La Germania si piega alle necessità della Grecia, Obama è stufo delle trivellazioni petrolifere selvagge e ATI primeggia su Nvidia. Settimane di fuoco per questo pazzo mondo che deve infine misurarsi con le possibilità e i limiti della società moderna. Ma mentre buona parte del mercato è paralizzata dalla paura di investire e schiacciata dalla speculazione c'è un settore che non si ferma mai. La tecnologia infatti vive di investimenti, respira innovazione e, nonostante faccia parte di un mercato comunque implacabile, per sopravvivere ha bisogno di mantenere quel pizzico di ottimismo che gli consente di guardare al futuro.
Intel punta sulla ricerca
Intel è in procinto di investire 2.300 milioni di Pesos per l'espansione del suo Guadalajara Design Center. Si tratta di 177 milioni di dollari suddivisi in tre anni. Il piano di sviluppo supporta il National Digital Plan varato dal presidente del Messico Felipe Calderon e prevede la costruzione di un nuovo edificio, la creazione di 150 nuovi posti di lavoro e l'aumento delle iniziative educative finalizzate alla ricerca tecnologica. Non si tratta certo di filantropia considerando il ritorno in termini di immagine e sviluppo ma un investimento di questo tipo rappresenta una notizia piacevole in questo tumultuoso frangente.
Sony da il via alla rottamazione
Sony UK ripete per il secondo anno la sua iniziativa legata alla rottamazione della vecchia tecnologia.
Gli sconti, che possono essere ottenuti restituendo un qualsiasi pezzo tecnologico anche non marchiato Sony, sono mirati principalmente a sponsorizzare i sistemi Bravia ma sono previsti sconti minori anche per telecamere, lettori Blu-ray e apparati home theatre. La rottamazione permette di risparmiare fino 150 sterline per un Bravia Cinematic per scendere fino a 50 nel caso dei Bravia Essentials. Ovviamente si tratta di una mossa di natura commerciale anche se il direttore commerciale Sony UK afferma che incoraggia la gestione responsabile della spazzatura tecnologica. Ma nonostante la natura promozionale dell'evento non ci dispiacerebbe certo vedere iniziative simili anche in Italia. Oltre ai centri ufficiali Sony aderiscono all'iniziativa le catene Tesco Extra, Comet, John Lewis e Curry.
Uno schermo mostruoso
Nonostante alcuni innegabili pregi il Plasma non riesce a tenere il passo ne degli LCD ne dei LED. Negli Stati Uniti i pannelli da 52 pollici del 2009 vengono venduti poco al di sopra dei 1000 dollari nonostante alcuni modelli, per determinati utilizzi, siano superiori ad LCD di pari prezzo. Dove invece il plasma tiene ancora banco è nel campo dei pannelli molto grandi grazie alla luminosità elevata e allo spessore ridotto che ne consentono l'impiego anche in condizioni di spazio e luce non ottimali. Ed è infatti un plasma lo schermo ricurvo più grande al mondo. Un mostro da 200 pollici per 12 metri quadrati che ha portato un pò di colore nell'aeroporto di Kensai, in Giappone, diventando una vera e propria attrazione per i viaggiatori.
Phenom II X6, campione di compatibilità
Finalmente sono arrivati i processori a 6 core targati AMD.
Mentre le prestazioni generali non hanno fatto gridare al miracolo il Phenom II X6 1090T e il 1055T si sono dimostrati ottime soluzioni per la codifica video e per il rendering 3D. I limiti principali sono legati all'utilizzo di un'architettura vincolata ancora ai modelli a 4 processori che sembrano strozzare le prestazioni dei chip. Ma c'è anche un lato positivo nella faccenda. I due X6 sono infatti compatibili con tutte le schede madri Socket-AM2+ e Socket-AM3 con un semplice aggiornamento del BIOS. Si tratta di ben 170 modelli che consentono a chi li possiede di aggiornare il proprio sistema senza dover comprare nessun altro pezzo.
Il potere della mente
Gli studi relativi alla lettura del pensiero sono prassi scientifica ormai da qualche tempo. Potenzialmente miracolosi per chi è paralizzato o soffre di problemi motori, possono anche essere risolutivi nel caso di incidenti attivando automaticamente chiamate d'emergenza. Ma non sono da sottovalutare anche le applicazioni meno nobili che spaziano dalla possibilità di guidare senza mani a quella di controllare ogni elettrodomestico, incluso il PC, con la forza del pensiero. Ed è infatti questo lo scopo del progetto decennale lanciato dal Ministero degli Affari Interni e delle Comunicazioni Giapponese di cui ci informa Crunchgear.com. Un progetto che coinvolge nomi importanti come Toyota e Honda oltre ad istituti accademici di prim'ordine. Ma Orange Road è un cartone animato e per quanto si tratti di un progetto interessante le applicazioni al di fuori della medicina appaiono azzardate e premature anche guardando al 2020. Dopo 30 anni di studi la ben più semplice tecnologia di riconoscimento vocale è ancora acerba ed il pensiero umano è difficile da addomesticare. Sarebbe davvero imbarazzante trovarsi davanti ad un computer per lavorare su un file di Office mentre quest'ultimo continua imperterrito a caricare il paginone centrale dell'ultimo Playboy.
Internet affollato
Quattro miliardi di indirizzi non sono abbastanza.
Il protocollo IPv4 (internet protocol versione 4) è ormai insufficiente per gestire la mole di coordinate e codici che identificano i luoghi virtuali del World Wide Web. E se fino a qualche tempo fa credevamo di avere tempo fino al 2016, calcoli recenti hanno accorciato il termine ultimo al 2012. Sono organizzazioni come l'American Registry for Internet Numbers (ARIN), che si occupano di gestire l'allocazione degli indirizzi internet, a sottolineare l'urgenza di passare al più presto al protocollo IPv6 che grazie alla codifica a 128 bit può sostenere migliaia di miliardi di miliardi di indirizzi internet.
Il floppy disc va in pensione?
Puntare al futuro significa anche abbandonare le tecnologie del passato. Apprendiamo infatti dalle pagine dell'Examiner che Sony interromperà la produzione di floppy disc nel marzo del prossimo anno. Considerando che nel 2008 Sony aveva in mano il 40% del mercato mondiale dei floppy disc e che l'utilizzo del fido dischetto da 3 pollici emmezzo è stato ormai soppiantato dalle pennine USB possiamo azzardarci a dire che ci troviamo di fronte all'inesorabile tramonto di uno dei supporti più longevi di tutti i tempi. Nato nel 1981 è stato il supporto simbolo dell'Amiga e degli IBM compatibili. La sua distribuzione, almeno per quanto riguarda i dischi marchiati Sony, è passata dai 47 milioni nel 2000 agli appena 8.5 milioni nel 2009.