Assembla che ti Passa #131

Assembla che ti Passa è una rubrica settimanale che raccoglie le principali novità legate all'hardware da gioco PC e propone tre configurazioni, divise per fasce di prezzo, pensate per chi desidera assemblare o aggiornare la propria macchina. Come al solito i suggerimenti e le correzioni sono ben accette a patto che i toni siano adeguati. Un ulteriore consiglio è quello di leggere i paragrafi che presentano le configurazioni prima di dare battaglia nei commenti.

Le sparute e tutt'altro che rivoluzionare notizie di questa settimana non sono sufficienti per distrarci dal grosso problema che attanaglia il mercato dell'hardware. E non stiamo parlando delle vulnerabilità delle CPU, benché questo paragrafo sia ancora aperto e Microsoft abbia finalmente sistemato i problemi dell'aggiornamento anti-Spectre di Windows con le CPU AMD. Stiamo parlando di prezzi che si sono fatti a dir poco estremi. Tra razzie di schede video causate dalla febbre delle criptovalute, penuria di memorie e fluttuazioni di mercato è diventato davvero difficile acquistare un PC senza spendere un occhio della testa. Sul versante delle GPU il panorama è desolante, con le Radeon RX 500 che sono assolutamente fuori mercato per un giocatore e con le GTX 1060 da 6GB che risultano introvabili o comunque vendute a prezzi esagerati. Cifre che arrivano alle stelle guardando alle Radeon RX Vega, già soggette dal lancio a rincari a causa di problemi con le memorie HBM2 che ne hanno limitato la produzione e vendute a prezzi folli, in alcuni casi vicini ai 2000 euro. Per fortuna nel nostro mercato qualche GeForce GTX 1080 la si trova, ma ci sono anche modelli il cui costo per l'utente finale, intorno ai 1000 euro, eguaglia quello a sua volta gonfiato di alcune GTX 1080 Ti, rendendo queste ultime paradossalmente molto più convenienti. Tutto questo, combinato con le cifre folli delle memorie, rende davvero difficile consigliare in questo momento l'acquisto di un assemblato, a meno di non centrare qualche offertona che sfrutta il momento per ammorbidire il prezzo creando pacchetti hardware. Alcuni retailer, infatti, hanno risposto all'emergenza creando bundle con schede madri, monitor e persino moduli per GPU esterne, con l'ovvio scopo di aumentare la convenienza, mentre qualcun altro ha disabilitato del tutto gli ordini, forse in risposta al pur debole ma comunque udibile appello di NVIDIA.

Chi invece si occupa di consigliare PC è finito a paragonare assemblati e preassemblati, scoprendo che in questo momento i prezzi si avvicinano tanto da rendere d'improvviso convenienti soluzioni che di conveniente non hanno quasi nulla. Anche per questo la nostra idea è che sia meglio aspettare tempi migliori, cosa che dovrebbe avvenire con l'aumento della produzione di memorie DRAM, già promesso da Samsung, e con il conseguente incremento nel numero di schede video prodotte. L'ovvia speranza è che il mercato ritrovi il suo equilibrio al più presto, ma nel peggiore dei casi ci aspettiamo che le cose vadano sensibilmente meglio con l'arrivo delle nuove GPU previste per il 2018. Nel frattempo potrebbe essere sensato ripiegare sull'acquisto di una buona base approfittando dei prezzi convenienti delle CPU, anche prevediamo che in questo campo il clima di concorrenzialità, complice la necessità da parte di AMD e Intel di farsi perdonare il grosso guaio delle vulnerabilità che ha segnato questo inizio d'anno, perduri per tutto il 2018. D'altronde le aggressive strategie di AMD hanno pagato bene come testimoniano i 204 milioni di dollari di profitto registrati dalla compagnia nel 2017. Uno scarto davvero massiccio rispetto ai 372 milioni di dollari di perdita del 2016, con l'azienda guidata da Lisa Su che ha registrato un incremento annuale del 60% sommando i comparti computing e grafica. Le CPU Ryzen, guidate dalla convenientissima CPU di fascia media R5 1600, hanno senza dubbio trainato la compagnia, ma questa ha ottenuto risultati importanti anche dalle GPU acquistate per il mining di criptovalute, responsabili di una buona fetta dei 985 milioni di dollari di introiti complessivi. Cifre importanti anche se sminuite da Lisa Su, benché quest'ultima abbia affermato che si aspetta una forte domanda anche nel 2018 vista la crescente importanza delle transazioni blockchain, che ha voluto ribadire quanto la responsabilità della carenza non sia da imputarsi alla carenza di chip, prodotti senza alcun problema dalle fonderie partner di AMD, quanto ai già menzionati problemi di reperibilità dei banchi di memoria. Problemi che come abbiamo già detto dovrebbero risolversi nei prossimi mesi, durante i quali AMD lancerà Zen 2, la cui fase di design è completa, lavorando al contempo sul processo produttivo a 7 nanometri che potrebbe vedere la luce con una serie di schede basata sul refresh della tecnologia Vega.

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