Nel week-end tra venerdì 27 e domenica 29 marzo si terranno a Los Angeles le finalissime dell'edizione 2015 del Call of Duty Championship, fase conclusiva del torneo più prestigioso tra tutti quelli dedicati allo sparatutto Activision che vedrà 32 squadre provenienti dai quattro angoli del globo contendersi il titolo di campione mondiale di Advanced Warfare e il diritto a mettersi in tasca un assegno da 400.000 dollari, per un montepremi complessivo di 1.000.000 di dollari. Multiplayer.it volerà in California per seguire la manifestazione dal vivo, presso l'Event Deck dell'L.A. Live, complesso situato nel centro della Città degli Angeli, a meno di cinque minuti a piedi dal Convention Center, ben noto ai videogiocatori come sede dell'E3. Attraverso articoli, video e dietro le quinte informali dedicati al nostro canale Youtube Multiplayer.it Backstage copriremo massicciamente l'evento cercando di catturarne non solo i tratti salienti e la dimensione competitiva e umana, ma anche i retroscena più curiosi e altri aspetti collaterali di una manifestazione dai molteplici spunti di interesse. Tra questi c'è innanzitutto una passione così forte per il videogioco da farne uno sport, una disciplina in cui esprimere la propria voglia di confrontarsi, di mettersi alla prova, tanto a livello di estro individuale che di intesa con i compagni, che per essere espressa a certi livelli richiede anche moltissimi sacrifici, una grandissima determinazione e un'organizzazione a dir poco ferrea. Un risvolto che nello specifico di Call of Duty quest'anno si fa particolarmente intrigante, viste le novità apportate da Advanced Warfare e le sue Exo, che determinano nuove modalità di espressione dell'abilità e della visione di gioco. E poi la dimensione mediatica di un avvenimento che avrà luogo sullo sfondo avveniristico della Nokia Plaza, tra luci che sono solite illuminare gli studi dell'ESPN e del Grammy Museum, simboli di due pilastri dell'industria dell'intrattenimento americana, tra i quali la prossima settimana se ne ergerà un terzo, sempre più importante, quello videoludico, che verrà dunque celebrato con tutti i crismi del caso.
Si avvicinano le finali del CoD Championship; preparatevi al nostro reportage da Los Angeles!
Ma non saremo gli unici italiani in quel di Los Angeles. A rappresentare il nostro paese ci saranno infatti gli NXG. Rapid, che sono riusciti a passare le fasi eliminatorie, alle finali europee, tenutesi a inizio mese a Londra. A pochi giorni dal momento della verità abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il capitano Filippo "NxG P1Bo" Torricelli, per imparare a conoscere meglio loro e un universo che per molti, anche se giocatori appassionati, spesso viene ancora visto come qualcosa di misterioso e distante.
Innanzitutto, presentatevi. Chi siete? Da quand'è che il team è in circolazione nei circuiti di CoD?
Siamo gli NxG.Rapid, ovvero il top team italiano qualificato al Call of Duty Championship 2015 di Los Angeles. Il team è composto da:
- Filippo Torricelli "NxG P1Bo", 21 anni, capitano della squadra, studente di Giurisprudenza nella sua città natale Firenze. La sua passione per il videogiochi è iniziata a 13 anni e fin da subito sono arrivate tante vittorie con relative soddisfazioni personali e di squadra. Tutto è iniziato con il primo torneo in modalità Decerto dove l'attuale capitano dei Rapid si mise subito in mostra e ottenne una vittoria schiacciante contro tutti gli altri team partecipanti. Successivamente in Italia si iniziò a giocare soltanto il Cerca e Distruggi, modalità in cui Pibo divenne immediatamente uno tra i top player italiani e vinse numerosi tornei molto importanti.
- Leonardo Nisi "NxG Ko1ga", 22 anni, di Braccione (Roma), la mente del team. Fin da Call of Duty: Black Ops ha dimostrato di essere un giocatore formidabile e in pochissimo tempo si è ritagliato la nomea di player più forte d'Italia. Da giovanissimo ha iniziato a giocare su PlayStation in competizioni minori, ma poco dopo si è reso conto che voleva cimentarsi a livelli più alti e cosi si è spostato su Xbox 360 dove debuttò subito in una LAN europea. L'anno dopo ha partecipato al Call of Duty Championship 2013 classificandosi all'ottavo posto e portandosi a casa 25.000 dollari.
- Giorgio Calandrelli "NxG POW3R", 22 anni, di Ostia, il "killwhorer" del team. Anche lui si è appassionato al gaming da giovane e verso i 15 anni era già palese che sarebbe diventato grande nella scena competitiva. Questo sarà il suo terzo viaggio in America e mai come quest'anno ha un'occasione concreta per tornare a casa con qualcosa in tasca.
- Manuel Spaggiari "NxG DUKE", 19 anni, di Brescia, la "promessa del team". Da circa due anni nella scena competitiva, ha dimostrato all'Italia e all'Europa che lui è fatto per i top team. Il più bravo d'Italia dovrà quindi dimostrare realmente quanto vale e sicuramente farà incollare agli schermi tutti gli appassionati del gioco competitivo.
Questo team è stato completato nel gennaio 2015, anche se il progetto prevedeva questa formazione già da tempo.
Qual è il CoD su cui vi siete fatti maggiormente le ossa, che sentite più come vostro?
Diciamo che ognuno ha un capitolo di Call of Duty diverso con il quale è cresciuto e maturato. Il mio è stato sicuramente Modern Warfare 2, così come per Pow3r; quello di Kolga è stato certamente Black Ops, quello di Duke Black Ops II.
Advanced Warfare è un episodio diverso dal solito. È stato difficile abituarsi? Pensate che le Exo cambino davvero il modo giocare o le logiche di teamplay e gli approcci di squadra, bene o male, sono i soliti di sempre?
Advanced Warfare è stato senza dubbio un salto di qualità rispetto a Ghosts, non è stato difficile abituarsi anche perché CoD è sempre CoD e credo/spero lo sarà per sempre! Amo l'Exo perché facilita la fuga quando ci si trova in situazioni complicate e permette di conquistare una posizione di vantaggio.
Cosa ti piace e cosa non ti piace di Advanced Warfare?
È veramente difficile trovare qualcosa che non mi piace di Advanced Warfare, probabilmente l'unica cosa che non condivido appieno è stata la scelta da parte del mondo del competitive di alcune mappe e accessori per le armi.
Come funzionano gli allenamenti?
I nostri allenamenti consistono nel giocare su vari portali in cui il mondo competitivo è già affermato, come Gfinity o Gamebattles. Inoltre, grazie a Twitter, riusciamo a trovare e organizzare amichevoli contro team europei.
Riuscite a giocare anche altro, in multiplayer e, magari, in single player?
È difficile conciliare nello stesso modo un altro titolo quindi siamo tutti giocatori mono-gioco!
Prima delle partite avete qualche abitudine particolare, un rituale o gesto scaramantico?
Il nostro rituale è una chiacchierata in gruppo, tipo giocatori di football americano, per ricordare sempre a noi stessi che siamo i migliori in quello che facciamo. Da casa invece c'è chi ama ascoltare, prima di un match importante, la propria canzone preferita. Io invece preferisco guardare dei video, come Mario Yepes che carica i suoi compagni, oppure il discorso di Al Pacino prima della finale in Ogni Maledetta Domenica!
Pensi che la scena eSport in Italia sia matura o ci sono ancora troppi flame, ripicche e altri aspetti in cui si avrebbe bisogno di crescere
Credo che l'eSport italiano sia cambiato tantissimo negli ultimi 2 anni: l'impegno da parte di realtà come NxG è stato un fattore determinate per permettere questa svolta.
Qual è la modalità in cui vi sentite più competitivi e quella in cui invece sapete di avere delle debolezze?
Come avete potuto vedere anche alle qualifiche, amiamo il Cerca e Distruggi, ci sentiamo molto competitivi in questa modalità perché la pratichiamo da sempre. La nostra debolezza invece è in Hardpoint: stiamo lavorando per colmare il gap tra noi e gli altri team e probabilmente ci stiamo riuscendo .
Durante le finali europee a Londra sull'Alpha Stage avete disputato un match a dir poco glorioso contro i Fabe ALL.Stars, recuperando un 2-0. Cosa ha determinato il ribaltone?
Sicuramente la nostra determinazione, la carica e il sostegno che ci siamo dati l'un l'altro, ma soprattutto la volontà di far capire e di dimostrare che non abbiamo niente da invidiare ai giocatori pro contro cui ci scontreremo a Los Angeles per il Call of Duty Championship 2015.
I TCM sono delle bestie, ma avete dato loro filo da torcere, al punto da essere stati gli unici ad avergli strappato una partita. Pensi che le cose potranno andare diversamente la prossima volta che li incontrerete?
Non posso prevedere il futuro, ma sono sicuro che di fronte a una difficoltà non andremo in crisi, proveremo con tutti noi stessi e con tutti i nostri mezzi a far capire ai TCM - così come a tutte le altre squadre che incontreremo sul nostro cammino - che ci siamo anche noi.
Qual è il team che temete di più tra quelli che saranno presenti a Los Angeles?
Sicuramente i team americani in generale e, per quello che stanno dimostrando, gli Optic Gaming. Allo stesso tempo però, ci farebbe piacere scontrarci con loro perché amiamo le partite difficili e la pressione che proviamo quando sappiamo di avere dei match impegnativi.