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I Rivals alla Gamescom

Abbiamo provato nuovamente la produzione firmata Ghost Studio, questa volta con l'intera mappa a disposizione

PROVATO di Andrea Porta   —   20/08/2013

A pochi giorni dal nostro viaggio a Goteborg negli studi di Ghost, torniamo a parlare di Need for Speed: Rivals in seguito ad una prova diretta presso lo stand EA della Gamescom 2013. Il gioco si è presentato nuovamente in forma giocabile, la mappa ancora una volta completamente aperta e popolata da un discreto numero di giocatori connessi.

I Rivals alla Gamescom

Per la prima volta, abbiamo anche avuto modo di toccare con mano il sistema di personalizzazione delle auto, che concede la creazione di colorazioni custom per la carrozzeria e i cerchioni, l'aggiunta di strisce da corsa e decalcomanie e la possibilità di applicare decorazioni pre-realizzate, che vanno a cambiare completamente il colore di base e le decorazioni su tutta la carrozzeria. Al momento, la disponibilità di personalizzazioni non è altissima, ma si tratta di una versione ancora provvisoria, come testimoniato anche dall'assenza di una modalità di condivisione delle customizzazioni create. La personalizzazione dei veicoli comprende anche una serie di upgrade prestazionali, che abbiamo finalmente potuto provare in prima persona, scoprendo come si limitino a aumentare in maniera predeterminata alcune specifiche caratteristiche delle auto, come il peso dello chassis, la potenza del motore, la trasmissione, gli scarichi e via dicendo. Abbiamo poi potuto vedere, per la prima volta, il menu principale, dove è possibile controllare la percentuale di completamento delle due carriere, da poliziotto e da racer, e il numero di ore giocate. Da questa schermata di selezione, è possibile selezionare la lista di incarichi da completare una volta in pista da un menu, oppure costruirne una scegliendo tra una serie di obbiettivi, per poi scendere finalmente in pista e cominciare la raccolta degli Speed Point. Proprio qui, il sistema di rischi e ricompense che caratterizza Need for Speed: Rivals inizia a farsi sentire, dato che per un racer l'accumulo di punti avviene compiendo, per la maggior parte, manovre destinate a piacere molto poco ai poliziotti. Dato che un racer per "incassare" gli Speed Point accumulati in strada deve raggiungere uno dei garage sparsi per la mappa, subentra un fattore strategico. Alcuni preferiranno uscite molto brevi e guadagni conseguentemente ridotti, mentre altri si faranno ingolosire, cercando di accumulare grosse somme e rischiando conseguentemente di attirare sempre di più l'attenzione delle forze dell'ordine. Se questo sistema funziona molto bene, rimane qualche perplessità riguardo alla dispersione causata dalle dimensioni nella mappa. Nonostante la saletta dedicata vedesse una decina di giornalisti giocare in contemporanea, tutta la nostra prova diretta si è svolta interagendo solo ed esclusivamente con macchine guidate dall'intelligenza artificiale, dimostrando come l'estensione della mappa possa rendere a volte difficile sfruttare appieno la condivisione online dell'esperienza.

I Rivals alla Gamescom

Dato che ancora non è stato confermato il numero di giocatori in grado di partecipare alla stessa sessione online, per il momento sospendiamo il giudizio su questo aspetto, limitandoci a sottolineare come potrebbe trattarsi di un potenziale problema per il gioco finito. Durante la prova, gli sviluppatori hanno anche dimostrato dal vivo le funzionalità della modalità Overwatch, che tramite tablet o browser permette di visualizzare la mappa di gioco e aiutare o infastidire gli amici, spendendo i propri personali crediti per fornire boost temporanei, oppure far piovere dal cielo strisce chiodate. Nel complesso, questa ulteriore prova diretta ha confermato le impressioni maturate in precedenza. Need for Speed: Rivals ha le potenzialità per trasformarsi in un'esperienza divertente, a patto che la condivisione online venga davvero supportata a dovere.

Highwaymen

Negli ultimi mesi abbiamo seguito lo sviluppo di Need for Speed: Rivals molto da vicino, cominciando con un tour in esclusiva negli studi di Goteborg e continuando con un provato alla scorsa E3. A metà strada tra quell'ultimo incontro con i ragazzi di Ghost Studio e la Gamescom appena cominciata, siamo volati nuovamente a Goteborg per provare il gioco, questa volta con più calma e accompagnati da una nuova demo dedicata interamente al free roaming e al gioco online con altri partecipanti. Una prova importante, in quanto ci ha finalmente permesso di comprendere appieno quali siano le effettive potenzialità del gioco, finora espresse solo sulla carta. Abbiamo lasciato la Svezia convinti che, se le ultime fasi dello sviluppo andranno secondo i piani, quello in uscita questo autunno potrebbe essere un primo sguardo alle esperienze costantemente condivise che ci aspettiamo dalla prossima generazione.

Questione di numeri

Abbattere le barriere tra singolo e multigiocatore e non lasciare mai i giocatori sprovvisti di cose da fare, questi sono gli scopi principali di Need for Speed: Rivals, che raccoglie l'eredità lasciata dai due titoli firmati Criterion, Most Wanted e Hot Pursuit. Considerata l'estensione della mappa, che abbiamo potuto vedere ormai in forma quasi definitiva e completamente esplorabile, non si tratta di un proposito semplice da coronare, soprattutto quando si parla del numero di giocatori costantemente connessi. Proprio questo è, in un certo senso, il dilemma che stanno affrontando i ragazzi di Ghost e, per ora, una sola cosa è certa: la loro intenzione non è inseguire il numero più alto possibile, bensì trovare quello giusto, che renda l'esperienza condivisa costantemente interessante, ma mai eccessivamente caotica.

I Rivals alla Gamescom

Certo è anche che vi sarà una differenza in questi termini tra nuova e vecchia generazione, con le console in uscita questo autunno (e il PC) in grado di supportare un numero maggiore di giocatori connessi contemporaneamente, mentre Xbox 360 e Playstation 3 vedranno una limitazione. Quanto questo potrà inficiare la godibilità dell'esperienza vera e propria è ancora da vedersi, e soprattutto impossibile da valutare sino a quando i numeri non verranno effettivamente comunicati da Ghost, che proprio in queste settimane sta effettuando un gran numero di prove interne prendendo una decisione definitiva. Senza dubbio, sotto una certa soglia numerica, l'esperienza potrebbe effettivamente risultare meno coinvolgente, sebbene i ragazzi di Ghost stiano facendo un ottimo lavoro dal punto di vista delle intelligenze artificiali. Durante la nostra prova diretta abbiamo visto i piloti avversari guidati dall'intelligenza artificiale comportarsi a volte in maniera sorprendente, mettendo in atto contromisure notevoli ogniqualvolta si tenta di usare un gadget tecnologico per fermarli. Più volte, ci siamo trovati a sprecare una carica dell'EMP (l'impulso elettromagnetico già visto in Hot Pursuit, utile a rallentare per qualche secondo una macchina nemica), dato che durante la fase di acquisizione bersaglio il pilota avversario ha effettuato un testacoda controllato, oppure frenato bruscamente, uscendo immediatamente dal raggio d'azione. In generale, le macchine guidate dall'intelligenza artificiale si comportano in maniera apparentemente molto naturale, al punto che, senza il nickname in sovrimpressione, diventa difficile capire se ci si sta sfidando con un avversario artificiale o in carne ed ossa.

I continui capovolgimenti rendono il gameplay di NFS Rivals molto dinamico e spontaneo

Guardia o ladro?

Per quanto non ci sia stato possibile provare un vero e proprio frammento completo della carriera offerta da Need for Speed: Rivals, Craig Sullivan (già creative director presso Criterion) ci ha dato un'idea abbastanza precisa del tipo di progressione offerto dal gioco. Qualora si giochi nei panni di un racer, ad ogni nuovo ingresso in partita si otterrà una Speedlist, ossia una lista di obbiettivi da completare durante un semplice giro per la mappa.

I Rivals alla Gamescom

Gli incarichi potranno essere tra i più disparati, dal guidare mantenendo una certa velocità per un lasso di tempo sino all'accumulare un certo numero di Speed Point, operazione possibile tramite un gran numero di azioni, dalle derapate ai sorpassi pericolosi. Questa progressione, apparentemente semplice e piuttosto scontata, verrà presto sconvolta dall'intervento della polizia. Chi deciderà di giocare nei panni delle forze dell'ordine, infatti, riceverà a sua volta liste di incarichi note come Assignment, con obbiettivi anche in questo caso disparati. Naturalmente, tutto è stato studiato per far sì che poliziotti e racer ben presto si trovino a scontrarsi, cooperando a vicenda nel tentativo di ottenere una temporanea supremazia. Da qualunque parte della barricata ci si trovi, per sconfiggere un avversario si avranno sostanzialmente due modi. Il primo consistente nelle classiche sportellate, che andranno ad erodere man mano la resistenza della vettura fino alla rottura totale; il secondo, invece, a base di gadget tecnologici ripresi da Hot Pursuit, come l'EMP, il turbo, le strisce chiodate e la possibilità di chiamare in causa gli elicotteri della polizia. Proprio per questo, quel famoso "numero giusto" di cui Ghost Studio è in cerca dovrà essere ben studiato, dato che troppi o pochi partecipanti potrebbero rischiare di compromettere l'esperienza, soprattutto considerata la notevole espansione della mappa. L'intelligenza artificiale, come già accennato, è in grado in parte di sopperire a eventuali mancanze dal punto di vista dei partecipanti, ma Rivals è e rimane un'esperienza pensata soprattutto per la condivisione con altri giocatori.

I Rivals alla Gamescom

Quello che invece possiamo già confermare, almeno per quanto provato, è la validità di questo tipo di progressione, la quale porterà i giocatori a sbloccare via via nuove macchine e potenziamenti, il tutto all'interno di due carriere sempre separate e distinte, quella da racer e quella da poliziotto. Effettivamente, il concetto di "progressione singolo giocatore in ambiente multiplayer" sembra funzionare molto bene, e di certo si adatta alla libera esplorazione offerta dalla mappa completamente aperta. Se a tutto questo si aggiungono i consigli generati dall'Autolog, che nuovamente permetterà di sfidare gli amici e ricevere avvisi ogniqualvolta un nostro record è stato battuto, risulta evidente come i contenuti non dovrebbero certo mancare. Quanto alla presenza o meno di una trama, i ragazzi di Ghost Studio sono ancora piuttosto vaghi, sebbene la presenza di un doppiaggio in italiano faccia pensare che un filo conduttore, per quanto appena abbozzato, possa trovare spazio nella formula di gioco.

Companion app

Le companion app, ossia applicazioni per tablet e smartphone da utilizzare durante il gameplay, sono diventate ormai uno standard, come dimostrato dalla loro onnipresenza nei giochi in uscita questo autunno. Non farà eccezione Need for Speed: Rivals, la cui app permetterà di visualizzare costantemente la mappa di gioco durante il gameplay e di raggiungere, con un solo tap sullo schermo, gli amici in gara, ma non solo. Tramite una modalità definita Overwatch, un giocatore potrà visualizzare l'intera mappa di gioco e spendere i crediti accumulati nella propria regolare carriera per acquistare ed utilizzare attivamente alcuni gadget offensivi, naturalmente ai danni di altri giocatori attivi in quel momento sulle rispettive console, che si vedranno recapitare i "regali" prontamente in strada. I limiti e confini di questa particolare modalità sono ancora da definire, soprattutto in termini di ricompense per chi la utilizzerà e di possibilità per le vittime di contrattaccare, ma, se ben sviluppata, potrebbe rappresentare un interessante meta-gioco utile a proseguire l'esperienza anche quando lontani dalla console.

Highway men

Dopo averci nuovamente permesso di provare la gara già disponibile alla scorsa E3, i ragazzi di Ghost Studio ci hanno concesso una nuova prova diretta, questa volta con l'intera mappa a disposizione, sebbene alcune porzioni di territorio non fossero del tutto complete. Abbiamo dunque potuto vedere in azione le Speedlist e gli Assignment, a seconda che si scegliesse di scendere in strada come poliziotti o racer, le quali richiedono dai quindici ai venti minuti circa per essere completate... a patto che la fazione avversaria non complichi la situazione, cosa che peraltro è destinata a succedere molto spesso. I gadget funzionano esattamente come in Hot Pursuit, senza apparenti novità, mentre il modello di guida si presenta effettivamente più credibile in alcuni comportamenti e nel peso specifico delle vetture, sebbene le impossibili derapate ad altissima velocità la facciano ancora da padrone. A causa delle limitazioni tecniche della build provvisoria da noi provata, ci è stato possibile giocare solo con un altro partecipante collegato online, con conseguente grande difficoltà nel rintracciarsi a vicenda sulla vasta mappa, sebbene la versione finale del gioco, a detta degli sviluppatori, comprenderà una funzione apposita che permetterà di raggiungere automaticamente i propri amici semplicemente unendosi alla loro partita. Sia che si seguano gli incarichi, sia che ci si limiti ad aggirarsi per la mappa con intenzioni puramente esplorative, ben presto le occasioni per scontrarsi con la fazione avversaria si manifestano, con una sensibile differenza. Mentre i poliziotti sono portati sempre e comunque a cooperare, i racer possono sfidarsi anche a vicenda, dato che è sufficiente avvicinarsi a una delle molte supercar che si aggirano per le highway per sfidare il giocatore ad una gara. Naturalmente, questo attirerà molto probabilmente l'attenzione della polizia nelle vicinanze, al punto talvolta da costringere i racer a mettere da parte le rivalità per unire le forze nel tentativo di sfuggire alla cattura. Proprio questo avvicendamento continuo di situazioni di gameplay rappresenta l'obbiettivo principale di Ghost Studio, perseguito sin dagli albori dello sviluppo, e apparentemente coronato con successo.

I Rivals alla Gamescom

Dal punto di vista tecnico, la versione di Need for Speed: Rivals da noi provata (su hardware pari a quello di Playstation 4) ha confermato come il Frostbite 2 sia stato utilizzato in maniera eccellente. Sebbene la distruttibilità, carrozzerie a parte, non sia certo un elemento dominante del comparto tecnico, l'impatto visivo generale è notevole, e senza rinunce dal punto di vista grafico. Soprattutto gli eventi atmosferici, che nella versione finale si avvicenderanno in maniera dinamica, restituiscono visuali di vero impatto. Sebbene Need for Speed: Rivals possa apparire come una semplice e naturale prosecuzione del lavoro svolto da Criterion con Hot Pursuit e Most Wanted, e per certi versi lo sia, la forte propensione all'esperienza condivisa sfoggiata dalla nuova produzione è destinata a offrire un'esperienza molto più imprevedibile e dinamica. L'incognita più grande, al momento, rimane l'effettivo numero di utenti che potranno sfidarsi contemporaneamente nella stessa istanza di gioco, un dato che probabilmente scopriremo a brevissimo.

CERTEZZE

  • Innovativa commistione tra single e multiplayer
  • Frostbite 3 utilizzato in maniera eccellente
  • Ottima intelligenza artificiale...

DUBBI

  • ...ma offline potrebbe comunque perdere parte del suo fascino
  • Attendiamo di sapere quanti giocatori si sfideranno online