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Grazie early adopter

Di come un virtuosismo di facciata finirebbe per distruggere il mercato

SPECIALE di Simone Tagliaferri   —   23/07/2015

Nei bui anni recenti, in cui i videogiochi faticano ad uscire sul mercato senza bisogno di pesanti aggiornamenti per sistemare l'immane mole di bug e glitch che regolarmente si portano dietro, vanno diffondendosi una serie di asserzioni di una logica apparentemente schiacciante, volte a contrastare questo male che affligge l'industria.

Grazie early adopter

Togliendo quelle che chiedono l'impiccagione degli sviluppatori, o altre che pretendono una morte più lenta e sofferta sempre degli sviluppatori, magari per asfissia o per disidratazione, o quelle che invocano la disintegrazione, guarda un po' degli sviluppatori, ce n'è una che merita una particolare attenzione per l'apparente inappuntabilità e per l'autocompiacimento che produce in chi la pronuncia: mai comprare il giochi al cosiddetto day one e mai prenotarli, ma attendere sempre qualche mese, quando cioè ne uscirà la versione completa di DLC, opportunamente ripulita di tutti i problemi, a un prezzo addirittura inferiore a quello della versione base. Apparentemente ci troviamo di fronte al più virtuoso dei comportamenti, perché riesce a opporre una serie di vantaggi non indifferenti e facilmente verificabili ad alcune delle peggiori tendenze del mercato attuale, come l'hype o il lancio di versioni non ancora complete dei giochi per evitare di sforare i tempi previsti. A ben vedere questa filosofia di acquisto è anche indice di grande autocontrollo, perché dà l'idea che chi la applica non si faccia trascinare dall'evento, ma sappia ciò che vuole a prescindere dal chiacchiericcio imposto dalla mondanità social cui siamo stati tutti condannati negli ultimi anni. Insomma, è davvero difficile trovare un appiglio per criticare una posizione che sembra essere formata da puro buon senso: ci fa risparmiare soldi e ci fa godere dei videogiochi nella loro forma migliore, chiedendoci solo di aspettare qualche mese. Non c'è assolutamente nulla che non vada. Purtroppo un problema c'è, ma è di quelli così grossi che è difficile da vedere.

Sono gli early adopter a fare il mercato, gli unici in grado di sostenere la nostra sopravvivenza

Il buon senso vacilla

Il problema del comportamento virtuoso descritto sopra è solo e soltanto uno: se tutti decidessimo di imitarlo, non potremmo mai imitarlo. In che senso? Mettiamola così, quel comportamento che appare indiscutibilmente vantaggioso è in realtà possibile solo perché è molto più diffuso il comportamento esattamente contrario. Spieghiamo meglio: se non esistessero gli acquirenti della prima ora, o early adopter per dirla in modo che fa più figo, non arriverebbero mai sul mercato le adorate edizioni complete dei videogiochi, il supporto dato tramite patch e aggiornamenti vari sarebbe troncato dopo pochi giorni dal lancio e non ci sarebbero espansioni di sorta per nessuno.

Grazie early adopter

Insomma, se nei primi giorni di vita commerciale di un titolo nessuno lo comprasse, finirebbe abbandonato a se stesso perché considerato un insuccesso senza possibilità di recupero. Quale publisher continuerebbe a investire soldi in un prodotto fallimentare? Ve lo diciamo noi: nessuno. Tutti i videogiochi che arrivano ad avere un'edizione completa di patch e DLC hanno avuto necessariamente un buon riscontro di pubblico nel periodo di lancio, altrimenti sarebbero finiti nel dimenticatoio. Non succede sempre così, visto che a volte capita che gli studi di sviluppo continuino a lavorare sulle loro opere nonostante il fiasco iniziale, un po' per una questione di onorabilità, un po' per sanare l'orgoglio personale leso di fronte a un disastro evidente, ma questo vale soprattutto per gli studi medi e piccoli. Vale invece molto meno per quelli grandi, che devono sottostare a processi produttivi industriali più complessi e articolati e non possono sprecare risorse: pena la perdita di milioni di dollari e l'incremento esponenziale del rischio di bancarotta. Ecco allora che al buon senso viene a mancare la terra sotto i piedi e la posizione apparentemente più logica da prendere rispetto al mercato attuale diventa un mero esercizio retorico per autoconvincersi di essere migliori degli altri. La verità è che senza quelli che si considera nella migliore dell'ipotesi poco lungimiranti, quando non completamente idioti, non ci sarebbe nessun mercato di recupero, ossia non ci sarebbero altro che cadaveri di progetti senza futuro.

Grazie, acquirenti della prima ora!

È per questo che ogni tanto l'industria dovrebbe ricordarsi di inchinarsi e ringraziare i bistrattati e mal visti acquirenti della prima ora, unici a dare effettivo slancio al mercato e a indirizzarlo. Grazie quindi a voi che avete la carta di credito facile, che rubate i risparmi alla sorellina e li usate per non perdervi il videogioco che attendente da mesi, che vi fate convincere da offerte e gadget ridicoli a comprare edizioni che costano centinaia di euro, che prenotate le console anche quando ancora non ci sono giochi annunciati, che vi lasciate trascinare dai filmati di presentazione anche quando non mostrano nulla del gameplay, che eleggete un titolo a capolavoro anche solo guardandone il logo animato.

Grazie early adopter

Grazie a voi che affrontate tutti i bug possibili e immaginabili, che testate i giochi e ne scrivete resoconti chilometrici senza essere pagati, che vi mettete in fila per ore per acquistare per primi ogni cosa, che vi accalorate per difendere le vostre scelte d'acquisto come se le aveste sposate. Grazie davvero, perché i vizi controllati di chi applica la razionalità nei suoi comportamenti sono possibili solo grazie alla vostra irrazionale e patologica predisposizione all'acquisto compulsivo, vero motore di questo nostro decadente mondo. Siete gli eroi di questo emisfero di ipocriti, i Lemmings che si sacrificano a ogni battito di ciglia divino per garantire la sopravvivenza di tutti. Senza di voi non esisterebbe niente di ciò che amiamo, nonostante alcuni provino a dissimulare un certo distacco. Senza di voi The Witcher 3 sarebbe fermo alla versione 1.00, DRIVECLUB sarebbe una carrozzeria chiusa, Halo: The Master Chief Collection una macchia sulla coscienza e Assassin's Creed Unity un raccoglitore di polvere. Quella che alcuni considerano una specie di sporcizia mentale è invece l'unico fattore che tiene viva la nostra passione. Senza la spinta che le date, anche se non ne siete coscienti, l'industria non esisterebbe. E probabilmente non esisteremmo nemmeno noi. Quindi, quando qualcuno vi fa notare come siate stati sciocchi ad acquistare un titolo prima che ne fosse stato verificato il funzionamento, guardatelo dall'alto in basso, perché la presunta superiorità di cui pretende di ammantarsi è soltanto la prova schiacciante della vostra supremazia. Voi siete gli spettatori della prima fila, quelli che possono guardare gli attori direttamente negli occhi, comunicandogli il vostro stato d'animo mentre lo spettacolo è ancora in corso. L'alternativa alla vostra esistenza non è il buon senso, ma il distacco. Chi vuole criticarvi non deve cercare di apparire più intelligente di voi facendo le stesse scelte, ma deve costruirsi un'alternativa che lo ponga su un piano diverso. Altrimenti è soltanto un parassita che irride l'ospite di cui vive.