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La fantasia in salotto

Dopo una parabola travagliata, Type-0 sbarca in Occidente

PROVATO di Stefano F. Brocchieri   —   23/02/2015

Il 20 marzo anche da queste parti del globo sarà finalmente possibile mettere le mani, in via ufficiale, su Final Fantasy Type-0, episodio della saga di Square Enix che a seguito di un concepimento e vicissitudini a dir poco tribolate (che trovate riassunti qui) aveva visto la luce su PSP, nel 2011, limitatamente al suolo giapponese. Il pubblico nostrano potrà finalmente giocare uno dei Final Fantasy più particolari, con una riedizione per sistemi casalinghi che propone un forte aggiornamento grafico, un bilanciamento generale e la possibilità di provare Episode Duscae, la demo di Final Fantasy XV (di cui trovate maggiori dettagli a questo indirizzo), a dare ulteriore appetibilità al pacchetto.

Provato Final Fantasy Type-0 HD: da PSP a PlayStation 4 in maniera indolore?

Tanti spunti

Type-0 è un Final Fantasy contraddistinto da tematiche militari e una struttura di gioco "circolare" che spinge particolarmente sull'azione. Caratteristiche di cui abbiamo potuto avere un nuovo saggio spendendo circa un paio d'ore nel secondo capitolo del gioco, su una build PlayStation 4 vicinissima al completamento. Abbiamo così avuto innanzitutto la possibilità di curiosare per i locali e le pertinenze dell'Accademia di Magia Peristylium Suzaku, che sembra svolgere il ruolo di hub centrale.

La fantasia in salotto
La fantasia in salotto

Tra un giro in armeria e una pletora di dialoghi, un salto biblioteca e qualche piccolo incarico, una capatina nel centro di comando e svariate sequenze di intermezzo, abbiamo potuto fare la conoscenza e in certi casi cominciare a immedesimarci in Ace, Machina, Cinque e Rem, alcuni dei quattordici membri della Class Zero, i giovani protagonisti del gioco. La loro nazione, il Feudo di Rubrum, li chiamerà presto al dovere, chiedendo loro di offrire le proprie abilità combattive e magiche per dare un fondamentale contributo nella sanguinosa guerra che sta sconquassando il mondo di Orience, provocata dalla sete di potere di Cyd Aulstyne, che intende ottenere il controllo dei quattro Cristalli di cui sono depositari gli altrettanti regni e che fino a quel momento erano riusciti a convivere in armonia, sulla base del Pax Cordex. Una volta convocati in azione, occorre recarsi alle porte della capitale per avventurarsi nell'overworld, la classica mappa esplorabile di Final Fantasy . I combattimenti veri e propri hanno generalmente luogo in città, da raggiungere a piedi o in groppa a un Chocobo, cimentandosi con una formula che mischia in maniera stuzzicante azione e tatticismo. Prima di scendere in campo occorre scegliere tre personaggi ed eventuali riserve, con il cast già al completo a disposizione. L'azione vera e propria si rifà a Crisis Core: Final Fantasy VII, con dinamiche in tempo reale e il pieno controllo del proprio alter ego, a cui si aggiunge il surplus di stampo prettamente ruolistico offerto dalla presenza di due comprimari controllati dall'intelligenza artificiale. Tra le doppie spade di Machina, il flauto di Deuce, le carte da lancio di Ace, il martello di Cinque e l'arco di Trey, già a un assaggio limitato e giocoforza superficiale Type-0 ci è parso dispiegare un quantitativo di approcci piuttosto vario e incisivo per venire a capo di situazioni che appaiono altrettanto varie e incisive, in cui si affrontano formazioni nemiche composte da soldati semplici dalle dotazioni disparate, comandanti e unità robotiche di varie fogge e dimensioni, che in molti casi possono contare sul vantaggio tattico offerto da barricate e torrette automatiche. Un impianto che scricchiola un po' per una telecamera davvero discutibile, che non sembra aver beneficiato granché della possibilità di essere gestita tramite uno stick analogico, visto che è in grado di disorientare e far perdere il focus dell'azione, tanto in assetto libero quanto bloccandola su un bersaglio.

Altre perplessità le genera l'intelligenza artificiale, caratterizzata da comportamenti incostanti e altalenanti, sia per gli alleati sia per i nemici, dimostrandosi sicuramente più a suo agio con i pattern e le modalità di attacco più semplici e istintivi di Aqua Flan, Blind Eye e altri mob che ci è capitato di affrontare nei combattimenti casuali in cui ci siamo imbattuti esplorando le lande di Rubrum al di fuori del contesto di una missione specifica. Le reali ambizioni dell'apparato di gioco messo a punto da Square Enix, tuttavia, si cominciano a intravedere in missioni come Operation Reconquista, che inseriscono quanto appena descritto in una dimensione più ampia e organica, dal piglio RTS: in casi simili l'obiettivo è riprendere il controllo di una serie di città, impartendo ordini al flusso e la tipologia di unità messe a disposizione dall'esercito, a cui si può eventualmente offrire supporto attivo, combattendo direttamente con il proprio personaggio nell'overworld, mentre bisogna badare a coordinarle in maniera efficiente, tanto in ottica offensiva quanto difensiva.

La fantasia in salotto

Dal punto di vista tecnico, la mole di lavoro svolto da Square Enix per ammodernare il gioco è davvero evidente (per farvi una vostra idea date un'avviata al player video a fondo articolo): oltre al doveroso passaggio ai 1080p, il titolo ha potuto beneficiare di un generale aumento di dettaglio (specie per quanto riguarda le texture), su una massiccia rifinitura dei particolari e su nettissimi passi in avanti nella pulizia dell'immagine e nella stabilità delle prestazioni, godendo al contempo di qualche aggiunta di particolare pregio, come gli efficaci algoritmi di sfocatura di campo e di motion blur e gli aggraziati riflessi che puntellano alcune superfici. Se lo sforzo è innegabile, è altrettanto innegabile che il risultato non può definirsi strabiliante: per impatto e caratura generale, Type-0 HD può essere equiparato al più a un titolo a cavallo tra la seconda e terza generazione PlayStation. Con ogni probabilità Square ha spremuto al massimo un impianto di base particolarmente limitato, di cui non si potevano forse valicare i confini. Fare di più probabilmente avrebbe voluto dire procedere da zero, creando sostanzialmente un titolo ex novo, una cosa al di fuori di ogni logica produttiva attuale in ambito tripla A, figuriamoci per Square Enix, che non si imbarcherebbe in un'impresa simile nemmeno per l'agognato remake di Final Fantasy VII. Questo si avverte anche in altri aspetti che prescindono dalla pura e semplice estetica, come la scarsa estensione delle aree di gioco, la presenza di muri invisibili e la frequenza dei caricamenti (se non altro veloci). Ineccepibile invece la colonna sonora, oggetto anch'essa di una rivisitazione per merito della quale la collezione di musiche, particolarmente eclettica e incisiva, brilla ulteriormente, anche e soprattutto nel caso delle immancabili rielaborazioni di temi come Prelude e Victory Fanfare.

CERTEZZE

  • Interessante mix di azione, elementi RPG e strategia
  • Lo sforzo in termini di abbellimento grafico è massiccio...

DUBBI

  • ...ma le origini tecnico/strutturali si vedono tutte
  • Telecamera indigesta