Era il 1999 quando Unreal Tournament apparve sul mercato. Forte del successo del primo Unreal, uscito l'anno precedente, unico titolo capace di rivaleggiare in termini tecnici con i giochi di id Software, fu per anni il punto di riferimento degli sparatutto online insieme a Quake III: Arena, e segnò di fatto un'epoca battezzando un vero e proprio sotto genere, oggi dominante.
All'epoca l'online non era diffuso come lo è ora, ma l'azzardo diede i suoi frutti. Unreal Tournament ebbe tre seguiti: le edizioni 2003 e 2004, che usavano l'Unreal Engine 2, e Unreal Tournament III, uscito nel 2007, purtroppo segnato dall'insuccesso, nonostante l'uso dell'allora giovane Unreal Engine 3 e il lancio contemporaneo su PlayStation 3 e Xbox 360. Molti attribuirono il fallimento del gioco proprio alle troppe concessioni fatte al pubblico console per rendere il titolo fruibile con i joypad, periferiche poco adatte a gestire la velocità dell'azione del gameplay vista e amata negli altri capitoli. Adesso poco conta sapere come andarono le cose, fatto è che le scarse vendite convinsero definitivamente Epic Games ad abbandonare la serie per dedicarsi ad altro. Dopo tutti questi anni, ha stupito molti vedere la software house di Cary, ormai completamente dedita a sviluppare e perfezionare l'Unreal Engine, arrivato alla versione 4, lanciare un nuovo Unreal Tournament, con modalità di gestione del progetto decisamente innovative. Di base possiamo dire che viene considerato una grossa demo dell'Unreal Engine 4, cui viene sviluppato parallelamente. Con l'ultimo aggiornamento, dedicato alla modalità cattura la bandiera, è stata introdotta una tale quantità di nuovi contenuti da averlo reso un titolo perfettamente in linea con la maggior parte degli sparatutto online sul mercato. Anzi, a ben vedere adesso Unreal Tournament ha più mappe ufficiali di alcuni free-to-play in giro già da qualche anno (grazie anche ai modder).
Unreal Tournament ci riporta su Face con l'aggiornamento Capture the Flag che abbiamo provato per voi
Torna Facing Worlds, Face per gli amici
Tra le novità più attese, c'è stato il ritorno della mappa in assoluto più amata del primo capitolo: Facing Worlds, Face per gli amici. Asciutta, essenziale, completamente incentrata sulla skill del giocatore e sul gioco di squadra, pur offrendo molte più varianti di stile di quelle che si notano guardandola superficialmente, è ambientata nello spazio dove le bandiere sono ospitate da due grossi torrioni costruiti su due asteroidi.
L'unica via di collegamento tra le basi è un ponte di roccia che si biforca nella parte centrale per riunirsi di fronte alle due costruzioni. È qui che si svolgono la maggior parte dei velocissimi scontri, dove schivare senza finire nel vuoto cosmico è un'abilità essenziale per sopravvivere. Molto utile anche il Translocator che permette di schizzare per la mappa e sfruttare la conformazione dei due torrioni, pieni di piccoli passaggi e scalabili grazie ai parapetti che li circondano, utili anche come punti di appostamento per i cecchini. Face divenne famosa nel 1999 perché andava giocata in velocità e in uno stato di mobilità continuo. Appena lanciata nella nuova versione del gioco è diventata subito la mappa più battuta, con i server sempre pieni. Paradossalmente non consente di sfruttare al massimo alcune delle nuove mosse, come i salti sui muri, visto che non ha passaggi abbastanza stretti, ma pare che ai giocatori importi poco. Insomma, dopo tanti anni ritornano i balletti nell'area della bandiera, con gli attaccanti che cercano di ingannare i difensori sfruttando i teletrasporti e con i secondi in stato di continuo allerta per prevenire i raid che possono arrivare da qualsiasi direzione. Nonostante il feeling sia quello del 1999, che è un bene visto lo stato pietoso di alcuni sparatutto online moderni, ovviamente il restyling grafico c'è e si vede, con texture di altissima qualità, con materiali completamente rivisti, e con il nuovo sistema di illuminazione che magnifica le superfici spigolose delle torri. Insomma, Face è uno spettacolo non solo da giocare, ma anche da guardare: è la mappa hardcore per eccellenza di Unreal Tournament che ha saputo tenere testa a tutte le sue evoluzioni e varianti.
Come giocare a Unreal Tournament
Unreal Tournament è un titolo completamente gratuito. Non free-to-play, è proprio gratis. Per scaricarlo dovete cliccare qui, registrare un account sul sito di Epic e scaricare il client "Epic Games Launcher", dove troverete la tab dedicata al gioco. Da lì vi basterà cliccare sul tasto di installazione e attendere la fine del download per accedere al gioco.
Altre novità
In totale le mappe considerate complete (o quasi) per la modalità Cattura la Bandiera introdotte con l'ultimo aggiornamento sono tre. Oltre a Face, di cui abbiamo già parlato, c'è l'evoluzione di CTF-Outside, diventata Titan Pass, mappa ambientata in un dedalo medievale di torri, mura e piattaforme, in cui ogni giocatore può trovare i passaggi adatti alle sue abilità.
Non mancano infatti gli spazi aperti come gli stretti corridoi, ottimi per la fuga dopo aver afferrato la bandiera. La terza mappa è Pistola Battleground, ripresa dall'edizione 2004 di Unreal Tournament. Si tratta di un mappa futuristica non grandissima, con passaggi stretti e una sezione centrale aperta, teatro di moltissimi scontri memorabili. Nonostante le dimensioni non proprio titaniche, è piena di passaggi interessanti in cui imbucarsi per raggiungere la bandiera senza essere intercettati. Tirando le somme sulle mappe, è impossibile non notare come Epic Games stia puntando a soddisfare il pubblico più hardcore del gioco, non scendendo ad alcun compromesso in termini di velocità e map design. La scelta di riproporre Face e Pistola non è casuale da questo punto di vista. Anche le mappe deathmatch sembrano seguire la stessa filosofia. Non è ben chiaro a cosa punti Epic con il nuovo Unreal Tournament. Probabilmente sarebbe contenta se diventasse un titolo praticato negli e-Sport, così da farlo entrare nel mercato delle trasmissioni streaming. Non per niente l'aggiornamento CTF contiene anche un massiccio supporto per tornei e affini. Certo è che non sarà facile convincere i giocatori meno smaliziati a gettarsi in questo inferno di metallo, in cui per sopravvivere bisogna essere dediti alla causa (e non chiedere il supporto per il joypad... è una battuta, non vi aizzate). Chi non volesse gettarsi subito nella fossa dei leoni, può provare a giocare contro i bot, la cui intelligenza artificiale è stata raffinata con l'ultimo aggiornamento. Certo, non è come giocare online, ma può essere molto utile per studiare le mappe e le armi e per sbloccare nuovi contenuti. Tranquilli, non ci sono oggetti che danno vantaggi o altri cheat che va tanto di moda chiamare feature. Si tratta solo di aggiunte estetiche.
CERTEZZE
- Finora non c'è nessun compromesso
- Mappe dal design eccellente
- Gratuito
DUBBI
- I suoni ci ricordano Gioventù Ribelle