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Nintendo Labo: qualche idea per un prossimo futuro

Immaginiamo quali trovate Nintendo potrà mettere a punto per la sua nuova linea di prodotti

SPECIALE di Claudio Camboni   —   04/04/2018

Nintendo ha da poco presentato e mostrato al mondo la sua ultima, nuova idea per Switch: si chiama Labo e come molti di voi ormai sapranno è un mix tra il videogioco, gli origami e la personalizzazione fantasiosa dei suoi materiali di costruzione. Si tratta in buona sostanza di creare attorno all'hardware di Switch delle periferiche che ne consentano gli utilizzi più disparati. Di quale novità parliamo, quindi? Gli accessori avevano rappresentato uno dei motivi del grande successo di qualche generazione fa, quello straordinario di Wii e la sua moltitudine di gadget da applicare ai telecomandi. La plastica fu protagonista di quel periodo macchiato da uno dei tassi di pirateria più alti di sempre. Nintendo e i suoi partner ebbero una sorta di illuminazione quando ben pensarono di condire la già ricca offerta ludica della console con miliardi di accessori che spesso erano parte integrante sia del gameplay che della struttura hardware: quelli da internet non li poteva scaricare nessuno.

Nintendo Labo: qualche idea per un prossimo futuro

Nintendo Labo prende forse qualche idea da quell'epoca, sicuramente quella di poter creare attorno a ogni gioco una "sovrastruttura" da abbinare alla macchina che si fonda e che ne rappresenti la giocabilità stessa. In più, Nintendo Labo aggiunge due elementi, ovvero quello dell'auto costruzione e quello della personalizzazione. Il divertimento di Labo, in pratica, è quello di montare il Labo stesso e farlo diventare esattamente come piace a noi. Per questo motivo, appena presentato e visto il suo utilizzo pratico, c'è subito scattata qualche idea e ci siamo messi a pensare a quali possibili utilizzi potrebbe avere il cartone made in Nintendo.

Controller treno

Qualche nostalgico sicuramente avrà in casa il mitico controller per giocare a Densha de Go, simpatico simulatore di capotreno che andava tanto di moda in Giappone tempo fa. L'accessorio per il suddetto software era un massiccio scatolotto che a mala pena si reggeva sulle gambe e che simulava la cloche del treno e relativi tasti per funzioni secondarie come aprire e chiudere le porte delle carrozze. Quell'arnese non era molto diffuso al di fuori della ridente terra nipponica, e i pochi che avevano potuto metterci le mani sopra se ne erano innamorati. Soprattutto perché si trattava di una periferica che rappresentava il gameplay stesso del gioco, esattamente quello che si prefigge di fare Nintendo Labo. Ebbene, in un possibile utilizzo del simpatico cartone ci aspettiamo anche un tale aggeggio, non difficile da eseguire secondo noi, e con la variabile impazzita della personalizzazione in base al tipo di treno guidato. Uno Shinkansen potrebbe essere tutto bianco e azzurro, ad esempio, mentre la nostra alta velocità tutta rossa. Labo si presterebbe bene allo scopo.

Una nuova zapper

Come avevamo già accennato in apertura, Nintendo Labo prende qualche spunto dall'era Wii. Era infatti accaduto pochi anni fa che la casa di Kyoto decidesse di riproporre al grande pubblico una versione riveduta e corretta di una delle sue periferiche dal maggior successo: la mitica e inimitabile Zapper, la pistola per NES. Vent'anni dopo, sull'onda del successo di Wii, usciva in tutto il mondo la "nuova" Zapper insieme a un gioco con protagonista Link di Zelda. Il bundle del gioco e software allegato, pur non rappresentando l'apice del gameplay Nintendo, piazzò in tutto il mondo la bellezza di cinque milioni di copie aprendo la strada a svariate "variazioni sul tema" e giochi compatibili con quella simpatica pistola, compreso un ottimo Resident Evil. Una delle prime cose che ci è venuta in mente guardando Nintendo Labo è proprio una nuova rivisitazione della famosa Zapper da poter utilizzare in tutti gli sparatutto in prima e terza persona. La personalizzazione dei Labo sarebbe poi una marcia in più perché potremmo colorare e dare un tocco diverso a ogni pistola in base al nostro gioco preferito (oro per Zelda, nero per un ipotetico Resident Evil, verde militare per i giochi come Call of Duty, e così via).

Tavoletta grafica

I vari collegamenti ai ricordi di Nintendo Wii ci hanno fatto riaffiorare alla memoria anche una deliziosa tavola grafica uscita ormai secoli fa. Chi se la ricorda? Si chiama uDraw e la "inventò" THQ, che gli abbinò anche svariati software più o meno soddisfacenti. Pensando alla duttilità del controller per Nintendo Switch (avete visto come si muove autonomamente sfruttando i sensori interni e i feedback di vibrazione?) abbiamo pensato che sarebbe una idea niente male quella di creare una sorta di "gancio" sul joypad Switch per potergli attaccare una matita, una penna o un qualsiasi pennello. Tramite un software e il touch screen si potrebbe invece controllare a distanza ogni matita e utilizzare la precisione della console per creare disegni e colorare ovunque vogliamo. I limiti di utilizzo di una cosa del genere sarebbero solo dettati dalla fantasia. Sarebbe un po' come avere un robot che esegue i nostri ordini "creativi" e disegna con precisione ogni nostra idea, dalla più semplice alla più complessa e difficile. La cosa si farebbe ancora più interessante pensando che Nintendo Switch è collegabile in rete e quindi potrebbe esistere la possibilità di "disegnare" in remoto, da una parte all'altra del mondo, semplicemente predisponendo una tela e dotando i controller di un pennello, il tutto comandabile da un'altra Switch che funge da server remoto. Un po' come fanno alcuni chirurghi che operano mediante robot a distanza.

Controller + visore

E' sicuramente una delle maggiori novità degli ultimi anni: la realtà aumentata. Visori e occhiali che permettono di avere una visione tridimensionale di oggetti sovrapposti alle immagini reali ormai non si contano più, anche se il reale utilizzo di questa straordinaria applicazione ancora risulta un po' misterioso e "per pochi". Forse Nintendo Switch è leggermente troppo grande e pesante per permettere un utilizzo comodo di tale tecnologia, ma Nintendo ci ha da sempre abituato all'impossibile quindi possiamo solo sperare che lo schermo di Switch possa un giorno non lontano fungere da visore, attraverso una sovrastruttura da costruire in cartone. Del resto già qualcosa del genere esiste: Google è stata la prima a lanciare un suo visore low cost proprio nello stesso materiale di Switch, dal nome Cardboard. La tecnologia non è tale se non è per tutti, disse tanti anni fa un visionario dal nome Henry Ford. Il vecchio fondatore della casa automobilistica aveva intuito che una vera novità è rivoluzionaria solo nel momento in cui qualsiasi persona può accedervi, sia finanziariamente che dal punto di vista della praticità di uso. Sicuramente Nintendo ci ha abituati a creare oggetti e software ideali per qualsiasi tipo di persona, dai grandi ai piccoli. Speriamo solo che un tale oggetto non costi più del dovuto.

Drone

Un altra innovazione tecnologica degli ultimi anni è sicuramente rappresentata dall'arrivo dei droni. Una volta ad esclusivo appannaggio di professionisti o ricchi sfondati, finalmente i loro prezzi sono diventati accessibili a tutti grazie all'enorme diffusione sul mercato. Qua la domanda che ci sorge è la seguente: potrebbe l'energia sviluppata da un singolo controller Switch alimentare una piccola elica che gli permetta di volare? Dando una occhiata rapida alla scheda tecnica scopriamo che un Joy-Con pesa solamente dai 49 ai 52 grammi e monta una batteria ai polimeri di litio da 525 mAh che gli "regala" ben 20 ore di autonomia. Ci vorrebbe un ingegnere per calcolare di quanta potenza abbia bisogno per prendere il volo, ma probabilmente con qualche accorgimento non sarebbe impossibile pensare a quattro eliche montate in parallelo su altrettanti Joy-Con. Nintendo Switch fungerebbe da controller principale per distanze che non dovrebbero superare i 10/15 metri in linea d'aria, ma d'altra parte un salotto medio non supera quella misura. La quantità di possibili applicazioni ludiche per Nintendo Labo è d'altro canto praticamente infinita, la maggior parte delle quali ancora inesplorate e assolutamente inedite: speriamo che la fantasia degli ingegneri giapponesi superi la nostra (molto limitata) e che Nintendo ci stupisca come ha sempre saputo fare. E voi, cosa vorreste vedere nei Nintendo Labo?