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Il PES ritrovato?

Konami continua nella sua rincorsa a FIFA e ai fasti del passato: questo sarà finalmente l'anno buono per la rinascita?

PROVATO di Massimo Reina   —   29/07/2012

In Paesi come l'Italia dove il calcio viene vissuto praticamente 365 giorni all'anno, sembra inevitabile parlare di questo sport in ogni momento, anche in piena estate, sotto l'ombrellone, fra un bagno rinfrescante e un po' di sole. Così, anche se le varie competizioni nazionali e internazionali sono giunte al termine da qualche settimana, Europeo compreso, e impazza il calciomercato col suo consueto circo mediatico creato da giornali e tv ad arte per fomentare i sogni e i desideri dei tifosi, per gli appassionati di videogame quello attuale è anche il periodo di maggior fermento, visto che si è alla ricerca di informazioni e quant'altro sui titoli videoludici a tema più attesi della prossima stagione, e cioè FIFA e Pro Evolution Soccer.

Il PES ritrovato?

Proprio di quest'ultimo Konami ha rilasciato negli ultimi giorni una demo giocabile dell'edizione 2013, e dunque quale migliore occasione per noi di riprovarlo con mano dopo il nostro test avvenuto durante lo scorso E3 che potete trovare qui (e già che ci siete potete anche leggervi il diario di viaggio in Brasile del nostro Antonio Fucito, disponibile a questo indirizzo) per scoprire se questo prodotto sarà finalmente in grado di risollevare la serie? Ecco cosa è dunque scaturito dal nostro test.

Un anticipo di Libertadores

Pro Evolution Soccer 2013, almeno nelle intenzioni di Konami, sembra voler partire col piede giusto, e per farlo gli sviluppatori hanno davvero tenuto conto dei feedback che sono stati rilasciati dai loro fan. Tant'è che se pure in questa edizione vengono mantenuti lo stesso motore grafico e l'impianto di base del gameplay, che rimane sostanzialmente invariato in molti punti rispetto a quello precedente, sono state implementate alcune feature che dovrebbero garantire alla lunga una maggiore varietà e libertà di controllo. Il condizionale è d'obbligo in questi casi perché ovviamente non possiamo sbilanciarci più di tanto visto che il gioco è ancora in fase di sviluppo, e sono necessarie più partite e squadre per assimilare appieno tutte le novità rispetto a una semplice versione di prova. La demo disponibile per la nostra prova metteva a disposizione la classica partita amichevole e una manciata di squadre di club e nazionali, un paio di stadi e le solite opzioni relative al settaggio di tutti quegli elementi che possono influire sulla gara e sul controllo dei calciatori. Nel dettaglio c'erano Flamengo, Santos, Fluminense e Internacional di Porto Alegre per le prime, e Italia, Inghilterra, Portogallo e Germania per le seconde. Desiderosi di lanciarci subito nel bel mezzo di una sfida, senza perdere troppo tempo e riservandoci di operare un paio di cambiamenti nella gestione degli atleti virtuali in un secondo momento, siamo subito scesi in campo per disputare un match tutto sudamericano fra il Flamengo di Ronaldinho e il Santos di Neymar.

Il PES ritrovato?

Immediatamente dopo il fischio iniziale dell'arbitro ci è apparsa da subito evidente la volontà di Konami di ridare un maggiore enfasi agli aspetti strategici della simulazione, a partire dalla velocità di gioco che è stata sensibilmente diminuita. Noi, per la cronaca, abbiamo però ritenuto opportuno aumentarla di un paio di unità tramite l'apposita opzione, giusto per dare un po' più di brio all'azione senza stravolgere troppo il ritmo di gara. Trascorsi pochi minuti e presa confidenza coi comandi, specie per le nuove combinazioni di tasti necessaria per padroneggiare al meglio i propri calciatori, abbiamo avvertito decisi miglioramenti in termini di reattività da parte di questi ultimi grazie anche alla presenza di una serie di nuove animazioni. I giocatori adesso rispondono più velocemente ai comandi e alla pressione dei tasti del pad nell'eseguire i passaggi (la gestione manuale funziona piuttosto bene, ed è molto facile dosare la potenza degli stessi), i tiri (che ora sono molto più belli e credibili da eseguire), gli stop a seguire, i dribbling o i cambi di direzione, con questi ultimi che pur non avvenendo in maniera fluidissima, ma tramite alcuni tocchetti, non sembrano però soffrire dei ritardi vistosi dell'edizione 2012, lasciando in questo modo molto più controllo in mano al videogiocatore. Certo, siamo ancora parecchio lontani dalla naturalezza dei movimenti e dall'armonia delle animazioni dei calciatori di FIFA, ma riteniamo lo stesso che ciò, per la saga di Konami, sia un buon passo in avanti.

Attaccare e difendere con logica

Passi in avanti che abbiamo registrato anche per quanto concerne la costruzione del gioco di squadra e l'intelligenza artificiale in generale. Gli algoritmi scritti per questa edizione di PES in effetti permettono un radicale miglioramento dell'esperienza, influendo innanzitutto sui compagni, molto più svegli nel gioco senza palla, nelle sovrapposizioni, nelle diagonali e così via. È vero che i tanto odiati binari ci sono sempre anche se in quantità minore, ma lo è altrettanto il fatto che Pro Evolution Soccer 2013 sembra poter garantire una maggiore varietà nella composizione e costruzione di un'azione.

Il PES ritrovato?

Prova ne è che in un'altra partita da noi disputata, quella fra Portogallo e Italia, abbiamo visto per esempio Nani volare lungo la fascia di sua competenza e i suoi compagni inserirsi di conseguenza in area cercando di liberarsi dalle marcature, prevedendo un passaggio preciso nel loro settore, evidentemente "consci" dell'abilità al cross del talento dello United. Diversamente abbiamo notato in altri frangenti, cioè quando la palla magari l'aveva il più funambolico Cristiano Ronaldo, gli stessi uomini provare altre soluzioni offensive nei movimenti, evidentemente consapevoli del fatto che il campione del Real Madrid è spesso più propenso ad accentrarsi per il tiro piuttosto che nel tentare l'assist. Allo stesso modo in fase difensiva gli atleti virtuali ci sono sembrati più vicini all'azione e attenti nella marcatura, nell'anticipo e nel leggere con raziocinio l'azione offensiva avversaria, pronti a intervenire in aiuto del compagno in difficoltà, in raddoppio (richiamando come sempre il compagno di squadra col tasto apposito), oppure a chiudere sul cross posizionandosi bene fra la palla e l'attaccante avversario. Per il resto invece, la difesa rimane identica a PES 2012, eccezion fatta per una feature che ricorda in chiave minore la difesa tattica di FIFA: premendo adesso infatti due volte il tasto A (X su PlayStation 3) si affonda l'intervento sull'avversario e si previene la pratica del premere come dei forsennati il tasto del contrasto in maniera del tutto irrealistica.

Positivo e negativo

Da quanto fino ad ora descritto appare chiara l'intenzione da parte degli sviluppatori di spingere il videogiocatore ad agire sempre in maniera differente sia quando si trova a difendere, come in occasione delle situazioni sopra descritte (noi utilizzavamo gli azzurri), sia ne frangenti in cui si ritrova ad attaccare. Fra le note positive di PES 2013 non possiamo infine non sottolineare la fisica della palla, che continua ad essere la cosa più apprezzabile dell'intera produzione per il suo realismo, e il cosiddetto Player ID, caratteristica del nuovo Pro Evolution Soccer 2013 che ha consentito agli sviluppatori di rendere i giocatori più celebri riconoscibili come mai accaduto prima in un gioco di calcio, non solo nell'aspetto, ma anche nel modo di correre, agire e "ragionare".

Il PES ritrovato?

Fin qui abbiamo evidenziato le note positive. Purtroppo non mancano quelle negative a cominciare dai portieri, che seppur migliorati e di molto rispetto all'edizione 2012, ogni tanto commettono ancora degli errori madornali e non ci hanno convinto del tutto in fase di uscita nell'uno contro uno contro gli attaccanti avversari. Da rivedere anche la gestione dei cross, che troppo spesso appaiono telecomandati, alcune fasi della corsa o di certe movenze degli atleti virtuali, in cui si avverte la mancanza di un set di animazioni di raccordo, e la gestione dei falli da parte degli arbitri, a volte troppo severi e che tendono coi loro continui interventi a spezzettare eccessivamente il gioco. Da rivedere infine, a nostro giudizio anche alcuni aspetti relativi alla grafica, che pur molto valida mostra per esempio una riproduzione digitale dei calciatori efficace ma al contempo troppo artificiale. Insomma, i vari Chiellini, Balotelli, Ronaldo, giusto per fare degli esempi, sono belli a vedersi ma in certi elementi estetici sembrano troppo finti. Al di là di quanto appena scritto, questo nuovo PES ci ha comunque favorevolmente impressionati: soppesando infatti le note positive e quelle negative, le prime a nostro modo di vedere vincono sulle seconde e quindi non possiamo che essere soddisfatti del lavoro svolto da Konami fino ad ora. Con questa edizione 2013 la software house giapponese sembra davvero, finalmente, aver imboccato di nuovo la giusta direzione per restituire al pubblico di appassionati un brand per anni apprezzato come il migliore nell'ambito delle simulazioni calcistiche. Non ci resta quindi che sperare nel gioco finito, consci che forse, da questa stagione, tutti i fan di calcio potrebbero ritrovare un caro, vecchio "amico".

CERTEZZE

  • Diverse novità nel gameplay
  • Maggiore controllo sui calciatori e sulle squadre
  • Intelligenza artificiale migliorata in molti parametri
  • La strada intrapresa sembra finalmente quella giusta...

DUBBI

  • ...anche se c'è ancora parecchio da lavorare
  • Animazioni buone ma ancora incomplete in numero
  • Il comportamento di arbitri e portieri va rivisto