È il 30 marzo e siamo nel cortile di una scuola di Milano dalle parti del carcere di San Vittore. Fa un caldo incredibile e c'è un sole che ti aspetteresti un paio di mesi più avanti, quanto meno. Nel cortile stanno girando Game Therapy, il film da due milioni di euro che vede protagonisti alcuni tra gli youtuber più famosi d'Italia e che porta sullo schermo storie di ragazzi che crescono tra videogiochi e i problemi della vita di tutti i giorni. Non sarà una commedia all'italiana, ma un vero e proprio film d'azione, scritto da autori che in America lavorano tutte le volte che si parla di videogiochi, con effetti speciali realizzati da una troupe che va dalle 30 alle 40 persone e che, finito di girare in Italia, si sposterà negli Stati Uniti e in Marocco per ultimare le riprese. A seguire curiosi, appoggiati al cancello della scuola, un buon numero di ragazzi armati di cellulare perché oggi, sul set, oltre a Federico Clapis, c'è FaviJ, all'anagrafe Lorenzo Ostuni, lo youtuber di cui tutti parlano e che si muove tra cinema e iniziative offline, passando per un album di figurine Panini. Negli anni ci era solo capitato di incontrarlo a qualche evento, ma mai di farci due chiacchiere per conoscerlo meglio, e visto che in Italia si sta girando un film sui videogiochi, ci siamo seduti a un tavolo nel cortile della scuola per capirne un po' di più.
FaviJ su Multiplayer.it? Ebbene sì grazie all'intervista sul set di Game Therapy
Del film si sta parlando molto un po' dappertutto: di che si tratta?
Nel film, i protagonisti entrano davvero nei videogiochi, che sono conosciuti, reali, come Sniper Elite, inserito chiedendo i diritti a chi di dovere, e devono sopravvivere superando diverse situazioni come fossero veri e propri livelli. C'è un macchinario sul quale ti siedi e che, attraverso dei cavi, ti proietta all'interno di un gioco in tutto e per tutto, con un processo che si chiama Game Therapy che dà poi il nome al film vero e proprio e che parte per noi come un gioco, ma che nel corso della storia diventa molto più serio.
Ma quindi... si muore?
Beh, sì, solo che si tratta più di una disconnessione a vita dal meccanismo, e quando ce ne rendiamo conto la situazione si complica un bel po'... anche se, appunto, il concetto di morte vera e propria l'abbiamo lasciato fuori. Poi, ovviamente, ci sono tutte le tematiche legate alla vita dei miei coetanei, non solo legate ai videogiochi.
E a fare l'attore come ti trovi?
Ci si prova. Qui mi dicono che vado bene; io sono un po' scettico, ma alla fine, visto che i protagonisti siamo noi, non ci si aspetta prove da attori scafati e credo che le riprese stiano andando meglio delle aspettative. A seconda della complessità delle scene, riusciamo a girarne anche fino a cinque o sei in un giorno, quando sono più corte. Nel film sono l'inventore di questa macchina e per spiegare al coprotagonista come funziona ho dovuto girare tutte le scene con monologhi più lunghi che ci hanno richiesto un'eternità,vuoi per l'intonazione che non andava bene o per i movimenti in camera. Oggi, invece, erano tutte scene più brevi e ne abbiamo girate diverse.
I giochi in cui entrerete come sono stati scelti?
Hanno cercato di variare molto sul genere e di scegliere titoli popolari e conosciuti da tutti. Sono cinque o sei soltanto, anche perché l'ambientazione di ognuno viene ricostruita sul set e poi lavorata in post produzione per essere credibile. Il team che si occupa di questa parte è tutto americano e confidiamo facciano un ottimo lavoro.
Ti son capitate un sacco di cose dal web, al film e in questi giorni pure la collaborazione con Panini. Con gli amici riesci ancora ad avere un rapporto?
Ultimamente è piuttosto difficile. Sto cercando di restare in contatto ma, tra una cosa e l'altra, dormo poche ore a notte e riesco a malapena a sentire i miei genitori al telefono. Finito il film, cercherò di darmi una regolata, perché sto vivendo davvero poco al di fuori del lavoro e dell'hobby.
A parte i giochi per il canale e i video, riesci ancora a giocare? Nell'ultimo anno e mezzo c'è stato qualcosa che hai giocato?
Guarda, sarò molto sincero: nell'ultimo anno e mezzo non sono riuscito a giocare quasi a niente di complesso, almeno. Riesco a provare titoli più brevi, come ad esempio Hearthstone, per cui mentre aspetto magari che finisca di renderizzare un video riesco a distrarmi con una partita veloce. Per titoli come giochi di ruolo o con una trama e struttura complessa, al momento è difficile riuscire a trovare il tempo.
Considerata la tua età, e il tuo target molto giovane, sarebbe facile immaginarti a fare video su console e invece tutta la tua popolarità è basata sul mondo del PC. Come mai?
L'intenzione era quella di fare video commentary su YouTube, ma al tempo, mi pare fosse il 2011, non possedevo una scheda di acquisizione e quindi farlo su PC era molto più semplice e mi sono dovuto arrangiare. Poi son passato a giocare io stesso su computer, dato che prima usavo quasi esclusivamente le console, e dal dover affrontare queste esigenze è iniziato tutto.
Come ti poni di fonte ai fan da una parte e agli "hater" che commentano sul web ogni cosa che fai? Certi commenti possono essere molto violenti, capita anche a noi...
Ci può stare. Alla fine il numero degli hater è molto più limitato di quel che si pensi; fanno più rumore perché escono dal gruppo di quelli che fanno i complimenti, che sono la maggior parte, distaccandosi e dicendo cose diverse, ma ci sta. Poi ci sono quelli che insultano e basta, ma che ci devo fare?
Per fare i video, come scegli i giochi?
Il problema con gli indie è la qualità. Per trovarne di ben fatti bisogna cercare parecchio e spesso i miei fan mi chiedono perché alcuni di quelli che commento non sono un granché. Come sapete, son titoli a basso budget e non tutti funzionano a dovere. Li scelgo frugando su Indiedb.com o Gamejolt.com, ma magari miei amici o iscritti me li segnalano fra quelli che giocano loro o che intercettano su YouTube in video fatti da altri. Periodicamente stilo una lista di giochi papabili, e mi programmo una giornata per provarli e poi registrarli.
Sei stato di recente al Blizzcon, ma hai mai avuto voglia di andare a fiere come E3 e GamesCom?
Eh... magari. Unire un viaggio a un'esperienza del genere sarebbe il top.
Come la vedi la stampa di settore? Leggi i siti di informazione?
Ma sì, soprattutto ora che ho poco tempo. Di recente mi sono appassionato a Bloodborne e per sapere come fosse strutturato mi son letto tutto il possibile in giro per la rete. Poi ho avuto occasione di stringere amicizia con i giornalisti e mi ha fatto piacere scoprire che dietro ogni articolo c'è anche tanto divertimento e voglia di divertirsi.
Cosa ti aspetti dal film?
La mia prima preoccupazione era che non fosse all'altezza e che potesse uscire una cosa più trash che altro. Invece, guardando il tipo di regia e come lavora il team che sta portando avanti il film, sono convintissimo che verrà fuori un buon prodotto e spero che piaccia a tutti.