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PC Magazine #74

Nell'attesa di mettere le mani su Diablo III, il mondo PC non si è fermato di certo!

RUBRICA di La Redazione   —   12/05/2012

Partiamo dalle notizie buone, buonissime: Grim Dawn, action RPG dai creatori di Titan Quest, e la nuova avventura grafica (una delle due in sviluppo, in realtà) di Jane Jansen, sono stati finanziati questa settimana su KickStarter. Avete ancora qualche giorno per aderire, le offerte sono allettanti in entrambi i casi e si dovrebbe andare abbastanza sul sicuro in quanto a risultato finale. Sul filo del rasoio ma in fondo di successo anche il "kickstarting" di Starlight Inception: era quasi spacciato ma un colpo di reni a qualche ora dalla conclusione è bastato. Da poco aperto ma, sembra, destinato a farcela il nuovo Carmageddon: Reincarnation che era già in sviluppo da qualche tempo. La sensazione, a parte il fatto che forse non si sentiva la necessità di un nuovo capitolo della serie, è che sempre di più si vada verso un uso della piattaforma per arrotondare budget esistenti piuttosto che finanziare da zero qualcosa di ancora solo sulla carta.
Mentre si scandiscono i giorni per l'arrivo di Diablo III, questo weekend potreste invece passarlo a giocare Path of Exile, per cui è attualmente in corso una due giorni di open beta al fine di stressare i server, avere ancora più dati da analizzare e una montagna di feedback. Qui tutti i dettagli. È un periodo in cui tanto si parla di innovativi modelli di publishing - a tal proposito, in questi giorni siamo stati da Larian Studios in Belgio per discutere del loro approccio senza produttori alle spalle, ma soprattutto del nuovo Divinity... di cui non possiamo aggiungere di più, risintonizzatevi a fine maggio - ma ogni tanto ancora capita di vedere qualche stranezza anche in termini di gameplay. Prendete FFracer ad esempio: è una sorta di simulatore di viaggio in treno dove si può controllare la velocità della locomotiva per far scorrere il video, un girato della tratta norvegese da Oslo a Bergen, più o meno rapidamente e quindi portare la gente sana e salva a casa. Più che il gioco in sé, che costa dieci euro ma dispone di una demo, è l'incredibile paesaggio a meritare quantomeno di osservare un video o due. Come mod della settimana indichiamo Ultimate Castle Defense per Skyrim e poi Day Z per ArmA II, che si propone di mescolare gli zombie visti in mille altri titoli con il realismo e le potenzialità multiplayer del motore dello shooter di Bohemia Interactive. Articoli: DigitalFoundry indaga le specifiche (supposte e possibili, si intende) delle prossime console al tempo della crisi economica, mentre TenTonHammer pubblica a proposito di Guild Wars 2 un'intervista a una gilda PvP e una round table di opinioni sull'esperienza che confronta le idee di alcuni redattori del sito. Visto il buon successo della segnalazione di settimana scorsa sul film fan made di Splinter Cell, chiudiamo lasciandovi a quello, più breve, fatto di recente per Max Payne da un altro piccolo team. Qui il sito ufficiale.

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Questa settimana si ripropone il problema di quella passata: restare sul solito inossidabile Intel Core i5 2500K o scegliere un processore Ivy Bridge, indicativamente il i5 3570K per avere più o meno le stesse performance? Sette giorni or sono, nella configurazione di fascia più alta, abbiamo optato per la nuova architettura ma qui, dove inizia ad avere un certo peso il rapporto qualità-prezzo, il 2500K sembra ancora la soluzione migliore. Come scheda video suggeriamo la Radeon HD 7850 che a poco più di 200 euro è un ottimo modo per giocare il full hd. Ma in realtà le soluzioni adottabili sarebbero parecchia, a partire dalla maggiore 7870 che si trova a partire da 280 euro. O la GTX 570 che, in questa fase di passaggio per Nvidia, viene promossa a cifre interessanti.

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Anche la scena indie comincia ad avere una sua storia. Facciamo infatti gli auguri ai The Behemoth che con il loro Alien Hominid festeggiano su Newgrounds.com i venti milioni di giocatori. Perciò se non lo avete ancora fatto, aprite una finestra del browser e giocate senza indugio alla loro prima creazione.

Già che avete il browser a portata di clic potreste volervi immergere nel misterioso As the Village Turns, che racconta l'avventura di Mihail, un abitante di uno sperduto villaggio della Romania improvvisamente incapace di sopportare la luce del sole.

Un'altra avventura tutta da scaricare e giocare al costo di un like è Reversion degli argentini 3f Interactivo. Non è un gioco nuovo ma lo segnaliamo comunque perché solo adesso è disponibile tradotto in inglese. Certo che se parlate spagnolo il problema per voi non si è mai posto.

Avete notato che tutti i giochi nominati sono gratuiti? Concludiamo perciò con un altro link anti crisi che non mungerà il vostro portafogli, la demo di Unlucky Gnome, un adorabile platform con protagonista uno gnomo sventurato che una nuvoletta ha deciso di perseguitare con i suoi fulmini.

Buon divertimento!

La recensione della settimana: Dynamite Jack

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Jack era un marine che combatteva su un pianeta alieno. Imprigionato e costretto ai lavori forzate nelle miniere dell'odiato nemico, un bel giorno Jack riesce ad aprirsi un varco. Ora deve solo fuggire. Da queste premesse si sviluppa Dynamite Jack , gioco di infiltrazione e abilità da pochissimo approdato su Steam. L'obiettivo di Jack è trovare un punto luminoso nella mappa, segno che lì c'è un condotto per risalire verso la superficie. Per poterci riuscire deve però sfuggire ai vari tipi di guardie e mezzi di difesa alieni e alle creature che si nascondono sottoterra. Gli unici alleati su cui può contare Jack sono le ombre e le bombe illimitate che fa esplodere grazie al suo fidato detonatore. Con le bombe può aprirsi un percorso nella nuda terra, uccidere i nemici o creare un diversivo. Le guardie infatti sono pronte ad accorrere a ogni esplosione. La violenza d'altronde non basta: Jack deve affidarsi soprattutto alle sue doti di infiltrazione per non farsi uccidere. Le guardie hanno torce potenti per individuarlo, ma basta anche la luce di un laboratorio per farlo scoprire. In questo caso, la morte è istantanea. Sembra molto semplice ma la struttura essenziale e compatta di Dynamite Jack fa sì che l'efficienza dei nemici nel dargli la caccia sia superiore a quella di qualunque gioco di infiltrazione in 3D.

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E comunque questo è solo l'inizio. Tanto per cominciare Jack parte sempre sprovvisto di tutto. Starà a noi aiutarlo a cercare il detonatore per le bombe, la torcia e le eventuali tessere colorate per aprire le relative porte. Inoltre per ogni livello il gioco offre sempre tre tipi di sfide. A volte dobbiamo finirlo entro un minuto, altre ci chiede di non uccidere nessuna guardia o di non morire mai, oppure ancora di raccogliere i chip necessari a sbloccare un nuovo livello. Le sfide sono tante e stimolano a rigiocare le mappe più volte, aumentando la longevità ben oltre i 28 livelli disponibili. E comunque grazie all'editor delle mappe e alla possibilità di condividere le nostre creazioni con gli altri giocatori la longevità è virtualmente illimitata. Insomma nella sua apparente semplicità Dynamite Jack ci ha conquistato. Chissà che non riesca a fare lo stesso con voi, trascinandovi nella sua spericolata fuga.

di Andrea Rubbini

Titolo: Dynamite Jack
Sviluppatore: Hassey Enterprises, Inc.
Distribuzione: 3,99€
Sito di riferimento: Pagina ufficiale
Download: Steam
Da sapere per giocare al meglio: Nulla di rilevante da segnalare.

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World of Warcraft
Con tutta questa baraonda di patch, Beta e nuovi MMO in uscita è facile dimenticarsi che anche la nuova espansione del colosso Blizzard è in Beta. Lo sviluppo procede a gonfie vele e ogni settimana vengono proposte nuove build con sempre più aggiunte e modifiche. Se l'animazione di ballo dei pandaren (carameldansen!) non vi basta e preferite qualcosa di meno frivolo, Blizzard vi accontenta con una nuova feature davvero interessante, pensata per contrastare il calo di popolazione che si verifica puntualmente nelle zone iniziali del gioco quando la userbase si sposta verso quelle più avanzate.

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La nuova meccanica permetterà infatti di giocare assieme agli utenti di altri server, casuali o scelti tramite il Real ID nella lista degli amici. I giocatori verranno quindi trasportati nella zona fino a che non decideranno di spostarsi o abbandonare il gruppo; la Blizzard ha anche pensato a un sistema di istanze incrociate per impedire un eventuale sovraffollamento. È ovvio che questa feature fa eco al "guesting" di Guild Wars 2 e sarebbe interessante capire chi l'ha pensata prima tra ArenaNet e Blizzard... Una cosa è certa, comunque: lo strapotere di World of Warcraft, messo in discussione dai cali delle sottoscrizioni verificati nell'ultimo anno, resterà incontrastato ancora a lungo. Il presidente di Blizzard, Mike Morhaime, ha infatti comunicato ufficialmente che gli account sono rimasti stabili a dieci milioni e duecentomila negli ultimi due mesi e che la società ha rinnovato gli accordi con NetEase per la pubblicazione di World of Warcraft in Cina per almeno altri tre anni.

Fallen Earth
Chi bazzica ancora per le lande desolate del MMO apocalittico di Icarus Studios sarà ben felice di sapere che la prossima patch è ormai imminente e con essa arriverà anche il nuovo sistema Global Territory Control che dovrebbe dare una bella carica al PvP e alla vitalità dei server di gioco. Per chi non lo sapesse, il Global Territory Control è una feature che sostanzialmente registrerà le performance delle varie fazioni e il loro controllo delle aree e fortezze in PvP, aumentandone il livello globale di importanza. Ovviamente, questa popolarità offre tantissimi vantaggi, come bonus alla velocità del crafting o NPC che venderanno oggetti e altri bonus speciali.

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Questa settimana, il solito blog degli sviluppatori ha spiegato nel dettaglio una delle nuove aree PvP chiamata The Foothills, una zona situata tra Los Alamos e la Cittadella in cui le varie fazioni di Fallen Earth hanno cominciato a darsi battaglia per la conquista della regione. Il Global Territory Control è insomma una nuova meccanica aperta a tutti, anche ai giocatori di basso livello, ma è innegabile che per i neofiti Fallen Earth rappresenti un MMORPG atipico con un sacco di caratteristiche uniche che lo rendono meno accessibile di tanti altri prodotti. Per questo motivo, gli sviluppatori hanno deciso di rivedere alcuni elementi del gioco in modo da rendere l'ingresso meno traumatico, sopratutto ora che è free-to-play. Nella fattispecie, si parla dell'unificazione di varie tipologie di equipaggiamento e dell'aggiunta di appositi canali di chat per alcune zone, ma anche di vari strumenti utili pensati per guidare meglio i nuovi arrivati da un hub sociale all'altro. Una serie di modifiche, insomma, pensate per rendere l'esperienza più piacevole fin dall'inizio, magari convincendo i giocatori a proseguire oltre le prime ore.

TERA
Stiamo giocando il nuovo MMO coreano per voi: presto vi proporremo un approfondito Provato seguito dalla solita recensione. Nel frattempo, se siete già alle prese con i BAM e gli altri pericoli del mondo di TERA, vi farà piacere sapere che le vostre lame (o mazze o frecce o dischi volanti, fate vobis) si bagneranno di nuovo di sangue dalla prossima settimana, grazie a una patch che reinserirà l'opzione per gestire il livello di violenza del gioco, censurato a sorpresa poco prima della release. Non solo: la stessa patch reintrodurrà anche gli emblemi di gilda personalizzati e, finalmente, aggiusterà il filtro della chat per le volgarità che finora non ha funzionato come avrebbe dovuto, censurando perfino i nomi di luoghi e oggetti provocando l'ilarità generale. Ma come si stanno mettendo le cose per TERA e suoi sviluppatori?

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Il lancio occidentale non è stato certo facile, considerando poi le pressioni sulla versione coreana e Brian Knox di En Masse Entertainment (il producer americano di TERA) ha ammesso che è stato come togliersi un peso dalle spalle, anche se non per molto. Adesso bisogna cominciare a lavorare sui contenuti futuri, cominciando da un PvP ancora piuttosto generico. Il primo passo saranno i "battleground" previsti per l'estate: "Voglio continuare a basarmi sulle regole dei server per il PvP" ha spiegato durante un'intervista, "Penso che il sistema di combattimento basato sull'abilità di TERA sia l'ambiente naturale per i fan del PvP e mi piacerebbe creare una struttura che incoraggi e ricompensi i giocatori". Già che c'era, Knox si è espresso anche sulla criticata velocità di acquisizione dei punti esperienza, a suo avviso bilanciata se non si perdono quest per strada; sul costo di alcuni oggetti utili come le pergamene di trasporto, costose per i nuovi giocatori ma non per quelli di livello più alto; sull'endgame, al momento non particolarmente variegato ma che presto dovrebbe essere rimpolpato da alcune aggiunte, sopratutto per quanto riguarda il sistema politico e i dungeon.

The Secret World
Chiudiamo il nostro appuntamento settimanale avvisandovi che Funcom sta per dare inizio alla Beta del suo nuovo MMO realistico con una bella spruzzata di elementi fantasy e horror,

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The Secret World. A quanto pare il modello scelto per i test sarà quello dei weekend e il primo è proprio questo: se siete stati scelti per provare The Secret World avrete a disposizione due giorni per cominciare l'avventura nei panni di un templare nell'isola di Solomon, in Inghilterra. Per maggiori informazioni non vi resta che leggere attentamente l'immancabile FAQ sul sito ufficiale del gioco.

di Christian La Via Colli

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Quest for Glory 1-5
Finalmente è stata ripubblicata la serie Quest for Glory, una di quelle che ha caratterizzato i primi anni novanta per poi morire con l'avvento dei CD-Rom e della grafica 3D accelerata. Vediamo uno a uno i cinque capitoli da cui è composta.

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Quest for Glory I: So You Want to Be a Hero (1989 - il restyling grafico in VGA è del 1991)
Il primo capitolo non si scorda mai. Come si fa a mescolare un'avventura grafica punta e clicca con un gioco di ruolo? È impossibile! Sì, per gli sviluppatori moderni. Lori Ann Cole, sotto etichetta Sierra, nel 1989 c'è riuscita eccome, sfornando un piccolo capolavoro. La valle di Spielburg ha bisogno di un eroe per salvare il figlio del barone rapito dall'orchessa Baba Yaga. All'inizio del gioco, stranissimo per un'avventura grafica, è possibile scegliere la classe del personaggio che per tutto il gioco dovrà risolvere enigmi e combattere mostri. Piccola curiosità: il titolo originale si chiamava Hero's Quest: So You Want to Be a Hero, poi modificato per problemi di copyright con il gioco da tavolo HeroQuest.

Quest for Glory II: Trial by Fire (1990)
Il secondo capitolo della saga segue la strada del predecessore, sia a livello di trama, proseguendo la storia dell'eroe di Spielburg, si a livello di gameplay, ma introduce delle novità, in realtà già viste in altri giochi, come gli enigmi risolvibili soltanto in determinati momenti dei 30 giorni in cui si sviluppa il plot. Si tratta di scelte che oggi verrebbero considerate come estreme, ma che allora erano abbastanza normali nella ricerca del modo di impegnare il più possibile i videogiocatori, creando tensione anche in generi apparentemente tranquilli come le avventure grafiche.

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Quest for Glory III: Wages of War (1992)
Il terzo capitolo della serie. Se non consideriamo il restyling di Quest for Glory I: So You Want to Be a Hero, è il primo episodio ad aver usato nativamente i 256 colori della VGA. A livello di gameplay non ci sono molte differenze rispetto ai precedenti capitoli, se non l'introduzione di una mappa che consente di spostarsi rapidamente tra le locazioni.

Quest for Glory IV: Shadows of Darkness (1994)
Se il terzo capitolo aveva iniziato la serie alla grafica VGA, il quarto la iniziò alla distribuzione su CD-Rom. In realtà il gioco uscì prima su floppy, occupandone ben nove, per poi godere di un'edizione completa sull'allora nuovissimo supporto. Nel pacco di GOG è stata ovviamente inclusa la seconda versione, con più elmenti grafici e con effetti sonori più curati. Curiosità: il titolo del gioco in realtà non conteneva il "IV", che sarà introdotto nel titolo nel manuale della Quest for Glory Anthology del 1996, che conteneva i primi quattro capitoli della serie.

Quest for Glory V: Dragon Fire (1998)
L'ultimo episodio della serie è ovviamente quello tecnologicamente più avanzato, grazie alla grafica 3D, ma è anche quello che più ha stravolto la formula originale, perdendo buona parte della sua anima adventure e configurandosi più come un action RPG. In realtà si tratta di un gioco piuttosto sfortunato, principalmente perché realizzato un po' a forza sotto la pressione dei fan. In effetti la serie era stata pensata originariamente di quattro episodi, ognuno dei quali legato a un elemento e a una delle direzioni del vento.

di Simone Tagliaferri

Linea: GOG.com
Prezzo: 9,99$
Storico: La serie è iniziata nel 1989 e si è conclusa nel 1998 per non essere più ripresa.
Voto originale Multiplayer.it: N/D

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Il risultati finanziari di Nvidia mostrano soli 60 milioni di guadagni nel primo quarto fiscale contro gli oltre 135 incamerati nel medesimo trimestre dello scorso anno fiscale. Un calo di ben 75 milioni anche se in termini assoluti l'azienda ha subito un calo delle entrate di soli 38 milioni di dollari passando da 962 a 924 milioni di fatturato. Sul totale del mancato guadagno dunque circa metà dipendono dagli investimenti mentre il calo effettivo è senza dubbio dovuto al ritardo nell'uscita della serie GeForce 600. Il futuro dunque appare più roseo soprattutto vista la qualità costruittiva delle GeForce che continuano a sorprende a ogni uscita. Dopo l'arrivo della GTX 690, scheda mostruosa ma economicamente "difficile", la serie 600 di Nvidia ci riserva due ulteriori sorprese. La prima è la GTX 680 Amp che sancisce l'arrivo di modelli il cui overclock è sufficiente a garantire un aumento prestazionale visibile. Nel caso della GTX 680 Amp Zotac ci troviamo davanti a unn aumento di frequenze del 10% (da 1006 MHz a 1111 MHz) con incrementi di performance allineati al boost in quasi ogni titolo recente, incluso quel Metro 2033 che è tra i pochi titoli a preferire la serie Radeon 7000 di AMD. In termini assoluti, per quanto riguarda le prestazioni, la scheda affianca la 590 e in alcuni casi la supera soprattutto quando entra in cambo il framebuffer che nel caso della vecchia dual GPU di Nvidia è limitato a 1.5 GB. Il prezzo consigliato, per l'edizione da 2GB, balza purtroppo da 500 a 579 dollari e l'overclocking è ovviamente limitato dal fatto che le frequenze base sono già elevate.

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Ancora più sorprendente si è rivelata la GTX 670, una scheda che teoricamente dovrebbe appartenere alla fascia medio-alta ma che, con le impostazioni di fabbrica, si avvicina a una 7970 e con l'overclocking, semplice e senza controindicazioni per consumi e temperature, raggiunge una 680 standard. EVGA è addirittura già uscita con una versione superclocked che con 967 MHz di clock base (il boost arriva a 1046) offre già performance strepitose e, spinta da Tom's Hardware con il tool di overclock di EVGA, supera, e in alcuni casi nettamente, una GTX 680 standard. La buona novella è che questa volta dovrebbero esserci parecchi esemplari disponibile già pronti al lancio e non dovremmo dunque incocciare nei problemi di distribuzione che hanno caratterizzato l'uscita della GTX 680 e della GTX 690. Questo significa anche che AMD si trova di fronte alla pressante richiesta di abbassare i prezzi. Finchè la concorrenza è migliore ma poco diffusa infatti è possibile titubare, ma la questione cambia quando ci si trova di fronte a una scheda che fa le medesime cose di una 7970 costando 100 dollari di meno e consumando oltre 50 watt in meno. Ovviamente con l'overclock il consumo aumenta ma in generale il rapporto tra prezzo e performance della GTX 670 resta di primissimo livello.

di Mattia Armani