Se appartenete alla vecchia scuola di giocatori, è probabile che ancora oggi ricordiate una delle immagini promozionali più "sconvolgenti" che abbia mai accompagnato il lancio di una nuova console, ovvero quella di un incosciente motociclista che, inquadrato di spalle, sfrecciava di notte sulle strade di una affascinante ed incredibilmente realistica metropoli. Era l'inizio degli anni '90 - al culmine dell'epoca 16 bit - la piattaforma di cui sopra lo sfortunato 3DO di Panasonic, ed il gioco, sotto mentite spoglie (a dir poco), il mitico Road Rash di Electronic Arts, che esordì nel 1991 sul mai dimenticato Sega Mega Drive. Sebbene la spettacolare immagine fosse ben lungi dal rappresentare le doti tecniche della costosa e fallimentare console giapponese, Road Rash era tuttavia uno dei titoli più apprezzati del periodo, un racing motociclistico basato su corse clandestine ove il traffico, ostacoli di varia natura e, soprattutto, tante sane mazzate tra i piloti, ne rappresentavano gli ingredienti più saporiti. La formula ebbe un tale successo che catalizzò lo sviluppo di svariate conversioni ed iterazioni, compresa quella per il succitato 3DO, ciò nonostante la qualità iniziò ben presto a scemare, e così, dall'inizio del 2000 ad oggi - ovvero dall'edizione soprannominata Jailbreak - la saga è praticamente scomparsa dagli schermi. Negli ultimi anni si è vociferato a più riprese di un possibile ritorno in grande stile, magari ad opera di Criterion, tuttavia gli appassionati della saga sono sempre rimasti a bocca asciutta, sino all'annuncio a sorpresa di Road Redemption, un seguito spirituale (ed assolutamente non ufficiale) che esattamente un anno fa ha superato - per un soffio - il primo obiettivo Kickstarter, fissato a 160 mila dollari. Abbiamo messo le mani su un codice Alpha e queste sono le nostre sensazioni.
Road Redemption risulta piacevole e divertente da giocare soprattutto in compagnia
Guerra tra bande
Sviluppato dalla software house indipendente DarkSeas Games, piccolo team americano - con sede a New Orleans - composto da sviluppatori esperti, Road Redemption non fa proprio nulla per nascondere le proprie intenzioni, e, al di là del titolo quasi da infrazione di copyright, in tutti i processi promozionali i richiami al capolavoro Electronics Arts sono stati continui e palesemente esposti.
Del resto il giovane e talentuoso team di sviluppo ha sottolineato sin dapprincipio di puntare forte sulla latitanza del brand, in passato amatissimo ed ancora oggi con folte schiere di appassionati. Ma l'ispirazione alle meccaniche collaudate e cattivissime di Road Rash sono solo una base di partenza, poiché il gioco - a detta di DarkSeas Games - spingerà anche sul pedale dell'originalità e della personalità. Innanzitutto Road Redemption avrà uno story mode piuttosto articolato, laddove il protagonista, appena uscito dal carcere dopo ben otto anni di detenzione, tornerà al proprio motor club per scalarne le gerarchie ed infine prenderne il controllo, naturalmente sfidando le altre gang del Midwest americano, che non se ne staranno lì a guardare mentre spariscono fette di mercato (di natura illegale). Le corse clandestine su strade più o meno trafficate rappresenteranno indubbiamente il cuore pulsante dell'esperienza, tuttavia gli sviluppatori hanno annunciato diverse modalità di gioco orientate al divertimento sfrenato, soprattutto in compagnia.
Dalle immancabili fughe dalla polizia alle esecuzioni dei leader rivali, si passerà per i classici turni ad eliminazione a run acrobatiche sui tetti, sino ad assalti di gruppo ad imponenti "18 ruote" per impossessarsi del bottino. Se tutto ciò non bastasse, gli sviluppatori sono inoltre aperti ai suggerimenti dei cosiddetti backer (finanziatori), e potrebbero introdurre soluzioni ancor più ardite ed originali. Tra gli ingredienti più interessanti presenti in Road Redemption vi è la creazione procedurale dei livelli, e, sebbene il rischio di un level design piatto, banale e ripetitivo con un siffatto sistema sia sempre dietro l'angolo, il focus di un prodotto del genere è incentrato più sulla necessità di schivare il traffico, abbattere gli avversarsi ed evitarne le violente aggressioni, piuttosto che sulla memorizzazione certosina dei circuiti. Del resto il gameplay è spiccatamente arcade, e sebbene sia necessario ponderare freno ed acceleratore per non finire fuori strada (o peggio, in un dirupo), non sono assolutamente richieste particolari abilità di guida. Nel prodotto finale vi saranno oltre un centinaio di armi, che spazieranno tra oggetti contundenti come mazze, tubi di piombo, pale, martelli e via discorrendo, armi bianche, esplosivi di vario genere e diverse bocche da fuoco, sebbene gli sviluppatori abbiano specificato che le munizioni saranno scarsissime ed il "corpo a corpo" giocherà sempre un ruolo preponderante. Basti pensare che oltre ai due classici attacchi orientati a sinistra e a destra, rispettivamente con i tasti X ed Y del joypad Xbox, è possibile anche sferrare un bel calcione per spingere lontano gli avversari (tasto B) o parare i colpi ricevuti col pulsante A.
Il traffico, come specificato, è un'altra componente fondamentale dell'esperienza di gioco, ed in base al livello di sfida può avere comportamenti di vario genere: le vetture che ci vengono incontro, ad esempio, possono tentare di investirci continuamente, oppure causare incidenti che generano caos sulla pista. Nella situazione più folle il traffico piove dal cielo (letteralmente) sulle strade, costringendo il giocatore a repentini e continui cambi di direzione in un turbinio di incidenti esilaranti.
Nel codice Alpha che abbiamo testato, in verità decisamente acerbo (5% dei contenuti, suggeriscono i DarkSeas Games), è possibile affrontare una decina di livelli in serie - di difficoltà variabile - nei quali abbiamo sperimentato queste situazioni bizzarre, ove talvolta era necessario arrivare al traguardo tra i primi tre, oppure eliminare un tot di nemici in un determinato intervallo di tempo. Da segnalare la divertentissima possibilità di utilizzare le bombe "appiccicose", da applicare gentilmente sulle moto degli avversari col risultato che potete immaginare. Il giocatore ha a disposizione anche un turbo consumabile, che si attiva spingendo due volte sull'acceleratore (grilletto destro) e si ricarica abbattendo gli avversari, azione che permette altresì di recuperare nuove armi, fino ad un massimo di tre per gara. Per avere un'idea migliore del gioco andranno naturalmente testate - in un codice più maturo - anche le altre modalità annunciate, ma le basi paiono piuttosto solide, soprattutto considerando l'importanza data alla componente multiplayer, sia in locale che in rete. Pensate che nel codice Alpha è possibile giocare persino in quattro a schermo condiviso su PC, una feature inusuale incredibilmente spassosa. Nel titolo definitivo saranno disponibili varie classi di motociclette con caratteristiche specifiche (ora ve n'è solo una, da corsa), inoltre con i crediti guadagnati in pista si potranno acquistare potenziamenti e probabilmente accessori per moto e pilota.
Curve a gomito
Dal punto di vista squisitamente tecnico, allo stato attuale dei lavori il titolo dei DarkSeas Games si presenta piuttosto debole e con diverse (ed evidenti) lacune nell'ottimizzazione.
Impostando il massimo livello di dettaglio, infatti, pur non "graffiando" per texture, mole poligonale o effetti, Road Redemption risulta pesante da gestire anche con un ottimo PC da gioco, soprattutto sfidando più amici con lo schermo condiviso. I modelli poligonali sono poco curati così come buona parte delle animazioni, che soffrono di un ragdoll volutamente esagerato (talvolta buggato) negli impatti con veicoli ed ostacoli, mentre i circuiti generati proceduralmente, disponibili nelle sole ambientazioni desertica e boschiva innevata, si presentano ripetitivi, poveri in dettaglio ed artisticamente non molto ispirati. Discutibile la soundtrack ed appena sufficienti i campionamenti sonori, col motore delle due ruote poco più che percettibile ed effettistica per nulla incisiva. Nonostante tutto, l'opera prima dei DarkSeas Games, per quanto acerba, risulta piacevole e divertente da giocare soprattutto in compagnia, ma sarà necessario un intenso processo di rifinitura ed ottimizzazione sul traballante comparto tecnico. Restiamo alla finestra per gli ulteriori sviluppi.
Conclusioni
PRO
- È Road Rash con un altro nome in dote
- Divertente soprattutto in multiplayer
- Modalità di gioco fuori di testa
CONTRO
- Tecnicamente debole e mal ottimizzato
- Level design delle piste create proceduralmente