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La rinascita del Dragone

Un sapiente mix di azione, strategia e tatticismo in una guerra ambientata su una enorme mappa liberamente esplorabile: combattiamo insieme contro la rinascita del Dragone!

PROVATO di Claudio Camboni   —   10/08/2009

Versione testata: Xbox 360

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel lontano 2001, anno in cui uscì il primo Operation Flashpoint su piattaforma Microsoft Windows. Acclamato da pubblico e critica, si trattava di un ottimo simulatore di guerra nel quale prendevamo parte ad una serie di scontri ambientati nel post guerra-fredda tra NATO e forze URSS ribelli. Lo scacchiere geopolitico è da quei tempi ovviamente cambiato, e l'amica Russia di oggi appare ormai troppo anacronistica da combattere. Ecco che a sostituire i sovietici, nell'immaginario collettivo moderno, oggi si trova la Grande Cina. Dopo ben 8 anni da "Cold War Crisis" era quindi giunto il momento adatto per un sequel in grande stile, ancora una volta prodotto da Codemasters ma in questo caso sviluppato internamente. Il team originario dei Bohemia Interactive, che non detiene i diritti del brand, ha creato poi una propria serie parallela: ArmA.

Minaccia dall'Oriente!

Dragon Rising ricalca comunque tutto il feeling del primo Operation Flashpoint: si tratta di uno shooter tattico molto realistico, sia nei comportamenti dei nemici che nella riproduzione dei territori di guerra. La mappa di gioco, esplorabile interamente in modo non lineare, comprende una serie di isole di grandezza incredibile. Nella build beta da noi provata erano accessibili solo due missioni, ambientate una nell'isola minore a Sud, l'altra sulle coste dell'isola principale a Nord. Non sappiamo ancora come e quanto tutto quel territorio disponibile possa essere "riempito" di cose da fare e vedere, piuttosto che una serie di pianure e montagne che separano le varie missioni.

La rinascita del Dragone

Il feeling che ci ha dato il gioco è però quello di essere ricco di contenuti, posti da visitare, missioni da affrontare, edifici, territori da esplorare, basi da assaltare, ma questo si scoprirà nel dettaglio solo con la recensione finale, una volta ottenuta una versione completa e definitiva. Quello che colpisce fin da subito del nuovo Operation Flashpoint è la solidità: sparare, muoversi, correre, ricaricare sembra assolutamente realistico, grazie ad animazioni molto curate ed un comparto grafico eccellente. La fisicità degli scontri è ottima: gli spari nemici si sentono addosso, quando siamo feriti e perdiamo sangue rallentiamo, si annebbia la vista e l'udito, dobbiamo curarci, buttandoci necessariamente a terra sperando di non essere colpiti fatalmente. One shot one kill: basta un colpo per venire eliminati, non è uno sparatutto di stampo arcade ma puramente simulativo. Questa definizione potrebbe spaventare molti, almeno inizialmente, perchè spesso denota caratteristiche frustranti e ripetitive. Non è così in Dragon Rising. Se da una parte è vero che basta una piccola disattenzione per essere uccisi, dall'altra è altrettanto vero che per avanzare ed eliminare i nemici basta essere bravi e prudenti, senza buttarsi nella mischia. Operation Flashpoint è un gioco ragionato, ma non lento. E' un gioco tattico, ma non frustrante. E' anche realistico, ma non noioso. Il mix sembra veramente bilanciato, e la difficoltà è ora calibrata bene grazie ad una giocabilità che lascia essere protagonista il giocatore, e non una CPU troppo invasiva ed arrogante.

Gioco di squadra

Non è una sorpresa che gli sviluppatori abbiano dichiarato di aver giocato molto a Left 4 Dead, durante la fase di sviluppo di Dragon Rising. Le 225 miglia quadrate delle sue isole sono interamente calpestabili in compagnia di altri tre nostri amici in cooperativo, in modo che la campagnia sia ancora più coivolgente e divertente. L'intero territorio è esplorabile a piedi, ma preferibilmente utilizzando uno dei tanti mezzi militari messi a nostra disposizione: carri, jeep, elicotteri Apache. E' possibile in ogni momento richiamare il supporto aereo per farci venire a prendere e aviotrasportarci in un'altra zona di guerra, a seconda della necessità, godendoci dal finestrino tutto il tragitto di viaggio. Operation Flashpoint è una simulazione, e quindi necessita di una quantità spropositata di comandi e tasti: non è un gioco adatto a tutti, evidentemente. Il sapiente utilizzo del joypad di Xbox 360 ha permesso una mappatura intelligente che riesce a sfruttare ogni sua possibilità: la croce direzionale si usa per impartire gli ordini, dando anche un punto di direzione proprio come in Advance Warfighter. Si può assaltare, coprire, aggredire, difendere, farci seguire, mandare in avanspezione, aspettare, nascondersi, e tante altre possibilità. Le armi sono, per natura e quantità, veramente eterogenee e numerose: si passa dal classico coltello da Rambo alle mine anti-carro, passando per tutta una serie di fucili mitragliatori, cecchino, pistole, granate e relativi accessori come silenziatori e dispositivi di puntamento laser. Grazie al binocolo, inoltre, si possono "lockare" obiettivi e lanciare attacchi aerei altamente distruttivi. Insomma, le possibilità offerte dal gameplay di Dragon Rising sono estremamente diversificate e varie, ma soprattutto sono sempre divertenti da impostare ed eseguire.

La rinascita del Dragone

Charlie ad ore dodici!

L'antico antenato PC Windows viene evocato ogni qual volta si richiama la mappa di gioco. Non è una semplice mappa che visualizza la nostra posizione e gli obiettivi, bensì si tratta di una schermata interattiva che ci mostra tutta la squadra, le direzioni di movimento, i nemici e molto altro tramite indicatori, frecce e linee. E' possibile impartire ordini di attacco anche da qui, selezionando direttamente con il joypad i punti di interesse e premendo il tasto azione. Il comparto grafico in-game è assolutamente di primo livello: il motore grafico proprietario di Codemasters svolge ancora una volta un lavoro egregio negli spazi aperti, fornendo un orizzonte sconfinato ed una serie infinita di effetti su schermo. La versione provata si riferisce ancora ad una beta incompleta, e quindi sono presenti alcuni glitch e bug: qualche pop-up, sparizioni di poligoni e animazioni che vanno in loop. Problemi che probabilmente, saranno eliminati dalla versione finale. Quello che colpisce della realizzazione tecnica di Operation Flashpoint 2 è l'estrema cura riposta nei mezzi, nella loro fisica, nelle armi ed in come queste vengono utilizzate: la sensazione di essere li nel mezzo, nei boschi e nei prati dell'isola, è fortissima e veramente impressionante, sia grazie al comparto tecnico che a quello audio, estremamente curato e vario. I rumori ambientali sono resi in modo convincente: il calpestio dell'erba, le frasche secche, i passi sulla sabbia sono rumori molto particolari e raffinati, che inseriti in un contesto così realistico fanno la differenza ed elevano Operation Flashpoint: Dragon Rising a protagonista assoluto di questo autunno videoludico.

CERTEZZE

  • Ottima componente tecnica-sonora
  • Il giusto mix tra realismo ed azione
  • La mappa è estremamente vasta e libera..

DUBBI

  • ..ma sarà riempita di cose da fare?
  • Alcuni glitch da sistemare

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