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Sono un drago

Cosa ci ha raccontato la nuova demo di Scalebound?

ANTEPRIMA di Matteo Santicchia   —   14/06/2016

Uno dei titoli che senza dubbio più aspettavamo in occasione di questo E3 2016 è Scalebound, mostrato ampiamente durante la conferenza Microsoft. Il nuovo progetto esclusivo di Platinum Games per Xbox One e PC ha mostrato i muscoli con un combattimento contro un boss enorme, una sorta di incrocio formato gigante tra un ragno e un granchio, una figura imponente che non aveva nulla da invidiare come stazza alle creature più grandi messe in scena dai giapponesi nei loro precedenti lavori. Uno scontro impari, nonostante la spocchia e la sicumera elargita a gran voce dal protagonista, e infatti non era solo. Con lui c'erano altri tre giocatori insieme alle loro fidate cavalcature: i draghi.

Scalebound è tornato a mostrarsi all'E3 2016: ecco le nostre impressioni

In quattro è meglio!

I draghi sono i veri protagonisti del gioco e sin dal primo trailer di annuncio hanno rapito la fantasia degli utenti. L'anno scorso, in occasione della GamesCom di Colonia, abbiamo visto combattere il fedele compagno del nostro alter ego quasi sempre a terra, principalmente contro semplici soldati. Solo verso la fine ha iniziato a darle di santa ragione ad un'altra creatura di pari peso e stazza, aiutato ovviamente dal protagonista Drew. La nuova demo (che con una sorta di colpo di teatro sembra iniziare dove finiva l'altra, stessi dialoghi ma ambienti diversi) si è focalizzata principalmente su quello che i draghi sanno fare meglio, ovvero sputare fuoco in volo: non solo proverbiali palle di fuoco ma anche un getto continuo di fiamme. Come se non bastasse, ci saranno anche degli attacchi fisici come una sorta di potente scatto in avanti, una vera e propria "stoccata" col muso ricoperto di scaglie. Segno, questo, che in casa Platinum Games vogliono ampliare al massimo il campionario di attacchi a disposizione del giocatore, rendendo dannatamente efficienti e diversificati i pattern d'attacco a disposizione dell'intelligenza artificiale del drago.

Sono un drago
Sono un drago

Anche il granchione ha dato l'impressione di essere stato pensato per mettere in difficoltà il giocatore - anzi, i giocatori - puntando tutto anche lui sulla varietà dei propri strumenti d'offesa. Tra laser, fendenti vari e colpi di chele il combattimento si è protratto molto a lungo, con tutta la squadra intenta a combattere senza esclusione di colpi. Ovviamente gli attacchi base a distanza, come le frecce, poco hanno potuto contro il carapace del boss. In tal senso, sfruttare di concerto le cavalcature tutti insieme diventa fondamentale, ma se ciò non bastasse abbiamo visto Drew trasformarsi, entrare in uno stato quasi di berserker, metà uomo e metà drago, mutando nell'aspetto ma anche nelle sue capacità offensive, abbandonando arco e frecce in favore di un ben più potente spadone. E infatti al posto dei numerosi 0 danni , segno dell'inutilità dei nostri attacchi base sono apparsi i 180 a rendere lo scontro ben più gratificante. Dinamiche non particolarmente originali, a dirla tutta, ma che sembrano essere ben inserite all'interno di meccaniche da action RPG del gioco. A conferma di un impianto "classico" è impossibile non citare come sia impossibile fare a meno del cliché dei punti deboli a vista da bersagliare uno dopo l'altro, quasi meccanicamente, sino all'annientamento totale del boss. Non è un difetto, ovviamente, e fa parte della grammatica del genere action, ma fa sorridere come, potendo combattere in tutta libertà sia in terra che in sella ad un drago, decidendo davvero chi e cosa bersagliare, si sia ancora costretti a certi mezzi per rendere leggibile l'azione. A livello visivo, Scalebound si presenta davvero bene, ma non riesce a stupire come ha fatto ad esempio la demo di Gears of War che lo ha preceduto in conferenza Microsoft. Complice un ambientazione al chiuso, un lago all'interno di una grotta, il motore di gioco non ha dato l'impressione di spingere al massimo l'acceleratore sul sistema di illuminazione, nello stesso tempo però ha mostrato i muscoli nelle texture relative non solo al protagonista, ma anche e soprattutto i draghi, bellissimi e possenti, anche di fronte ad un nemico alto come un palazzo di dieci piani. In definitiva, questo nuovo incontro con Scalebound ci ha lasciato sensazioni positive; purtroppo, però, non ci ha detto molto riguardo la componente ruolistica del titolo. In tal senso, c'è ancora molto da scoprire. Dove non c'è molto altro da scoprire è nello spirito cooperativo del progetto: giocare con una squadra ben affiatata potrebbe fare davvero la differenza viste le dimensioni di alcuni nemici. Insomma, è un progetto molto interessante che speriamo di poter toccare con mano il più presto.

CERTEZZE

  • Dinamiche cooperative
  • I draghi

DUBBI

  • Aspetto ruolistico da scoprire
  • Tecnicamente non sbalorditivo