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L’anteprima di Civilization VI: Rise and Fall

Ricapitoliamo tutto ciò che sappiamo su Civilization VI: Rise and Fall

ANTEPRIMA di Simone Tagliaferri   —   04/12/2017

La serie Civilization è una delle più rappresentative del mondo PC. Dirlo potrebbe sembrare pleonastico, ma ciò non lo rende meno vero. Oltretutto si tratta di una delle saghe videoludiche che ha riscontrato meno cali qualitativi in assoluto e, quando ne ha avuti, è riuscita a rialzarsi con grinta, mettendosi in discussione e trasformandosi, grazie ad aggiornamenti ed espansioni. Finora il sesto capitolo, uscito a ottobre dello scorso anno, non aveva ricevuto alcuna espansione maggiore. I DLC in realtà non sono mancati, ma si sono limitati ad aggiungere scenari e fazioni, senza rivoluzionare troppo il gameplay, i cui cambiamenti più rilevanti sono stati affidati ad aggiornamenti gratuiti, rilasciati con buona regolarità. Circa una settimana fa però, 2K e Firaxis hanno annunciato la prima espansione vera e propria del gioco (uscirà l'8 febbraio 2018), chiamata Civilization VI: Rise and Fall, che pare avere le carte in regola per rivoluzionare le meccaniche di base.

L’anteprima di Civilization VI: Rise and Fall

Come il titolo fa intuire, Rise and Fall prova a incidere su uno dei problemi maggiori che da sempre affligge i Civilization, almeno dal punto di vista degli appassionati di storia: le civiltà hanno una progressione troppo lineare e costante. Certo, possono svilupparsi più o meno velocemente a seconda delle scelte del giocatore, ma seguono di fatto dei percorsi che non le mettono mai davvero in discussione. Rise and Fall, invece, vuole introdurre un andamento più attento a quello delle grandi civiltà storiche, con momenti di espansione, ma anche di contrazione. In fondo il fascino di imperi come quello romano risiede non solo nella loro estensione e nella loro potenza, ma anche nel fragore del loro crollo con conseguente dissoluzione (non è un caso che una delle immagini simbolo di Rise and Fall sia proprio un soldato romano).

Ere e lealtà

Per raggiungere questo obiettivo, i designer di Firaxis hanno concepito alcune grosse novità in termini di meccaniche di gioco, per dare maggiore risalto al carattere delle nazioni e alla loro fragilità intrinseca. La più importante è sicuramente la nuova progressione, non più incentrata sul solo sviluppo tecnologico.

Stiamo parlando delle ere: lì dove prima le età della nostra civiltà (classica, medievale, moderna e così via) erano determinate da certe scoperte, ora saranno legate anche a ciò che faremo in gioco. All'inizio di ogni nuova età avverrà una valutazione preliminare, basata su una serie di obiettivi da raggiungere, che determinerà in quale era entrerà di volta in volta la nostra civiltà. Insomma, saremo giudicati per quanto fatto fino a quel momento, giudizio che determinerà se gli anni successivi saranno un'età dell'oro, in cui l'economia e le scienze fioriranno, fruttandoci bonus lealtà in tutte le città, oppure nelle età oscure, in cui sarà più dura mantenere i territori più lontani, che perderanno fiducia nel potere centrale (cioè in noi). La lealtà è un'altra delle nuove meccaniche: ogni insediamento avrà un suo valore di lealtà verso il nostro governo, valore che dipenderà in gran parte dalle nostre scelte, ma anche dalla lealtà degli agglomerati circostanti, e che comporterà maggiori o minori entrate, bonus o malus alla produzione e così via. Una città molto scontenta (valore lealtà zero) potrebbe addirittura scegliere di diventare autonoma, o di passare a un altro impero, eventualità già prevista da altri Civilization, ma che qui si arricchisce di nuove sfumature. Ad esempio una città autonoma funziona molto diversamente da una città stato, non prevedendo interazioni commerciali, e può essere conquistata solo militarmente o con una decisa espansione culturale.

L’anteprima di Civilization VI: Rise and Fall

Ovviamente il progresso basato sullo sviluppo tecnologico non sarà abbandonato e servirà per definire meglio l'era in cui entreremo. Le diverse ere sbloccheranno anche delle nuove politiche, più in linea con i problemi da affrontare. Ad esempio di fronte a un'evidente erosione dei confini dovuta alla perdita di lealtà dei cittadini, potremo rafforzare gli stessi, riducendo la portata delle carovane commerciali e aumentando contemporaneamente la produzione interna di beni di prima necessità, in modo da limitare i contatti con l'esterno. Le ere di loro non saranno sempre sbloccabili linearmente. Ad esempio per accedere all'età eroica, un'età dell'oro con ancora più bonus, bisognerà superare i secoli bui con abbastanza punti. Di suo, ogni era avrà elementi d'interesse e meccaniche peculiari, in modo da non essere vista necessariamente come qualcosa da evitare, ma come un momento di passaggio che non comprometterà necessariamente la partita. Per questo motivo all'alba di ogni nuova era, qualsiasi essa sia, bisognerà selezionare un obiettivo da raggiungere, che influenzerà l'accumulo di punti che determineranno l'era successiva, punti che saranno assegnati in numero maggiore nelle ere neutre e buie, e con più parsimonia nelle età dell'oro, in modo tale da rendere più difficile mantenerne i bonus per tanto tempo.

Governatori e alleanze

Per gestire meglio il nostro potere, soprattutto in virtù dei cambiamenti apportati alle città, Rise and Fall introdurrà delle nuove figure chiave: i governatori. Chiariamo: non sono delle personalità e non sono dei leader. Possiamo definirli come dei funzionari che vanno assegnati alle città per aumentarne la lealtà e per gestirne i vari aspetti.

L’anteprima di Civilization VI: Rise and Fall

Ogni governatore avrà una sua competenza specifica, con tanto di albero delle abilità, che permetterà di ottenere dei bonus militari, produttivi, scientifici o religiosi. Caratteristica interessante dei governatori e la loro reciprocità, nel senso che più governatori assolderemo, meno poteri avranno, pur garantendo un controllo più capillare del nostro territorio. Del resto pochi governatori con dei poteri molto ampi consentiranno azioni strategicamente rilevantissime, come la possibilità di acquistare intere città sfruttando le casse pubbliche, oppure di costruire alcune unità pur non avendo tutte le risorse necessarie. Un altro cambiamento rilevante riguarderà le alleanze, che ora potranno avere una base scientifica (le civiltà si supporteranno nella ricerca dandosi dei bonus), economica (si otterranno dei bonus produttivi) e militare (non crediamo abbia bisogno di grosse spiegazioni). Più importante dei tipi di alleanze, non certo inediti, è il fatto che più queste dureranno, più i bonus assegnati saranno maggiori, in modo da renderne poco conveniente la rottura. Comunque le alleanze potranno anche essere temporanee e riguardare le cosiddette emergenze, ossia degli eventi che scateneranno l'attenzione di tutte le altre potenze in campo, come ad esempio un test nucleare, o una crociata. Ogni emergenza avrà un vincitore che riceverà dei bonus, sia esso chi l'ha scatenata, o chi ha combattuto per risolverla. Infine, non mancheranno nuove unità, di cui Firaxis ha svelato poco.

L’anteprima di Civilization VI: Rise and Fall

Per ora si sa soltanto che ce ne saranno quattro non uniche, sbloccabili tramite ricerca: i Pike and Shot, un'unità anticavalleria che si pone tra i picchieri e le unità anti-carro; i Supply Convoy, una variante con più punti movimento del medico, che aumenta anche la velocità delle unità adiacenti; le Spec Ops, ossia delle unità scout avanzate; e i droni, delle versioni migliorate degli Observation Balloon. Per conoscere le altre unità introdotte da Rise and Fall, bisogna attendere, così come bisogna aspettare per sapere qualcosa di più sui nuovi distretti. Per ora si è parlato solo di quello del governatore, costruibile in una sola città, che andrà a interagire con le nuove opzioni di governo. Ci saranno anche delle nuove civiltà, ma Firaxis non le ha svelate.

Le novità svelate da Firaxis su Civilization VI: Rise and Fall ci hanno già fatto mettere questa espansione tra i titoli più attesi del 2018. In fondo il gioco base è uno dei capolavori dell'anno scorso e non vediamo l'ora di dargli una rinfrescata. Comunque ancora c'è molto da scoprire, soprattutto a livello di unità e distretti costruibili. Certo, trattandosi di Firaxis la nostra fiducia è incondizionata. Rimanere delusi ci sembra davvero difficile.

CERTEZZE

  • Molte novità interessanti
  • Il sistema delle ere
  • Stiamo parlando di Firaxis

DUBBI

  • Gli equilibri andranno ovviamente verificati