La realtà virtuale ha cercato in questi ultimi anni di affermarsi nel mondo del gaming, insistendo con prepotenza a partire da questo 2016. Ovviamente un altro grande mercato dell'intrattenimento ha sfruttato l'occasione per espandersi e stiamo ovviamente parlando del porno. Le donne sono sempre state contemporaneamente il punto di forza e debolezza dell'industria, star principali dei set ma allo stesso tempo pubblico assai esigente e difficile da conquistare; con l'avvento del porno in realtà virtuale le cose potrebbero cambiare? E quale potrebbe essere la direzione giusta? Solitamente all'interno dei nostri speciali il genere d'appartenenza del redattore non conta ma oggi abbiamo deciso di proporvi un parere squisitamente femminile sulla questione, che tocca principalmente due ragionamenti diversi: uno di mercato e uno più intimo.
Realtà virtuale e porno: quali sono le considerazioni del pubblico femminile?
Un pubblico difficile
Parlando di mercato la problematica a cui si arriva è presto detta: non esistono porno in realtà virtuale per donne. Quando diciamo "per donne" non facciamo riferimento alla corrente di pensiero del settore che vuole una distinzione netta tra contenuti pornografici per uomini o donne ma, semplicemente, dei prodotti per realtà virtuale dove letteralmente il punto di vista sia quello di una donna. Ciò che abbiamo, ad oggi, non sono veri e propri prodotti finiti ma quasi delle demo e tutte a prescindere dalla qualità del video o dall'esperienza proposta, coinvolgono esclusivamente uomini: un'esperienza pornografica così profonda vissuta con un corpo estraneo al proprio può risultare a tratti interessante (ne parleremo tra poco), per alcune appagante ma di certo destabilizzante. Perché non vengono prodotti porno VR anche per donne, con aitanti attori intenti ad intrattenere un corpo femminile? Forse la risposta sta semplicemente nel fatto che i porno VR sono ancora parecchio sperimentali, non completamente pronti per essere sdoganati e proposti anche ad un pubblico "di minoranza", anche perché questo discorso dovrebbe poi, a rigor di logica, essere affrontato per tutte le categorie di genere, quindi video per uomini con uomini protagonisti, per donne con donne protagoniste e via discorrendo.
A frenare questa voglia di sperimentare con la realtà visuale però non dovrebbero essere di certi i dati: stando alle informazioni divulgate l'anno scorso da PornHub un utente su quattro del sito è donna e in Italia il 23% dell'utenza nazionale è composta utenti di sesso femminile. Ciò che risulta assai interessante però è un altro dato, il vero punto d'incontro che potrebbe unire il pubblico femminile con il porno VR: il 52.9% del traffico del sito nel 2015 arrivava direttamente da smartphone e questi sono anche i principali device, assieme ai visori veri e propri, capaci di veicolare la realtà virtuale. Se le ragazze non sono il pubblico di punta per i visori, ogni donna, come il resto della popolazione mondiale, possiede uno smartphone e i calcoli sono presto fatti. Un minimo ragionamento andrebbe poi effettivamente fatto da punto di vista puramente "cinematografico" e di contenuto perché viene naturale chiedersi se in questi termini la realtà virtuale possa regalare solo un'esperienza estremamente realistica o possa anche raccontare qualcosa soddisfacendo allo stesso tempo le esigenze del pubblico.
Un cambio di prospettiva
Passiamo poi ad un'altra considerazione, più cerebrale e cervellotica, che abbandona il piano fisico e si fa più teorica. Vi siete mai chiesti com'è vivere un amplesso con gli occhi di una donna (o viceversa se siete ragazze) e che cosa potreste imparare da questo? Che ci piaccia o no, tutto nella nostra vita viene in qualche modo influenzato dal mondo esterno e così anche il sesso. Non è la prassi ma sono tanti gli uomini, specialmente quelli più giovani ed inesperti, convinti di sapere cosa piace ad una donna perché magari visto centinaia di volte in un film o in un porno. Ecco, se provaste a viverlo in prima persona vi accorgereste che non tutto quello che vedete fare su un corpo femminile è poi così piacevole; esistono poi ovviamente limiti fisici che la realtà virtuale non può trasmettere o simulare, ma un semplice cambio di prospettiva potrebbe essere illuminante per un abbondante 70% della popolazione maschile.
Lo stesso discorso relativo al cambio di prospettiva vale anche per le donne, solitamente più esposte nell'atto sessuale o semplicemente timorose. Quasi tutte le donne attraversano un momento della loro sessualità in cui provano determinati timori verso il sesso e questo principalmente perché non sanno cosa aspettarsi... perché spesso non possono letteralmente vederlo. In questo senso il porno VR offre un immediato scambio di punti di vista e apre un'interessante quanto azzardata prospettiva per un nuovo approccio terapeutico più pratico al sesso. Quante coppie al giorno d'oggi scoppiano per la poca intesa sessuale o quante persone costruiscono nelle proprie teste preconcetti infondati e veicolati da pregiudizi sociali (che li portano a vivere male la propria sessualità)? Ovviamente stiamo parlando di un'ipotesi dove il sesso viene spogliato di qualunque connotato carnale ed erotico per diventare divulgativo e terapeutico; non è poi detto che tutti sentano la curiosità o l'interesse di calarsi nei panni del proprio partner o semplicemente in un individuo del sesso opposto ma se non altro è un'ipotesi che sì, si allontana dal puro e semplice intrattenimento. È altresì vero che sviluppato nella giusta direzione, con il supporto di team formati da esperti, fornirebbe un'esperienza sulla propria sessualità e su quella degli altri che qualcuno di noi non esiterebbe a provare. Ve l'avevamo detto che sarebbe stato un speciale diverso, con un punto di vista femminile più lontano dalle solite considerazioni, chissà se queste previsioni si avvereranno. Secondo noi sì, anche perché è raro che qualcuno ci presti i suoi occhi per vedere il mondo... ma quando questo succede, difficilmente si rimane indifferenti.