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Campioni si diventa

Scopriamo che cosa si studia all'interno della scuola calcio di Ubisoft.

PROVATO di Fabio Palmisano   —   20/08/2009
Campioni si diventa

Data la pressoché totale assenza di Nintendo alla GamesCom di Colonia, tocca alle terze parti tirare avanti la carretta di Wii, e fra queste fila troviamo senz'altro in primo piano la cara vecchia Ubisoft, presente con una buona gamma di prodotti destinati alla console più venduta di questa generazione. Academy of Champions era disponibile in versione giocabile, dopo essere passato sostanzialmente inosservato nel corso dell'E3 di Luglio. Ecco le nostre impressioni dopo una sessione di gioco a porte chiuse.

A scuola con Pelè

Impreziosito dalla presenza di una versione digitale -e decisamente cartoonesca- del mitico Pelè a fungere da tutor, Academy of Championsmette l'utente nei panni di un giovane atleta deciso a far carriera nel mondo del calcio, e che per fare ciò si iscrive ad una scuola gestita per l'appunto dal campione brasiliano. La modalità principale del prodotto, un vero e proprio Story Mode, vedrà dunque il giocatore impegnato a migliorare le proprie abilità semestre dopo semestre, seguendo le lezioni di Pelè: queste altro non sono che minigame incentrati su diversi aspetti della disciplina calcistica, come il dribbling, lo scatto, il tiro eccetera. Il nostro test, ad esempio, ha messo in evidenza una sezione nella quale era necessario raggiungere dei punti sul campo prima di un avversario, allo scopo di migliorare la propria corsa. Oltre al focus sull'evoluzione del protagonista, Academy of Champions porrà l'accento anche su un fattore sociale, visto che sarà necessario reclutare gli studenti più dotati dell'accademia allo scopo di dare vita ad una squadra imbattibile: per fare ciò, non basterà dunque superare con successo le prove di Pelè, ma bisognerà anche stringere amicizia con altri ragazzi, magari con qualche regalo ben assestato che possa far breccia nel loro cuore. Trattandosi di un gioco di calcio, comunque, buona parte del tempo si spenderà in

Campioni si diventa

partite cinque contro cinque, che come meccaniche ricordano da vicino quanto visto in Mario Strikers. Arcade è dunque la parola d'ordine, con un sistema di controllo basato su pochi tasti (passaggio, tiro, cambio giocatore e corsa) ed una struttura ludica che poggia pesantemente sulle mosse speciali. Portando a termine con successo i passaggi, i dribbling e le scivolate, si riempie una barra che, una volta colma, consente di sfruttare l'abilità tipica di un atleta semplicemente scuotendo il Remote. I risultati di quest'operazione possono essere diversi: al di là dei "convenzionali" super-tiri imparabili, ci si può produrre anche in movenze che disorientano l'intera squadra avversaria, tanto per fare un esempio. Il tutto è incorniciato da un buon impianto scenografico, con campi di gioco che si arricchiscono di elementi man mano che vengono segnati gol, effetti visivi che accompagnano l'esecuzione delle mosse speciali, e mini-game che si attivano in caso di duello fra attaccante e difensore. Pur non potendo contare su una realizzazione tecnica particolarmente accattivante, Academy of Champions ci è parsa una variazione sul tema piuttosto ben riuscita, e che oltretutto promette una buona quantità di contenuti. Sarà da vedere se il tutto si concretizzerà in un prodotto finale soddisfacente, che comunque pare destinato prevalentemente ai giocatori occasionali ed alla fruizione in multiplayer.

CERTEZZE

  • Uno story mode corposo
  • Una modalità multiplayer all'altezza

DUBBI

  • Lo stile grafico potrebbe non piacere
  • Rischia di essere un po' troppo semplicistico