Quanti di voi invocavano un ritorno alla Seconda Guerra Mondiale per i due pesi massimi di Electronic Arts e Activision? Molti a giudicare dal chiacchiericcio online. Se i ragazzi di Infinity Ward hanno scelto di "tradire" le nostre attese, portando la loro guerra infinita nel futuro, DICE ha invece compiuto il passo opposto facendoci fare un salto indietro nel tempo di cento anni per "atterrare" sugli insanguinati campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale. Esatto, la Grande Guerra, 1914-1918. Niente sbarco in Normandia, niente assedio di Stalingrado o presa di Berlino. Siamo in trincea, quella vera; siamo nelle sterminate pianure tra Francia e Belgio, ma siamo anche nelle pianure desertiche dove ha combattuto Lawrence d'Arabia e nel nostro Carso. Ebbene si, c'è anche il fronte italiano in Battlefield 1. Questo il titolo del nuovo progetto DICE in uscita il prossimo 21 ottobre, in pratica un nuovo inizio (ma all'insegna della continuità) per il team svedese.
Battlefield 1: ci fa rivivere le sanguinose battaglie della prima guerra mondiale!
Più brutale di sempre
La presentazione che c'è stata a corredo dello streaming mondiale si è focalizzata su una parola sola: immersione. I ragazzi svedesi vogliono che il giocatore insieme ai suoi compagni si senta calato dentro il campo di battaglia, che sarà più vasto e, sembra proprio, più distruttibile rispetto alle precedenti uscite della serie. Abbiamo visto piccole costruzioni, casupole, torri, chiese e ovviamente ricoveri in mezzo alle trincee saltare in aria in un tripudio di polveri ed effetti particellari, vuoi per i bombardamenti d'artiglieria, vuoi per le mine disseminate dai genieri. Anche cento anni fa i metodi per far saltare in arie cose e persone non mancavano, state tranquilli. È ancora presto per parlare di contenuti in senso stretto, di fatto questo reveal di Londra ha mostrato quale sarà il tono del gioco, ma non sono mancate importanti informazioni. Il coinvolgimento passa non solo per un comparto tecnico e soprattutto sonoro se possibile migliore rispetto a quello visto in Battlefront, ma per un gameplay ben più fisico e "viscerale". Conosciamo tutti i famigerati assalti alla baionetta delle trincee nemiche, che saranno solo un modo tra i tanti per conquistare un obiettivo. Grande importanza sarà data al combattimento ravvicinato, con armi come mazze ferrate e vanghe, quest'ultime tanto utili per scavare nel fango quanto efficaci per spaccare la testa ad un nemico. Ma questo è solo un aspetto di un gioco che da quanto visto sembra efficacemente tradurre la guerra moderna in un contesto "antico". Le armi personali non sono così diverse da quelle di oggi, forse erano solo più pesanti e meno compatte, ma altrettanto letali: fucili a colpo singolo bolt action e da cecchino, pistole, piccole mitragliatrici e ben più pesanti mitragliatrici pesanti, granate ma soprattutto il terrore delle trincee, il fucile a pompa. C'è tutto quello che è lecito aspettarsi da un episodio di Battlefield, all'insegna ovviamente di un corposo percorso di personalizzazione (su cui purtroppo non hanno voluto svelare nulla) e che ovviamente saranno la base per le quattro classi del gioco: Supporto, Medico, Assalto e Scout.
Carso, 1918
E queste sono solo le fondamenta del gameplay, che come al solito ruota intorno a meccaniche da morra cinese dove ogni "asset", arma o mezzo, ha una sua nemesi che può neutralizzare i suoi punti di forza. E viceversa. Poi ovviamente ci sono i mezzi e quelle che sembrano delle vere e proprie unità speciali. Il trailer e i relativi spezzoni di gameplay ci hanno mostrato diversi tipi di carri armati, con uno o più cannoni, autoblindo, dirigibili Zeppelin, enormi corazzate, treni blindati e aerei. Ecco, immaginate che a squarciare il fumo e le polveri alzate da uno sbarramento d'artiglieria (o perchè no da iprite o gas mostarda) faccia la sua comparsa tra le trincee un mostro di ferro con i bulloni a vista, certamente lento ma corazzato e pesantemente armato, mentre in cielo sfrecciano biplani che si danno battaglia e altri velivoli, da bombardamento, prendono di mira i soldati a terra. Questo è Battlefield 1.
Ma quello che più ci ha sorpreso sono due unità in particolare: la cavalleria e i soldati in armatura dotati di lanciafiamme o mitragliatrice pesante. Non sappiamo se siano classi particolari o una sorta di "bonus" che troviamo in giro per la mappa; senza dubbio, però, un carica di cavalleria con la spada sguainata in mezzo ai gas e al rombo dei carri armati dovrebbe essere una esperienza senza eguali. Quello che sappiamo è che il carrista e il pilota sono classi a parte, e che quindi in partita sono disponibili solo per chi le ha scelte preventivamente. Parlando di campi di battaglia, DICE ha mostrato il fronte occidentale, francese e italiano, e quello orientale, in Arabia. Li abbiamo visti di sfuggita ma non sembra proprio che le mappe siano monodimensionali; l'impressione è che i fronti non siano due linee parallele che si guardano l'un l'altra, piatte e "statiche", ma teatri di guerra in piena regola, caratterizzati non solo da trincee ma anche da tutto quello che rende divertente un gioco come questo, ovvero un level design che non ha nulla da invidiare a quanto la serie ha saputo fare sinora, tra strutture, colline, montagne, avvallamenti, strade immerse nel fango, defilamenti e via dicendo. Chi pensava che un gioco sulla Prima Guerra Mondiale potesse essere terribilmente monotono dovrà ricredersi. E poi c'è l'ambientazione desertica, tra villaggi e oasi, possibilmente la più grande del gioco, perfetta quindi per la cavalleria e soprattutto teatro di duelli aerei in mezzo a canaloni rocciosi che non hanno nulla da invidiare a quelli visti in Star Wars: Battlefront.
Antico, ma moderno
L'ambientazione italiana è quella che ci ha colpito di più, ma forse siamo di parte. Una bella vallata verde puntellata di rocce, grotte e piccoli picchi, tanta verticalità insomma dove dare il meglio come scout (cecchino). Delle mappe francesi abbiamo visto il classico setting che tutti si aspettano pensando alla Grande Guerra, ovvero le grigie trincee tra chilometri di filo spinato battuto dall'artiglieria, ma anche quello meno riconoscibile e altrettanto letale dei verdi campi di battaglia all'interno della foresta delle Argonne.
Non abbiamo visto sezioni di combattimento urbano, ma alcuni artwork del gioco li mostrano e quindi è presumibile che nel prodotto finale saranno presenti. A livello tecnico la brutalità e la fisicità della Prima Guerra Mondiale sono state riprodotte con grande cura, non solo in termini di accuratezza storica. La guerra dei Battlefield ad ambientazione contemporanea potrebbe apparire quasi impersonale al confronto di quella mostrata oggi, e non solo perché le mazze ferrate sono efficaci quanto un colpo di fucile da cecchino di grosso calibro. Tutto sembra più sporco, la pioggia allaga le mappe, pare quasi di sentire faticare i soldati nel fango, e il solito spettacolo di effetti speciali causati dalla distruzione generata dal motore Frostbyte amplifica a dismisura il grado di coinvolgimento. Davvero un bello spettacolo a tutte le latitudini, sia nelle assolate pianura d'Arabia, sia negli altopiani italiani che nelle pianure al confine col Belgio. E questo è solo il multiplayer. Ci sarà ovviamente anche una campagna di cui sappiamo che non avrà un solo protagonista, ma seguirà le vicende di diversi soldati su più fronti. Un approccio "classico" potremmo dire, diretta emanazione di titoli come Call of Duty e Medal of Honor. Ma che nelle parole dei ragazzi DICE garantirà tutta una serie di "only in Battlefield moments", momenti unici tipici della serie, che la renderanno indimenticabile ed epica. In definitiva questo reveal di Battlefield 1 ci ha lasciato piacevolmente sorpresi, e non solo per un setting storico senza dubbio inedito. La Grande Guerra di DICE, all'insegna del coinvolgimento, della brutale fisicità e ovviamente del gioco di squadra, sembra essere davvero interessante, diversissima da quella moderna ma anche molto simile a conti fatti. Tra meno di un mese, all'E3 di Los Angeles, potremo giocare con Battlefield 1 ma per ora ce ne torniamo a casa con sensazioni positive e tante promesse da parte degli sviluppatori, che si spera troveranno una forma compiuta quando il gioco arriverà sugli scaffali il prossimo 21 ottobre su PlayStation 4, Xbox One e PC.
CERTEZZE
- Setting inedito e molto interessante
- Brutale e molto fisico
- Tecnicamente di grande impatto
DUBBI
- Il bilanciamento potrebbe essere una incognita importante