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Finalmente insieme a Lara

A sorpresa, abbiamo potuto provare per la prima volta e in esclusiva le nuove avventure di Lara!

PROVATO di Antonio Jodice   —   06/08/2015

Rise of the Tomb Raider è il seguito di quel reboot uscito qualche anno fa e accolto da un successo di pubblico davvero notevole. Una deriva senz'altro molto action rispetto alle origini della serie, ma non di meno un buon titolo pieno di qualità, se non di idee folgoranti. Questo sequel, che vede una Lara sempre giovanissima e sensuale lanciarsi alla ricerca di una civiltà sperduta in Siberia, passando anche per una prima fase ambientata nel deserto Siriano, è uno dei titoli più attesi su Xbox One per la fine dell'anno. Ieri, dopo la conferenza Microsoft, era stato mostrato un pezzo di quella che è la prima delle tombe del gioco, le quali ritornano ricche di puzzle e di oggetti da scoprire un po' come accadeva nei primi capitoli della saga. Superata la perplessità dovuta al fatto che Crystal Dinamics e Microsoft si ostinino a non condividere col grande pubblico se non piccoli scampoli di queste fasi ambientate in piena luce, ci siamo recati a un appuntamento a porte chiuse qui alla GamesCom 2015 dove, con grande sorpresa, ci è stato messo in mano un pad per giocare per la prima volta e in esclusiva alla nuova avventura di Lara. Lo stupore è stato notevole, visto che ci siamo seduti davanti al televisore che mostrava la stessa scena su un promontorio assolato in Siria che apre la prima delle tombe con Lara che si fa portare a destinazione da una guida locale che poi fa una fine orribile, crivellata dai colpi di un elicottero che sembra andare nella stessa direzione della nostra eroina. Da lì, l'esplosione della macchina, il precipizio da risalire armati di rampino fino alle sale in cui decriptare antiche incisioni greche per poter proseguire e una lunga corsa fino a una sala da cui sembra impossibile uscire perché non c'è nessuno appiglio visibile. Ecco, a quel punto ci è stato passato il pad per proseguire fino alla fine della demo.

In esclusiva, il primo provato dell'attesissimo Rise of the Tomb Raider dalla GamesCom 2015!

Il ritorno di un'amica

Chi ha giocato il reboot di Tomb Raider si troverà immediatamente a casa, visto che lo schema di comandi è rimasto inalterato. Per nuotare più in fretta o per accucciarsi si premeva B, per attaccarsi a una sporgenza se si stava precipitando o se il salto da fare per superare un baratro era troppo impegnativo si premeva X entro un certo periodo di tempo e con A si saltava e ci si arrampicava sulle pareti di fronte. Per sparare si usavano i grilletti analogici. Nella tomba si respirava un'aria antica, visto che bisognava esplorare il fondo della sala disseminata di scheletri e armature ammassate alla ricerca di un elemento interattivo con cui proseguire. In questo caso, una piccola falla in una parete attraverso cui zampillava dell'acqua: avvicinati, si illuminava un'icona effige del pulsante Y che indicava la possibilità di far saltare le rocce e inondare la stanza per potersi avvicinare all'uscita. Da lì bisognava sparare a un ceppo di legno a cui era legata una zattera per farla cadere in acqua in modo da poter essere usate per arrampicarsi oltre il bordo. Il fondale e le ambientazioni erano estremamente ricchi di dettagli tanto che per meglio orientarsi bastava premere la leva analogica destra per vedere illuminata di giallo la zona in cui dirigersi e trovare il modo di proseguire. Il gameplay era morbido, preciso, meno legato alle costrizioni di piattaforme troppo facili da raggiungere: saltando verso un appiglio o a una colonna pericolante e sull'orlo di collassare sembrava esserci più che in passato la possibilità di mancare il bersaglio e la necessità di premere la leva analogica sinistra in direzione di un cornicione per sperare di attaccarsi. Nessuna indicazione grafica a segnare il passaggio successivo, solo la necessità di guardarsi attentamente intorno per non sbagliare in un seguirsi di salti e scatti fluido e molto solido e con una Lara sempre in primo piano e dalla bellezza conturbante con le luci che le rendevano i capelli pieni di riflessi e di luccichii quando bagnati dall'acqua o dal sangue.

Finalmente insieme a Lara

Arrivati, finalmente, sotto la cupola della tomba, che forse avete visto nei brevi scampoli di video della conferenza Microsoft, ecco che accadeva il peggio, ovvero l'incontro con quello che sembra uno dei nemici principali del gioco, un militare della Trinity (l'organizzazione da sempre nemica di Lara) che, a capo di un manipolo di criminali, esortava Lara a cedere quel manufatto che doveva trovarsi all'interno della tomba che lei stessa aveva appena aperto, senza però trovarvi niente. In una scena di un secondo, Lara rubava un detonatore legato alla cinta del soldato per far esplodere le mine con cui avevano disseminato la volta della tomba stessa facendo scatenare un inferno di rocce e un oceano di flutti d'acqua pronti a travolgere ogni cosa al loro passaggio. Qui abbiamo provato anche il gunplay che, rispetto al passato, non sembra registrare grossi cambiamenti se non per il beneficio di quella fluidità che sembra abbracciare tutto il reparto tecnico con un paio di headshot ben assestati ai due poveri soldati che si paravano sulla nostra strada, che altro non era che una serie serrata di salti a rotta di collo fino a raggiungere un'uscita da cui ammirare il panorama sottostante, un indizio che conduceva alla prossima avventura e una Lara distrutta, ma con un'espressione sul volto di quelle che non ti scordi facilmente. Insomma, dovessero essere così anche le altre tombe, se questi elementi puzzle dovessero costellare anche il resto dei livelli e dell'avventura, sembra proprio che questo Rise of the Tomb Raider possa rappresentare quel connubio tra vecchio e modernità d'azione che in tanti stanno davvero aspettando, oltre a un comparto tecnico davvero di primo piano che abbiamo potuto apprezzare ancora di più guardandoci attorno alla ricerca di collezionabili (abbiamo trovato tre pergamene) e di dettagli grafici inattesi tra pulviscolo volumetrico e reperti antichi quanto inquietanti. Alla prova del pad abbiamo avuto davvero un'ottima impressione, e ora siamo davvero fiduciosi.

CERTEZZE

  • Il feeling è quello giusto
  • Potersi muovere e guardare intorno è spettacolare
  • Ottima fluidità dei controlli

DUBBI

  • I giocatori vorranno decine di tombe