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È tempo di distruzione?

È più forte Diablo o Hulk? Prova a rispondere Gazillion Entertainment in questo dungeon crawler con i supereroi più famosi di sempre

PROVATO di Christian Colli   —   17/12/2012

Quella di Marvel Heroes una storia un po' particolare. Il titolo è sviluppato da Secret Identity Studios per conto di Gazillion Entertainment. Secret Identity Studios fino a un paio di anni fa si chiamava Gargantuan Studio, ed era il nuovo posto di lavoro di David Brevik. Quest'ultimo non è esattamente un signor nessuno: Brevik è uno dei fondatori di Blizzard North e ha personalmente contribuito allo sviluppo di Diablo e Diablo II, che crediamo non abbiano bisogno di presentazioni. Nel 2003, Brevik ha lasciato Blizzard per fondare Flagship Studios,

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poi è passato da una società all'altra per approdare infine in Gazillion Entertainment, mantenendo da allora un profilo abbastanza basso. Almeno finché non è tornato alla ribalta quando, alcuni mesi fa, è stato pubblicamente insultato su Facebook dai suoi ex colleghi di Blizzard per aver criticato il chiacchieratissimo Diablo III. "Non hanno fatto le scelte che avrei fatto io", aveva detto Brevik, scatenando le ire degli sviluppatori di Irvine. E che scelte avrebbe fatto Brevik lo dovremmo scoprire proprio con questo Marvel Heroes.

Una faccenda intricata

Lo sviluppo di Marvel Heroes è stato altrettanto convulso. All'inizio doveva essere sviluppato da Cryptic Studios esclusivamente per Windows, era infatti il titolo originale di quello che oggi è Champions Online. Intorno al 2008 la situazione cambiò quando Microsoft si rese conto che il gioco non avrebbe potuto competere con il mercato degli MMO a pagamento: il progetto venne abbandonato per più di un anno, salvo essere poi rilevato da Gazillion Entertainment come parte di un accordo decennale stipulato con la stessa Marvel.

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Il primo titolo a sfruttare gli eroi della Casa delle Idee è stato il mediocre Marvel Super Hero Squad Online, destinato ai più piccini e fondamentalmente una palestra per gli sviluppatori che da lì a poco avrebbero ripreso in mano il progetto Marvel Heroes. Nel presente, il team di sviluppo è capitanato da David Brevik e non a caso ci troviamo di fronte a un vero e proprio clone di Diablo in salsa Marvel, un dungeon-crawler in cui è possibile controllare tantissimi super-eroi famosi, e non necessariamente perché apparsi in qualche film recente. La trama è stata infatti scritta da un vero e proprio veterano, uno degli sceneggiatori di punta negli ultimi dieci anni della Marvel che ha steso le storie di alcune collane di successo, tra le quali Ultimate Spiderman.

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Brian Michael Bendis ha rispolverato il Cubo Cosmico (conosciuto nei film come Tesseract) e l'ha messo in mano al Dottor Destino, che nei fumetti non è certo la mezza cartuccia interpretata da Julian McMahon ne I Fantastici Quattro, ma uno dei più pericolosi villain in assoluto. Dunque il Dottor Destino dispone di uno strumento in grado di rimodellare la realtà a piacimento, e la sua prima buona azione è sabotare il Raft, la super-prigione dello S.H.I.E.L.D. in cui sono rinchiusi i peggiori criminali del Marvel Universe. È a questo punto che entrano in gioco i super-eroi, cioè noi. Il Raft è infatti il livello introduttivo, una sorta di tutorial che ci introduce alle meccaniche di base in una mappa abbastanza semplice e non particolarmente ricca di nemici, presidiata da un boss da non sottovalutare: il Goblin.

Il mouse radioattivo

L'esplorazione del Raft ci insegna già un po' di cose su Marvel Heroes: tanto per cominciare, straripa di citazioni e riferimenti che faranno la felicità dei fan dell'universo Marvel. A volte sono soltanto scenette sullo sfondo (il simbionte che si libera e assorbe lo sfortunato scienziato trasformandosi in Venom, per esempio) e in altri casi si tratta di volti noti che ci daranno qualche indicazione o missione da svolgere. In generale, appare subito chiaro che lo sviluppatore ha preso la licenza molto sul serio, interpretando fedelmente i personaggi e il loro carattere.

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D'altro canto, si notano già alcune problematiche che ci seguiranno anche nei capitoli successivi, a cominciare da Hell's Kitchen passando per la Terra Selvaggia: una certa ripetitività dei nemici, tanto per cominciare, ma anche una discreta legnosità nell'esplorazione e nell'interazione con bersagli e ambiente. Marvel Heroes ci è apparsa un'esperienza un po' meno fluida di quella offerta dai recenti Torchlight II o Diablo III, ma potrebbe anche essere a causa del client Beta ancora da ottimizzare. In ogni caso, si gioca alla stessa identica maniera: si clicca sul percorso per muoversi in quella direzione, con il tasto sinistro del mouse legato all'attacco in mischia principale e quello destro a una sorta di colpo speciale, in genere a distanza. I tasti A, S, D, F e G sono deputati all'attivazione dei vari poteri, le abilità offensive e difensive del personaggio. Un'altra manciata di tasti, invece, controlla o innesca azioni particolari, permettendo per esempio di consumare un kit medico o mantenere il personaggio immobile durante un attacco. La varietà di personaggi utilizzabili inizialmente non manca, ma per sbloccare gli altri sarà necessario mettere mano al portafoglio:

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Marvel Heroes è interamente free-to-play, ma la maggior parte dei personaggi si deve acquistare spendendo una valuta speciale, acquistabile presso il cash shop virtuale. Entertainment promette di aggiungere regolarmente nuovi personaggi al già nutrito cast: noi abbiamo giocato nei panni del sempreverde Wolverine e dell'adorabile Cosa dagli occhi blu, del Punitore e dell'Uomo Ragno, passando per Iron Man, Hulk e altri magari meno conosciuti come la strega Scarlet e Miss Marvel. Per ciascuno di essi sono disponibili vari costumi; alcuni si possono comprare direttamente nello shop, altri possono essere fabbricati raccogliendo i materiali sparsi nei livelli e rilasciati dai mostri. I costumi non offrono benefici particolari, ma cambiano l'aspetto del personaggio: si tratta insomma di un omaggio per i giocatori più nerd, che apprezzeranno la possibilità di indossare panni un po' meno popolari come il completo da Mister Fixit di Hulk o l'uniforme X-Force di Wolverine.

Dov'è il mio loot?

Ma all'atto pratico, che differenza c'è tra tutti questi personaggi? Chiaramente, i diversi super poteri dei vari eroi si riflettono nel loro arsenale di abilità che favoriscono il combattimento a distanza o quello ravvicinato, a seconda del personaggio in questione. Miss Marvel per esempio dispone di un buon mix di attacchi in mischia e da lontano, laddove la Cosa e Hulk sono particolarmente adatti allo scontro ravvicinato. Ogni personaggio acquisisce un nuovo potere una volta raggiunto un determinato livello, e quel potere può essere a sua volta migliorato spendendo i punti guadagnati al level up.

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È in questo modo che si costruisce il proprio personaggio, prediligendo magari questo o quell'attacco, le tecniche in mischia a quelle a lungo raggio, e così via. Inoltre il potenziamento di alcune abilità sblocca ulteriori poteri speciali: il numero non è particolarmente ampio, ma offre comunque una discreta varietà. Il problema, più che altro, è che le varie abilità sembrano fin troppo semplicistiche, non lasciando molto spazio a strategie approfondite. In questo meccanismo si inserisce anche l'equipaggiamento: sconfiggendo i nemici o aprendo le casse troveremo vari oggetti, per esempio guanti, stivali e via dicendo. Questi pezzi di equipaggiamento accrescono le nostre capacità offensive o difensive, talvolta alterando perfino i prerequisiti per utilizzare determinate abilità o potenziandole autonomamente. Il lato negativo di una itemization altrimenti molto interessante è il fatto che non altera in nessun modo l'aspetto del nostro eroe. Il fascino di un gioco basato sugli oggetti è anche la possibilità di mostrare a tutti i nostri bottini; in Marvel Heroes, invece, un nuovo paio di guanti sarà assolutamente identico ai precedenti e cioè al costume indossato in quel momento dal nostro eroe, senza alterarne grafica o colore. In un certo senso, era l'unica via percorribile senza stravolgere l'aspetto iconico dei personaggi interessati, ma lascia un po' l'amaro in bocca.

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Tecnicamente, del resto, ci troviamo di fronte a un prodotto soltanto discreto, ma se la qualità dei modelli e delle animazioni dei nemici può lasciare un po' interdetti, lo stesso non si può dire di eroi e supercriminali, riprodotti fedelmente. Interessanti, in questo senso, gli scontri con i vari boss, dotati di precisi pattern d'attacco che vanno attentamente memorizzati. Il suddetto Goblin, ad esempio, dopo averci bombardato un po' con le sue zucche esplosive si alzerà in volo, attraversando poi la mappa sul suo tradizionale hoverboard: starà a noi spostarci per evitarli e contrattaccare al momento opportuno. Alcuni boss, peraltro, appaiono casualmente in certe mappe, e per sconfiggerli è necessario affrontarli con altri giocatori. Tra eventi periodici, boss rari e mappe "social" pubbliche, Gazillion Entertainment sta cercando di proporre una via di mezzo tra un tipico dungeon-crawler e un MMO tradizionale. Marvel Heroes, però, ha ancora bisogno di qualche limatura, se lo sviluppatore intende affrontare a testa alta un mercato, quello free-to-play, sempre più competitivo, sopratutto in virtù dell'importante licenza coinvolta.

CERTEZZE

  • Licenza ben sfruttata
  • Tantissimi personaggi da usare
  • Cash shop poco invadente

DUBBI

  • Client poco ottimizzato
  • Poca profondità
  • Scarsa varietà di nemici e oggetti