In queste settimane tra disastri ambientali, crisi economiche e garbugli elettorali c'è fin troppo di cui preoccuparsi. Ma finchè la terra gira c'è sempre qualche motivo per cui guardare al futuro. Per i viaggiatori c'è sempre un nuovo paese da visitare, magari meno maltrattato del proprio. Per i romantici c'è sempre un nuovo incontro, spesso migliore di uno precedente. Per noi appassionati di tecnologia c'è sempre una nuova scoperta, talvolta meno commerciale di quella del giorno prima.
Nvidia completa la serie 400
Subito dopo il rilascio della GTX 460, la scheda Nvidia di fascia media prevista per giugno, l'azienda californiana intende lanciare sul mercato anche le soluzioni entry level della serie 400. Si tratta delle GPU GF 106 e 108 che dovebbero costare rispettivamente 180 e 100 dollari. I prezzi sono superiori rispetto a quanto ipotizzato a Marzo quando sono arrivate le prime voci relative ai nuovi chipset. Speriamo che almeno i consumi siano abbondantemente inferiori rispetto a quelli delle sorelle maggiori della serie 400.
Asus sposa le G.Skill Trident
Finalmente stabile la tecnologia Trident che ha aggiunto altri 100MHz alle memorie top gamma targate G.Skill.
Le memorie, mostrate a Marzo e presentate ufficialmente ad Aprile, sono infatti riuscite a raggiungere e mantenere in piena stabilità la frequenza di 2500 Mhz sulle motherboard studiate appositamente da Asus. La ASUS P7P55D-E Deluxe e la ASUS P7P55D-E EVO supportano quindi in via ufficiale e ufficiosa queste memorie che offrono le prestazioni migliori, almeno secondo quanto dichiarato da Asus, con i processori i5 e i7 targati Intel e sono studiate specificamente per i Core-i7 860 e 870. Infatti per sfruttare a pieno queste memorie serve un sistema di tutto rispetto con un clock base di almeno 210MHz. Confermati i tempi di accesso, 9-11-9-28, comunicati da G.Skill ad Aprile.
Corsair risponde alla RAM WAR
La guerra delle RAM ninja non si ferma mai. Corsair ha infatti appena lanciato sul mercato le GTX4. Memorie record da 2533MHz testate su un Core i7 montato su una scheda madre Gigabyte P55. Ma le pecche emergono dalle stesse dichiarazioni di Corsair che consiglia di usare un sistema di raffreddamento esterno quando le memorie vengono spinte ai massimi livelli. Inoltre i tempi di accesso, 9-11-10-30, sono peggiori rispetto alle succitate G.Skill e in una certa misura vanificano quei 33MHz di guadagno. Già disponibili i prezzi che ammontano a ben 325 dollari per ogni banco da 2GB. A occhio sembra davvero troppo per una componente hardware che offre poche garanzie e non ha un gran margine di utilizzo.
Illimitato potere
Tra i 10 progetti per rinnovare e ottimizzare i consumi energetici quello che più ci interessa è l'air-lithium battery.
La batteria si rigenera utilizzando l'ossigeno che è presente nell'atmosfera esterna e non deve essere immagazzinato nella batteria consentendo all'unità energetica di avere una maggiore densità. Una batteria di grosse dimensioni potrebbe, in via teorica, alimentare un'automobile per 500 miglia. Una versione ridotta potrebbe sostenere il consumo energetico di un PC o di un telefonino per un numero di ore inimmaginabile per le attuali batterie al litio. Inoltre potremmo trovarci di fronte al primo importante passo verso la nascita delle spade laser.
Intel Atom Moorestown
Il microprocessore Atom a basso consumo è stato una delle chiavi di volta per la diffusione dei netbook di nuova generazione. Portatili nel vero senso della parola con una durata utile ben superiore alle due ore a cui ci avevano abituato i laptop di media e grossa dimensione. Ma si tratta di un successo quasi involontario visto che la roadmap del Menlow, nome in codice dell'Atom 25xx, era ben differente e puntava a dispositivi tablet, consoles portatili e lettori multimediali handheld. La bontà dell'architettura Atom nel campo dei PC portatili non ha però dissuaso Intel dal puntare al sempre più florido mercato mobile. Il colosso dei microchip ha infatti presentato il nuovo processore di questa fortunata serie. Il Moorestown, o 26xx, è un system on chip che include CPU, GPU e controller e riesce comunque a consumare il 50% in meno del Menlow in idle. Inoltre poggia su un die inferiore del 30%, è più piccolo del 40% e promette prestazioni strabilianti nel campo di smartphone, handheld e tablet PC. Un'analisi approfondita ci arriva grazie a questo articolo di HotHardware.com.
Fibra Ottica in tempi brevi?
Finalmente al via "Fibra per l'Italia" e questa volta pur chiamandosi fibra non sarà utilizzata solo per l'alta moda milanese.
L'iniziativa lanciata da Wind, Vodafone e FastWeb arriva in drammatico ritardo ma dovrebbe finalmente portare alla cablatura, in tempi relativamente brevi, delle 15 maggiori città italiane. Si parla di 2.5 miliardi di euro per l'investimento iniziale che sarebbero recuperati in 9 anni, seguiti da altri 8.5 miliardi che consentirebbero di portare la fibra in 500 comuni e di recuperare l'investimento in 11 anni. Bertoluzzo e Gubitosi, rispettivamente a capo di Vodafone e Wind, hanno persino invitato Telecom che potrebbe avvantaggiarsi di un progetto senza controllori unici. Ma telecom, da tempo alle prese con la fibra ottica ma fino ad oggi con scarsa convinzione, ha ripreso vita grazie all'arrivo della concorrenza e sembra decisa a muoversi per conto proprio. Bernabè, AD di Telecom, ha dichiarato che l'azienda non cambierà i propri piani ed è pronta, in coordinamento con l'Authority, a sostituire la rete in rame di Milano con la rete in fibra in vista dell'Expo 2015. L'Authority ancora una volta con Telecom dunque ed in procinto di aumentare persino le tariffe di Unbundling (utilizzo di infrastrutture di un altro operatore) i cui proventi entrano quasi tutti nelle tasche dell'ex monopolista.
Occasioni sprecate
Joysitck Division ha pubblicato un articolo in cui tratta le 5 periferiche da gioco più ridicole mai rilasciate. Una definizione fin troppo riduttiva per il visionario Power Glove Nintendo ma azzeccata per alcune delle tecnologie menzionate come la periferica anatomica sviluppata per fini sessuali da Overflow. Nella classifica anche l'Activator di Sega, una pedana ottagonale con otto infrarossi disegnati per catturare e riprodurre le mosse del giocatore posizionato in piedi al centro dell'attrezzo. Ma il tentativo di anticipare il Natal di Microsoft non è andato a buon fine. L'activator, acerbo e inadatto ai picchiaduro bidimensionali, avrebbe con tutta probabilità riscosso molto più successo se abbinato a titoli dancing. Certo affermarlo oggi è fin troppo facile ma sorprende scorprire che Assaf Gurner, il padre dell'Activator, non è solo un marzialista ma anche un musicista.