Era quasi scontato prevederlo, ma Metal Gear Solid: Revengeance è stato uno dei protagonisti assoluti di questo Tokyo Game Show 2012, presente sullo showfloor con uno spazio dedicato ed almeno una trentina di postazioni pronte ad essere assalite da tutti gli addetti ai lavori. Prima episodio regolare della serie, poi spin off, poi cancellato, poi spin off di nuovo. Lo stesso nome scelto per il gioco ha subito una gestazione travagliata e una crisi di identità, infine risolta affidandone lo sviluppo ai Platinum Games, gli stessi bravissimi di Bayonetta e Vanquish. Metal Gear Rising: Revengeance è ambientato circa quattro anni dopo il quarto capitolo e, anche a causa del nuovo sviluppatore, propone un gameplay per certi versi radicalmente differente che si stacca dalla macchinosità, più o meno voluta, più o meno stealth, degli illustri predecessori.
La demo presente in fiera era inedita rispetto a quella mostrata all'E3 di Los Angeles e alla Gamescom di Colonia, con un tutorial innestato all'interno del simulatore VR tanto caro a Kojima e agli amanti della serie di Metal Gear Solid. Il controllo di Raiden è estremamente agile, con lo stick analogico sinistro si comanda ovviamente il movimento, con quello destro si gestisce la telecamera, con R1 si corre e con X si salta. Il tasto quadrato permette di sfoderare gli attacchi di spada leggeri, il triangolo quelli pesanti, il cerchio rappresenta il classico tasto di conferma/azione e grazie ad L2 è possibile utilzzare l'arma secondaria, quando disponibile. La vera novità è rappresentata però dalla funzionalità legata al tasto L1, che permette di entrare nel cosiddetto "Blade Mode", una modalità nella quale la visuale si avvicina al protagonista principale, il tempo rallenta e, utilizzando lo stick analogico destro, è possibile sfoderare dei colpi affilati di lama rilasciando lo stick destro nelle varie direzioni, con una precisione decisamente certosina.
Silenzioso e letale
Nel tutorial proposto abbiamo imparato perfettamente ad utilizzare questa modalità, l'idea è quella di attaccare gli avversari con i classici colpi associati ai tasti frontali del pad, per poi finirli grazie al Blade Mode e tagliuzzarli in mille pezzettini. Successivamente abbiamo assistito ad una lunga sequenza non interattiva, che farà magari la gioia dei fan di Metal Gear Solid perché sembra essere realizzata con la stessa identica cura. Tanti dialoghi, taglio della telecamera cinematografico, bella grafica, musica di alto profilo, il tutto a fare da briefing per la missione di infiltrazione di Raiden, trasportato da un aereo di quelli che evadono i radar. Il lancio dall'aereo, che ricorda un po' quello storico ed emozionate di Solid Snake in Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty, ha spostato l'azione su un'isola dal sapore tropicale, dove ci siamo dilettati nelle prime uccisioni un po' più complesse. A questo punto abbiamo potuto appurare la presenza di situazioni di allerta delle guardie avversarie, che si moltiplicano a vista d'occhio nel caso in cui si viene scoperti nelle missioni presumibimente di infiltrazione. Non solo, ad un certo punto siamo incappati in due cattivoni che tenevano sotto tiro un ostaggio, e siamo riusciti a farli a fettine prima che potessero premere il grilletto.
La demo è continuata con altri combattimenti e nel caso di quelli con più nemici era possibile premere al momento giusto il tasto X, cerchio o quadrato per eseguire una sorta di mossa finale che permetteva a Raiden di staccare pezzi cibernetici dagli avversari in maniera tale da ricaricare la propria energia. Ci sono anche altri oggetti da raccogliere e gadget che presumibilmente verranno utilizzati mediante inventario (purtroppo non accessibile nella sua interezza) mentre non manca la possibilità di agganciare gli avversari con il dorsale inferiore destro. Dal punto di vista tecnico ribadiamo che la versione provata era ottima in termini di effettistica e numero di poligoni utilizzati per strutture e nemici meccanici, la fluidità migliorata rispetto alla demo E3 ma ci sono ancora diversi problemi in termini di pulizia grafica, che mitigano un po' l'impatto complessivo. Detto questo, ogni prova di Metal Gear Solid: Revengeance ci rincuora un pezzettino di più riguardo la del titolo, sia perché da un lato potrebbe avere egualmente un ottimo impianto narrativo, sia perché provare una divagazione sul tema con un gameplay decisamente più dinamico del solito, potrebbe rivelarsi una gradita sorpresa.
CERTEZZE
- Divertente, immediato e spettacolare
- La cura narrativa di sempre
DUBBI
- Che possa essere un titolo troppo "leggero"
- Tecnicamente ancora "sporco"