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Il ritorno dei demoni uccisori di demoni

Siamo tornati a caccia di oni con la demo giapponese di Toukiden 2

PROVATO di Raffaele Staccini   —   11/05/2016

La stagione della caccia ai demoni è riaperta. Dopo i buoni risultati raggiunti con il primo capitolo, e la successiva versione Kiwami, Tecmo Koei è pronta a pubblicare Toukiden 2, l'hunting game che permette di affrontare oni e mostri del folklore orientale. L'uscita è prevista per il prossimo 30 giugno per PlayStation 4, PlayStation Vita e PlayStation 3, per ora solo sul territorio nipponico. In attesa di notizie su una probabile versione occidentale, abbiamo allora provato la demo giapponese, per scoprire quali saranno le novità principali del sequel.

Con Toukiden 2 si torna a caccia di demoni: ecco le nostre prime impressioni dalla demo giapponese

Oni da giardino

Per chi non conoscesse la serie, Toukiden è un gioco d'azione nello stile di Monster Hunter, dove i giocatori controllano dei guerrieri chiamati Slayer in un'incessante lotta contro gli oni, creature della tradizione giapponese simili ai nostri demoni e agli orchi. Non si sa ancora molto della storia di Toukiden 2, se non che l'eroe era uno dei combattenti della Twilight Yokohama Defensive War, naufragato senza memoria e dieci anni nel futuro in un villaggio che combina elementi degli ultimi anni del periodo Edo (prima metà del XIX secolo) con la cultura dei guerrieri mononofu.

Il ritorno dei demoni uccisori di demoni
Il ritorno dei demoni uccisori di demoni

Dopo una breve introduzione, l'avventura parte così con la personalizzazione del personaggio, che permette di selezionare diversi parametri: nome, sesso, età, capigliatura e la sempre importante dimensione del seno delle fanciulle. C'è anche un basilare editor del volto, che nella creazione del proprio avatar non guasta mai. Sul fronte delle armi, si può iniziare con spada, arco, frusta appuntita oppure con la nuova configurazione spada e scudo, ma nel corso dell'avventura la scelta si amplia a lance, fucili, guantoni ferrati e tutti gli altri strumenti di morte già visti nel primo capitolo. Ogni configurazione permette attacchi e combo di diverso tipo, quindi può essere utile prendere dimestichezza con armi diverse per sfruttarne le particolarità contro i nemici. Un ruolo importante torna poi a essere giocato dai cosiddetti Mitama, anime di grandi guerrieri del passato caduti in battaglia: una volta liberati uccidendo gli oni, questi possono infatti possedere le armi e l'armatura del protagonista, offrendo attacchi magici e potenziamenti. La novità più importante di questo capitolo riguarda però senza dubbio la struttura del mondo di gioco. Abbandonata la divisione in aree numerate, Toukiden 2 è composto da un'unica grande mappa open world che azzera i tempi di caricamento tra una zona e l'altra. È difficile al momento stabilire se si tratti di un mondo veramente aperto, visto che la maggior parte delle ambientazioni è piuttosto ristretta e a corridoi. Alcune aree di più ampio respiro, insieme ai combattimenti in tempo reale contro i mostri che appaiono da un'altra dimensione, lasciano comunque ben sperare per la versione completa. Purtroppo non si può dire altrettanto della quantità e varietà dei mostri da affrontare: i demoni che popolano la mappa non sono mai molti e constatare la presenza della stessa tipologia di oni a difesa di tutte le aree di teletrasporto è stato tutt'altro che incoraggiante. Per quelli standard la situazione sembra leggermente migliore e nella demo si incontrano una decina di tipologie diverse, ma il rischio che nelle fasi più avanzate ci si ritrovi spesso a fare i conti con semplici varianti cromatiche potenziate resta piuttosto elevato.

Multiplayer

Anche in Toukiden 2 è presente una modalità multigiocatore, sia in locale che online, che ricalca quella del primo capitolo. La struttura è cooperativa fino a un massimo di quattro giocatori. Le missioni vanno selezionate al banco degli incarichi e, stando a quanto visto nella versione di prova, non sembra possibile affrontare la campagna principale. Anche l'open world è pesantemente ridimensionato e gli scontri si svolgono in aree ben delimitate contro specifici mostri, per ora non molto diversi da quelli visti offline. Il matchmaking, infine, non è immediato e si riscontrano frequenti ritardi nei movimenti dei compagni di squadra, che vanno a influenzare anche il comportamento dei demoni da abbattere.

Spezzatino di demoni

Quanto al sistema di combattimento, spiccatamente cooperativo, la base del gameplay è la stessa di Toukiden: The Age of Demons e, nonostante alcune novità, Toukiden 2 ne riprende pregi e difetti. Gli attacchi si effettuano con i tasti X, Cerchio, Quadrato e Triangolo e possono essere concatenati in combo per infliggere più danni. Con la pressione di R1 gli stessi tasti si utilizzano anche per attivare le mosse del Mitama principale, che seguono la divisione base in cura, potenziamento, danno e assorbimento dell'energia dei nemici.

Il ritorno dei demoni uccisori di demoni

Con R2 si attiva invece una sorta di mano demoniaca, utile sia per gli spostamenti che per far crollare rovinosamente a terra gli oni più temibili. Anche la meccanica di purificazione dei demoni e delle parti del corpo di quelli più grandi rimane inalterata e permette ancora una volta di ottenere oggetti, potenziare i Mitama e indebolire il nemico. Purtroppo non si nota nessun particolare miglioramento nei pattern comportamentali dei mostri, che spesso si disinteressano del giocatore lanciando colpi nel vuoto. Va un po' meglio con i compagni guidati dall'intelligenza artificiale, ai quali si possono anche impartire quattro tipologie di ordini che ne modificano l'atteggiamento in battaglia. Gli scontri danno però l'impressione di essere ancora piuttosto confusionari e, nonostante si possano agganciare i nemici, è facile perdere il contatto visivo con il bersaglio e il controllo della situazione. In questi casi la tentazione di inanellare colpi a caso diventa piuttosto forte e il fatto che questa strategia spesso si riveli anche vincente non spinge più di tanto a ricercare un approccio più ragionato. Le possibilità di crafting e di personalizzazione delle armi si confermano invece di buon livello e sono impreziosite dalla possibilità di sfruttare i poteri di ben tre Mitama: uno per l'armatura, uno per la "mano demoniaca" e uno per l'arma principale. Oltre al bottino ricavato dalla purificazione dei demoni, la mappa offre anche diversi materiali da raccogliere e la presenza di alcuni personaggi non giocanti pronti ad offrire qualche missione secondaria è un piacevole diversivo, almeno nelle prime ore di gioco. Passando al comparto tecnico, su PlayStation 4 la grafica è praticamente la stessa già vista in Toukiden: Kiwami e, pur non facendo gridare al miracolo, risulta gradevole. Le ambientazioni, che non sono mai state particolarmente ricche di particolari, non sembrano aver risentito della struttura open world e le aree della demo presentano addirittura un livello di dettaglio leggermente superiore. Anche i combattimenti contro gli oni più grandi mantengono la loro spettacolarità e un buon campionario di effetti. La maggiore mole di dati va tuttavia a discapito della fluidità generale dell'esperienza, soprattutto nelle fasi di esplorazione, che prestano il fianco a un frame rate tutt'altro che stabile e a frequenti ritardi nel caricamento delle texture in lontananza.

CERTEZZE

  • Azzerati i tempi di caricamento tra le aree
  • Tante armi e possibilità di personalizzazione
  • Visivamente gradevole

DUBBI

  • Open world mascherato?
  • Combattimenti confusionari
  • Frame rate ballerino
  • Qualche incertezza online