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Vendetta mai fine a se stessa

Il Tokyo Game Show 2016 ci ha permesso di provare Berserk per la prima volta

PROVATO di Antonio Fucito   —   17/09/2016
Vendetta mai fine a se stessa

Di Musou non ce n'è mai abbastanza, devono aver pensato quelli di Koei Tecmo quando hanno pensato a Berserk. Come dargli torto, ci viene da replicare: questo sotto genere all'interno del mondo action, seppur non proprio eccezionale in termini qualitativi e di varietà, dispone di una vasta schiera di appassionati, sancita da vendite che spesso giustificano ampiamente l'investimento. Il manga scritto da Kentaro Miura si presta perfettamente a tale tipologia di videogioco, che punta sull'azione senza troppi fronzoli, con molti personaggi su schermo e un tipo di gameplay "ignorante", nonostante poi il manga presenti chiavi di lettura narrative sfaccettate e interessanti. Tra le altre cose proprio da qualche settimana è stata lanciata una nuova serie TV dedicata a Berserk, che segue le vicende di Gatsu (Guts in Giappone) dopo i tre film ufficiali e con diverse aggiunte dai primi capitoli del manga; quale miglior occasione, quindi, per lanciare un nuovo videogioco dedicato? Durante il Tokyo Game Show 2016, ci siamo recati allo stand Koei Tecmo per provare una demo di circa 15 minuti, nel frattempo abbiamo appreso che il gioco uscirà in Giappone il 27 ottobre, dalle nostre parti il prossimo 24 febbraio.

Le nostre impressioni dopo aver provato Berserk, il nuovo musou di Koei Tecmo

Viulenza!

L'impatto con Berserk è piuttosto familiare, visto il genere di appartenenza: il protagonista Gatsu si trova all'interno di una mappa divisa in sezioni, esplorabili senza caricamento, evidenziate in alto a destra. In compagnia ovviamente dell'iconica Ammazzadraghi e di centinaia di mostri che subito hanno sbarrato la strada per il nostro passaggio. Dopo un certo numero di fendenti portati a segno abbiamo riempito una barra di energia apposita, che mediante il tasto cerchio ci ha permesso di scatenare una mossa speciale in una maniera del tutto simile a quanto accade in altri giochi del genere. Tale barra può essere caricata diverse volte in contemporanea: al livello massimo scatena un colpo letale a rotazione evidenziato da una mini sequenza di intermezzo.

Vendetta mai fine a se stessa
Vendetta mai fine a se stessa

In seguito alle prime ondate di nemici abbiamo esplorato un minimo l'ambientazione, aprendo alcune casse di oggetti, per poi raggiungere la parte centrale della mappa, popolata ancora da più avversari, quelli classici senza cervello, capitanati dal boss gigante che concludeva la demo. Una sorta di deformazione dotata di un solo occhio e di una barra di energia enorme, in grado di colpire con diverse tipologie di attacchi; in questo frangente abbiamo utilizzato pesantemente la schivata in possesso di Gatsu, per posizionarci alle spalle del nemico ed eliminarlo definitivamente dopo un po' di affanno. Tutto secondo copione per un titolo musou, quindi, con i tratti peculiari che si notano soprattutto dal punto di vista estetico. Il tema medievale e dark fantasy di Berserk è stato ripreso molto bene dagli sviluppatori, soprattutto a livello artistico: Gatsu è riprodotto fedelmente nel gioco quanto negli artwork, l'ambientazione e i mostri sono più cupi, il sangue sgorga ad ogni colpo potente andato a segno. Tecnicamente, invece, si notano diversi cali di frame rate e una pulizia grafica ben lontana da quella raggiunta ad esempio con Dragon Quest Heroes, unitamente ad un dettaglio complessivo che forse ha fatto un passo indietro rispetto allo spin-off dedicato al JRPG di Square Enix. C'è da dire che già nella demo abbiamo affrontato combattimenti con un quantitativo enorme di avversari su schermo, in grado di restituire perfettamente il tema di violenza e vendetta da parte del protagonista principale; questo però non giustifica un comparto tecnico che sarebbe potuto essere migliore. Per quanto riguarda il gameplay vero e proprio, è troppo presto per giudicare se proporrà qualche novità rispetto alla classica formula voluta da Koei Tecmo. Le ultime iterazioni all'interno di questo genere bene o male hanno sempre aggiunto un elemento distintivo, la speranza è che possa essere anche il caso di Berserk. In concomitanza con l'uscita giapponese ne sapremo sicuramente di più!

CERTEZZE

  • Il tema di Berserk è riprodotto piuttosto fedelmente
  • Un action con centinaia di mostri su schermo si adatta perfettamente al mondo di Berserk

DUBBI

  • Non sembra avere particolari tratti distintivi dagli altri musou
  • Tecnicamente un passo indietro rispetto a quanto prodotto da Koei Tecmo