"Uhm, è fatto bene per essere un fake", ci siamo detti tutti nella giornata di ieri, quando in rete è arrivato il clamoroso annuncio del Nintendo 2DS con tanto di foto e trailer a corredo. Nel corso degli anni si sono visti scherzi anche piuttosto elaborati (vedi ad esempio questo) e sembrava appunto che qualcuno si stesse prendendo gioco della casa di Kyoto e della sua console portatile con grafica 3D. Invece no, è tutto incredibilmente vero: Nintendo 2DS arriverà nei negozi italiani il 12 ottobre, al probabile prezzo di 129,99 euro (ma il dato è da confermare), e offrirà agli utenti un'alternativa relativamente economica al pur recente 3DS XL, del tutto priva dell'effetto tridimensionale e dotata di un design che sta già facendo discutere. Ma procediamo con ordine.
Forma e sostanza
Cos'è esattamente Nintendo 2DS? Non si tratta di una nuova console, bensì di una semplice revisione del 3DS, dotata dunque della medesima componentistica hardware ma di importanti differenze per quanto concerne lo schermo e la scocca. Il primo non supporta più la rivoluzionaria tecnologia del "3D senza occhiali" che rappresentava di fatto il leitmotiv dell'handheld Nintendo (vedi anche il nome), ma che ha sempre avuto i connotati di una funzione accessoria, liberamente attivabile o disattivabile tramite un interruttore. La sua eliminazione porta a un cambiamento sostanziale, visto che il display stereoscopico costituiva senza dubbio la parte più costosa del dispositivo nonché quella tecnologicamente più avanzata, e produce due immediate riflessioni:
la prima riguarda la reale incidenza del 3D sul successo della console o, di contro, sulla sua scarsa presa rispetto a determinate fasce d'età (perché la stereoscopia non ha fatto grandi proseliti fra i genitori di bambini di una certa età, preoccupati delle eventuali ripercussioni sulla vista); la seconda riguarda un vero e proprio strafalcione progettuale, visto che il Nintendo 2DS è ancora dotato di una fotocamera stereoscopica le cui immagini, però, non sono più visibili in 3D sul nuovo schermo. Per quanto riguarda il case, ovvero il design della console, in Nintendo hanno abbandonato per la prima volta la tradizionale soluzione a conchiglia, richiudibile e più o meno "tascabile", in favore di una "padella" che richiama l'estetica dei tablet pur mantenendo l'impostazione a doppio schermo. Ma c'è il trucco: come riportato oggi, il 2DS monta in realtà un unico display touch screen che però si affaccia su due finestre distinte e separate, a simulare il precedente dual screen, con uno strato di plastica supplementare nella parte superiore per fare in modo che lo schermo superiore non venga stimolato dai nostri tocchi. Si tratta di un espediente che consente all'azienda nipponica di risparmiare ulteriormente sui costi produttivi (un solo display, seppure più grande e con funzionalità touch, costa meno rispetto a due schermi separati) ma che potrebbe tradursi anche in un vantaggio per gli utenti, visto che la qualità dell'immagine non cambierà da una "finestra" all'altra, dimensioni a parte. E, a proposito di dimensioni, i neopossessori di Nintendo 2DS dovranno purtroppo rinunciare all'idea di poter disporre di schermi grandi quanto quelli del 3DS XL, visto che le dimensioni sono quelle dell'originale 3DS, dunque 3,52 pollici per il display superiore e qualcosa di meno per quello inferiore.
Ecco tutti i dettagli sul Nintendo 2DS, la nuova versione della console portatile Nintendo
Contorno e confezione
Al di là della nuova linea, che come detto farà discutere, Nintendo 2DS include una serie di soluzioni progettuali che purtroppo rendono piuttosto evidente la sua natura di "prodotto economico", a discapito di un prezzo che, se confermato, proprio economico non è. La console abbandona infatti il doppio speaker audio e ne presenta uno soltanto, mono, mantenendo per fortuna il connettore jack per poter giocare con il sonoro in cuffia.
Non è ovviamente presente il secondo Circle Pad, ma quantomeno c'è stata un'utile revisione di alcuni pulsanti frontali, ad esempio il tasto Home che ora è più ampio e può essere premuto comodamente. Gli altri pulsanti rimangono al loro posto ma risultano più accessibili per via delle dimensioni della console, che consentono impugnature differenti in base alla grandezza delle nostre mani. L'alloggiamento della stilo è stato inserito nella parte destra del Nintendo 2DS, di fianco allo slot per SD Card, mentre le cartucce vanno inserite nella parte superiore. La confezione della console, nei colori nero e blu, bianco e rosso, conterrà anche un carica batterie (il che è strano, in effetti: nel 3DS XL non è presente e in questa nuova versione economica sì?), una scheda di memoria SDHC da 4 GB (in luogo di quella da 2 GB in bundle con l'originale 3DS) e sei carte per la realtà aumentata, feature ancora presente visto che le fotocamere non sono state eliminate. Inutile dire che la compatibilità del Nintendo 2DS con la ludoteca del 3DS sarà piena, vista la mancanza del solo effetto tridimensionale, e allo stesso modo il portatile sarà compatibile con tutti i giochi disponibili per Nintendo DS. L'uscita nei negozi in concomitanza con Pokémon X e Pokémon Y non è sicuramente casuale, con la casa di Kyoto che sfrutterà il nuovo titolo della serie curata da Game Freak come traino per le vendite. Tuttavia la presenza di una scheda di memoria più capiente potrebbe aprire la strada a promozioni interessanti su eShop, ad esempio una serie di titoli scaricabili gratuitamente (non sarebbe la prima volta che accade), un asso da tirare fuori dalla manica non appena si sarà esaurito l'effetto Pokémon. Staremo a vedere, nel frattempo ecco la nostra prova su strada con il Nintendo 2DS!
Prova diretta
Pochi minuti dopo l'annuncio a sorpresa tramite comunicato stampa, Nintendo ci ha offerto una prova con mano della nuova console portatile presso i suoi uffici in provincia di Milano. Ad aspettarci abbiamo trovato il 2DS nelle due colorazioni disponibili, ossia nero/blu e rosso/bianco. Tenuta in mano, la console sembra pesare più o meno come il tradizionale 3DS e, dati alla mano, scopriamo infatti un peso superiore solo di 25 grammi rispetto al classico modello a conchiglia. Se frontalmente l'estetica non si può definire esattamente elegante, di taglio la console presenta un evidente assottigliamento dello spessore dalla parte alta verso quella bassa, che si traduce in una presa molto comoda, e in un maggiore spazio dedicato ai due tasti dorsali.
Proprio questi ultimi hanno infatti ricevuto un re-design molto netto, si incastrano ora perfettamente nella linea della console e si rivelano davvero comodi da usare. Lo stesso vale per la croce direzionale, ora posizionata in maniera nettamente più accessibile per il pollice sinistro. L'unica altra differenza sostanziale per quanto riguarda il posizionamento dei tasti è la rimozione dello slide per attivare e disattivare il WiFi, operazione ora possibile solamente accedendo al menu software. Sulla qualità del doppio schermo, nonostante la natura ormai unica di quest'ultimo, non abbiamo notato sostanziali passi avanti rispetto al 3DS tradizionale per quanto concerne la qualità di visualizzazione. Sul fronte audio, utilizzando l'altoparlante la natura mono di quest'ultimo e il posizionamento in alto a sinistra rendono l'effetto sonoro complessivo non certo ottimale. Dal punto di vista della portabilità, il nuovo design porta con se delle ovvie limitazioni, dato che risulta assolutamente impossibile trasportare il 2DS infilato in tasca, e la necessità di proteggere il doppio schermo costringerà questa volta a procurarsi assolutamente una custodia, venduta separatamente (e, al momento, senza indicazioni relative al prezzo). Diverse prove dirette con i giochi più diffusi della line up hanno confermato come, a parte la presa più comoda e l'assenza della stereoscopia, per il resto la console si comporti esattamente con un normale 3DS, sia dal punto di vista della fluidità dei giochi, sia per la durata della batteria, con i valori medi dichiarati da Nintendo assolutamente identici a quelli originariamente indicati per il modello 3D base. Conseguentemente, ancora una volta, i giochi della line up 3DS provocheranno una netta riduzione dell'autonomia, anche se giocati senza stereoscopia. Abbiamo testato la fotocamera, la quale misteriosamente presenta ancora due obbiettivi nella parte posteriore (e di fatto scatta in 3D, sebbene l'effetto non possa essere poi visualizzato sulla console), questa volta sprovvisti di led che ne indichi l'attività, e uno nella parte frontale. La qualità delle foto è rimasta conseguentemente del tutto invariata. Per quanto riguarda il packaging, come già confermato la confezione conterrà l'alimentatore, la console e una memory card da 4 gigabyte, contenuti in una scatola molto simile a quella del predecessore, in classico stile Nintendo.
Il trasferimento dei giochi acquistati precedentemente su Nintendo eShop funzionerà esattamente come in un normale spostamento da un 3DS all'altro, dunque sfruttando la funzione System Transfer, che elimina i contenuti dalla precedente console e li sposta su quella nuova, impedendo la convivenza di due macchine con i giochi digital delivery installati contemporaneamente. Nel complesso, anche dopo aver tenuto tra le mani la nuova portatile Nintendo, i dubbi più pressanti rimangono relativi al target di riferimento, soprattutto relativamente al prezzo di lancio. Se effettivamente la cifra di circa 129 euro verrà confermata, come è molto probabile, essa andrà ad avvicinarsi pericolosamente al prezzo della versione base di 3DS, che con un esborso quasi identico può vantare una maggiore portabilità, l'audio in stereofonia e l'effetto 3D. Questo limita il target effettivo di 2DS alla fascia dei bambini, ossia quella più colpita da preoccupazioni riguardo ai rischi di salute legati alla stereoscopia. Inoltre, la natura più solida della nuova console potrebbe, sempre per l'utenza molto giovane, limitare rischi di rottura rispetto alla più delicata configurazione a conchiglia. Per i giocatori con qualche anno in più sulle spalle, data la probabile fascia di prezzo, sarà effettivamente difficile trovare effettive motivazioni all'acquisto che vadano al di là del puro spirito collezionistico. D'altra parte, è molto probabile che, tra design, produzione e marketing, il 2DS non richiederà grandi esborsi da parte di Nintendo, andando comunque a interessare una fascia d'utenza finora esplorata solo in superficie, quella dei giovanissimi. Certo è che, anche a queste condizioni, il prezzo non è dei più invitanti, e questo potrebbe avere un forte impatto sulle vendite del primo periodo.