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PC Magazine #165

I videogiochi moderni come affrontano la questione dei rapporti tra personaggi virtuali dello stesso sesso?

RUBRICA di La Redazione   —   28/06/2014

Qualche settimana addietro ci sono state un po' di polemiche riguardanti Tomodachi Life, simulatore di vita dai toni scanzonati e surreali di Nintendo, accusato da una parte dell'opinione pubblica di non permettere le unioni tra personaggi dello stesso sesso. Senza entrare direttamente nella questione, abbiamo trovato molto interessante questo pezzo di The NewYorker che ci riporta al 1999, agli ultimi stadi dello sviluppo dell'originale The Sims, per spiegarci come EA e Maxis hanno affrontato il problema. E poi tre interviste, tutte interessantissime. RockPaperShotgun ha parlato con Lernd Behahn di Egosoft a proposito di X Rebirth, il capitolo meno apprezzato dalla critica della serie ma anche quello più venduto, che lo sviluppatore sta provando a sistemare per dare un senso ai soldi spesi e alle richieste dei giocatori. DeadEndThrills approfondisce invece l'interessante indie Super Hot, shooter particolarissimo passato da Kickstarter e forte del supporto ad Oculus Rift. Infine PC Gamer ha discusso con Ubisoft del nuovissimo - e promettente - Rainbow Six Siege, che sembra poter dare nuova linfa vitale ad una serie di cui si erano da troppo tempo perse le tracce.

Tutto il mondo del gioco su PC nella rubrica settimanale di Multiplayer.it!

PC Magazine #165

COMPONENTE CARATTERISTICHE PREZZO
Processore Intel Pentium G3220 € 50.00
Scheda Madre ASRock B75M-DGS € 40.00
Scheda Video Nvidia GeForce GTX 750 Ti € 140.00
RAM KINGSTON - Memoria Dimm HyperX Blu 4Gb ddr3 1333MHz € 30.00
Alimentatore Cooler Master 400 Watt € 30.00
Hard Disk Hard Disk Seagate - Barracuda 500 GB SATA-II 3.5LP 12.4MS 7200RP € 45.00
CONFIGURAZIONE COMPUTER ENTRY LEVEL: € 335.00

PC Magazine #165

The Deer God, il dio cervo, non è una turpe bestemmia, bensì un affascinante gioco in pixel art tridimensionale, che promette di mettere alla prova le nostre abilità e le nostre convinzioni religiose . Nei panni di un cacciatore che, dopo un incidente di caccia, rinasce nel corpo di un cervo in fuga, dovremo esplorare un meraviglioso mondo pieno di vita. Conquisteremo il cuore di cerbiatte con le quali generare prole (punti di salvataggio), incontreremo cervi anziani per sviluppare nuovi poteri e molto altro ancora. The Deer God è ricchissimo di idee ispirate e splendidi panorami, tanto che potrebbe diventare il successore spirituale di un classico come Swords & Sworcery. Per ora rimaniamo in attesa di vedere come andrà a finire la raccolta fondi e incrociamo i palchi.

Per noi non poteva esserci notizia migliore: finalmente qualcuno ha deciso di sviluppare un gioco ispirato al sistema di gioco di Tenchu. Come dicono gli stessi sviluppatori sulla pagina Kickstarter, titoli come Metal Gear Solid e Splinter Cell hanno diluito il genere di infiltrazione introducendo molta azione. Si è perso così lo spirito originale.

Con Twin Souls: The Path of Shadows, Lince Works vuole riportare in vita il genere facendoci interpretare il suo eroe archetipico, un ninja solitario, con pochissimi mezzi, e comunque insufficienti rispetto alla potenza del nemico, che può quindi puntare solo sulla propria abilità di passare inosservato e uccidere silenziosamente. Nel caso di Twin Souls, l'unica risorsa del protagonista è la capacità di manipolare le ombre, senza però diventare un super eroe. Questa capacità deriva dal fatto che si tratta di uno spettro evocato da una principessa tenuta prigioniera, che dovremo liberare spezzando i sigilli che la tengono incatenata. In Twin Souls ogni scenario offre diversi approcci possibili e può essere quindi rigiocato più volte. I nemici hanno dalla loro parte il potere della luce e affrontarli direttamente porta a morte certa. Dobbiamo quindi trovare le varie maschere dell'assassino per ottenere nuove abilità e decidere se uccidere tutti come lame nel buio o evitare gli ostacoli e scivolare via nella notte come fantasmi. Il tutto seguendo un'intricata narrazione. Lo stile visivo di Twin Souls è molto attraente e potrebbe soddisfare la richiesta di una nicchia solida di giocatori amanti dell'infiltrazione pura. Mentre scriviamo la campagna di raccolta fondi ha ingranato, ma è necessario uno sforzo maggiore da parte dei giocatori per arrivare al traguardo di 70.000 dollari. Speriamo vada tutto bene, non vorremmo mai che un'ombra sinistra ci aspetti sotto casa per punire la nostra avarizia.

Se pensate che ci sia un po' di stanchezza nell'aria per i giochi sullo stile di Metroid e Castlevania, siete in errore.

Come per i survival horror con zombie al seguito, la domanda a quanto pare è sempre altissima, perché l'ennesimo esponente del genere, Timespinner, sta andando molto bene su Kickstarter. D'altronde non sembra affatto un brutto gioco, anzi. Nei panni di Lunais, una giovane donna con straordinari poteri, dobbiamo salvare un impero. Per farlo possiamo contare sull'abilità di Lunais di fermare il tempo per evitare i nemici e usarli come piattaforme, o risolvere puzzle sparsi qua e là. Per il resto il menù offre piaceri tipici del genere, come stanze segrete, mondi collegati fra loro da esplorare, potenti boss, abilità da scoprire e migliorare e così via. La grafica pixellosa, piacevole e rifinita nei dettagli, è un omaggio all'epoca d'oro del Super Nintendo e della prima Playstation. Ma sicuramente tutto migliorerà ancora con le fasi successive dello sviluppo. Sempre che gli sviluppatori riescano a raccogliere il bottino sperato. In caso contrario possono sempre viaggiare nel tempo, no?

Ammettiamo la nostra profondissima ignoranza. Cyberpunk? Okay. Steampunk? Visto e rivisto. Ma dieselpunk? Questo ci giunge nuovo. Ebbene, InSomnia è proprio un gioco di ruolo di genere dieselpunk da giocare in solitaria o con un'amica.

Le premesse sono molto ambiziose e ci fanno brillare gli occhi dal desiderio di poterci giocare al più presto. L'eroe della situazione (uomo o donna lo decidiamo noi) si risveglia dopo un lungo sonno in un contenitore criogenico. Non è su un pianeta, ma su una gigantesca arca in viaggio nello spazio verso un misterioso paradiso che possa ospitare la razza morente alla quale appartiene anche il protagonista. A lui il compito di capire cosa è capitato al mondo abitato dell'arca durante i vent'anni in cui è rimasto addormentato. Scoprirà intrighi politici, misteriosi avvenimenti e interi settori abbandonati. La narrazione avviene per capitoli, i quali compongono un anno nel mondo di gioco. Gli sviluppatori rilasceranno pacchetti di capitoli a distanza di mesi gli uni dagli altri, simulando lo scorrimento temporale del gioco. Ogni stagione di gioco si conclude con una scelta che segna un punto di non ritorno nella trama. Con un sistema di classi flessibili, centinaia di abilità e di oggetti da combinare e dialoghi che offrono approcci diversi, oltre alla generazione casuale di alcune mappe, giocare a InSomnia sarà per ognuno un'esperienza diversa. I combattimenti rinunciano all'azione strategica a turni in favore di un approccio in tempo reale, simile a quello di Syndicate, per intenderci, ma molto più profondo. La quantità di idee messe sul tavolo da Studio MONO è notevole e ci rallegriamo quindi che la campagna di raccolta fondi stia andando bene. Potremmo avere davanti agli occhi uno dei più interessanti giochi di ruolo del 2015. Occhi aperti per InSomnia, quindi, e se volete accaparrarvi una copia del gioco a prezzo scontato, questo è il momento migliore per farlo.

di Andrea Rubbini

PC Magazine #165

Come state cari lettori? Tutto bene? I pupi a casa mangiano? Il cagnolino ha smesso di farvi la pipì sul divano? La sorellina di vent'anni ha smesso di accoppiarsi in modo compulsivo con tutto il vicinato? Il vicinato ha smesso di accoppiarsi in modo compulsivo con la vostra sorellina di vent'anni? Avete debellato il club di amici del Rubbini che si era formato sotto casa vostra?

Avete debellato il Rubbini che aveva deciso di dormire sotto casa vostra? Underground, la rubrica che si occupa delle vostre polluzioni mentre leggete le configurazioni di sistema della settimana. Una rubrica così inutile che molti la stampano su carta solo per smetterla di provare pietà per quei fogli A4 che vorrebbero usare come carta igienica.

Settimana magra di novità, questa, per un motivo semplice: i saldi di Steam. Sì, i dieci giorni di sconti pazzi del negozione di Valve hanno di fatto bloccato le nuove uscite, costringendoci a sviluppare da noi i titoli di cui parleremo nella rubrica. Underground, la rubrica che comunque vada, vuole continuare a esistere.

A parte gli scherzi, l'ultima settimana è stata dominata da due fatti fondamentali. Il primo è l'uscita di Shovel Knight di Yacht Club Games, di cui non vi anticipiamo nulla perché stiamo preparando la recensione completa. Sappiate solo che è bello come sembra e che sicuramente può essere considerato uno dei nuovi punti di riferimento tra i platform game indipendenti.

Il secondo gioco di cui parliamo, se così vogliamo chiamarlo, è nientemeno che Rock Simulator 2014. Nato con l'intento di irridere il successo di Goat Simulator e i suoi acquirenti, ha ottenuto una risonanza tale da diventare un progetto commerciale vero e proprio. Sarà quindi pubblicato su Steam, in forma gratuita, e continuerà sicuramente a far parlare di sé... anche perché ha già prodotto diversi cloni!

Sì, un certo DaltonShimerda (supponiamo sia italiano, visto il raffinatissimo nick) ne ha pubblicato su Game Jolt il sequel ufficialmente non ufficiale, chiamato Rock Simulator 2015, mentre in uno dei video che abbiamo usato per illustrare la rubrica potete ammirare Rock Watcher Simulator 2014, titolo evocativo in cui bisogna passare il tempo a rimirare dei sassi. Insomma, sembra che il mondo dei videogiochi sia riuscito finalmente a trovare una polemica rocciosa con cui emanciparsi dai soliti temi, oltretutto su un argomento davvero pesante. Immaginiamo in questo momento l'eccitazione di tutti gli studenti di petrologia e petrografia sparsi per il globo terracqueo... In fondo, come dicono gli sviluppatori di Strange Panther Games, quelli del Rock Simulator 2014 originale: "Se un gioco con una capra è bello, allora può esserlo anche a un simulatore di sassi". Come dargli torto?

Rimaniamo nel mondo delle simulazioni assurde realizzate a scopo provocatorio e parliamo brevemente di Bus Stop Simulator, di Sixten Kastalje, che descriviamo traducendo le parole dell'autore: "L'unico gioco dove si aspetta un fottuto autobus!" La trama? (Sì, c'è anche una trama) "Sei lì che aspetti l'autobus in mezzo al nulla, quando iniziano ad accadere strane cose... è solo un sogno... o un... glitch?" Chi può dirlo. Appassionante già dai presupposti, nevvero?

Fosse per noi la rubrica chiuderebbe qui, così da non distrarvi dalla bellezza dei titoli che vi abbiamo proposto. Purtroppo per voi abbiamo ancora qualche titolo, addirittura con delle meccaniche di gioco, da proporvi.

Ad esempio You Only Get One... MATCH! di Wingless Little People, piccolo arcade scaricabile liberamente dal sito ufficiale (volendo si può fare un'offerta, ma non è obbligatoria), ispirato per ammissione degli stessi sviluppatori a classici come Donkey Kong e Bomb Jack. Il gameplay è veloce e immediato e richiede di raccogliere oggetti in schermate fisse, saltando da una piattaforma all'altra. Divertente per qualche ora, nonostante la grafica rozza e il fin troppo evidente riciclo di idee.

Parliamo ora di Instant Dungeon di with the love studios, titolo ispirato ai classici giochi di labirinto degli anni 80, tipo Pac-Man e Mazogs, per darvi un'idea, che offre dungeon e musica generati proceduralmente, livelli praticamente infiniti, tre boss, classifiche online e così via. Se vi intriga l'idea di cercare tesori in tetri dungeon rigorosamente 2D, ma con un sistema d'illuminazione dinamica, schivando scheletri e altri nemici, allora avete trovato il gioco della vostra vita. Se non siete convinti potete provare prima la demo, scaricabile dalla stessa pagina linkata sopra.

Chiudiamo la settimana con Cyberpunk 3776 di Peter Hann, sparatutto classico finanziato su IndieGoGo (in realtà ha raccolto pochi spiccioli) e finalmente pubblicato per la nostra gioia. Giocandoci vi verranno alla mente titoli quali Project X o Sanxion, ma lo stile grafico è molto moderno, soprattutto quello degli scenari, semplici, belli ed evocativi. Il buon risultato dimostra per l'ennesima volta che quando non si hanno a disposizione molti soldi, è meglio aguzzare l'ingegno e fare qualcosa che abbia stile. Una regola semplice, ovvia, ma che non tutti riescono a comprendere appieno (forse perché non hanno personalità). Interessante la meccanica dei potenziamenti, basata su un sistema simil GDR. Se vi interessa il genere, date uno sguardo alla demo giocabile scaricabile dal sito ufficiale.

di Simone Tagliaferri

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World of Warcraft
Dalla prossima patch del kolossal Blizzard anche voi potrete essere un po' Nicolas Cage grazie al tanto atteso revamp del modello poligonale dei maschietti di razza umana. Rivelato con il consueto episodio di Artcraft, il nuovo modello è stato migliorato nelle proporzioni e nell'espressività facciale, caratteristiche lamentate per anni dai giocatori di World of Warcraft.

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Nell'alfa di Warlords of Draenor, intanto, hanno fatto capolino anche i modelli 3D non definitivi di alcune razze, tra i quali spiccano quelli mai visti prima dei "nuovi" Draenei. I devs ne hanno approfittato per presentare anche una nuova regione di Draenor messa a ferro e fuoco dalla nuova Orda di Garrosh: la Giungla di Tanaan. Presto, comunque, i più fortunati potranno saggiare finalmente con mano tutti i cambiamenti previsti con la nuova espansione: in questi giorni Blizzard ha infatti spedito i primi inviti per partecipare alla Beta, indirizzati perlopiù ai veterani di World of Warcraft. Nel frattempo, una congiunzione astrale ha convinto Blizzard a scontare i suoi giochi per l'estate, e così World of Warcraft e la sua più recente espansione, Mists of Pandaria, costeranno la metà fino al 1 luglio, e cioè 7,50€ e 10€ rispettivamente.

WildStar
Per la serie "notizie in pillole", dopo il puntatone di Expa della scorsa settimana, Carbine ha presentato un'altra fetta dei contenuti in arrivo con la prima major patch di WildStar, intitolata - vi ricordiamo - Strain Ultradrop.

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Questa volta i devs si sono concentrati soprattutto sui goodies ottenibili con le missioni e le sfide nelle due nuove zone (Blighthaven e Northern Wastes) infettate dallo Strain, il megavirus che sta zombificando il pianeta Nexus: tra di essi spiccano ovviamente le decorazioni per il ricco sistema di housing, tra orridi occhioni, tentacoli e melme varie. Le stesse schifezze ricopriranno gran parte dei nuovi costumi esclusivi, che potranno essere ricolorati grazie alle nuove tinte, e le nuove modifiche per le cavalcature e gli hoverboard. Vi ricordiamo che WildStar sarà aggiornato all'inizio di luglio e che Carbine non ha ancora finito di raccontarci tutte le novità della patch.

A Realm Reborn: Final Fantasy XIV
Restando in tema di patch, Square Enix ha pubblicato un lungo video che riassume le caratteristiche salienti di Defenders of Eorzea, il prossimo mega-aggiornamento della quattordicesima fantasia finale.

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Di alcuni di essi, come lo scontro con il primal Ramuh e i nuovi dungeon, ne abbiamo già parlato le scorse settimane, ma il video rivela per la prima volta gli interni e i boss (ispirati a quelli di Final Fantasy III) della prossima sezione del Labyrinth of the Ancients, intitolata Syrcus Tower, nonché l'interfaccia che concerne le nuove missioni "bounty" e il minigioco per crescere i Chocobo. Il trailer si chiude, poi, con due gradite sorprese: la prima è un teaser che riguarda la misteriosa città di Ishgard e il suo re, location già presente nella prima versione del gioco e finora preclusa (e che pensiamo sarà aperta con la patch 2.4) mentre la seconda sorpresa è una campagna Welcome Back che, dall'11 al 14 giugno, permetterà ai giocatori che hanno chiuso la sottoscrizione di fare un salto gratuitamente su Eorzea per vedere com'è cambiato ultimamente A Realm Reborn.

Rift
Trion Worlds, intanto, ha rivelato il titolo della seconda espansione del suo fortunato/sfortunato MMORPG: si chiamerà Nightmare Tide, uscirà prima della fine dell'anno e porterà i giocatori nel piano elementale dell'acqua.

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A detta del producer Bill Fisher, questa nuova espansione includerà delle enormi zone aperte, la consueta dose massiccia di missioni, un nuovo tipo di "rift", un nuovo level cap e molto altro. Fisher ne ha anche approfittato per ricordare ai giocatori che a breve inizierà l'evento festivo Summerfest e che con la patch 2.8, precedente all'espansione, arriveranno i tanti attesi cambiamenti alla casa d'aste. C'è anche una notizia per noi europei: dal 3 luglio tutti i giocatori europei saranno raggruppati in un singolo "cluster" e potranno spostarsi liberamente da una shard all'altra per giocare in quella che preferiscono. Dato che alcune shard sono state unificate e che il processo potrebbe comportare qualche piccolo disagio, vi suggeriamo di leggere la FAQ pubblicata sul sito ufficiale di Rift.

Guild Wars 2
Chiudiamo con ArenaNet che, finalmente, si è sbottonata sulla prossima patch importante di Guild Wars 2, attesa da mesi dai giocatori cui è stato propinato un riciclo continuo di eventi dell'anno scorso, cosa che ha generato non poco malcontento dopo le promesse degli aggiornamenti quindicinali di qualche tempo fa.

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Ad ogni modo, la "seconda stagione" di Guild Wars 2 inizierà proprio il prossimo 1 luglio con una patch intitolata Gates of Maguuma. Il trailer diffuso in realtà ci dice ben poco, tranne che gli eroi presentati nella prima stagione dovranno unire le forze contro una nuova minaccia nel cuore della giungla di Maguuma. L'update, peraltro, sbloccherà il cosiddetto Journal, una nuova feature che permetterà ai giocatori di "salvare" gli eventi cui parteciperanno e di comprare quelli che si sono persi, così da poterli rivivere in qualunque momento. Intanto, ArenaNet ne ha approfittato anche per annunciare che il primo torneo internazionale PvP di Guild Wars 2 si terrà sullo showfloor del Gamescom 2014 dal 13 al 17 agosto e potrà essere ammirato anche da casa tramite la sempreverde Twitch.TV.

di Christian La Via Colli

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Le prime memorie DDR4 sono già disponibili
Protagoniste del Computex di Taipei, le RAM DDR4 sono infine arrivate sul mercato anche se per ora nel solo Giappone. Gli elementi di spicco delle nuove memorie sono la densità e la velocità massima che ci permetteranno di equipaggiare i nostri PC con singoli banchi di RAM da 32GB spinti fino al clock di 4266Mhz. Ma questi valori sono ancora lontani nel tempo e le prime memorie si accontentano di frequenze decisamente più basse. Poche delle RAM presentate al Computex raggiungono i 3000MHz e le prime memorie vendute al dettaglio si fermano a 2133 MHz, soglia già raggiungibile dalle DDR3. Ed è proprio questa la frequenza delle memorie San Max con chip SK Hynix che ci rivelano, attraverso due kit da 16 e 32GB, i prezzi iniziali delle DDR4.

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Prevedibilmente questi sono decisamente elevati e gli early adopter si trovano a dover sborsare 350 dollari per due banchi da 8 GB e ben 685 per il pacchetto da 32 GB, ma dobbiamo considerare che si tratta di prezzi fuori mercato visto che la prima motherboard a supportarli non è ancora disponibile. Inoltre con l'arrivo in campo della concorrenza e con il crescere del mercato vedremo finalmente prestazioni maggiori e prezzi in costante diminuzione fino al punto in cui le nuove memorie saranno finalmente appetibili, probabilmente nell'arco di un paio di anni, anche per le configurazioni di fascia media. Ma è possibile che convenga aspettare anche più tempo, fino a un picco di prezzo particolarmente basso. D'altronde non è detto che le nuove memorie vengano sfruttate adeguatamente. L'aumento del quantitativo di memoria dedicata delle schede video ha ridotto il ruolo della memoria di sistema, soprattutto in ambito gaming, e questo fattore risulta piuttosto evidente nei titoli, come Battlefield 3, sviluppati per sfruttare quasi esclusivamente la GPU. Una scelta sensata visto che si riduce la necessità di avere un PC interamente di fascia alta per ottenere prestazioni decenti ma che di fatto frena l'evoluzione del videogioco su PC e penalizza chi possiede una macchina interamente composta da componenti di fascia alta. Per fortuna, comunque, ci sono titoli che sfruttano la memoria di sistema e in questi casi è lecito aspettarsi aumenti di performance sensibili con l'aumento del clock della RAM. Fiduciosi ci prepariamo quindi ad accogliere l'era delle DDR4 che inizierà il 14 settembre con il lancio delle CPU di fascia alta Haswell-E e con le motherboard dotate di chipset Intel X99.

Realtà virtuale, problemi e azzardi
Secondo quanto affermato da Richard Marks, capoccia di PlayStation Magic Lab, il visore 3D Morpheus è ancora un prototipo e non c'è alcuna certezza che arrivi sul mercato. A quanto pare la resa visiva del visore non è quella sperata dagli sviluppatori e, aggiungiamo noi, l'hardware delle nuove console rappresenta un ostacolo non da poco. I visori, infatti, funzionano grazie a due schermi e la risoluzione 1080p è un requisito fondamentale perché l'immagine, posta a pochi centimetri dagli occhi del giocatore, risulti sufficientemente definita. Inoltre serve un framerate elevato per rendere il tutto credibile e questo rappresenta un grosso problema per le nuove console che spesso faticano anche a generare un solo output in 1080p a 30 frame al secondo.

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Sembra quindi improbabile che PlayStation 4 possa gestire un doppio output Full HD con titoli come The Division anche con una GPU extra montata nel visore e questo significa che un eventuale visore per console potrebbe doversi accontentare di qualche indie non troppo esoso in termini di risorse oppure di giochi sviluppati appositamente. Mancherebbe, insomma, una libreria importante che, come abbiamo visto con Kinect, è fondamentale per lanciare e sostenere una periferica inevitabilmente costosa. Dunque è tutto fuorché strano che Sony metta le mani avanti ma questo non significa che sia ancora presto per il ritorno della realtà virtuale. Oculus Rift compie passi da gigante e i computer di fascia alta vengono già utilizzati con monitor multipli anche nel caso di titoli decisamente pesanti. Per ora, questo è chiaro, si tratta di configurazioni costose ma nell'arco di 12 mesi i prezzi scenderanno notevolmente e il PC potrebbe presto godere di uno slancio prestazionale notevole grazie all'arrivo delle GPU a 20 nanometri, delle RAM DDR4, del PCI Express 4.0 e delle nuove SSD. Il terreno, in sostanza, potrebbe presto risultare decisamente fertile per le nuove tecnologie video tanto che i ragazzi di BlackRock VR sembrano così convinti di questo da lanciarsi nella realtà virtuale direttamente con un visore in risoluzione 4K (629PPI). Questo non sarà disponibile prima del secondo trimestre del 2015 ma anche a un anno da adesso non ci saranno molti PC in grado di sostenere specifiche così elevate che, tra l'altro, non si limitano ai soli due schermi Oled Ultra HD. Alla risoluzione del visore si aggiunge, infatti, quella di due telecamere frontali in 4K studiate per dare una marcia in più alla realtà aumentata. Il 4K Horizon V, inoltre, promette una visuale di 210 gradi lungo l'asse orizzontale e di 90 lungo quello verticale andando a riempire il 96% del campo visivo umano. E a tutto questo dobbiamo aggiungerci una rilevazione dei movimenti della testa decisamente accurata combinata con un peso di soli 485 grammi. Promesse a dir poco altisonanti che potrebbero risultare persino poco credibili. Ma anche prendendo questi dati per veritieri (l'arrivo di smartphone con schermo 4K dovrebbe ridurre il costo dei pannelli Ultra HD di piccola dimensione) ci troviamo di fronte a problematiche non da poco.

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Il primo ostacolo, come abbiamo anticipato, riguarda le richieste hardware che parlano di un minimo di due GeForce GTX 690s o due Radeon R9 280X. E possiamo scommettere a occhi chiusi che i requisiti minimi non garantiranno un'esperienza priva di compromessi. Dunque per sfruttare il visore in ambito gaming, e non sono per guardare qualche film, sarà probabilmente necessario possedere almeno due schede video di fascia alta, presumibilmente dual GPU, tra quelle disponibili nel 2015. Si prospetta, in sostanza, una spesa notevole alla quale si aggiunge il secondo problema che riguarda il prezzo del visore stesso. Dovremo infatti sborsare 1199 dollari per acquistare un Horizon 4k V e poco importa che chi decide di preordinalo, anticipando 399 dollari e assumendosi tutti i rischi del caso, godrà di un risparmio 200 dollari sul totale. Parliamo comunque di 999 dollari che superano il costo di un PC più che dignitoso e, cosa ancora più importante, superano le possibilità di spesa della stragrande maggioranza dei videogiocatori. Eppure gli early adopter si sono fiondati sul sito di BlackRock VR e il counter dei preordini ha superato quota mille in poco tempo. Ma dobbiamo considerare che molti di quei visori potrebbero essere stati comprati da sviluppatori o da speculatori. Questi ultimi, infatti, corrono a ordinare prodotti promettenti realizzati da compagnie non abbastanza grandi da garantire una disponibilità elevata. I preordini, in questi casi, vengono evasi con tempistiche talmente lunghe da consentire a chi è nei primi posti della coda di rivendere il prodotto ottenuto con largo anticipo a un prezzo maggiorato. E il fatto che i preordini siano stati bloccati sembra indicare che sia successo qualcosa del genere con l'Horizon 4K V.

di Mattia Armani