Tra le punte di diamante in esclusiva per le console Microsoft, la saga Forza Motorsport rappresenta sin dagli esordi una vera e propria killer application, plasmata, inizialmente, sulla falsariga del celeberrimo Gran Turismo di Polyphony Digital e spinta al successo dall'incredibile passione dei Turn10 per l'universo dei motori, che ne ha tradotto, col tempo, una visione del tutto personale. Dalla serie principale, sbarcata al lancio di Xbox One col discusso ma godibilissimo quinto capitolo, è stata estrapolata dai talentuosi Playground Games - in collaborazione col team di Dan Greenawalt - la "costola" Horizon, caratterizzata da sfumature decisamente più arcade ma senza intaccare i valori produttivi del brand, in particolar modo la solidità del modello di guida, indubbiamente più accessibile ma con palesi punti di contatto con la saga d'origine. Dopo il successo del capitolo d'esordio su Xbox 360, ambientato in Colorado, l'annuncio di una nuova iterazione next-gen per Xbox One è stato accolto con grandissimo favore ed entusiasmo anche in virtù dei meravigliosi paesaggi italo-francesi che avrebbero fatto da sfondo al rumoroso festival in salsa open world. Uscito da un paio di settimane in tutto il mondo, il titolo ha raccolto consensi unanimi di critica e pubblico, come sottolineato dalla nostra dettagliata recensione curata da Antonio Jodice, Dario Rossi e dagli entusiastici commenti dei giocatori, coinvolti in un'esperienza ricchissima di contenuti, foriera di grandi soddisfazioni e oltremodo divertente, oltre che visivamente appagante grazie agli scenari mozzafiato che si stagliano per chilometri e chilometri innanzi agli occhi. Come specificato, per quanto arcade nell'essenza, l'opera Playground Games attinge a piene mani dalle sofisticate alchimie di Forza Motorsport 5 e, alla stregua di qualsivoglia racing game "ibrido" con un modello di guida solido e preciso, il metodo migliore per apprezzarlo è attraverso una periferica dedicata, ancor meglio se di un certo livello. Abbiamo messo alla frusta Forza Horizon 2 con il nostro Thrustmaster TX Racing Wheel Ferrari 458 Italia Edition e questa è l'analisi della nostra esperienza.
Un volante per amico
Prima di gettarci in dettaglio sulle sensazioni regalate dall'ultima fatica della software house britannica, facciamo un rapido excursus sulle periferiche compatibili con Xbox One, partendo proprio dall'interessante prodotto in nostro possesso. Il Thrustmaster TX Racing Wheel Ferrari 458 Italia Edition è attualmente il miglior volante sulla piazza per l'ammiraglia della casa di Redmond, inserendosi nella fascia alta di tali periferiche per costo (370 Euro), specifiche tecniche e possibilità di espansione.
La solida pedaliera di serie con acceleratore e freno in metallo è, ad esempio, sostituibile col modello - totalmente regolabile - T3PA , dotato di frizione e dal costo di un centinaio di Euro. Discorso analogo può essere fatto per lo shifter a farfalla posto dietro l'impugnatura del volante, anch'esso in metallo ed estremamente solido, che può essere affiancato dal cambio di tipo tradizionale TH8A, con 7+1 marce, possibilità di essere impostato come sequenziale e dal prezzo (non indifferente) di circa 150 Euro. Qualora non vi ispirasse la replica del volante della favolosa vettura di Maranello, potete persino sostituire l'impugnatura con corone ispirate all'universo racing e alla Formula Uno: del resto il cuore di queste periferiche risiede nella bontà e nell'efficienza del motore. Insomma, siamo innanzi a una periferica di fascia alta che fortunatamente è pienamente compatibile anche col PC, ove la utilizziamo abitualmente anche con simulatori di guida puri alla stregua di Assetto Corsa. Uscito in Italia con un pizzico di ritardo rispetto alla release prevista, il volante Thrustmaster ha il firmware aggiornabile ed è caratterizzato da una serie di caratteristiche decisamente interessanti; tra esse ricordiamo il potente motore brushless industriale, la tecnologia H.E.A.R.T (Hall Effect AccuRate Technology), il range di rotazione regolabile tra 270° e 900° e un sensore magnetico privo di contatti, in grado di garantire precisione e fluidità eccezionali con rischi minori derivati dai danni d'usura. Il TX 458 Italia Edition con licenza Ferrari ufficiale, inoltre, è dotato del tasto Xbox Guide e può essere sincronizzato con Kinect, per fornire la massima efficienza e compatibilità sulla console di casa Microsoft. Peccato che esso sia praticamente inutilizzabile nella modalità Forza Vista e in quella fotografica della due serie Forza, per le quali suggeriamo di avere sempre un joypad a portata di mano. I difetti principali della periferica sono imputabili alla sequenza di sincronizzazione con giochi e console ad ogni avvio, dove il volante ruota pericolosamente a destra e sinistra sbattendo violentemente sino alla fine della corsa - la stessa cosa può accadere durante i riavvolgimenti in gara - mentre picchi di surriscaldamento li abbiamo avvertiti solo su PC impostando il livello di force feedback al massimo, che tradizionalmente è molto più vigoroso e convincente su tale piattaforma. A tal proposito, abbiamo riscontrato che la suddetta feature - paradossalmente - è più efficiente su Forza Horizon 2 che in Forza Motorsport 5: nel titolo dei Turn 10, infatti, per quanto ben implementata, risulta leggermente più lassa, mentre in Forza Horizon 2 restituisce scossoni e resistenza più incisivi a parità di parametri. Se non volete svenarvi per il suddetto modello, che costa praticamente quanto la console stessa, su Xbox One è possibile giocare anche col meno pretenzioso Thrustmaster Ferrari 458 Spider Racing Wheel (in scala 7/10), dal costo di un centinaio di Euro. Tra le caratteristiche segnaliamo un angolo di rotazione bloccato a 240°, tecnologia "Bungee Cord" per l'ergonomia e la resistenza, centraggio automatico, pulsante Xbox Guide e pedaliera con acceleratore e freno.
Si tratta di una scelta "economica" ma comunque solida, ben realizzata e generalmente sempre preferibile al pad per i feedback restituiti, sebbene l'ottimizzazione di quest'ultimo sui due Forza sia davvero eccezionale. Passando alla concorrenza, il Mad Catz Pro Racing Force Feedback Wheel della casa americana di San Diego è indubbiamente una periferica di ottima fattura, ufficialmente ancora non importata in Italia ma acquistabile su internet al prezzo di circa 400 dollari. Il volante, caratterizzato da un'impugnatura in stile racing con pelle scamosciata e una pedaliera piuttosto vistosa, con poderose molle rosse in bella vista, è programmabile dai 270° ai 900° ed è dotato di un paio di motori (con ingranaggi elicoidali) che forniscono un force feedback vigoroso e preciso, rendendolo una validissima alternativa al TX della Thrustmaster, sebbene - al momento - sia meno personalizzabile ed espandibile. Chiudiamo il quadro delle periferiche compatibili su Xbox One con una notizia che farà felici molti utenti: in questi giorni, infatti, è stato siglato un accordo tra Fanatec e Microsoft per la realizzazione di nuovi volanti per Xbox One, ma soprattutto si è parlato anche di rendere compatibili le costose - quanto validissime - periferiche già acquistate in passato per Xbox 360, come il ClubSport Wheel Base V.2. In questa pagina potete trovare il comunicato ufficiale rilasciato lo scorso 3 ottobre. Naturalmente un volante e una pedaliera possono essere valorizzati dai cosiddetti racing seat o dalle piattaforme modulari ad essi dedicate, in grado di immergere totalmente il giocatore nell'esperienza di guida: con un pizzico di intraprendenza, tuttavia, ce la si può cavare benissimo anche con una scrivania, un tavolino e una sedia, senza dimenticare la bontà di alcune postazioni artigianali che i più abili riescono a costruirsi in casa. Peccato che la favolosa rSEAT RS1 M4A Full motion dal costo di ben 15 mila Euro, che abbiamo avuto la fortuna di provare al recente evento dedicato ad Assetto Corsa, sia compatibile solo con i PC; un facoltoso amante della serie Forza Motorsport non avrebbe infatti desiderato di meglio, sebbene (giustamente) essa sia espressamente pensata per i simulatori di guida puri.
Forza Horizon 2 e un volante dedicato: la miglior esperienza di guida su Xbox!
Infiniti orizzonti
Dedicare uno speciale all'utilizzo del volante con un prodotto arcade come Forza Horizon 2, dove si può scorrazzare liberamente su una Lamborghini Aventador LP 700-4 o una Ferrari LaFerrari per vigneti, campi di grano e lavanda, può sembrare un bizzarro controsenso, eppure il titolo Playground Games offre una solidità nelle dinamiche di guida da vero ibrido, con picchi di complessità piuttosto interessanti disabilitando determinati aiuti elettronici. Nonostante gli scenari agresti dell'immensa mappa europea invitino al picnic selvaggio, di strade da percorrere con piglio da pilota consumato il titolo ne è stracolmo, e non è un caso che le escursioni fuori pista, durante le competizioni ufficiali, siano quasi esclusivamente (ma non totalmente) pensate per i potenti mezzi off road o le vetture da rally, classiche o meno. Insomma, c'è una montagna d'asfalto dove sprigionare gli scalpitanti cavalli delle oltre 200 vetture messe a disposizione dai ragazzi del team britannico, e la struttura open world, magari suffragata da qualche immagine promozionale un poco esuberante, non deve ingannare i giocatori, perché con una periferica ad hoc Forza Horizon 2 ha decisamente una marcia in più rispetto al pur ottimo joypad. Cominciamo dal recente passato: se siete stati adolescenti nei primi anni '90, è indubbio che la tra le vetture di Classe D avrete subito adocchiato la mitica Renault Clio Williams; dotata di un 2 Litri da circa 150 cavalli, la segmento B francese è infatti una vera e propria icona delle piccole "tutto pepe", e su Forza Horizon si conduce meravigliosamente. Certo, non è esattamente velocissima, ma disabilitando l'ABS, il controllo di trazione (TCS) e il controllo della stabilità (SCS), impostando al contempo lo sterzo, i danni e l'usura degli pneumatici su Simulazione, riesce a regalare ottime soddisfazioni pur trattandosi di una trazione anteriore, soprattutto nelle viuzze strette di Nizza. L'aspetto più interessante del modello di guida di Forza Horizon 2 risiede infatti nella notevole differenza nel comportamento delle vetture in base alle specifiche tecniche, valorizzando di fatto l'utilizzo di un volante con effetto force feedback, che come specificato è persino più incisivo che in Forza Motorsport 5. Lanciandosi su sterrati e campi coltivati, inoltre, l'effetto viene ulteriormente magnificato (dalle impostazioni avanzate impostatelo al 100% insieme alla vibrazione) e, sebbene incapace di "disarcionare" il pilota come nei (veri) simulatori di guida per PC, diventa un ottimo esercizio per le braccia e un formidabile alleato per tenere allenata la concentrazione. Col volante, come potete immaginare, la difficoltà del gioco aumenta esponenzialmente, sia per la necessità di giocare con la deliziosa visuale interna che per la fatica e il numero di input da tenere sotto controllo. Ad influenzare ulteriormente il modello di guida, senza tuttavia inficiare le velleità arcade di Forza Horizon 2, vi sono gli effetti della più importante novità introdotta nella serie, ovvero il meteo dinamico: la pioggia, che può variare da leggera a intensa, rende l'asfalto più scivoloso ed è indubbio che complichi la vita del giocatore, senza tuttavia richiedere particolari doti di guida. Con alcune auto veloci e leggere dotate di motore in posizione centrale, come ad esempio le Lotus e altri "giocattoli da gara", può essere utile avere un pizzico di SCS e TCS (controllo della stabilità e della trazione) per non esibirsi in troppi "dritti" e testacoda. Abbiamo conquistato la finale del Grande Tour Horizon, e dopo 20 minuti con continue sollecitazioni sulle braccia, c'è da dire che è stata un'esperienza in qualche modo impegnativa ma anche decisamente appagante. Per il piacere di guida dovrete tuttavia rinunciare a un pizzico di competitività nelle sfide online, colmabile con tanta buona pratica ed esperienza. Salendo di classe e di conseguenza in velocità, naturalmente, le vetture si fanno sempre più complesse da condurre, ma non si tratta di una regola assoluta: la splendida Audi RS5 Coupé del 2011, con trazione integrale, portata a 450 cavalli di potenza e in classe A800, ad esempio, è decisamente più gestibile in pista di alcuni "pesi leggeri", oltre che di molte vetture storiche e muscle car meno performanti. La grossa coupé di Ingolstadt, fra l'altro, grazie alla trazione integrale se la cava egregiamente anche sullo sterrato e diventa una validissima alternativa alle altre "Super Saloons", come la Bmw M3 E92, la nuovissima Tesla Model S o la fascinosa quanto cattivissima Mercedes-Benz C 63 AMG Coupé Black Series; quest'ultima è un vero e proprio mostro, una delle vetture più esaltanti - e complesse - da portare al limite col volante. Per quanto concerne le muscle car e la maggior parte delle vetture storiche, i grattacapo più impellenti riguardano la tenuta, in particolar modo per i poderosi V8 americani fatti per andare dritti sulle stradone a stelle e strisce: il passaggio in officina per cambiare gli pneumatici, aggiornare l'impianto frenante, le sospensioni, le barre anti-rollio e il differenziale diventa praticamente obbligatorio, soprattutto se si vuol giocare in multiplayer, ove si affrontano auto della stessa classe e potenza ma di categoria differente. Insomma, una meravigliosa Chevrolet Corvette Stingray 427 del 1967 portata al massimo in classe B o A sarà sempre più complessa da guidare rispetto ad una moderna berlina europea. Ciò non toglie che nelle sfide espressamente dedicate nel Gran Tour, esse siano dannatamente appaganti, così come alcuni classici intramontabili: l'ottima Lancia Fulvia Coupé Rallye 1.6 HF del 1968 (altresì protagonista della memorabile sfida contro il treno), le Ferrari 250 California e Testa Rossa del 1957 o l'Alfa Romeo 33 Stradale del 1968 sono auto che si scelgono per il semplice piacere di poterle guidare. In Forza Horizon 2, tra le più complicate in assoluto da condurre, al di là delle "Hypercars" come la Ferrari LaFerrari, la Hennessey Venom GT o la Pagani Huayra (tutte di Classe S2), ove il problema principale risiede nella reattività e nelle velocità pazzesche, sono soprattutto gli Extreme Track Toys (Giocattoli da gara estremi) a complicare la vita del giocatore munito di volante, a causa dell'estrema leggerezza e della configurazione specifica ideata per la pista. Se la mitica Ultima GTR - da ben 730 cavalli di base - risulta sufficientemente domabile, mostri bizzarri come la Donkervoort D8 GTO, pur meno potenti, rappresentano una vera e propria sfida, talvolta costringendo ad implementare qualche aiuto nella trazione e nella stabilità. Uscire fuori strada con queste vetture vuol dire inoltre girarsi quasi istantaneamente, cozzando in parte con l'essenza ludica del prodotto. Come avrete intuito, l'uso del volante regala una profondità maggiore al titolo dei Playgroung games, impreziosendo ulteriormente il modello fisico mutuato dalla saga Forza Motorsport e rendendo più appagante il semplice piacere di guida. In definitiva, si tratta di una periferica assolutamente non indispensabile per quest'opera (col joypad si gioca alla grandissima), ma comunque da prendere in seria considerazione se si desidera goderla appieno.