Grazie ad una nuova prova diretta effettuata in occasione di un evento Ubisoft tenutosi a Milano, torniamo a parlare di Tom Clancy's Splinter Cell: Blacklist, ultima incarnazione delle avventure di Sam Fisher, la quale, come già anticipato in diverse precedenti anteprime, si fa carico di un ritorno al passato, fatto di stealth e utilizzo di gadget, senza però rinunciare alla natura più spettacolare e cinematografica dell'intrattenimento offerto dal predecessore, Conviction. Data ormai l'imminenza del gioco, che uscirà su tutte le piattaforme il prossimo 22 agosto, la versione Xbox 360 sulla quale abbiamo messo le mani era probabilmente molto vicina a quella che verrà a breve distribuita, ed in effetti si è rivelata ben ottimizzata, priva di bug o evidenti incertezze grafiche.
Abbiamo dunque potuto testare l'incipit della campagna singolo giocatore, che vede Sam prendere la leadership di una task force segreta in seguito ad un attacco terroristico agli USA. Dopo un livello iniziale destinato a fare da tutorial, si sale a bordo del Paladin, l'aereo stealth che farà da base per Sam e la squadra. Il velivolo è completamente esplorabile, interattivo, e persino personalizzabile, al punto da ricordare, fatte le debite differenze, la gestione dell'astronave Normandy vista nella saga di Mass Effect. Il centro nevralgico dell'aereo è costituito dall'SMI, o Strategic Mission Interface, un tavolo in stile Surface che permette a Sam di visualizzare una mappa del mondo con evidenziate tutte le possibili missioni che è possibile intraprendere. Gli sviluppatori hanno però deciso di visualizzare in questa medesima mappa l'intera offerta ludica del gioco, affiancando dunque alle missioni principali e secondarie anche quelle cooperative e multigiocaore. Si tratta di una scelta interessante e sensata, dato che il denaro virtuale guadagnato in ognuna delle tre modalità andrà ad arricchire il medesimo "portafogli", e potrà essere speso per acquistare aggiornamenti in ciascuna di esse. Interessante inoltre notare come alcune missioni designate come cooperative possano anche essere completate in solitaria, a patto di farsi carico di un livello di sfida che, come vedremo, è tutt'altro che blando.
Da non prendere alla leggera
Senza soffermarci troppo sul contenuto delle missioni per evitare spoiler, preferiamo concentrarci su alcune riflessioni relative a questo "ritorno al passato" che Blacklist promette agli appassionati. Abbiamo dunque scelto di affrontare le missioni al penultimo dei cinque livelli di difficoltà disponibili, scoprendo sin dalla missione introduttiva una sfida di tutto rispetto.
Per quanto sia sempre possibile avanzare a testa bassa, affrontando Blacklist come uno sparatutto in terza persona, i numeri in cui i nemici affollano le mappe e la loro potenza di fuoco rende questa opzione quasi impraticabile, soprattutto quando la difficoltà è spinta verso l'alto. Può tutt'al più costituire un buon modo per sfuggire ad una situazione andata a rotoli, ma prima o poi occorrerà tornare nell'ombra. Anche procedendo furtivamente, in ogni caso, la questione è tutt'altro che facile da affrontare. In primo luogo, le guardie nemiche sono estremamente mobili, e spesso cambiano percorso, soprattutto dopo un caricamento. Inoltre sono molto sensibili ai rumori, e anche una pistola silenziata potrà essere avvertita a distanze non eccessive, rendendo impossibile procedere se si fanno saltare troppe teste da lontano. L'unica effettiva semplificazione rispetto al passato rimane l'eliminazione automatica di uno o più nemici in seguito ad una efficace uccisione in stealth, che in più momenti può chiaramente rendere i progressi molto più agevoli. Se è vero che si può sempre scegliere di non utilizzare il Mark and Execute, tale decisione non sembra portare particolare vantaggi né favorire in alcun modo i giocatori che decidano di giocare in maniera più impegnativa, e questo è un peccato. Peraltro, al di là di questa meccanica, Splinter Cell Blacklist si preannuncia come un titolo molto complesso, sin dalle prime missioni, e questo non potrà che fare la gioia dei fan in attesa. Il nostro consiglio è quello di tenerlo d'occhio in queste ultime settimane prima del rilascio, dandovi appuntamento alla nostra recensione, ormai in dirittura d'arrivo.
Splinter Cell: Blacklist mescola azione e stealth, proponendo un ritorno al passato della serie
Provato all'E3 2013
Nell'enorme stand di Ubisoft non poteva mancare all'appello il nuovo capitolo di Splinter Cell che si avvia ormai verso la sua fase finale di polishing e ottimizzazione in vista dell'uscita del 23 agosto su PC, PlayStation 3 e Xbox 360. Presenti sullo showfloor e a porte chiuse c'erano sia la modalità competitiva Spie contro Mercenari che il multiplayer cooperativo. Visto che chi scrive aveva già provato in modo estensivo queste componenti del gioco in occasione della visita esclusiva a Ubisoft Toronto, siamo riusciti a intrufolarci nella parte più riservata dello stand per giocare in prima persona un estratto di un livello estremamente avanzato della campagna single player: addirittura lo spezzone conclusivo del penultimo livello.
Senza entrare troppo nel dettaglio per evitare spoiler, anche se la parte di gameplay era adeguatamente ripulita da qualsiasi riferimento alla storia, la missione era ambientata in una raffineria di petrolio in fiamme a causa di una esplosione: il nostro obiettivo era di riattivare il sistema anti-incendio e trovare il criminale che aveva architettato il disastro. La demo era divisa concettualmente in tre parti. All'inizio ci siamo trovati davanti ad una sezione di esplorazione: con l'incendio in corso dovevamo trovare il punto di accesso alla sala di controllo evitando crolli ed esplosioni scriptati in modo coreografico. Una volta all'interno della zona centrale dovevamo farci strada attraverso una manciata di nemici particolarmente corazzati e protetti anche da maschere a gas. Questa particolare combinazione rendeva estremamente complesso l'attacco frontale e di fatto, dopo un paio di tentativi finiti piuttosto male, ci ha obbligato a sfruttare ogni singolo gadget di Sam Fisher e procedere nel massimo dello stealth.
A nostra disposizione avevamo una granata incendiaria particolarmente efficace contro gruppi di nemici, un sensore in grado di rilasciare una scarica elettrica a distanza e alcune piccole telecamere di sorveglianza. Farà quindi sicuramente piacere ai nostri lettori avere l'ennesima conferma da parte nostra che questo Blacklist si presenta come un vero ritorno al passato della serie senza trascurare però le innovazioni action e coreografiche introdotte con Conviction, il capitolo probabilmente più odiato dai fan storici della serie ma più apprezzato dal pubblico generalista. Una volta superato l'ostacolo nemico, abbiamo affrontato l'ultima parte della prova: il nostro obiettivo era di inseguire, raggiungere e fermare la mente criminale che aveva organizzato l'assalto. In questo frangente il nuovo Splinter Cell si trasformava in un vero e proprio action dove Sam poteva correre ad armi spianate falciando i pochi nemici rimasti ancora in vita e schivando gli ostacoli creati dall'ambiente ormai in via di distruzione. Le impressioni avute sul totale sono state ancora una volta piuttosto positive visto che il cambio continuo di ritmo e di situazioni sembra aver giocato a un gameplay altrimenti troppo statico e a rischio ripetitività.
Concludiamo il nostro articolo con un accenno in merito all'aspetto grafico del gioco. In questa occasione la nostra prova di Splinter Cell: Blacklist si è svolta su Xbox 360 e lo stacco grafico rispetto all'edizione PC provata poco più di un mese fa è ovviamente molto evidente. Non tanto in termini di risoluzione o effetti particellari, quanto piuttosto per la qualità delle texture e una sensazione generale di sporcizia che sembra affliggere la versione per la console Microsoft. Assolutamente nulla di grave, ma probabilmente si tratta di un compromesso essenziale per mantenere il frame rate del titolo su livelli molto alti, visto che per tutta la demo non abbiamo mai incontrato incertezze sulla stabilità del numero di FPS. Scopriremo nelle prossime settimane se avremo occasione di tornare a giocare il titolo ancora una volta prima della recensione finale.
CERTEZZE
- Interessante il costante cambio di ritmo tra stealth e action
- L'abbondanza di gadget e il level design sembrano offrire grande libertà al giocatore
- Tecnicamente si difende bene su console...
DUBBI
- ...anche se il risultato finale non è molto pulito
- Troppe sequenze scriptate potrebbero snaturare il gameplay