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Pixel omicidi

Possibile che uno dei giochi della GamesCom sia un top down shooter che sembra uscito da un vecchio cabinato da sala?

PROVATO di Umberto Moioli   —   20/08/2012

Jonatan Söderström è uno sviluppatore indipendente svedese, celebre per le sue creazioni realizzate durante brevissime sessioni lunghe una manciata di ore. Con Hotline Miami, però, le sono destinate a cambiare: il progetto è frutto di un lavoro non più solitario, ideato e programmato con la calma necessaria per realizzare un'esperienza meno sperimentale e destinata ad un pubblico vasto, per quanto non certo generico.

Pixel omicidi

La potenza di immagini e suoni, così come l'impatto iniziale con un gioco che sembra uscito da un'era videoludica oramai morta e sepolta, sono per una volta uniti a meccaniche più classiche e una progressione a livelli standard. Concreata al punto da inserire punteggi e classifiche, giudizi di fine schema e piccoli stimoli utili ad aumentare la rigiocabilità. Dopo averne sentito parlare per alcuni mesi e con la conferma dell'uscita del progetto su Steam, durante la GamesCom 2012 lo abbiamo provato e ci siamo fatti spiegare la genesi dell'opera dall'altra persona al lavoro su Hotline Miami, Dennis Wedin.

Miami d'autore

Due sono le fonti d'ispirazione che hanno fatto da principali punti di riferimento per gli sviluppatori: Drive, la pellicola dello scorso anno firmata da Nicolas Winding Refn, e poi l'opera cinematografica di David Lynch. Pietre angolari che trasudano dallo stile grafico psichedelico e retrò, dalla colonna sonora elettronica e stralunata ma anche dalla trama, misteriosa e volutamente sospesa, che spinge il giocatore ad uscire dal suo appartamento livello dopo livello, dirigersi verso la destinazione suggerita da un apparecchio telefonico, spesso una lussuosa abitazione di Miami, e compiere una strage per recuperare un qualche oggetto o mettere a tacere un personaggio scomodo. In realtà, nonostante il colpo d'occhio e il trailer ufficiale possano riportare alla mente i primi GTA, la progressione è rigorosa e lineare, gli schemi chiusi e non è presente alcuna componente free roaming. Il gameplay non è però banale come potrebbe sembrare: un colpo e il nemico è steso a terra, un colpo, però, e lo siamo anche noi, quindi il tempismo per chi colpisce per primo è fondamentale.

Pixel omicidi

Buttato a terra l'avversario con il tasto sinistro del mouse, la barra spaziatrice permette di prenderlo a calci, picchiarlo con una valigetta oppure inginocchiarsi su di lui e sfondargli il cranio picchiando la testa sul pavimento. La violenza è sottolineata da litri di sangue spigoloso e semplici, cruente animazioni. Oltre ai pugni e ai colpi di grazia, il combat system prevede l'uso di mazze, asce, bastoni e spranghe; mitragliatori, fucili a pompa e pistole. Si può persino aspettare che le semplici routine dell'intelligenza artificiale portino un nemico appena dietro la porta dove siamo appostati, per sfondarla con un calcio e mandarlo al tappeto. Si va solo all'attacco perché difese non ce ne sono e la velocità dell'azione, a dir poco frenetica, costringe a ripetere più volte lo schema per capire il giusto ordine in cui ripulirlo. Ci sono tutta una serie di chicche, piccole interazioni nascoste con il fondale ma anche elementi che arricchiscono il gameplay, come le maschere da indossare prima di ogni crimine, che donano bonus come una maggior rapidità di spostamento.

Pixel omicidi

Venti livelli da pochi minuti ciascuno non sembrerebbero donare chissà quale longevità ma la struttura trial and error prima spinge a completarlo faticosamente e poi tornarci per accumulare un punteggio superiore, migliorando la performance secondo canoni di punteggio che la breve prova concessaci non ci ha permesso di approfondire. Hotline Miami è divertente, bello da vedere ed ascoltare. Dovrebbe costare una decina di euro e uscire entro l'anno sul servizio di digital delivery di Valve, anche se un po' a sorpresa Dennis Wedin ci ha detto che una mattina, proprio durante la GamesCom, alcuni rappresentanti di Sony si sono dimostrati interessanti al titolo, aprendo quindi uno spiraglio per le due piattaforme del colosso giapponese. Dovremmo ricevere a breve una versione giocabile con più livelli e che ci permetta di testarlo a fondo: per adesso non possiamo che metterlo nella lista degli indie da seguire con estrema attenzione.

CERTEZZE

  • Stilosissimo
  • Più profondo di quanto possa sembrare
  • Rigiocabile

DUBBI

  • Da verificare che mantenga alto l'interesse per tutta la sua durata