconda del personaggio selezionato. Ad esempio ci sono dei campi più stretti, come la spiaggia, che favoriscono i personaggi più lenti, perché questi ultimi corrono meno il rischio di lasciare degli angoli scoperti dove l'avversario può provare a infilare i suoi tiri, mentre al contrario i campi più larghi, come lo stadio o il casinò, avvantaggiano i personaggi più rapidi che riescono a coprire più rapidamente le maggiori distanze con le loro scivolate.
Comunque sia ci sono anche altre variabili da considerare, come ad esempio la presenza di piccoli ostacoli posti in mezzo ad alcuni campi, che possono rendere meno prevedibile la traiettoria del disco, arrivando addirittura a bloccarlo, o il posizionamento delle porte dei punti, che richiedono di coprire meglio le zone del campo che se bucate frutterebbero più punti all'avversario.
Gameplay
Come dicevamo, il gameplay di Windjammers 2 è velocissimo. Ogni personaggio ha una mobilità molto elevata: oltre a camminare può eseguire delle scivolate più o meno rapide e può saltare per provare ad afferrare il freesbee al volo, per magari schiacciarlo nel campo avversario e ottenere due punti. Le tecniche di lancio del frisbee sono ancora di più e, una volta padroneggiate, danno tantissime possibilità in termini tattici, anche se bisogna imparare a ragionare molto velocemente sul da farsi, diventando il più possibile istintivi nelle risposte, se si vuole avere qualche possibilità di vittoria contro i giocatori più forti. Comunque, oltre ai normali tiri di varia potenza, è possibile eseguire dei tiri a effetto, quindi con traiettorie meno prevedibili; dei tiri a palombella, che servono per provare a far cadere a terra il disco nella metà campo dell'avversario; la già citata schiacciata e delle risposte rapide, con cui sostanzialmente si prende a pugni il disco respingendolo velocemente dall'altro lato del campo.
Ci sono anche diversi super tiri, che si attivano dopo essersi caricati mettendosi in posizione di recupero del disco, dopo averlo parato: un tiro di piatto, che rotola verso la porta avversaria, un tiro rotante, che gira vorticando per il campo, e il tiro speciale, diverso a seconda del personaggio selezionato. Per fare un paio di esempi, Loris Biagi crea dei vortici di fuoco con il frisbee, mentre Jordi Costa esegue un tiro a Zig Zag molto rapido.
Importante notare che il giocatore ha il pieno controllo sui tiri eseguiti dal suo personaggio. Durante le prime partite in realtà sembra di essere in balia del caso, ma più si diventa coscienti del sistema di controllo e delle combinazioni di tasti e movimenti dello stick, utili per dare direzioni ed effetti, più le partite diventano appassionanti perché ci si sente davvero padroni del campo da gioco e si capisce che di casuale non c'è niente: si vince se si è bravi (relativamente al livello di difficoltà selezionato o a quello dell'avversario umano incontrato) e se si impara a sfruttare gli spazi lasciati dall'avversario, dominando al contempo la propria metà campo.
Ai livelli più elevati, Windwammers 2 diventa un vero e proprio spettacolo, con i tiri in rapida serie che sembrano quasi coreografati, aiutati anche dalla fisicità con cui il disco interagisce con i personaggi, che regala un feeling unico, e con partite giocate fino all'ultimo secondo (allo scadere del tempo vince il round chi ha più punti, mentre la partita viene vinta al meglio di due, almeno quelle standard). Presto ci si accorge che le varianti da considerare sono più di quelle che sembrano a un primo sguardo, come ad esempio la barra di energia che si carica in basso a destra mentre si gioca, che una volta piena consente di eseguire una tecnica speciale di difesa, che blocca il disco in automatico entro una certa area, oppure una versione potenziata del super tiro.
Conclusioni
Un plauso particolare merita il fatto che Windjammers 2 è un gioco che rispetta profondamente il tempo del giocatore. Una singola partita dura infatti pochi minuti, mentre per finire la modalità arcade ci vuole circa mezz'ora (vincendo tutte le partite). Accumulando punti si vincono dei crediti che consentono di continuare in caso di sconfitta, ma il tempo di gioco si allunga di poco e non ci si sente mai oppressi dal non sapere se si riuscirà a finire o meno ciò che si sta facendo. Qualcuno potrebbe considerare i non molti contenuti un malus, ma viene sinceramente da chiedersi cosa avrebbero potuto aggiungere al gioco altri personaggi o altri campi, visti gli equilibri raggiunti con il roster incluso. Del resto stiamo parlando di un titolo arcade fino al midollo che rende al massimo soprattutto se giocato con altri esseri umani, quindi ciò che conta non è tanto il contorno, quanto il fulcro del gameplay e la rifinitura delle meccaniche che lo regolano, in questo caso eccellente.
Come confronto, anche se un po' forzato, ci viene da citare Rocket League, che si regge benissimo anche senza tutti gli extra cosmetici aggiunti nel corso degli anni. D'altro canto il gioco è visivamente molto gustoso, pur non facendo miracoli, grazie ai dettagli che riempiono ogni campo, soprattutto da lato del pubblico ( i terreni sono pensati per la massima leggibilità), e alle belle animazioni dei tiri e dei personaggi. La sostanza è che Windjammers 2 è una piccola gemma che ci ha proiettati in una dimensione di gioco che non sperimentavamo da tempo, ricordandoci oltretutto i tempi delle sale giochi, con le file davanti ai cabinati più gettonati e le monetine messe nei cassoni per ottenere qualche minuto di felicità.
Conclusioni
Windjammers 2 è un titolo eccellente che riesce a centrare in pieno il bersaglio, realizzando ciò che si propone: essere il seguito che Windjammers non ha mai avuto, riprendendone la giocabilità e l'allegria. Incredibile come gli sviluppatori siano riusciti a non sacrificare nulla della natura del gioco, migliorandolo al contempo in ogni aspetto. Serviva qualche contenuto in più? Forse, ma già così vi garantiamo che faticherete a staccarvi, soprattutto se avete qualcuno con cui giocarci, offline o online che sia.
PRO
- Ha lo spirito di Windjammers
- Meccaniche molto rifinite
- Gameplay velocissimo
CONTRO
- Qualche contenuto in più?
- Alcuni finali dei personaggi sono un po' imbarazzanti