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La facciona sorridente della Formula Uno

Codemasters si prepara a stupire il pubblico con un videogioco di Formula 1 davvero poco convenzionale. L'esperimento è interessante e coraggioso, ma come sta venendo fuori? Scopriamolo con una nuova prova diretta

PROVATO di Giorgio Melani   —   23/10/2012

Non si può dire che Codemasters non si sia data da fare per sfruttare al meglio la sua licenza esclusiva sulla Formula 1, strappata d'altra parte a suon di soldoni ed ulteriormente estesa a partire da quest'anno per andare a coprire tutte le piattaforme esistenti sul mercato, almeno potenzialmente. Dunque, oltre alla serie maggiore di simulazioni - che anche quest'anno si è presentata puntuale all'appello raccogliendo peraltro ottimi risultati - abbiamo assistito all'arrivo di un particolare ibrido racing-manageriale con F1 Online e infine anche ad una bizzarra digressione arcade in stile Mario Kart attesa per novembre, ovvero questo F1 Race Stars. Sviluppato dallo studio Birmingham di Codemasters, ovvero lo stesso team responsabile della serie maggiore e del recente F1 2012, il gioco vuole essere una "nuova esperienza" videoludica dedicata al mondo del massimo campionato automobilistico su pista, un prodotto che rispetto alla seriosa simulazione classica si apre anche ad un pubblico più giovane.

La facciona sorridente della Formula Uno

A distanza di vent'anni dall'uscita del primo Mario Kart, si nota ancora evidente l'impronta del capolavoro Nintendo nella struttura di questo moderno titolo Codemasters, che segue alquanto fedelmente quello che è ormai il canone definito per questo particolare sotto-genere di racing game arcade, ovvero il kart racing. In un'atmosfera umoristica e cartoonesca, che pone sotto un'inedita prospettiva il ricco circus della Formula 1, ci troviamo a scegliere un pilota e guidare all'interno di folli tracciati vagamente ispirati a luoghi realmente esistenti, cercando di guidare al meglio delle nostre possibilità ma anche di utilizzare in maniera strategica i power-up disseminati lungo le piste, che assumono un'importanza fondamentale per l'esito delle gare. Insomma, chi ha avuto modo di provare un qualsiasi Mario Kart, ma anche uno dei numerosi esponenti del genere come Sonic & Sega All-Stars Racing o Crash Team Racing saprà già più o meno precisamente cosa aspettarsi da questo titolo: assurde corse al limite, scorciatoie, turbo da innescare passando su determinati punti del tracciato e power-up offensivi o difensivi da raccogliere ad ogni giro. Tuttavia anche all'interno di una struttura necessariamente derivativa il tocco particolare di Codemasters e della Formula 1 non passa inosservato.

Kart racing con un tocco di Formula Uno

Non manca nulla all'appello per far parte in piena regola del kart racing: si parte con il classico semaforo che richiede il giusto tempismo nella pressione sull'acceleratore per ottenere una partenza veloce (o ricevere altrimenti una penalizzante sgommata sul posto) e si arriva ai classici power-up da raccogliere al volo sulla pista, cercando di non farseli rubare dagli avversari. Anche le armi di attacco e difesa ricalcano gli stereotipi del genere con proiettili da sparare in avanti o indietro a ricerca (buon vecchio guscio rosso), in linea retta ma rimbalzanti contro le pareti (ecco il guscio verde) bombe da lasciare sul posto per colpire gli avversari, scudi difensivi, momentanee e potenti accelerazioni (reinterpretazione del funghetto) e variazioni sul tema sempre alquanto note, come il proiettile che colpisce il primo della corsa, l'arma che ci trasforma in una sorta di missile in grado di scalare posizioni in pochi istanti e il bonus che provoca un immediato temporale bagnando improvvisamente la pista. Sono solo alcuni esempi ma bastano per capire che la struttura strategica dei power-up, con i loro incastri e il loro diverso peso in termini di bonus-handicap, si appoggia ad una concezione ormai decisamente rodata nei racing game di questo tipo.

La facciona sorridente della Formula Uno

Non è necessariamente un punto negativo, visto che un equilibrio generale è assicurato dalla meccanica nota, ma qualche idea più coraggiosa poteva essere messa in campo. In ogni caso, non mancano anche gli elementi di divergenza dai concorrenti diretti che riescono a costruire una certa identità per F1 Race Stars. Si nota subito, ad esempio, l'assenza del power-slide e derivati, elemento amato o odiato ma ormai canonico in questa tipologia di racing game da Mario Kart 64 in poi, una scelta considerata in linea con l'ambientazione in stile Formula 1. L'indirizzo scelto da Codemasters per caratterizzare il gameplay sullo stile del campionato automobilistico FIA si nota infatti nei suoi elementi distintivi: ogni team (macchine e piloti, lo ribadiamo, sono tratti dalle licenze ufficiali) è caratterizzato da un particolare bonus esclusivo (anche se non si notano particolari collegamenti con la realtà, in questo senso), il power-slide non è stato inserito ma è presente una sorta di riproduzione del KERS, da caricare premendo più volte l'acceleratore all'interno di determinate sezioni di tracciato e da rilasciare poi all'interno delle traiettorie più opportune per sfruttare una momentanea accelerazione. Altri elementi tratti dal mondo della Formula 1, sebbene sempre interpretati in chiave ben poco realistica, sono la presenza dell'effetto scia che scaturisce rimanendo in coda agli avversari, la safety car che può essere richiamata come arma speciale per compattare le auto in pista e la presenza dei box sul tracciato. I colpi presi in gara si riflettono infatti in un danneggiamento progressivo dell'auto che influisce sulle sue prestazioni e costringe ad un veloce passaggio al box per non perdere posizioni. Allo stesso modo, un veloce cambio di gomme può essere consigliabile nel caso in cui un temporale improvviso bagni la strada.

Motori ruggenti e teste giganti

La preview build inviata per questa sessione di prova aveva ancora la maggior parte dei contenuti bloccati, a dimostrazione dello stato ancora piuttosto preliminare della versione. Si intravedono comunque le principali modalità oscurate, come la possibilità di effettuare la carriera in singolo, con la sua progressione all'interno del Campionato, il Time Trial e il multiplayer online per un massimo di 11 giocatori in partita attraverso partite semplici, Custom Championships e Playlists, compresa la possibilità di collegarsi online in quattro con split-screen. Un comparto multiplayer che offre dunque una gamma piuttosto vasta di soluzioni di gioco e opzioni di connettività.

La facciona sorridente della Formula Uno

Quello che abbiamo potuto provare è solo l'evento corsa veloce su cinque tracciati degli 11 che saranno disponibili in totale, una modalità che rende comunque possibile una certa varietà di situazioni, potendo accedere alle tre classi di velocità/difficoltà disponibili (1000, 2000 e 3000cc, altro rimando alla tradizione "mariesca" storica) e a variazioni sul tema attraverso l'opzione Custom Race. Si tratta di sfide diversificate incentrate principalmente sulla velocità e l'abilità alla guida, come Elimination, che taglia fuori dalla gara l'ultimo per ogni giro, Sector Snatch che consente di conquistare sezioni di tracciato segnando il miglior tempo, Refuel, dove le taniche di benzina rappresentano rifornimenti immediati che consentono di proseguire la corsa ma appesantiscono l'auto o Slalom, che richiede di passare dentro a delle porte conquistando punti e moltiplicatori. Tanto per fare degli esempi sulle possibilità di diversificazione dell'offerta ludica che saranno presenti nel pacchetto finale. La corsa standard, che richiede sostanzialmente di arrivare al primo posto al termine dei tre giri concessi per ogni circuito, risulta convincente soprattutto in un'ottica multiplayer - come accade solitamente con questo genere di racing - modalità che fortunatamente sembra ben implementata tra offline e online. Messa piuttosto da parte la vera e propria abilità alla guida, le corse sembrano governate in buona parte dall'aleatorietà della lotteria dei power-up in tutte e tre le classi di gara, in linea con l'indirizzo "casual" che pervade la produzione Codemasters, anche se gli elementi strategici dati dal KERS e dalla presenza dei box in pista aggiungono sicuramente un po' di profondità al gameplay.

La facciona sorridente della Formula Uno

Decisamente spettacolare è il track design: le piste si riferiscono a location reali del campionato di Formula 1 ma divergono profondamente da una rappresentazione realistica, proponendo alcune tematiche tipiche per le varie zone (la campagna e le opere d'arte in Italia, la giungla in Brasile, i paesi medievaleggianti in Germania e le curve a gomito in mezzo alla città per Monte Carlo, ad esempio) ma trasfigurate in un'ottica completamente fantastica. Ci troviamo dunque a correre in mezzo a paludi, in enormi castelli, su sopraelevate piene di buchi, in mezzo a strade trafficate o su lunghi salti e folli rampe inclinate. La grafica, grazie anche alla semplicità generale di modelli poligonali e texture, appare pulita e generalmente fluida, con il ruggito dell'Ego Engine che a tratti si fa sentire (come la pista bagnata durante il temporale), sebbene si registrino diversi cali di frame-rate nelle situazioni più concitate, ma trattandosi ancora di una versione del gioco incompleta confidiamo in una sostanziale evoluzione nella stabilità del motore. Veramente piacevole è la caratterizzazione generale, in particolare per quanto riguarda le ottime caricature poligonali dei piloti della Formula 1 su sui i grafici hanno fatto davvero un ottimo lavoro di sintesi e ironia.

CERTEZZE

  • Ottima caratterizzazione umoristica
  • Un arcade sulla F1 non si vede da tempo
  • Grandi potenzialità multiplayer

DUBBI

  • Qualche incertezza nel comparto grafico
  • Sbilanciato sull'aleatorietà dei power-up
  • In singolo non sembra molto appetibile