L'E3 è ormai finito e un anno se ne va, stiam diventando grandi e proprio non ci va. Il post E3, quando si fanno analisi senza senso di eventi pieni di luci che non hanno alcun peso (si scherza, lo sappiamo bene che Trump prende le sue decisioni solo dopo gli annunci delle conferenze), è però il momento migliore di tutti. In particolare se parliamo di PC, la fiera di Los Angeles è davvero insignificante. Come già sottolineato più volte, il PC non è una piattaforma da gioco come le altre, vuoi per la sua natura aperta e vuoi perché gli manca un produttore di riferimento che ne indirizzi il marketing. Per questo le fiere di settore tendono sempre a metterlo in ombra, dandolo quasi per scontato. Eppure il PC c'è, spesso più di quanto si pensi. Magari è dietro le quinte, oggetto di discussioni e pianificazioni, ma potete stare certi che sta sempre lì a osservare il mondo dei videogiochi dall'alto della sua esperienza e della sua poliedricità. In effetti ormai è difficile anche parlare di un singolo mercato PC, visto che le energie del sistema vengono convogliate in tanti rivoli che vanno per strade completamente loro. All'E3 2017 c'erano gli eSport, ma non se n'è praticamente parlato; c'erano i vari servizi di streaming, ma sono rimasti fuori dalla scena. In compenso non c'erano, se non in forme marginali, Valve e Blizzard, i due attori principali della piattaforma. Sono mancate anche tutte quelle realtà che macinano miliardi, tra free-to-play, hardware da gioco, eventi e così via, cui delle fiere di settore interessa il giusto, ossia quasi niente (magari qualche contratto nelle stanze private lo vanno a firmare, suvvia). Quindi com'è stato l'E3 2017 dal punto di vista del PC Gaming? Cerchiamo di capirlo.
Conferenza: VOTO 4
La conferenza PC, organizzata da tre anni a questa parte dalla redazione di PC Gamer, è uno strazio di cui nessuno sentiva il bisogno. Si chiama PC Gaming Show, ma lo "show" anche per questa edizione, è mancato completamente. È evidente che, nonostante le buone intenzioni, sia difficile realizzare uno spettacolo teatrale di due ore senza avere il materiale per farlo. Qualche annuncio c'è stato, qualche notizia è arrivata, ma in generale si è trattato di novità che avrebbero avuto più rilevanza se fossero state presentate fuori dalla fiera. Ad esempio l'annuncio dell'espansione di XCOM 2, War of the Chosen, impressionante per quantità di contenuti, o quello del nuovo titolo di Klei, Griftlands, che sembra davvero promettente: entrambe sono delle ottime novità, ma in un contesto simile hanno finito per essere marginalizzate. Lo stesso dicasi di Wargroove, dagli autori della hit Stardew Valley, e di Ylands di Bohemia Interactive, che magari sarà eccezionale, ma il cui appeal in fiera è stato limitatissimo.
Mount & Blade II: Bannerlord è tornato per il secondo anno di fila: sembra molto bello, ma non è certo una sorpresa... e poi vorremmo conoscere finalmente la data d'uscita. Lo stesso dicasi di Total War: Warhammer 2, Ooblets, LawBreakers, Killing Floor 2 e Playerunknown's Battlegrounds. Lo strategico a turni di Battletech, dagli autori di Shadowrun, e la Age of Empires Definitive Edition, avrebbero potuto rendere molto meglio in circostanze diverse. Se poi vogliamo versare benzina sul fuoco, il PC Gaming Show ha fallito completamente nella messa in scena: è stato lento, poco interessante nella scenografia e molto più vicino a una conferenza vera e propria che a uno spettacolo. Lo sappiamo che teoricamente questi dovrebbero essere eventi di presentazione e che dovrebbero concentrarsi sul far parlare i giochi e gli sviluppatori, ma noi ormai siamo dei tossici e se non vediamo almeno un po' di fumo colorato e qualche logo rotante ci sentiamo spaesati.
Esclusive: VOTO 7
Il PC ha molte esclusive, ma difficilmente finiscono sui palchi delle fiere, anche perché spesso non sono produzioni milionarie. All'E3 2017 se ne sono viste poche, quasi nessuna. In particolare quest'anno gli sviluppatori indipendenti hanno avuto pochissimo spazio, e quindi è mancata la fonte principale di approvvigionamento della piattaforma. A parte Microsoft nessuno ha dato loro un vero e proprio palco, il che è un male perché finisce con l'impoverire culturalmente l'intera industria. Le esclusive PC più grosse sono state mostrate tutte durante il PC Gaming Show, il che è tutto dire. Certo, parliamo di titoli apparentemente eccellenti come l'espansione XCOM 2: War of the Chosen, l'incredibile Mount & Blade II: Bannerlord, la Age of Empires Definitive Edition, il survival Ylands e lo strategico a turni Battletech, ma l'impressione è che sia mancato qualcosa di più grosso. Dal punto di vista dei publisher, Bethesda è stata la più attiva nel presentare prodotti esclusivi per PC. Niente di veramente nuovo, dato che parliamo dello sparatutto online Quake Champions, della versione VR di Fallout 4, che richiederà un visore HTC Vive, e dell'espansione "Eroi di Skyrim" per il gioco di carte The Elder Scrolls Legends, comunque disponibile anche su mobile (l'altro grande assente dell'E3 2017), ma almeno ha mostrato un certo interesse specifico per la piattaforma, a differenza di altri. Diciamo che complessivamente non è andata male, ma che come al solito in fiera sembra essere arrivata solo una frazione minima di quella che è l'offerta complessiva per PC.
Multipiattaforma: VOTO 9
Come sempre il PC spicca quando si parla di titoli multipiattaforma. Riassumendo, al netto di quelli prodotti da Sony e quelli prodotti da Nintendo, quasi tutti gli altri giochi in evidenza in fiera usciranno anche su PC. La conferenza Microsoft in particolare può ormai essere considerata anche una conferenza PC, dato che non esistono più esclusive per la console verde che non escano almeno sul Windows Store di Windows 10. Se poi facciamo un breve excursus di tutti gli eventi principali, la situazione ci appare particolarmente rosea: i giochi presentati da Electronic Arts avranno tutti una versione PC; quelli Bethesda idem, con anche alcune esclusive: Quake Champions, la versione VR di Fallout 4 e l'espansione del gioco di carte The Elder Scrolls Legends, in realtà in arrivo anche su sistemi mobile; i giochi di Ubisoft, a parte Mario + Rabbids e Just Dance 2018, ci saranno tutti (di Beyond Good & Evil 2 non sono ancora state annunciate le piattaforme, ma diamo per scontata la versione PC).
Il trend è identico per tutti gli altri publisher, a partire da Warner Bros., con La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra, passando per 2K Games, che ha anche un titolo esclusivo per la piattaforma (l'espansione di XCOM 2), e SEGA, che grazie a Creative Assembly è diventato uno dei publisher più amati dai pcisti; arrivando a publisher minori come Focus Home Interactive e THQ Nordic. Aggiungiamo anche che quest'anno il PC ha guadagnato Destiny 2, il cui primo capitolo è un'esclusiva console, e il quadro dovrebbe diventare chiaro. La sostanza è che nei prossimi mesi i giochi non mancheranno. Consideriamo poi che, anche se non viene mai detto esplicitamente, le versioni PC dei titoli multipiattaforma saranno quelle che ne esprimeranno al meglio le qualità tecniche. Certo, rimane da vedere come saranno gestiti i port, dato che spesso non sono andati come avrebbero dovuto, finendo per far infuriare la comunità, ma appare scontato che giochi come Star Wars: Battlefront II, Anthem, Destiny 2 e molti altri, appariranno al meglio proprio su PC.
Prospettive Future: VOTO 8
Quali prospettive future per il PC? Tante, troppe per essere racchiuse in un singolo paragrafo. Il PC non è un mercato, ma molti mercati, la maggior parte dei quali quasi completamente fuori dall'E3 2017. Proprio guardando alle prospettive future del PC emerge chiaramente l'anacronismo di una fiera come quella di Los Angeles, che ormai è solo specchio di se stessa e di un mercato, quello tradizionale, che va restringendosi sempre di più, schiacciato com'è tra la concezione del videogioco come servizio e tutti gli altri settori che vanno prendendo sempre più forza, come quello degli e-sport, quello degli streaming o quello mobile. L'importante è capire che in quasi tutti questi mercati, il PC c'è, mentre l'E3 no. Questa divergenza identitaria si fa ogni anno più assordante e sta diventando in un certo senso un problema per farsi un'idea più realistica di cosa sia diventata davvero l'industria dei videogiochi. Quella che qualche anno fa era una trasformazione in atto, ormai può dirsi compiuta, anche se molti non vogliono semplicemente accettarlo. Per questo motivo guardando alla fiera ci si chiede dove fossero League of Legends, DoTA 2, Counter-Strike: Global Offensive, Overwatch e tutti gli altri tra i titoli più giocati al mondo, quelli che muovo le masse, per intenderci. L'unico a esserci era Playerunknown's Battlegrounds, ma solo perché ne è stato annunciato il port. Ecco, il futuro del PC è anche e sopratutto questo, ma è un futuro difficile da cogliere in mezzo a tante luci.