Gli zombi sono senza dubbio il nemico preferito di questi ultimi anni, e di fatto stiamo assistendo ad una vera e propria "primavera dei non morti": dopotutto queste creature sono a conti fatti quello che i sovietici erano negli anni 80, il nemico perfetto per mettere alla prova il coraggio degli uomini e per smascherare tutte le loro debolezze.
Il successo planetario di queste affamate orde barcollanti è stato così travolgente che la serie TV di The Walking Dead è sin dalla prima stagione in cima alle classifiche di tutto il mondo. Di conseguenza era normale che prima o poi ci saremmo trovati per le mani uno sparatutto in prima persona che ci facesse rivivere le gesta dello scalcinato gruppo di Rick Grimes. Terminal Reality con una mossa coraggiosa ha deciso invece di svicolare da questo facile punto di partenza scegliendo invece di metterci nei panni di Daryl Dixon, l'uomo con la balestra, nelle prima fasi del contagio, con Rick ancora in coma e quando ancora tutti credono ci sia una speranza di salvezza per l'umanità.
Road trip
Lo scopo del gioco è quello di arrivare ad Atlanta, sfruttando tutte le doti da esperto sopravvissuto di Daryl, in un lungo viaggio sino alla capitale della Georgia. Il gameplay di The Walking Dead non sarà focalizzato su battaglie di ampio respiro alla Dead Rising bensì, come la serie TV o il fumetto ci hanno insegnato, quasi sulla loro totale assenza. Il combattimento è visto come ultima risorsa, soprattutto quello con le armi da fuoco che hanno la spiacevole controindicazione di chiamare a raccolta tutti i vaganti nel giro di chilometri. Anche quando si imbraccia un'ascia o un pugnale andare a bersaglio sarà piuttosto impegnativo: meglio insomma lasciare da parte ogni velleità combattiva quando si è in inferiorità numerica in favore di un approccio più cauto, stealth e silenzioso.
Il focus è quindi sull'esplorazione, sul trovare risorse in un contesto parzialmente aperto. Gli sviluppatori ci hanno spiegato che tentare di mettere in scena un free roaming totale sarebbe stata una operazione improba. Hanno preferito in tal senso mettere il giocatore davanti a delle scelte capaci di cambiare radicalmente lo sviluppo della storia e del gameplay. Essendo quello di Daryl un viaggio on the road ci troveremo a percorrere delle strade, spesso ingombre di macerie o di macchine ferme. Starà a noi decidere se passare oltre o tentare di esplorare la zona il più cautamente possibile, sperando di trovare qualcosa per tirare avanti un giorno di più, zombi permettendo. Se decidiamo di fermarci, il premio potrebbe essere del cibo, della benzina o delle medicine, o magari potremmo imbatterci in qualche sopravvissuto. Questi ultimi giocano un ruolo importante nell'economia del titolo. Sono fondamentali perché ognuno si porta in dote alcune abilità particolari, possono essere utili nel combattimento o nel trovare beni di prima necessità aiutandoci nella vita di tutti i giorni. La scelta è però gravida di conseguenze. Un gruppo ben nutrito consuma cibo e occupa spazio. La priorità è quindi quella del cibo, e secondariamente avremo bisogno di un mezzo di locomozione più grande per le provviste e per far sedere tutti. Ma un pulmino o un furgone consumerà più benzina di una semplice utilitaria, il risultato è che saremo costretti a fare rifornimento più spesso. E fermarsi vuol dire esplorare zone sconosciute magari infestate da non morti pronti a morderci. Un sistema questo che ci spinge a fare scelte ponderate, proprie come nella serie TV.
Odoro la gente viva...
Non avendo visto The Walking Dead in movimento, ma solo una serie di slide, è impossibile tentare di fare un discorso approfondito sulla intelligenza artificiale degli zombi, che è evidentemente la chiave della riuscita del gioco. Terminal Reality ci ha assicurato che, pur con tutti i limiti "fisiologici" imposti da un cervello in putrefazione, i non morti saranno sempre un pericolo costante e credibile per i protagonisti, e che non saranno solo semplice carne marcia da cannone.
Tutto ruota sul loro olfatto, saranno implacabili una volta scoperto qualcuno. Lo scripting tipico di questo genere di giochi sembra aver lasciato il posto ad una intelligenza artificiale quasi adattiva, con gli zombi che reagiranno a seconda del tipo di approccio scelto. In tal senso ci è stato detto che diverse volte le routine hanno sorpreso gli sviluppatori stessi, segno questo di un buon lavoro svolto. Le premesse di questa nuova incarnazione videoludica di The Walking Dead sono estremamente positive, ma non avendo visto praticamente nulla del gioco è impossibile tentare di azzardare un giudizio. Il titolo promette un'esperienza molto intensa, ricca di spunti interessanti attraverso gli occhi di uno dei personaggi più amati della serie TV. Tutto sta quindi nel cercare di amalgare al meglio le tre anime del gioco, quella "ruolistica", quella action e quella stealth. L'uscita è molto lontana, si parla di un generico 2013, e il team americano ha quindi tutto il tempo per lavorare sodo al suo progetto.
CERTEZZE
- Una interessante commistione di generi
- Scelte gravide di conseguenze
- Tie in per nulla banale
DUBBI
- Per ora è tutto sulla carta, speriamo di vedere al più presto il gioco in movimento