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MOBA per tutti?

Alla Gamescom 2012 abbiamo provato il MOBA di Monolith ispirato a Il Signore degli Anelli

PROVATO di Andrea Porta   —   20/08/2012

L'ultimo giorno di Gamescom 2012 ha portato con sé una prova diretta del nuovo titolo in produzione presso Monolith, un MOBA noto come Guardians of Middle Earth. Per chi non avesse familiarità con il termine, i Multiplayer Online Battle Arena sono giochi cooperativi/competitivi online, dove due squadre di eroi si confrontano nel tentativo di distruggere le rispettive basi. Una descrizione tanto sintetica da risultare quasi impietosa, dato che stiamo parlando di alcune delle esperienze online più ostiche e crudeli per i nuovi arrivati che mente umana abbia mai congegnato, le cui curve d'apprendimento somigliano più che altro a impossibili scalate.

MOBA per tutti?

All'interno di questo genere ci sono comunque esperienze generalmente considerate più "morbide", come quella offerta da League of Legends, e altre ritenute al top della difficoltà (ma anche della profondità tattica), vedi DOTA 2 di Valve. Trattandosi di un titolo che vedrà la luce solo sui market digital delivery di Xbox 360 e Playstation 3, l'approccio scelto da Monolith con Guardians of Middle Earth è molto più divulgativo. Senza rinunciare a quelle che sono le radici e i capisaldi del genere, gli sviluppatori hanno lavorato per eliminare o alleggerire quegli elementi che rendono una partita al MOBA medio un esercizio di estrema concentrazione, offrendo un intrattenimento sì tattico, ma molto più accessibile.

Ganking Gandalf

Pad alla mano, siamo scesi in campo con i colleghi della stampa e due ragazzi di Monolith per un classico match 5 vs 5. Guardians of Middle Earth prevede diverse tipologie di partita, tra cui un Battleground per principianti cinque contro cinque, con un limite di tempo impostato a venti minuti (al termine del quale la squadra che ha più punti vince) e bot in grado di riempire gli eventuali spazi vuoti. Ma anche un Battleground con regole classiche, ossia senza tempo limite e senza bot e uno Skirmish, dove si combatte solo contro i bot, perfetto per allenarsi. Le mappe sono invece due: una classiche con tre sentieri, l'altra invece dotata di un unico corridoio, perfetta per quello che gli sviluppatori definiscono "total chaos". Una volta sul campo, il gioco funziona sostanzialmente come il classico MOBA.

MOBA per tutti?

Ci si rigenera presso la base e si decide su quale dei tre sentieri schierarsi. Il nostro personaggio, uno hobbit esperto nel crowd control e negli sbarramenti a base di fuoco, era espressamente dedicato alla difesa delle torri, dunque ci siamo schierati proprio accanto a quella più lontana dalla base, cercando di respingere gli attacchi nemici e ripararci dietro ai creeps (NPC generati automaticamente sui tre sentieri, da entrambe le basi) in attesa del momento giusto per attaccare le torri avversarie.Dal punto di vista dei controlli, i ragazzi di Monolith hanno fatto un ottimo lavoro, mappando perfettamente i comandi sul pad. Il grilletto destro serve per l'attacco base (non auto, va premuto ogni volta per sferrare un colpo), i quattro tasti frontali sono dedicati alle abilità, il grilletto sinistro permette di curarsi e la pressione simultanea dei dorsali darà accesso al menu di potenziamento delle strutture. Una delle prime evidenti semplificazioni rispetto ai classici MOBA è la totale assenza di una barra del mana. L'utilizzo delle abilità è invece regolato dal cooldown, un conto alla rovescia che parte dopo ogni attivazione, la cui durata è direttamente proporzionale all'efficacia dell'attacco.

MOBA per tutti?

Lo stesso vale per la magia di cura, la quale presenta un cooldown di circa 30 secondi. Un'altra importante semplificazione al sistema è la distribuzione dei punti esperienza. Solitamente, i MOBA attribuiscono un quantitativo di punti esperienza nettamente maggiore a chi ottiene il colpo fatale contro un creep, rendendo necessaria molto attenzione durante la fase farming, in cui l'unica preoccupazione del giocatore è mantenere una situazione di equilibrio sulla mappa e salire di livello più velocemente possibile. Tutto questo sistema è stato completamente rimosso da Guardians of Middle Earth, così da rendere il gameplay molto più accessibile. Lo stesso vale per lo shop in-game, componente importantissima dei MOBA classici, eliminato in favore di acquisti pre-partita. Tutto il resto funziona sostanzialmente come da programma. Il team play è naturalmente fondamentale per raggiungere qualunque obbiettivo, dalla difesa delle proprie torri alla distruzione di quelle avversarie. Riguardo ai bonus presenti sulla mappa, ci sono effettivamente alcuni NPC che possono essere abbattuti per ottenere miglioramenti temporanei alle statistiche. Salendo di livello, è possibile, grazie ad un menu molto comodo, aumentare l'efficacia delle proprie abilità, rendendo molto importante il farming iniziale.

Le due torri

Per quanto riguarda il roster di personaggi, i ragazzi di Monolith hanno creato oltre 20 eroi, divisi in cinque classi, che vanno dal tank, al crowd controller, al tipico ganker. Non mancano i personaggi più famosi della trilogia (tra cui Gandalf, Sauron, Galadriel, il Witch King), ma anche altrettanti meno noti. Dal punto di vista visivo, si nota l'intenzione di mantenersi aderenti ai look creati da Peter Jackson per la trilogia cinematografica, chiaramente per attirare un pubblico più vasto. Per quanto riguarda invece le abilità di ogni personaggio, sembrano rispecchiare efficacemente le rispettive caratteristiche, con Gollum che tenderà agli attacchi ravvicinati, Legolas che si baserà sulle qualità uniche del suo arco, Gandalf sulla magia bianca e così via. Per quanto lo shop in-game non sia presente, fuori partita la personalizzazione del proprio eroe è piuttosto approfondita.

MOBA per tutti?

Si parte dall'inventario base, che può essere riempito con oggetti di consumo come le pozioni, per passare ai Comands, abilità speciali molto potenti e dal cooldown elevatissimo (la chiamata in battaglia di un Balrog potrà essere effettuata solo una volta ogni 8 minuti), e infine alla Relic Belt, dove equipaggiare modificatori alle statistiche.Tutto questo sarà possibile solo salendo di Rank (valore differente dal livello, che viene resettato ad ogni partita), naturalmente vincendo molte partite online. Guardians of Middle Earth ci ha decisamente convinto. I ragazzi di Monolith hanno saputo semplificare il MOBA a sufficienza da renderlo più accessibile, senza però snaturare il classico svolgimento delle partite. In questo modo, il titolo potrà fare sia da "palestra" per i giocatori intenzionati ad avvicinarsi al genere, sia da intrattenimento più leggero per gli appassionati di LoL e DOTA 2. Di certo, una media conoscenza delle meccaniche di base aiuta molto, soprattutto all'inizio, come dimostrato dal nostro hands on, dove i giocatori non avvezzi al genere si sono trovati decisamente svantaggiati. Per ovviare a questo problema, gli sviluppatori hanno già previsto una fase di tutorial, che purtroppo non ci è stato possibile vedere di persona. Se anche questa dovesse funzionare a dovere, Guardians of Middle Earth potrebbe riscuotere un notevole successo, trattandosi dell'unico del suo genere su console, senza dimenticare la forte attrattiva rappresentata dalla licenza. Ancora la data di rilascio non è stata fissata, ma l'appuntamento è comunque entro la fine del 2012.

CERTEZZE

  • Gameplay semplificato ma piacevole
  • Personaggi ben caratterizzati

DUBBI

  • Dopo un primo periodo, molti potrebbero passare a MOBA più complessi
  • Vantaggio iniziale per coloro che conoscono il genere