Qualche mese addietro già parlammo di Might & Magic: Duel of Champions e da allora nulla è cambiato. Ubisoft si appresta a rompere i sigilli della beta e irrompere nel panorama dei giochi di carte collezionabili virtuali. Lo fa con un prodotto legato ad una delle sue licenze più importanti e apprezzate: Might & Magic vuol dire fazioni, creature e magie in quantità industriali, un lore particolarmente vasto e tutto quanto serve per non fermarsi al set di carte disponibile al lancio ma espandere l'offerta contenutistica in futuro.
La natura in divenire del genere di appartenenza, ancora più marcata rispetto a quanto il recente passato di molte produzioni ci ha abituato, suggerisce di rinunciare al consueto formato della recensione ma è bene essere chiari fin dall'inizio: il gioco può essere scaricato e giocato a lungo, teoricamente all'infinito, senza spendere un euro, quindi una possibilità sarebbe davvero sciocco non dargliela. Soprattutto perché, al netto di alcune perplessità, si tratta di un valido esponente sia per i veterani di questo tipo d'esperienza sia per chi desidera avvicinarvisi la prima volta.
Formula classica
Creato un account, scaricato il client e installati i necessari aggiornamenti, ci viene posta la scelta relativa a quale fazione sostenere: Necropoli, Inferno e Roccaforte sono nomi noti agli appassionati della serie e, a seconda della bandiera sotto la quale ci si schiera, Might & Magic: Duel of Champions mette a disposizione un differente mazzo di partenza. Nonostante a ciascuna effige corrisponda un diverso stile di gioco, questa netta divisione è stata implementata a fini introduttivi e nulla vieta di accedere immediatamente alla propria collezione e mescolare le carte, letteralmente, come si desidera. L'interfaccia è standard, forse un po' troppo dispersiva a causa della larga cornice laterale ma anche chiara e dotata di poche scelte significative tra le quali navigare. La gestione del deck ha una notevole quantità di filtri, peccato quindi si debba fare ancora qualcosa per semplificare la condivisione della propria collezione tra più mazzi.
Il negozio è modellato su uno schema già utilizzato da altri CCG in circolazione, soprattutto in ambito mobile, con le classiche bustine e i mazzi affiancati da boost che aumentano temporaneamente l'accumulo di punti esperienza e oro. I pacchetti, riscattabili attraverso i crediti guadagnati in game oppure comprati con carta di credito o PayPal, sono divisi e prezzati a seconda del loro possibile contenuto. Inutile dire che il gusto di spendere del denaro per non sapere cosa ci si troverà davanti mescola senso di scoperta e azzardo, risultando estremamente fastidioso o tremendamente assuefacente a seconda di chi vi racconterà la sua esperienza con un gioco di carte collezionabili. Di suo Ubisoft ha creato delle belle illustrazioni, effetti e animazioni decenti quando si utilizzano le magie ed una cosmesi generale che stimola il collezionismo. Il publisher francese ci ha messo del proprio, insomma, e anche la traduzione italiana è un di più che faciliterà la diffusione del titolo nello Stivale.
Imprese eroiche
In termini di meccaniche Might & Magic: Duel of Champions è meno prevedibile di quanto verrebbe da pensare di primo acchito. Se infatti il paragone immediato è con Magic: The Gathering, in realtà il gioco Ubisoft introduce una componente strategica che pone parecchia enfasi sul campo di battaglia semplificando allo stesso tempo il set di regole.
Ogni giocatore ha un proprio eroe ed è chiamato a difenderlo mentre cerca di far fuori quello avversario. Le creature vanno disposte su quattro file e due colonne, prendendo in prestito la disposizione tattica di Clash of Heroes. Un'idea niente male, a cui viene aggiunta profondità inserendo nell'equazione incantesimi, fortune ed eventi. Modificatori di stato che influenzano il tabellone e chi lo popola in maniera differente, infliggendo danni o potenziando l'obiettivo. Gli eventi, in particolare, sono studiati per aprire nuove possibilità ad entrambi i giocatori dando imprevedibilità allo scontro. Chi dovesse soffrire la presenza di un'unica risorsa sappia che ogni turno il proprio eroe va evoluto migliorando un valore tra magia, destino e potenza, necessari per soddisfare le richieste delle carte che si hanno in mano. Questa componente simil ruolistica riprende lo spirito della serie Might and Magic e rende possibile un certo margine di scelta nell'esecuzione del mazzo.
Ciò nonostante è semplice immaginare che in poco tempo si imporranno un numero ristretto di strategie e qui dovrà intervenire Ubisoft con espansioni, aggiunte varie ed eventuali. Gli scontri tra le carte creatura sono calcolati volta per volta in tempo reale, questo rende più impellente la necessità di bloccare eventuali evocazioni nemiche e non disperde eccessivamente lo scontro. Rispetto ad altri CCG c'è più scelta all'interno del proprio turno ma il fluire dell'azione è maggiormente permissivo: l'ordine nel quale si eseguono certe scelte non conta e non si ha la costante necessità di prevedere la prossima mossa avversaria. Ad ogni modo questa solida base potrà in futuro essere allargata con nuove regole che potranno portare Might & Magic: Duel of Champions verso qualsiasi direzione.
Da provare
E' curioso come diversi sviluppatori abbiano quasi contemporaneamente deciso di seguire strade simili. Titoli come Scrolls, The Banner Saga e Card Hunter cercheranno nel 2013 di imporre un misto di tattica e collezionismo, personalizzazione e strategia che da una parte pesca dal mondo dei giochi da tavolo e dall'altro non si dimentica del medium videoludico.
Might & Magic: Duel of Champions si inserisce alla perfezione in questo blocco di prodotti, affidandosi alla riconoscibilità del brand e a meccaniche interessanti. Il risultato è immediato, forte di un set di regole snello ma anche una discreta complessità che si esprime soprattutto nella scelta di creare un campo di battaglia tattico. Per capire che futuro attende questo esperimento occorrerà osservarne l'evoluzione e valutare quali contenuti saranno rilasciati in futuro, ma il client e le micro transazioni sono già implementati a dovere e attendono di essere ulteriormente sviluppati. Merita una possibilità, in fondo non costa nulla e rischia, si fa per dire, di intrattenere a lungo.