La quinta incarnazione della serie Alienware Aurora è scesa in campo a cinque anni di distanza dall'R4, un preassemblato dal piglio aggressivo reso celebre da una soluzione Active Cooling che prevede una serie di placche ad apertura automatica poste nella parte alta del case. L'Aurora R5 rinuncia del tutto a questa filosofia e può permettersi di farlo anche grazie a componenti basate su un processo produttivo più avanzato che comporta meno rischi di surriscaldamento. Non rinuncia, però, a un design particolare senza il quale una soluzione di questo tipo, inevitabilmente più costosa del classico computer assemblato pezzo per pezzo, avrebbe poco senso. Restiamo, quindi, nel regno delle fuoriserie del mondo PC anche se i prezzi, complice la rinuncia al particolare sistema di areazione, sono più commisurati all'effettiva offerta hardware. Sul fronte delle opzioni, sempre generose come da tradizione Dell e Alienware, la gamma è piuttosto ampia, sebbene risultino evidenti alcune anomalie dovute a un uscita a metà tra due generazioni di schede video. Ma di questo parleremo più tardi. Per ora è meglio puntare i riflettori su quanto offre di unico un tipo di macchina che include assistenza a tutto tondo, assemblaggio con un click attraverso internet e un design particolare. Ed è proprio da questo punto di vista che l'Alienware R5 ci sorprende, mettendo sul piatto un'estetica aggressiva, fatta di linee spezzate e dettagli geometrici che sono sottolineati, sui fianchi, da strisce LED programmabili. Il look, derivazione di quello dell'Alienware Area 51 del 2014, non ci dispiace anche se l'impiego di plastica e la semplicità del case, funzionali all'abbassamento dei prezzi, sono evidenti. Parallelamente, però, è evidente anche la cura nella progettazione di forme che ci restituiscono una silhouette elegante e contenuta, che supera di poco i 47 centimetri di altezza, i 36 centimetri di profondità e i 21 centimetri di spessore.
L'obiettivo dell'Alienware Aurora R5 è quello di combinare dimensioni contenute, risparmio e potenza
Configurazioni a confronto
Futuristico nelle forme, simili a quelle di un palazzo da film di fantascienza, l'Aurora Alienware R5 è particolare anche negli interni. Il case ha uno spesso cappello, destinato ad ospitare il sistema di raffreddamento a liquido qualora incluso della configurazione, il cui ingombro viene compensato con una soluzione tanto atipica quanto ingegnosa. L'alimentatore è posizionato a metà del case, di fronte alla scheda madre, installato in un braccio meccanico che si apre a sportello permettendoci di mettere mano alla componentistica. Come risultato ci troviamo di fronte a un passaggio in più rispetto a quanto accade con un case standard, ma questa interessante soluzione è quella che permette all'Aurora R5 di avere dimensioni contenute nonostante lo slot per il raffreddamento a liquido e la possibilità di installare due GTX 1080 in SLI. Inoltre l'alloggiamento per l'alimentatore può ospitare qualsiasi PSU standard, cosa che può risultare decisamente utile in caso di upgrade. Se a questo aggiungiamo una qualità costruttiva complessivamente buona, nonostante il massiccio impiego di plastica, possiamo passare senza ulteriori indugi alla componentistica interna che ruota intorno ai processori Intel Skylake.
La configurazione base costa 949 dollari ed è composta da un Core i3-6100, disco fisso SATA da 1TB, alimentatore da 460W non sempre silenzioso e due banchi da 4GB di DDR4 dual channel da 2.133 MHz che per una configurazione budget sono ancora sufficienti. Il problema riguarda, come anticipato, la presenza di schede video della generazione precedente, con l'opzione base legata a una GeForce GTX 950 che rende difficile digerire un prezzo elevato, anche considerando l'assistenza, il mouse e la tastiera Alienware, il design e l'innegabile pregio dello stemma dell'alieno. Parliamo di quasi 1000 euro per un configurazione che fatica con i giochi in risoluzione 1080p e non ha enormi margini di upgrade, costringendoci a volgere gli occhi verso buld più costose ma più interessanti. Escludendo le schede ormai superate, comprensive della Radeon R370, le opzioni includono schede come la RX 480, la GTX 1070 e la GTX 1080 che offrono garanzie sensibilmente maggiori e risultano decisamente più appetibili. In questi casi, però, è consigliabile passare a 16GB di RAM, su un massimo di 64GB, ma il rincaro risulta un po' troppo alto rispetto alle prestazioni della memoria. Inoltre le schede video selezionabili sono modelli reference e questo limita le opzioni ma dobbiamo dire che i margini di guadagno delle GPU custom di nuova generazione non sono eclatanti. Tra le soluzioni più sensate ci sono quelle costruite intorno al Core i5-6400, trasformabile in un i5-6600K grazie alle opzioni di personalizzazione, che può montare dalla RX 480 fino a due GTX 1080. Una delle build più interessanti combina il processore Intel con una GeForce GTX 1070 che, abbinata a 16GB di memoria, restituisce una configurazione capace di cavarsela alla grande con il 1440p al prezzo di 1669 euro ed è senza dubbio tra le più interessanti. Un'altra opzione potenzialmente interessante è quella con due Radeon RX 480 che può vantare su un supporto software piuttosto buono. Quando adeguatamente supportato, il raddoppio della Radeon di punta della serie Polaris riesce a dar battaglia alla singola GTX 1080 e abbassa il prezzo della build di 310 euro, ma prima di puntare a una soluzione del genere è bene tenere a mente le problematiche intrinseche delle soluzioni a due schede. Soluzioni che, tra l'altro, sono disponibili per tutte le CPU, a differenza da quelle a scheda singola che nel caso dell'i7-6700K obbligano a una GTX 1080, ma stonano nel caso del Core i3-6100 che, escludendo l'anomala opzione da due GeForce GTX 950, risulta sottodimensionato per una build di questo tipo.
La forza del compromesso
Le nostre considerazioni e l'abbinamento con il monitor 21:9 Dell Ultra Sharp curvo da 34 pollici ci portano a prendere come riferimento l'opzione basata sulla singola GeForce GTX 1080 e sul Core i7-6700K che grazie al raffreddamento a liquido può spingersi fino a 4.8GHz. Attualmente questa configurazione non prevede più la SSD da 256GB che parte, invece, da 512GB affiancati a un disco meccanico a 7200RPM da 2TB, due banchi da 8GB di RAM DDR4 a 2133MHZ e lettore Blu-ray a doppio strato. Tutto questo costa 2439 euro e pesa 14.82KG che non sono molti per un PC del genere, soprattutto considerando il particolare scheletro interno. Il merito è in buona parte dovuto alla plastica che pur impreziosita dal design e dai LED non è paragonabile per qualità al metallo. In ogni caso, al netto di precise preferenze estetiche, quello che conta è come si comporta quello che è dentro al case che garantisce alte prestazioni con le risoluzioni 1080p e 1440p combinate con il massimo dettaglio possibile. Anche il 4K è a portata di mano con molti titoli anche se i motori grafici più pesanti costringono a compromessi non sempre leggeri per quanto riguarda impostazioni grafiche e frame rate. Metro Last Light, per esempio, fatica a raggiungere i 30 fotogrammi al secondo in 4K mentre viaggia a quasi 60 in 1440p al netto di qualche calo di un engine decisamente pesante.
La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor, invece, supera agilmente i 60 frame al secondo in 4K e come Overwatch viaggia vicino ai 200 in 1080p offrendo la possibilità di sfruttare i monitor ad alto refresh che sono particolarmente adatti ai giochi frenetici. Abbastanza, insomma, per supportare senza problemi uno dei monitor abbinati all'Aurora R5 come il Dell S2716DG da 27 pollici che combina la risoluzione 1440p con supporto G-Sync, 144Hz di refresh e un millisecondo di risposta. Il pannello è di tipo TN ma vanta comunque un'immagine di buona qualità, un sostegno mobile che include la modalità ritratto, un look spartano ma efficace, un input lag piuttosto basso e una qualità costruttiva ottima. Il problema è il prezzo, basso rispetto a quello dei pannelli IPS che vantano le medesime caratteristiche ma piuttosto elevato in relazione alla tipologia che comporta qualche problema dal punto di vista dei neri e del contrasto. In ogni caso, tornando alla build, i risultati sono in linea con quanto ci aspettiamo dalla componentistica di un prodotto che risulta economico per un verso e fin troppo costoso per l'altro, un oggetto che come una fuoriserie ha valore anche per lo stile e proprio per questo non rientra nel panorama di chi è abituato a inseguire il rapporto perfetto tra prestazioni e prezzo. Nel caso dell'Aurora R5, però, il risparmio è un elemento rilevante che al pari delle dimensioni comporta diversi vantaggi pur risentendo di qualche problema. Il primo è la circolazione d'aria, buona per intensità ma parzialmente ostacolata dal meccanismo snodabile che contiene l'alimentatore. In ogni caso la soluzione escogitata da Alienware non sembra comportare grandi noie e non dovrebbe dare grane nemmeno puntando all'overclock spinto, visto l'uso di un sistema di raffreddamento a liquido. Restano invece qualche problema di gestione della cavetteria e la difficoltà di verificare la qualità effettiva di una parte della componentistica con l'alimentatore, marchiato Dell, che è stato al centro di lamentele per la rumorosità e per la certificazione di efficienza 80+ Bronze. Infine c'è la copertura in plastica che non brilla per qualità e potrebbe suscitare qualche dubbio, visti i prezzi, ma viene bilanciata dall'efficace design e rappresenta l'unico altro difetto chiaramente visibile della serie. Il resto colpisce positivamente a partire dalla connettività che include Wi-Fi, Bluetooth 4.2 e tutte le porte del caso che comprendono 7 x USB 3.0, 1 x USB 3.1 Type-A, 1 x USB-3.1 Type-C, 6 x USB 2.0, Ethernet, 4 x DisplayPort, HDMI, uscita ottica, jack cuffie, jack microfono e uscita surround 7.1. Da notare, inoltre, la semplicità dell'upgrade che non richiede alcun utensile o particolari sforzi nonostante il particolare posizionamento dell'alimentatore. Inoltre la scheda madre micro-ATX garantisce tutto il necessario per potenziare la configurazione con supporto per 5 dischi fissi, porta per SSD M.2 e 4 alloggiamenti per la memoria. Tutto questo fa dell'Alienware Aurora R5 un preassemblato degno di nota, un prodotto inadatto per chi non vuole spendere più del necessario per un PC ma senza dubbio interessante al netto degli inevitabili compromessi.