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Un mondo a pezzi

Ino-Co Plus e Paradox Interactive danno una seconda possibilità al divertente ma sfortunato Warlock

PROVATO di Andrea Pucci   —   30/01/2014

Nel 2012 l'uscita di Warlock: Master of the Arcane non ha di certo spostato l'asse terrestre: il titolo era solido e divertente, uno di quei prodotti ben fatti, che costano poco e durano una vita. Alcuni difetti legati all'intelligenza artificiale ed uno stile davvero troppo, troppo anonimo ne hanno però frenato vendite e successo, relegandolo ad una piccola fan base di appassionati. Tra questi, per fortuna del franchise, c'è anche il gran capo di Paradox Interactive, Fred Wester, che ha deciso di finanziare per una seconda volta il team russo Ino-Co Plus: nasce da queste premesse Warlock II: The Exiled, seguito dotato di nuovi spunti e migliorie ma, almeno da quanto dedotto in un paio di ore di prova, dotato della stessa struttura ludica del predecessore. L'uscita è prevista entro l'anno, quindi ci sarà tempo per tornarci, ma già oggi il gameplay è sembrato convincente, segno che i due anni intercorsi dal precedente episodio sono stati spesi per arrivare a questo appuntamento pronti e più rifiniti che mai.

Continua la storia del mondo di Ardania nella serie firmata Paradox Interactive

Ritorno ad Ardania

Warlock II: The Exiled parte dove si concludeva l'ultimo contenuto aggiuntivo di Master of the Arcane: Ardania è stata conquistata e distrutta da una misteriosa razza aliena, mentre i maghi rimasti sono stati esiliati sui frammenti di mondo costituitisi da quell'evento catastrofico. Il giocatore, nella nuova modalità principale Exile, dovrà partire dal proprio frammento e conquistare gli altri, fino ad ottenere il controllo su ciò che resta di Ardania e quindi vendicare la sconfitta subita. Anziché una sola grande mappa, questa volta si avranno a disposizione un numero superiore di territori più piccoli, una differenza che apre la strada ad un gran numero di possibilità.

Un mondo a pezzi

Per passare da uno all'altro, innanzitutto, bisogna varcare portali che svelano la loro destinazione solo una volta che vi si è passati attraverso, quindi l'esplorazione assume un ruolo prominente per tutta la durata della partita. Va inoltre deciso se cercare di essere aggressivi e provare a garantirsi il maggior numero di territori in poco tempo oppure raggiungerli uno per volta, insediarvisi in maniera definitiva e quindi proseguire. Una scelta abbastanza atipica e coraggiosa quella di modificare radicalmente l'impostazione della modalità principale, a cui però si affianca un gameplay strategico a turni che ha moltissimo in comune con i classici del genere e con Master of the Arcane. Immaginate una sorta di Civilization, con città da fondare e tecnologie da sviluppare, solo in chiave fantasy e con elementi che pescano a piene mani anche da classici come Heroes of Might and Magic e King's Bounty. Le centinaia di unità differenti riprese o disegnate da zero per questo seguito si muovono su campi divisi in caselle esagonali, il terreno di battaglia in cui si svolgono anche i combattimenti.

Un totale di 170 magie possono essere acquisite dal mago controllato dal giocatore che accumulando punti esperienza si farà progressivamente strada attraverso tre alberi delle abilità dedicati. Imparare a scagliare sul terreno una pioggia di meteoriti piuttosto che una magia curativa ha ovviamente ripercussioni radicali sullo stile di gioco, quindi questa componente ruolistica deve essere tenuta in grande considerazione.

Un mondo a pezzi

Nel paio d'ore di test concesse abbiamo apprezzato anche alcune migliorie dell'intelligenza artificiale, un requisito fondamentale per un prodotto che aspira ad offrire enorme rigiocabilità. Le nostre speranze sono comunque in gran parte rivolte verso l'implementazione nativa della modalità multiplayer competitiva e cooperativa. Tra l'altro per aumentare il ritmo al gioco contro altri avversari umani, si è scelto di dare modo a tutti di muovere le proprie unità e sviluppare città e tecnologie anche durante il turno altrui, riservando al proprio solamente i combattimenti. Tecnicamente non sembra ci siano stati passi avanti sensibili ma d'altra parte già Master of the Arcane faceva il suo sporco lavoro, e anche lo stile fantasy è pressoché identico. Ci sono tutto sommato gli elementi per essere fiduciosi. Se dal punto di vista commerciale non è detto che Warlock II: The Exiled abbia acquisito il guizzo necessario a fargli fare un salto verso il grande pubblico, l'esperienza ludica per gli appassionati dovrebbe essere più ricca e rifinita che al tempo del già buon primo capitolo. Tanto dovrebbe bastarci per essere felici.

CERTEZZE

  • Modalità principale dotata di spunti interessante
  • Gameplay solido
  • Multiplayer nativo competitivo e cooperativo...

DUBBI

  • ...ancora da verificare
  • La modalità Exile andrà provata a fondo per verificarne eventuali problemi
  • Visivamente poco personale