Anche questa settimana Multiplayer.it ha potuto raccontarvi quanto di meglio il nostro amato mondo videoludico ci ha offerto, tra attese recensioni, succosi speciali e un'anteprima davvero attesa visto il calibro del gioco preso in esame. Gli ultimi sette giorni sono insomma iniziati con la recensione di Monster Hunter Tri per Nintendo Wii e sono terminati col capolavoro di Capcom, Super Street Fighter IV, nel mezzo la sorpresa del 9.2 di Chaos Rings per iPhone realizzato dalle sapienti mani di Square Enix, la seconda parte degli approfondimenti su Diablo 3 e WoW: Cataclysm, ma soprattuto il provato della campagna principale di Red Dead Redemption.
La nostra recensione di Chaos Rings dimostra chiaramente come iPhone possa avere titoli di qualità che non hanno nulla da invidiare alle console casalinghe.
Il gioco sviluppato da Square Enix è un jRPG dotato di un buon comparto grafico ma soprattutto di un gameplay divertente e profondo, con combattimenti casuali e a turni, come si confà al genere, ma anche arricchito di apposite stanze puzzle in cui mettere alla prova le nostre meningi, magari un po' fuori contesto, ma apprezzabili come realizzazione e dal giusto livello di sfida. Un 9.2 che ci sta tutto, un titolo che come scritto in apertura si fa beffe delle decine di altri semplici giochini presenti sul melafonino, che si fa pagare ad onor del vero, ma che annulla qualsiasi distanza tecnica tra la "console portatile" di Cupertino e quelle di Sony e Nintendo. Un piccolo capolavoro in parole povere, magari non perfetto, alcune magagne si fanno sentire, ma con una giocabilità virtualmente inattaccabile, grazie all'ottimo sistema di combattimento e a piccoli accorgimenti che ne migliorano la fruibilità e allontanano qualsiasi pericolo di noia e frustrazione.
Cacciatori magici
I nostri approfondimenti in ambito RPGistico di casa Blizzard sono terminati, per ora ovviamente, con la seconda parte degli speciali su WoW: Cataclysm e Diablo III.
Il nostro articolo sulla nuova espansione di WoW questa volta prende in esame la vera e propria rivoluzione in seno alle statistiche del gioco, un cataclisma a tutti gli effetti, necessario a detta di Blizzard per rinfrescare il gameplay e renderlo più accessibile ai nuovi utenti.
In pratica si è deciso di cambiare le carte in tavola per rendere la scelta dell'equipaggiamento non solo più interessante, ma anche meno confusa, riducendo la quantità di variabili e la loro utilità. Il nostro articolo snocciola tutti i cambiamenti più importanti, tra modifiche, aggiunte e cancellazioni, c'è insomma tantissimo per far discutere gli appassionati di vecchia data, i quali sono invitati caldamente a scrivere i loro commenti in calce all'articolo. Si rimane in tema fantasy con lo speciale sulle classi di Diablo III, parte seconda. L'articolo scritto da Mattia Armani si occupa questa volta di due personaggi "magici", ovvero il Wizard e il Witch Doctor. In entrambe le classi vengono prese in esame i loro incantesimi peculiari, di attacco e di supporto, in modo esaustivo e competente, alla luce soprattutto delle ultime rivoluzioni che hanno disintegrato la suddivisione delle abilità in rami di specializzazione, e nel caso del Wizard, della sostituzione del mana con l'instability, l'instabilità, che porta un cambiamento radicale alle meccaniche del personaggio. Monster Hunter Tri è stato mostrato in superdiretta, ma prima c'è stata la recensione (e la videorecensione) scritta dal nostro uomo Mille Miglia Umberto Moioli. Capcom è uscita vincente dalla sfida di portare le radicali ma collaudate meccaniche su PSP nel Nintendo Wii, magari relegando in un angolo la combo Wiimote e Nunchuck, ma migliorando il tutto con una serie di addizioni notevoli, come l'ecosistema marino con l'aggiunta poi di un online di livello e un single player più che godibile. L'articolo di Umberto snocciola tutto sul gioco con la sua solita competenza, descrivendo le nuove armi e tutta la serie di possibilità offerte nei momenti che precedono la caccia, in cui lo studio e la preparazione del proprio "arsenale" diventano fondamentali. Capcom ha fatto insomma un lavoro certosino nell'arricchire un'esperienza di gioco già maniacalmente perfetta, graziata anche da un comparto tecnico di buon livello, che più per texture e modellazione, comunque validissime, si fa apprezzare per il grande lavoro di stile effettuato, che ha come risultato una varietà di fauna e di ambientazioni davvero notevoli.
Pistoleri & Lottatori
Ogni lavoro di Rockstar è sempre attesissimo, questa volta, a poco meno di un mese dall'uscita, il solito Moioli si occupato di testare otto ore nella vita John Marston, nel nostro provato di Red Dead Redemption . C'è poco da dire sul gioco, lo conosciamo tutti ormai, per quei pochi che si fossero messi ora in ascolto, il titolo espande le meccaniche free roaming di GTA inserendole però in un contesto western, ambientando il tutto non ai tempi della Conquista ma a cavallo tra '800 e '900, un'epoca che ha visto tramontare definitivamente il mito della frontiera, travolto dalla rivoluzione in Messico, ma soprattutto dalla tecnologia, con l'affermarsi definitivamente del treno e dell'auto, invenzioni che hanno cambiato la faccia della vita nell'Ovest come l'abbiamo conosciuta in tanti film.
Ovviamente non mancherà tutto quello che ci si aspetta quando si calpestano le strade polverose di una cittadina in mezzo al deserto o quando si galoppa nelle verdi praterie con i pellerossa alle calcagna, ma è innegabile che Rockstar abbia scelto un'ambientazione nello stesso tempo classica, ma diversa dal solito e piena di spunti. Come prassi, e come gli sviluppatori americani ci hanno abituato, grande attenzione è posta sulla storia, sugli intrecci tra personaggi principali e secondari, che daranno vita a un gioco pieno di cose da fare. Attesa spasmodica insomma, leggetevi il nostro articolo in attesa del fatidico 21 maggio. La settimana si è conclusa con l'ennesimo capolavoro, termine abusato ma perfettamente calzante, di Capcom, ovvero Super Street Fighter IV, del quale possiamo conoscere tutto grazie all'esaustiva recensione di Claudio Camboni. Più personaggi, più modalità, più stage, più online ma soprattutto un bel ripensamento su alcune questioni di bilanciamento che avevano fatto storcere il naso a molti in occasione della precedente uscita del picchiaduro. Il risultato è un titolo super in tutti i sensi, bellissimo da vedere, tecnico ma al contempo accessibilissimo, perfetto per i vecchi animali da sala giochi e per i neofiti cresciuti col solo pad in mano. Tutto questo ha però un prezzo da pagare, per tirare fuori il meglio dal gioco è necessario un arcade stick, visto che il pad, qualunque esso sia, nero PlayStation o bianco Xbox, è assolutamente poco preciso per inanellare combo lunghissime fatte di doppie mezze lune o rapidi avanti-indietro-avanti. Un piccolo sacrificio da sostenere per godere insomma del miglior picchiaduro ad incontri di questa generazione.