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Il primo soulslike con ambientazione futuristica

Provata la versione PC di The Surge, il nuovo progetto di Deck 13 Interactive

PROVATO di Tommaso Valentini   —   08/02/2017
The Surge
The Surge
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Da Deck 13 Interactive, già creatori di Lords of the Fallen, sta per arrivare un nuovo souls-like. The Surge è uno dei primi giochi a là Dark Souls a proporre un'ambientazione futuristica, ma accomunarlo all'opera magna di Hidetaka Miyazaki e bollarlo come semplice clone sarebbe un errore madornale. The Surge è un titolo dalle tantissime particolarità, a partire da un sistema di combattimento estremamente ricercato fino a uno sviluppo del personaggio completamente originale e innovativo. Durante la presentazione della line up di Focus Home Interactive in quel di Parigi abbiamo avuto modo di provare il titolo per oltre trenta minuti e addentrarci nelle meccaniche di quello che sembra essere uno dei GDR d'azione più promettenti dei prossimi mesi. Tanti punti di domanda, tuttavia, aleggiano ancora intorno alla produzione, vediamone dunque insieme criticità e punti di forza.

The Surge si propone sul banco di prova con un sistema di combattimento ricercato e diverso dal solito

Tremendamente violento

La primissima cosa che balza all'occhio di The Surge è il design dei personaggi e dei nemici, rozzi e violenti. Il mondo di gioco è ricco di rottami, strutture abbandonate e segni di una vita che non sembra più scorrere normalmente. Un velo di mistero avvolge ancora la trama, che potrebbe essere ben più intricata di quanto ci si potrebbe aspettare da un titolo del genere. In effetti, Deck 13 ha tenuto nascoste quasi tutte le informazioni a riguardo lasciando che di The Surge si parlasse principalmente per il suo sistema di combattimento.Così, una volta preso in mano il pad, ci si accorge che tutto è esattamente al suo posto: si può agganciare il nemico, girargli intorno con un fluido balletto e tentare di schivare i colpi in arrivo con strafe laterali o piccoli saltelli all'indietro, giusto per mandare a vuoto i fendenti e contrattaccare con brevi e semplici combo.

Il primo soulslike con ambientazione futuristica
Il primo soulslike con ambientazione futuristica

Ci sono stili di combattimento in base all'arma equipaggiata (armi ad una o due mani, ad asta, mazze e così via) e colpi pesanti da caricare, ma si può anche optare per tattiche mordi e fuggi sferrando una rapida serie di stoccate per poi ritirarsi e attendere il ricaricarsi della stamina, anche qui da tenere sempre sotto controllo. Oltre alla violenza dei colpi si può decidere anche se lanciare un attacco verticale oppure orizzontale, variando non di poco le routine classiche per il genere. Ci si ritrova così ad avere a che fare con un sistema di combattimento molto dinamico, che si scontra con l'eccessiva lentezza dei movimenti del protagonista, ancorato al suolo a causa di un esoscheletro che da l'idea di impacciarne le azioni. I nemici che dovremo affrontare sono una piacevole variazione dai soliti non morti in armatura e draghi colossali. Data l'ambientazione si affronteranno androidi e macchine senzienti ma anche altri umanoidi equipaggiati con esoscheletri potenziati, con un sistema a bottini tanto originale quanto complesso da padroneggiare. Il semplice lock on del bersaglio si evolve e muta dopo pochi minuti di gioco, portando questo action ad un livello del tutto nuovo. Come se stessimo combattendo in un Vargrant Story qualsiasi, potremo decidere quale parte precisa del corpo attaccare: si potrà optare per maciullare una gamba all'avversario e limitargli i movimenti, amputargli un braccio per mettere fuori uso i suoi attacchi o, perché no, andare a mirare direttamente la testa e ucciderlo velocemente, magari con una goduriosa e violentissima mossa finale. Colpire un punto preciso del corpo piuttosto che un altro serve inoltre a ottenere ricompense diverse e, perché no, a strappare magari proprio quel pezzo di esoscheletro che tanto desideriamo dal corpo di un nemico che stiamo fronteggiando. Il classico sistema di drop a cui siamo abituati è quindi completamente ridisegnato, per una gestione dell'evoluzione del personaggio che ci ha sorpreso sin dai primissimi istanti. Le cose si complicano quando si scopre che ognuna delle parti selezionabili ha resistenze differenti a seconda della protezione indossata, difese che possono modificare l'efficacia degli attacchi in base all'arma che brandiamo in quel momento. The Surge diventa così un gioco dove studiare l'avversario è molto importante ma anche prendere una decisione corretta diventa essenziale per evitare di soccombere velocemente.

Per il potere degli esoscheletri!

Avete ucciso un bel po' di nemici, raccolto potenziamenti qua e là per la mappa e ora avete voglia di modificare sostanzialmente il vostro esoscheletro ed essere pronti per affrontare la prossima area. Per potenziarvi avrete bisogno di trovare una camera di sicurezza, che funziona un po' come una versione migliorata dei falò dei Dark Souls. Oltre ad essere il checkpoint da cui ripartirete in caso di morte, qui potrete anche cambiare il vostro equipaggiamento una volta raggiunto il Medbay o crearne di nuovo attraverso gli schemi recuperati dai nemici.

Il primo soulslike con ambientazione futuristica
Il primo soulslike con ambientazione futuristica

Armi, nuove componenti per le armature (che vi ricordiamo potrete indossare separatamente per ogni parte del vostro corpo) ma anche impianti che aumentano le statistiche e funzionano esattamente come fossero talenti passivi sono tutti a vostra disposizione, per una personalizzazione che a oggi non ha pari nel genere. Per evitare l'abuso di tutti questi potenziamenti The Surge usa un sistema di limitazione chiamato Core Power, che cresce con il vostro livello e vi permette di accendere impianti sempre più potenti o averne attivi diversi contemporaneamente in maniera graduale. Ad un primo impatto le soluzioni adottate da Deck 13 ci sembrano promettenti ma dobbiamo ancora verificare come il tutto verrà gestito sulla lunga distanza. Allo stato attuale dello sviluppo il livello del nucleo energetico del giocatore influisce anche sulle porte che è possibile aprire, un po' come se si trattasse di un modo per non far giungere il nostro alter ego in zone troppo ostiche per le sue abilità. The Surge prende in questo modo le distanze in maniera netta dalla serie Souls, che invece faceva della possibilità di andare quasi ovunque uno dei suoi dogmi. Nelle camere di sicurezza potrete anche ripristinare le cure a vostra disposizione che, esattamente come fossero fiaschette Estus, sono presenti in numero limitato e si consumano ad ogni utilizzo. È interessante anche l'idea di aggiungere una sorta di moltiplicatore per ogni nemico ucciso: più starete lontani dalle camere di sicurezza e più esperienza bonus accumulerete, una soluzione semplice per velocizzare le lunghissime sezioni di farming che su The Surge ci hanno dato l'impressione di essere indispensabili per l'avanzamento nella storia. Non c'è infine il respawn limitato dei nemici ma ogni volta che attiverete il Medbay tutti gli ostili precedentemente eliminati ritorneranno ai loro posti, permettendovi così di raccogliere e "farmare" qualsiasi oggetto desideriate. La nostra demo si è conclusa infine con un duello contro un gigantesco robot bipede che però, a differenza dei boss della serie Souls, non ci è sembrato particolarmente memorabile. Le movenza erano ancora piuttosto grezze e il design generale è risultato anonimo, così come la strategia che ci è servita per sconfiggerlo, piuttosto scontata e ripetitiva. Dal punto di vista tecnico, infine, The Surge mostra ancora grossi problemi, con animazioni da perfezionare e bug di vario tipo da risolvere. Di lavoro da fare ce ne è ancora molto e maggio non è poi così lontano.

CERTEZZE

  • Diverse meccaniche originali
  • Ambientazione diversa dal solito
  • Sistema di combattimento solido

DUBBI

  • Tecnicamente non è il massimo
  • Stilisticamente lascia a desiderare