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PC Magazine #87

Grandi nomi ritornano tra tanti dubbi e poche certezze, aspettando le importanti uscite delle prossime settimane

RUBRICA di La Redazione   —   25/08/2012

Dopo la fiammata della GamesCom, agosto scorre lentamente verso una conclusione segnata dall'uscita - per qualcuno dall'avvento - di Guild Wars 2, che movimenterà le settimane e i mesi a venire provando a scuotere l'incerto mercato degli MMORPG. Mentre attendiamo di metterci le mani sopra, da oggi per chi si fosse garantito l'accesso anticipato, non ci resta che sondare la scialba offerta estiva di notizie e contributi sparsi per la Rete. The Verge in particolare ci fa sognare - o ci terrorizza, a seconda dei punti di vista - con un lungo e interessante articolo sui possibili sviluppi dei bio impianti: ancora non si parla di gadget alla Deus Ex, per sfondare il muro di casa e prendere a pugni il vostro vicino a mani nude dovrete attendere ancora un po', ma di una realtà underground fatta di magneti applicati sotto la pelle, esperimenti fatti in casa a costo della salute, sviluppi futuribili e dei primi reati contro un nuovo tipo di diversità. Tornando con i piedi per terra, avrete sentito della rediviva Black Isle Studios, software house storica impressa nella mente di milioni di appassionati di giochi di ruolo, che oggi rivede la luce grazie ad Interplay. In realtà un annuncio del genere, a tantissimi anni dalla chiusura e con le menti dietro i capolavori di un tempo oramai dispersi un po' ovunque, suona come un'operazione nostalgia che punta al richiamo commerciale di un nome simile, ma siamo pronti a rimangiarci quanto detto. Nel frattempo Kotaku ha discusso con Chris Avellone, il designer di Planescape Torment, di un possibile seguito, fosse anche spirituale, elencando quelli che secondo l'attuale testa dietro la maggior parte dei prodotti Obsidian Interactive dovrebbero essere gli aspetti assolutamente immancabili. Un sogno purtroppo legato ad una non facile questione relative alla licenza, alle regole e a tutta una serie di dettagli da sbrogliare ben prima di mettersi al lavoro sull'idea. Dato che oramai abbiamo tirato in ballo i grandi nomi, Game Informer è riuscita a sedersi in compagnia di Warren Spector e giocare con lui una quarantina di minuti dell'originale Deus Ex: il buon Warren oramai lavora da qualche anno con Disney e predica un approccio allo sviluppo che non prediliga la rappresentazione della violenza, ma è sempre piacevole vederlo tornare a quello che, in fin dei conti, resterà il titolo che gli darà l'immortalità videoludica. Inutile invece insistere su un concetto che oramai diamo per assodato: dovete investire i vostri soldi su Planetary Annihilation, progetto attualmente in fase di raccolta fondi su Kickstarter sviluppato da Uber Entertainment e ispirato a Total Annihilation. Non vi diciamo nulla, guardate il trailer di presentazione perché è più che sufficiente per lasciarsi andare. Infine due appunti relativi a StarCraft. Purtroppo il 23 agosto è morto Woo Jung Ho, ventitrenne giocatore professionista di Brood War da un anno gravemente malato; lo ricordiamo attraverso il bel ricordo di Team Liquid e della sua comminity. E poi il video postato sotto, che riporta le prime opinioni di un gruppo di pro gamer a proposito di Heart of the Swarm, tra riscontri più o meno positivi.

di Umberto Moioli

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Concludiamo agosto riportando le due configurazioni di cui ancora eravamo in debito. Non ci sono stati cambiamenti importanti ma in compenso il mese a venire dovrebbe portare con sé alcune novità, riposizionamenti all'interno dei listini e quindi nelle tabelle che pubblichiamo. Insomma assieme al caldo dovrebbe andarsene anche la sensazione di immobilità degli ultimi tempi.

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In attesa di ripartire con le novità di settembre vediamo quali sono i progetti più interessanti che fremono su Kickstarter.

Gli amanti dei giochi di carte possono pensare di donare qualche soldo a SolForge, un progetto lanciato dagli autori di Ascension: Chronicles of the Godslayer e da Richard Garfield, l'uomo che ha progettato Magic: The Gathering. Una caratteristica di questo nuovo Digital Trading Card Game è la trasformazione delle carte durante il combattimento, che assumono una forma tridimensionale. Il progetto è ancora all'inizio ma le persone coinvolte sono una garanzia. Lo terremo d'occhio.

Un altro progetto che invece ha quasi superato la soglia richiesta è lo splendido Castle Story. Su questo progetto nutriamo grosse aspettative. Dal punto di vista visivo è fantastico e l'idea ci ha subito presi moltissimo. In un mondo a base voxel dobbiamo sviluppare creatività e strategia per progettare e costruire grossi castelli un mattone alla volta. Poi, da quelle roccaforti, faremo del nostro meglio per difenderci dai nemici. Discendente di Minecraft, Castle Story potrebbe essere uno dei giochi bomba del prossimo anno. Affrettatevi se volete ottenere un bonus come finanziatori, il tempo stringe!

Buon divertimento!

La recensione della settimana:

I Wanna Be The Guy: Gaiden
Non è giusto doversi punire con un gioco come questo. Ma lasciarlo perdere è ancora peggio, perché ci mette di fronte alla nostra miseria di giocatori incapaci. Accettate un consiglio: non provatelo neppure. Se però siete di quelli che ancora finiscono i vecchi giochi degli anni Ottanta e soffrire è nelle vostre corde, I Wanna Be The Guy: Gaiden vi aspetta.

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Per la cronaca: si muore anche dieci volte durante i primi secondi nella schermata del mondo. Proprio così, neppure le schermate di selezione dei livelli sono sicure. E provate a selezionare la modalità facile, avrete una sorpresa da annotare nel diario delle umiliazioni giovanili. Eppure questo gioco ha una forza incredibile. Morire all'infinito spinge al limite il desiderio di trovare una soluzione al problema. E questo è dannatamente stimolante per un giocatore. Inoltre ci sono così tante idee, citazioni e trovate geniali da fare di I Wanna Be The Guy: Gaiden una fonte di gioia, oltre che di rabbia. Ovviamente i comandi li dobbiamo scoprire strada facendo. Al costo di altre vite. Niente è sicuro d'altronde. La piattaforma più solida del mondo potrebbe crollare in un istante. E i nemici cambiare lo schema di attacco giusto un microsecondo prima che ci avviciniamo per ucciderli. I Wanna Be The Guy: Gaiden punisce senza sosta, ma non stanca neppure un secondo. Per ora ci sono solo tre livelli, anche se altri ne arriveranno in futuro. Se pensate che Super Meat Boy sia un gioco da pivelli, finite questo e registrate il video su YouTube. Passeremo a rendervi omaggio.

di Andrea Rubbini

Titolo: I Wanna Be The Guy: Gaiden
Sviluppatore: Mike O'Reilly.
Distribuzione: freeware.
Sito di riferimento: pagina ufficiale di Mike O'Reilly.
Download: Link.
Da sapere per giocare al meglio: amici, parenti e animali domestici rischiano di essere il bersaglio della vostra ira.

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Diablo III
Mentre Jay Wilson e David Brevik si insultano tramite interviste, Facebook e Twitter, non possiamo fare altro che eseguire un /facepalm carpiato e riflettere su quanto sia diventata ridicola l'ostilità tra sviluppatori, specialmente quelli che una volta lavoravano per la stessa azienda. C'è da dire che Wilson ha rilasciato anche un comunicato ufficiale per scusarsi e che i fan di Diablo III probabilmente gli hanno perdonato la caduta di stile nell'esatto momento in cui hanno avviato il client dopo averlo patchato alla versione 1.04.

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Ne parleremo approfonditamente in un articolo dedicato, ma qui ci limiteremo a dire che Blizzard ha svolto un gran bel lavoro, apportando delle modifiche che rendono la modalità Inferno addirittura divertente, molto più accessibile e remunerativa che in passato. Quantomeno perché i nemici elite ora non si rigenerano più, fanno meno male, sono privi di alcuni poteri (adieu, Invincible Minions!) e molto più facili da uccidere. Ogni classe ha subito un discreto numero di modifiche per rendere più appetibili abilità finora sottotono, è stato normalizzato il costo per le riparazioni e gli oggetti di livello 61-63 hanno subito un incremento sostanziale degli attributi. Le due novità più interessanti sono comunque il revamp degli oggetti leggendari, ora dotati di abilità peculiari e statistiche da capogiro, e i cento livelli Paragon da scalare in endgame: per ogni nuovo livello si riceve un bonus alle statistiche e 3% in più al ritrovamento di oro e oggetti magici. Diablo III for dummies, dice già qualcuno, ma in qualche modo Blizzard deve mandarla avanti la casa d'aste, no?

Guild Wars 2
Nel caso abbiate vissuto sulle montagne rocciose o non vi siate ancora imbattuti negli schiamazzi dei MMORPG-ultras che infestano i forum, vi ricordiamo che il capolavoro annunciato di ArenaNet uscirà martedì prossimo, 28 agosto. In realtà, se avete pre-acquistato il gioco potrete accedere ai server già dalle 21 di sabato 25 agosto, forse addirittura fino a tre ore prima, dicono i devs, ma non metteteci la mano sul fuoco.

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Insomma, oggi è il grande giorno, finalmente Tyria-versione-due apre i battenti per tutti, tranne gli iraniani: la neonata Islamic Revolution Game Designers Community ha infatti esordito nel migliore dei modi, "bannando" tutti i giochi contenenti superstizione, mitologia, violenza e abiti succinti. La leggenda narra che il Ministro della Cultura islamico abbia bruciato cento copie di TERA ballando nudo attorno al falò, prima di sparlare allegramente di RuneScape, Second Life, Dofus, Evony e, ovviamente, Guild Wars. Inutile dire che anche Battle.net e World of Warcraft sono stati bersaglio di critiche, ironicamente Blizzard non vende neanche i suoi prodotti in Iran, ma valli a capire...

Rift
È incredibile leggere le notizie del giorno e ricordarsi all'improvviso che esiste anche l'MMORPG firmato Trion Worlds: Rift mantiene sempre un basso profilo, un vero peccato considerando l'impegno dei suoi sviluppatori. L'imminente espansione Storm Legion era sul palcoscenico del Gamescom appena concluso, e Trion ne ha approfittato per rivelare alcune delle più interessanti novità che verranno introdotte nei prossimi mesi. Tanto per cominciare, una nuova Soul chiamata Harbinger, uno strampalato mago da mischia che evoca e usa armi magiche.

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E poi, l'housing. Anzi, su Rift si chiama Dimension ma il concetto è sempre lo stesso: uno spazio personale che il giocatore può modificare a piacimento e presumibilmente mostrare agli amici. L'housing è una feature adorata dagli utenti di MMORPG, eppure spesso bellamente ignorata, perciò tanto di cappello ai ragazzi di Rift. Un'altra novità riguarda l'update 1.10, tramite il quale si farà qualche passo verso la pace nel mondo. A quanto il team ha deciso di sbarazzarsi delle fazioni, unificando o permettendo a Guardian e Defiant di comunicare e giocare assieme, pur mantenendo ideali (e cutscene) completamente diversi. L'idea è interessante quanto bizzarra e bisogna vedere come si comporterà sui server PvP. A proposito di quest'ultimo, è intenzione degli sviluppatori normalizzarlo, un po' come Guild Wars 2, permettendo ai giocatori di scontrarsi senza che l'equipaggiamento influenzi le loro capacità in combattimento. Il Gamescom si è chiuso con l'annuncio di una promozione che regalerà l'espansione, una cavalcatura e un titolo esclusivo a chi sottoscriverà Rift per un anno intero. Insomma, sembra proprio che Trion Worlds non si sia fatta scoraggiare dai Big di questa seconda metà del 2012: basterà l'ottimismo a salvarla nei prossimi mesi?scoraggiare dai Big di questa seconda metà del 2012: basterà l'ottimismo a salvarla nei prossimi mesi?

TERA
Per qualche strana coincidenza cosmica sembra che molti MMO abbiano deciso di aggiornarsi, patcharsi o rivoluzionarsi proprio in queste ultime due settimane di agosto. La settimana prossima toccherà a World of Warcraft, questa settimana invece è stato il turno prima di Diablo III e poi di TERA. L'update è già stato effettuato sui server americani dalla responsabile EnMasse, mentre su quelli europei si è svolto non senza qualche piccolo intoppo. Si intitola The Argon Queen e tra un bilanciamento alle classi e l'altro, sopratutto per quanto concerne Warrior e Lancer che potranno ora usufruire di una nuova risorsa chiamata Resolve per difendersi dai colpi nemici, introduce anche una delle feature più attese dagli avventurieri di Arborea: il PvP strutturato. Il battleground aggiunto con questa patch permetterà a trenta giocatori di dividersi in due squadre e suonarsele di santa ragione per controllare i tre obiettivi nella mappa, magari eliminando i mostri che la popolano per guadagnare punti aggiuntivi. Ricchi premi e cotillon come da tradizione per i guerrafondai più tenaci. The Argon Queen aggiunge anche tre dungeon da cinque giocatori (Manaya's Core, Sirjuka Gallery e Argon Corpus) e il primissimo raid-dungeon da 20 giocatori nel Nexus Traverse. Per TERA questa patch è importantissima e potrebbe fare la differenza tra il modello a sottoscrizione e quello free-to-play: staremo a vedere.

di Christian La Via Colli

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Ultima IX: Ascension
Ultima IX: Ascension, come dimenticarlo? Il capitolo conclusivo della storica saga di Richard Garriott, quella composta da capolavori che dagli anni ottanta si sono susseguiti uno dietro l'altro fino al Settimo, maestoso episodio. Quindi venne l'ottavo, criticato da molti per la sua visuale isometrica e per il cambio drastico nel gameplay, ma sinceramente non affatto brutto. Anzi sarebbe giusto rivalutarlo e rendergli il merito di aver provato un cambiamento così radicale nonostante il nome che portava.

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Ma torniamo a noi. L'attesa per il nono episodio era altissima, le immagini che si vedevano sulle riviste, all'epoca preponderanti rispetto a internet, facevano colare copiosa la bava dalle bocche dei videogiocatori e facevano miagolare i micetti (esistevano anche prima dell'invenzione di Instagram, sapete?). Il primo Ultima tridimensionale, se non consideriamo i due Ultima Underworld che erano degli spin-off, non poteva fallire. E poi era sviluppato da Origin Systems, quando mai quel geniaccio di Lord British aveva sbagliato un colpo?
Poi il gioco uscì. Era tormentato dai bug al punto che al confronto il codice di Skyrim poteva sembrare pulito come le natiche di un neonato. Crash continui e inspiegabili insidiavano le partite dei giocatori. Quei pochi che riuscirono a superarli indenni si trovarono spesso di fronte a quest rotte e glitch di ogni tipo. Insomma, il sogno si era trasformato in un incubo bello è buono. Cosa avevano fatto alla serie Ultima? L'acquisizione da parte di EA centrava qualcosa? La rabbia dei videogiocatori costrinse al rilascio di alcune patch, che effettivamente riuscirono a sistemare la maggior parte dei problemi rendendo Ultima IX giocabile. Ma ormai la frittata era fatta e la fama di peggior capitolo della serie non gli si è mai più scollata di dosso. Eppure a oggi si tratta di un titolo tutto sommato accettabile, che ha qualcosa da dire a livello storico. Certo, il rimpianto per la mediocrità del capitolo conclusivo di una serie così nobile c'è sempre. Qualcuno spera che un giorno la saga venga ripresa, ma per farla diventare cosa? Non è meglio mantenerne un buon ricordo? Comunque, se volete provare questo pezzo di storia suo malgrado, non vi resta che affidarvi all'edizione di GOG, perfettamente compatibile con i sistemi operativi attuali. Magari ci scoprirete delle qualità che non sospettavate potesse avere, visto la nomea che si porta dietro.

di Simone Tagliaferri

Linea: GoG
Prezzo: 5,99$
Storico: Sulla serie Ultima, creata da Richard "Lord British" Garriott, ci sarebbe molto da scrivere. Fin troppo per queste mere linee informative. Quindi ci limitiamo a dirvi che conta nove capitoli ufficiali, più espansioni e spin-off vari, ormai tutti reperibili su GOG.com e giocabili sui più recenti sistemi operativi. Nota finale: Ultima Online fu il primo MMORPG a toccare le masse e a rendere evidente come il mercato dei giochi online avesse un futuro roseo davanti a sé.
Voto originale Multiplayer.it: - N/D

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Wi-Fi interplanetario
Il Wi-Fi si sta facendo lentamente strada nelle nostre vite. Ci sono paesi meno sviluppati del nostro con connessioni libere per tutti, altri dove un accesso di qualità misera costa qualcosa come 20 dollari al giorno, ma in generale è quasi sempre possibile, in seno alla cultura occidentale, trovare un bar, un ristorante, una terrazza, un tram o un luogo turistico che ci permetta di controllare la mail o di scaricare un update.

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Ma, quando ci si getta nell'esplorazione selvaggia della natura, il problema della connessione torna prepotente. Le connessioni telefoniche, infatti, hanno spesso problemi a superare montagne, vallate, disturbi vari, distorsioni del segnale, rallentamenti e via dicendo. Ma se pensate che il vostro sia un problema serio, immaginate quanto lavoro debba essere servito per spedire una patch a 257 milioni di chilometri di distanza, installarla sulla RAM di un piccolo mezzo d'esplorazione, testarla e infine applicarla definitivamente. Al centro della vicenda c'è, ovviamente, la sonda Curiosity, vera star del periodo con il mondo che guarda ancora una volta in cielo per cercare risposte e magari qualche soluzione pronto uso per rimediare ai propri errori. Ovviamente questo tipo di entusiasmo ha le gambe corte ma per una volta la NASA è riuscita ad avvolgere la propria missione con il giusto tenore mediatico attraverso una copertura superiore a quella vista nel caso dei rover Spirit e Opportunity che sono atterrati sul pianeta rosso nel 2004. Oltre alla notizia della patch installata da una distanza di 257 milioni di chilometri ci sono infatti interviste, informazioni dettagliate, i livelli speciali di Angry Birds e anche la diatriba tra Molyneux e l'agenzia spaziale statunitense che ha brontolato per l'utilizzo da parte del designer del nome Curiosity per il suo ultimo gioco. Ovviamente alla NASA non frega nulla del nome di un videogioco, che tra l'altro Molyneux ha ceduto di buon grado, ed è più interessata al rumore e alla notorietà ovvero alle due uniche spinte rimaste alla ricerca spaziale da quando il muro di Berlino è crollato e tutto il mondo ha iniziato a muoversi esclusivamente intorno alla moneta, anche in ambito militare. La patch, tanto per tornare all'argomento principale, deve essere stata anche piuttosto voluminosa visto che è servita a sostituire buona parte del codice. Non a caso la NASA ha chiamato l'operazione di update "trapianto di cervello" per sottolineare che buona parte del sistema operativo del mezzo d'esplorazione ha ricevuto un upgrade. Tra gli effetti di questo upgrade, oltre ovviamente ai bug fix tipici di ogni patch, c'è anche il miglioramento nella capacità di processare le immagini da parte del software del rover.

GTX 660 - I dettagli della fascia media
Nvidia ha rilasciato le specifiche delle nuove schede di fascia (da gioco) media della serie 600. Parliamo della GeForce GTX 660 Ti e della GeForce GTX 660 OEM che promettono performance di tutto rispetto, alcuni dei vantaggi della nuova serie Nvidia e un prezzo nettamente più basso rispetto ai 399 dollari della GTX 670.

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Innanzitutto la scheda si deve accontentare di 1.5GB di memoria GDDR5 limitata, tra l'altro, a 5.8GHz contro i 6.008 che contraddistinguono i 2GB di memoria video installati sulle altre schede Kepler. Il bus da 192 bit è invece il medesimo della GTX 660 Ti che rispetto alla GTX 670 vede anche una diminuzione da 32 a 24 unità di rasterizzazione. Al contrario, nel caso della GTX 660 Ti, i numeri delle Texture Unit (112), degli Stream Processor (1344) e del clock del core (915MHz) sono identici a quelli della GTX 670, mentre le specifiche della 660 OEM scendono per tutti i parametri con 823MHz per il core che possono arrivare, grazie al boost, a un massimo di 888MHz contro i 980MHz della GTX 660 Ti. Ovviamente le frequenze minori e il minor numero di Stream Processor (1152) consentono alla GTX 660 OEM di abbassare i consumi fino a 130W contro i 150W della GTX 660 Ti, i 170W della GTX 670W e i 195W della GTX 680. Un calo positivo, insomma, che non è l'unico visto che il prezzo dovrebbe avvicinarsi ai 200 dollari. L'ammontare esatto da pagare, però, non è stato ancora specificato nel caso della GTX 660 OEM, ma considerando che la la GTX 660 Ti costa 299 dollari dovremmo avvicinarci alla soglia 200 dollari. Non sappiamo se sia lecito sperare nei fatidici 199 dollari, viste le molte similitudini tra le due schede, ma il calo del 25% delle prestazioni rende l'opzione plausibile. Ovviamente, anche se la copertura della fascia media è una mossa fondamentale, l'attesa è tutta per la GTX 685 che promette miracoli legati all'implementazione del chipset GK110. La speranza è che l'uscita della nuova scheda porti anche un calo di prezzo per la GTX 680.

di Mattia Armani