Benvenuti al nono appuntamento con Auto in gioco, la rubrica dedicata alle vetture presenti nei principali racing game di stampo simulativo disponibili sul mercato. Ricordiamo che i nostri prodotti di riferimento, attualmente, sono Gran Turismo 6, Forza Motorsport 5 (che sostituiremo a breve con il sesto capitolo) e Assetto Corsa, rispettivamente per PlayStation 3, Xbox One e PC. Quando possibile, visto il numero limitato di vetture stradali, non mancheranno riferimenti al titolo multipiattaforma Project CARS. Le auto scelte per questo numero sono la Toyota GT86, l'attesissima Nissan GT-R, la robusta Ford Sierra Cosworth e la meravigliosa Maserati MC12, un'auto esclusiva del titolo targato Turn 10. Non ci resta che augurarvi buona lettura.
Fascino, prestazioni estreme e un pizzico di nostalgia nel nuovo numero di Auto in gioco
L'auto per ogni giorno – Toyota GT86
Nel continuo testa a testa con le altre multinazionali dell'automobile (in particolare General Motors e Gruppo Audi-Volkswagen) per contendersi il primato mondiale nel campo della produzione, la Toyota, con sede centrale nell'omonima cittadina giapponese, è conosciuta in tutto il mondo soprattutto per la Corolla, l'auto più venduta di tutti i tempi con oltre trenta milioni di modelli piazzati sul mercato. La società nipponica, oltre ad essere molto attiva nel settore dei veicoli con alimentazione ibrida (Prius su tutte), ha uno stretto legame col mondo del motorsport, dal quale tuttavia non ha sempre tratto soddisfazioni. Basti pensare al mezzo passo falso in Formula Uno, culminato con un mesto ritiro dalle competizioni nel 2010 a causa della crisi economica. Ottimi, invece, i risultati ottenuti nei rally con la Celica e la Corolla, cui si sono aggiunti piazzamenti di rilievo con la GT-One nella 24 Ore di Le Mans, buone prestazioni nella Nascar (con la Camry) e nel campionato giapponese JGTC (oggi Super GT). L'esperienza nel mondo delle corse è stata tradotta con successo in alcuni modelli stradali iconici come la Supra e la già citata Celica, il cui DNA vive in una delle vetture sportive compatte più riuscite degli ultimi anni, ovvero la GT86 oggetto della nostra analisi. Derivata dal prototipo FT-86 presentato al Motor Show di Tokyo del 2009, la Toyota GT86 è stata sviluppata in collaborazione con Subaru, che ne commercializza un modello praticamente identico chiamato BRZ. La coupé quattro posti a trazione posteriore ha anche altri "pseudonimi": Scion FR-S in Nord America, FT-86 in Giamaica e semplicemente 86 in Asia, mentre nel resto del mondo ha lo stesso nome utilizzato in Europa. La vettura, realizzata nello stabilimento Subaru di Ota, ha conquistato non a caso il titolo di "Auto dell'anno 2012" dalla rivista Top Gear. Il motore boxer DOHC 4 cilindri da 2,0 Litri sprigiona 200 cavalli di potenza e spinge la GT86 sino ai 233 km/h di velocità massima, staccando lo 0-100 km/h in 7,6 secondi.
Benché non siano numeri da capogiro, grazie alla distribuzione dei pesi (53:47) e alle soluzioni tecnologiche introdotte si tratta di un'auto equilibrata e divertentissima da guidare, dettagli che si riflettono in tutti e tre i nostri racing di riferimento. In Gran Turismo 6 è presente col modello 2012 che costa 30 mila crediti e ha 407 PP (Punti Prestazione), specifiche adatte per le competizioni base, in particolare nella classe Nazionale B. Splendida nei colori Satin White Pearl, Blue Silica e Orange Metallic, oltre ad essere stabile e rapidissima in manovra, la GT86 è anche un eccezionale modello Premium, con interni finemente dettagliati (il volante ha una particolare impugnatura in pelle rossa) ed esterni macchiati da poco aliasing, concentrato soprattutto sul baule posteriore e sulle giunture del cofano. Peccato che i freni non siano propriamente efficienti e il sound del motore perda in armonia al cambio di marcia. Oltre al modello in commercio, in Gran Turismo 6 troviamo la FT-86 concept del 2011 e tre varianti racing, benché esse abbiano tutte caratteristiche leggermente inferiori alla GT86 standard. In Forza Motorsport 5 la vettura è presente col modello 2013, acquistabile dal concessionario virtuale per 31 mila crediti. Curiosamente la GT86 è inserita nella Classe D (398), ovvero nel limite superiore di quella più "scarsa" del sim-arcade targato Turn 10, rendendosi più utile in Classe C dopo aver applicato gli opportuni potenziamenti in officina. La vettura, parimenti al modello di Gran Turismo 6, è l'emblema dell'equilibrio e del divertimento in pista: facile da guidare e soprattutto da "recuperare" quando si esagera con l'acceleratore, la compatta giapponese si esalta soprattutto nei circuiti tecnici grazie alla trazione posteriore. Al netto di un piccolo bug con le ombre sulla strumentazione, la GT86 è praticamente perfetta dal punto di vista poligonale, soprattutto quando ammirata nella modalità Forzavista. Ottimo anche il sound del motore, grazie a campionamenti vigorosi e molto fedeli all'originale. La coupé quattro posti più compatta al mondo è stata recentemente introdotta anche in Assetto Corsa, grazie al cosiddetto "Bonus Pack" gratuito che abbiamo recentemente trattato in questo speciale. Come scrivemmo, si tratta di una delle migliori auto presenti nel simulatore di Kunos Simulazioni, non solo perché è piacevolissima da guidare, ma soprattutto perché il modello è conosciuto alla perfezione dagli sviluppatori, grazie alla collaborazione con la RSR Nurburg, società che si occupa di trackday sul famigerato Inferno Verde. Brillante da gestire sui piccoli tracciati tecnici, come ad esempio quello di Magione, la GT86 è anche splendidamente modellata, con interni impreziositi da shader raffinati ed esterni semplicemente superbi. Eccellente anche il sound del motore. Se volete portarvi a casa una Toyota GT86 dovete spendere circa 30 mila Euro, mentre per un usato del 2014 si parte dai 18 mila, ma fate attenzione perché è un'auto spesso "messe alla frusta" nei trackday.
L'esotica – Nissan GT-R
Tra le vetture sportive giapponesi moderne, la stupenda Nissan Skyline è indubbiamente una delle più apprezzate e conosciute al mondo, forte non solo del fascino da berlina "incattivita" e del rapporto strettissimo con l'universo del tuning, ma anche per le soluzioni tecnologiche introdotte e la semplice potenza bruta espressa. La R-34 è considerata dagli appassionati un vero e proprio gioiello sotto il profilo estetico/prestazionale, e per realizzarne una degna erede la Nissan ha dovuto lavorare intensamente per diversi anni, riuscendo tuttavia a superarsi e raggiungere traguardi francamente difficili da prevedere. Frutto di un progetto avviato nel 2001, la versione commerciale della Nissan GT-R è stata presentata al Tokyo Motor Show del 2007, cambiando per sempre gli equilibri nel mondo delle vetture ad altissime prestazioni. Con un prezzo nettamente inferiore alla concorrenza, la prima versione della GT-R era in grado di mettere in riga le ben più blasonate Ferrari F-430, Porsche 911 GT3 e Lamborghini Gallardo, grazie al poderoso motore da 3,8 Litri sovralimentato da due turbocompressori e capace di erogare ben 480 cavalli a 6.400 giri/minuto, con una coppia massima di 588 Nm. Questi numeri, associati a un'aerodinamica efficiente e soluzioni all'avanguardia nel telaio, nella trasmissione e nella componente elettronica, hanno fatto staccare alla Nissan GT-R un favoloso crono di 7:26.7 sul circuito del Nurburgring Nordschleife: del resto lo 0-100 km/h in circa 3 secondi (poi sceso a 2,7) e una velocità massima superiore ai 310 chilometri orari parlano da soli.
Alla meravigliosa vettura base del 2007 sono seguite alcune varianti sino alla recente GT-R Nismo del famoso elaboratore nipponico. Una vettura così straordinaria non poteva mancare nei migliori racing game sul mercato, e infatti la ritroviamo in tutti i prodotti di riferimento della nostra rubrica, ad eccezione di Project CARS. In Gran Turismo 6 è presente in numerose versioni, dalla concept car del 2001 fino alla famosa "Black Mask" del 2007, passando per la GT-R N24 della GT Academy 2012 e la versione da competizione "Schulze", ma in questa sede ci occuperemo del modello migliore e più recente, ovvero proprio la cattivissima Nismo MY2014. A differenza dell'originale, la GT-R Nismo sprigiona 600 cavalli di potenza e grazie ai 650 Nm di coppia massima stacca lo 0-100 km/h in appena 2,1 secondi, un vero e proprio missile su quattro ruote. Acquistabile per 154.440 crediti al concessionario e dotata di 574 Punti Prestazione, si tratta molto probabilmente della miglior vettura presente nell'opera dei Polyphony Digital. Un motivo potrebbe essere ricercato nella collaborazione tra la software house giapponese e la Nissan, dato che l'interfaccia del computer di bordo della GT-R è stata programmata proprio dagli autori di Gran Turismo. Oltre ad essere una delle poche di questa potenza in GT6 che non ti uccide al carosello del Ring, la vettura è caratterizzata da un modello poligonale premium di pregevole fattura, sia negli interni che negli esterni, macchiati solo da un accenno di aliasing. Velocissima, dotata di un'accelerazione pazzesca ma facile da domare grazie alla trazione 4x4, a causa della sua potenza la GT-R Nismo viene purtroppo messa in pista contro vetture da competizione di classe GT3 e "mostri" alla stregua della McLaren F1 GTR, con i quali riesce tuttavia a rivaleggiare degnamente. Curiosamente la vettura si sporca più di altre, mentre i danni risultano sempre superficiali. Il motore, infine, è sicuramente tra i meglio campionati del titolo giapponese. In Forza Motorsport 5 la Nissan GT-R è presente con la Black Edition (2012) da 404 Kw di potenza e 632 Nm di coppia massima. Acquistabile per 110 mila crediti essa è inclusa nella Classe A (669) e deve vedersela con gioielli come la Ferrari 458 Italia e la Mercedes Benz SLS. Analogamente a quanto avviene in Gran Turismo 6, la vettura si guida splendidamente, tuttavia i freni risultano meno efficaci senza le opportune modifiche, inoltre allarga leggermente le traiettorie in uscita dalle curve, compensando con un comportamento sempre reattivo e un'accelerazione da brividi. Come avvenuto per la Toyota GT86, la Nissan GT-R Nismo è stata introdotta di recente in Assetto Corsa con il Bonus Pack, un'auto annunciata da tantissimo tempo e anticipata dalla versione racing inserita nel Dream Pack 1. Nel simulatore italiano il bolide giapponese presenta un modello fisico/dinamico estremamente sofisticato, grazie all'introduzione degli algoritmi relativi alla tecnologia torque-vectoring per simulare il differenziale. Complessa da spingere al limite ma dannatamente divertente da guidare, la vettura soffre di un accenno di sovrasterzo, che può mettere in seria difficoltà soprattutto nei circuiti tecnici e veloci come Silverstone. Il modello poligonale è pregevole, soprattutto per ciò che concerne gli interni, mentre il sound del motore è semplicemente pazzesco per la grinta e la modularità che riesce a esprimere. Se volete portarvi a casa una Nissan GT-R nuova è necessario sborsare 96.550 Euro al concessionario, mentre per un usato del 2009 (anno della commercializzazione in Europa) si parte da poco meno di 50 mila euro. Visto il rapporto qualità-prezzo si tratta di un ottimo affare per chi può permetterselo, tuttavia in Italia non possono essere esclusi dal conto i proibitivi costi di gestione.
L'iconica – Ford Sierra Cosworth
Commercializzata tra il 1982 e il 1987, la prima serie della Ford Sierra fu uno dei progetti più coraggiosi e interessanti della sua epoca, non solo perché le sue linee derivavano direttamente da quelle di un prototipo presentato al Salone di Francoforte del 1981 (la Probe III), ma anche perché introdusse alcuni dettagli smussati che fecero scuola nel car design dei decenni successivi. Erede della più classica Ford Taunus, a causa delle sue forme inconsuete la vettura americana non ottenne risultati commerciali sorprendenti, soprattutto nel Vecchio Continente, ciò nonostante ne venne prodotta una versione "cattiva" in collaborazione con la Cosworth che ancora oggi si lascia ammirare dagli appassionati. Durante la fase di progettazione, la Ford Sierra RS Cosworth curiosamente presentava problemi di equilibrio anche alle basse velocità, così gli ingegneri si industriarono per sostituire e modificare alcune forme e materiali, aggiungendo fra l'altro un poderoso spoiler posteriore e una piccola calandra tra i fanali per alimentare l'intercooler. Nel 1987 fu affidato nientemeno che alla Aston Martin la produzione di cinquecento esemplari speciali della Sierra, chiamati per l'occasione RS500 Cosworth. La vettura equipaggiava un poderoso 2 litri derivato dal mondo delle competizioni da 227 cavalli e 280 Nm di coppia massima, numeri che oggi non sembrano poi così impressionanti, sebbene fossero più che sufficienti considerando il peso di soli 1.240 chilogrammi. Tra le altre modifiche rispetto alla versione base c'erano un secondo spoiler posteriore più piccolo, la pompa della benzina più efficiente, un intercooler a prestazioni migliori, un turbo Garrett e tanti altri dettagli utili a rendere ancor più cattiva ed esclusiva la vettura americana. Curiosamente, tutte e cinquecento le Ford Sierra RS500 furono vendute in Inghilterra, il motivo per cui quest'auto viene sempre rappresentata con la guida a destra, esattamente come avviene in Forza Motorsport 5.
Nel simulatore dei Turn 10 la vettura costa 57 mila crediti ed è inclusa nella Classe C (403), un dettaglio che suggerisce consistenti interventi in officina per renderla efficiente contro le avversarie di pari categoria. Il modello poligonale è splendido e presenta tutti i dettagli originali al posto giusto, come il gancio di traino, il tettuccio apribile e l'enorme duplice alettone posteriore, tuttavia abbiamo notato un curioso difetto sui cerchi multirazza, che appaiono decisamente meno curati e definiti rispetto a quelli delle altre vetture del titolo. In pista, purtroppo, senza le modifiche opportune la Sierra RS500 Cosworth si presenta lenta, impacciata e poco equilibrata: quando si "intraversa", ad esempio, sembra spegnersi letteralmente e prima di poterla rimettere in carreggiata si fa una fatica incredibile. Gli interni sono spartani e "plasticosi" esattamente come quelli reali, mentre negli esterni si nota un pizzico di aliasing attorno ai vetri, al tettuccio e allo spoiler. Il modello si danneggia meglio di molti altri e possiede un buon motore, il cui timbro è fedele a quello borbottante firmato dalla storica Cosworth. La vettura è presente anche in Project CARS, ma non nella sua versione stradale, dato che si tratta della Ford Sierra Cosworth Touring Car del 1988 introdotta nel cosiddetto "Gruppo A". Degna avversaria della celeberrima BMW M3 E30 e della Mercedes-Benz 190E 2,5-16 Evolution 2 DTM, la vettura americana ha 387 cavalli di potenza e una coppia massima di 436 Nm, dati che in connubio al peso ridotto di appena 1.120 chilogrammi la spingono oltre i 300 chilometri orari di velocità massima. Lo 0-100 km/h viene staccato in appena 4,9 secondi, mentre ce ne vogliono soltanto 2,28 per l'operazione contraria, sintomo della buone efficienza dell'impianto frenante. Nonostante le ottime caratteristiche di base, che la rendono agile e scattante, l'auto è piuttosto complessa da domare, dato che si perde facilmente il controllo alla minima sbavatura nell'impostazione delle curve, mentre con la pioggia risulta un vero e proprio incubo. Il modello poligonale non raggiunge la qualità di quello apprezzato in Forza Motorsport 5, tuttavia possiede un rombo del motore decisamente superiore e si danneggia con maggior cura. Gli interni sono ancor più spartani del modello stradale, col solo contagiri analogico e l'indicatore digitale per la benzina dietro al volante, mentre per gli esterni sono apprezzabili le tantissime livree racing da cui poter attingere, come da tradizione per il racing firmato da Slightly Mad Studios. Trovare una Ford Sierra RS500 Cosworth in vendita non è semplice e ci vogliono almeno 70 mila sterline, mentre per la più mansueta e comune RS si parte da circa 25 mila Euro.
L'esclusiva – Maserati MC12
La vettura esclusiva di questo numero di Auto in gioco è dedicata a Forza Motorsport 5, nella sua ultima apparizione prima di lasciare il posto al nuovo, attesissimo capitolo della serie. Per l'occasione abbiamo scelto una delle auto più belle mai prodotte in Italia, ovvero la splendida Maserati MC12, derivata dalla Ferrari Enzo e prodotta per suggellare il ritorno alle gare da parte di Maserati, che per partecipare al Campionato FIA GT dovette produrre almeno venticinque vetture stradali della versione racing (tra il 2004 e il 2005 ne sono state realizzate cinquanta, tutte preordinate). Nonostante l'incredibile fascino, catalizzato dalla duplice colorazione blu e bianca, la MC12 ha subito diverse critiche ed è stata bastonata anche da Jeremy Clarckson durante una celebre puntata di Top Gear, dove è stata sarcasticamente chiamata "MC Hummer". Troppo grande, costosa (ben 600 mila Euro) e con prestazioni inferiori rispetto alla sorella prodotta a Maranello, la Maserati MC12 è stata criticata anche per l'assenza del lunotto posteriore e di uno stereo, senza nemmeno avere la possibilità di installarlo aftermarket. Se ciò non bastasse sono state criticate anche le sospensioni, benché manovrabilità e stabilità in frenata siano aspetti apprezzati da tutti i tester. Nonostante le critiche, siamo sempre innanzi a un bolide di razza, capace di staccare lo 0-100 chilometri orari in 3,7 secondi e di raggiungere i 330 chilometri orari di velocità massima, grazie al poderoso 6,0 Litri derivato dal V12 della Enzo con una potenza di 630 cavalli e 652 Nm di coppia massima.
In Forza Motorsport 5 la MC12 costa 620 mila crediti ed è inclusa nella categoria A (686), un po' al di sotto di quella che dovrebbe essere la sua collocazione naturale da "Hypercar". Si tratta di una vettura equilibrata, maneggevole e velocissima, ma che non possiede una ripresa pazzesca, a meno che non si intervenga con le opportune modifiche in officina. Il modello poligonale è semplicemente splendido, e nella modalità Forzavista è persino possibile rimuovere la carrozzeria anteriore per ammirarne i dettagli, così come si può sollevare il cofano posteriore per analizzare il poderoso motore. Peccato che la strumentazione interna e la resa del carbonio non siano così valide, mentre il volante è afflitto da un po' troppo aliasing e la sua sezione superiore appare un poco trascurata. Nel complesso si tratta di un modello valido ma non eccezionale dal punto di vista delle prestazioni, che compensa il gap con un fascino indiscutibile. Naturalmente trovarne una in vendita è quasi impossibile e si tratta di un affare per soli collezionisti: basti pensare che alcuni mesi addietro ne è stata messa in vendita una convertita dal modello racing per oltre 2,5 milioni di Euro.