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Bastardi senza gloria

Abbiamo messo assieme vecchie e nuove informazioni per farci un'idea più precisa sullo sparatutto RAID: World War II

ANTEPRIMA di Mattia Armani   —   22/05/2017

Ambientato nella Seconda Guerra Mondiale, RAID: World War II è uno sparatutto in prima persona che combina un'ambientazione alla Medal of Honor: Allied Assault con missioni cooperative che si rifanno, almeno in parte, a Payday 2. Sviluppato Lion Game Lion, il titolo croato ha come publisher Starbreeze Studios che ha messo sul piatto otto milioni di dollari dimostrando di avere una discreta fiducia nel progetto. Grazie a parte di questi fondi potremo contare su sequenze intermezzo in computer grafica di alto livello e scene recitate da attori reali, tutto caratterizzato da un piglio pulp e umoristico esplicitamente ispirato a Bastardi senza gloria, con tutto il relativo carico di citazioni di fumetti, film di guerra classici e via dicendo. Tutto questo dovrebbe dare forma a un contesto narrativo rilevante, sebbene distaccato da missioni impostate per essere giocate anche singolarmente e in velocità, che rappresenta una particolarità per un titolo di questo genere.

Torniamo a parlare di RAID: World War II seguendo la voce del grande attore britannico John Cleese

La grande guerra

Annunciato e già mostrato diversi mesi or sono, RAID: World War II è tornato a far parlare di sé durante l'evento Starstream e fa parte di quella che probabilmente è una nuova ondata di titoli dedicati alla Seconda Guerra Mondiale.

Bastardi senza gloria
Bastardi senza gloria

Parliamo di un conflitto che ha definito l'assetto sociopolitico moderno e che, proprio per la sua natura iconica, è stato a lungo tempo protagonista del genere FPS, sparendo però dagli orizzonti delle software house che si sono trovate a fare i conti con un mercato ormai saturo di sparatutto troppo simili tra loro. Oggi sulla via del ritorno anche nei giochi ad alto budget, la guerra del passato ha la caratteristica di togliere di mezzo gli ammennicoli tecnologici moderni restituendo un gameplay più viscerale e diretto. Un gameplay che in RAID non prende la forma di grandi sbarchi ma, come anticipato, di missioni di infiltrazione per quattro giocatori che per certi versi, come nel caso del combattimento, rimandano a Payday 2. Ai quattro personaggi corrispondono, prevedibilmente, quattro classi, ma una squadra ha la facoltà di scendere in campo con quattro guastatori, anche se è probabile che un approccio del genere sia destinato a incontrare qualche ostacolo. L'obiettivo, infatti, è quello di essere il più efficienti possibile, ed è una capacità che ci sarà fondamentale, nella release finale, per ambire ai premi più corposi. Pare infatti che saranno implementati modificatori, tra cui potrebbe essercene uno che ci costringerà a camminare all'indietro, che renderanno le missioni più difficili elevando, però, la posta in palio. Ed è probabile che questa futura posta includa elementi legati possibilità di personalizzazione che partiranno dal look dei personaggi per arrivare alle armi, comprensive di modifiche estetiche oltre che della possibilità di montare nuovi pezzi. A tutto questo, infine, dovrebbe aggiungersi la possibilità di affrontare delle campagne, chiamate operazioni, che saranno presumibilmente tenute insieme dai vari briefing recitati da attori reali. Purtroppo, in un titolo che come Payday 2 punta senza dubbio alla rigiocabilità, c'è il rischio che la dimensione narrativa risulti un po' troppo distaccata dal tessuto di gioco, ma si tratta comunque di un'aggiunta gradita che speriamo non pesi troppo sul prezzo e sia in grado di aumentare l'intensità dell'esperienza, se non altro durante le prime partite.

I quattro dell'Oca Selvaggia

Se c'è un obiettivo a cui RAID: World War II non punta di certo è quello di stupirci dal punto di vista tecnologico. Il motore grafico è l'evoluzione del celebre Diesel ed è all'incirca lo stesso che è stato utilizzato per Payday 2. Qui lo ritroviamo in versione 64-bit e potenziato streaming dei dati che consente di velocizzare i caricamenti, ma non certo stravolto per un titolo modesto, davvero capace di riportarci alla mente gli sparatutto di qualche anno fa nonostante l'aggiunta di riflessi e di luci più raffinate.

Bastardi senza gloria
Bastardi senza gloria

Ci fidiamo, comunque, degli sviluppatori che hanno preferito puntare su un motore conosciuto, ritenendolo più che sufficiente per l'obiettivo prefissato e probabilmente più comodo in vista dello sviluppo delle già annunciate mappe post lancio. Inoltre i requisiti senza dubbio modesti sono quasi un obbligo per uno sparatutto di questo genere, mentre il framerate elevato è utile sia per l'azione da sparatutto concitato sia per esaltare il ritmo di missioni che traggono ispirazione dalla storia ma sono, in termini pratici, votate all'azione più sfrenata. Ed è proprio facendo leva sulla vivacità del gameplay che questo misto tra Payday 2, Left 4 Dead, i classici sparatutto militari e Bastardi senza gloria è riuscito ad attirare l'attenzione chi lo ha provato, avvolto da una valanga di esplosioni, bombardamenti, strutture da detonare, porte da scassinare e situazioni iconiche assortite, più o meno collegate alle abilità dei personaggi. Va inoltre detto che sebbene RAID: World War II non rivoluzioni nulla, non è il caso di sottovalutare l'importanza di un contorno che punta a conquistarci con una combinazione di dark humor e pulp militaresco facendo leva anche su filmati realizzati usando attori reali. L'araldo di questi ultimi, apparso in due di briefing ancora incompleti mostrati durante lo Starscream, è nientepopodimeno che il celebre John Cleese, protagonista di un paio di soliloqui con tanto di forbiti e complessi improperi diretti all'arcinemico Hitler, che rientrano senza dubbio nelle corde del celebre membro dei Monty Python. Tutto condito da quei riferimenti pulp di cui abbiamo parlato e che avranno per protagonisti i quattro personaggi utilizzabili, protagonisti di un'intensa sequenza in computer grafica che ha chiuso il segmento dedicato al gioco. Il quartetto, un classico in stile Quella Sporca dozzina formato da carcerati decisi a ottenere la libertà, non ci fa mancare tutti gli stereotipi che ci aspettiamo da un titolo di questo tipo, mettendo in campo anche un nazista pentito e un russo che ha cambiato fronte. Difficilmente le missioni includeranno importanti sezioni narrative, vista la natura del gameplay, ma gli sviluppatori hanno assicurato che saranno condite con un sacco di battute e di reazioni in tono con il carattere di ogni personaggio. Ed è con questa promessa che ci mettiamo ad aspettare nuove informazioni sperando che al lancio, previsto per questa estate, qualità e varietà dell'offerta ci sorprendano positivamente.

CERTEZZE

  • Un approccio particolare alla Seconda Guerra Mondiale
  • Briefing con attori reali e scene di intermezzo di alto livello
  • Gameplay veloce, operazioni strutturate, modificatori alle missioni, personalizzazione di personaggi e armi

DUBBI

  • Tecnicamente non punta certo a stupire
  • La componente narrativa potrebbe risultare troppo staccata dal tessuto di gioco
  • Mancano ancora parecchie informazioni come prezzo, quantità e varietà dell'offerta