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Sognando Cybertron

L'eterna guerra tra bene e male non cessa: che fine farà Cybertron? A noi l'ardua scelta

PROVATO di Umberto Moioli e Roberto Vicario   —   31/05/2010

Versione testata: Xbox 360

Sognando Cybertron

A poco meno di un mese dall'uscita nei negozi, siamo stati inviati negli studi di Activision per visionare il lavoro svolto dai ragazzi di High Moon Studios. Dopo un lungo filmato introduttivo in cui ci vengono mostrate le due fazioni in lotta - Autobots e Decepticons - entriamo nel menu principale di Transformers: La Battaglia per Cybertron: per la nostra prova ci è stato possibile scegliere di giocare una parte della storia con entrambe le fazioni. Il livello giocato con gli Autobots è stato lo stesso di cui vi avevamo parlato in una nostra precedente anteprima, per questo motivo non ci dilungheremo su esso ulteriormente, rimandandovi a quanto scritto precedentemente.

Guerra senza esclusione di colpi

Decisamente di più da dire per quel che riguarda la fazione dei Decepticons invece c'è, dato che fino a questo momento non era stato possibile provare l'esperienza dalla parte dei cattivi. Selezionato il capitolo, ci viene chiesto di scegliere uno tra tre diversi modelli di robots, gli altri due saranno controllati dalla CPU e ci faranno da spalla durante i combattimenti. La nostra scelta è caduta ovviamente su Megatron. Scopo della missione è quello di infiltrarsi nella stazione spaziale di Starscream e conquistarla.Trattandosi di una fortezza, oltre alla resistenza degli Autobots, durante l'avanzamento nei vari corridoi della stazione il giocatore dovrà fare moltissima attenzione anche a delle postazioni fisse che usciranno all'improvviso dalle pareti per cercare di arrestarne l'avanzata.

Sognando Cybertron

Diversi tipi di Autobots, tutti con caratteristiche differenti, si scaglieranno contro di noi per cercare di eliminarci. Ogni nemico richiede una tecnica di approccio diversa, ci saranno robots più agili e altri invece saranno più resistenti. Grazie a queste piccole ma significative caratteristiche i combattimenti si sono dimostrati molto solidi. Bisogna fare un uso sapiente delle armi, perché munizioni se ne trovano poche nel corso del livello. L'ideale è riuscire a miscelare in parti uguali il corpo a corpo con gli attacchi armati. Inoltre ogni Decepticon dispone di un potere difensivo e uno offensivo, attivabili rispettivamente con LB e RB: il potere difensivo consiste in una sorta di scudo temporaneo che darà tempo al nostro robot di ricaricare la barra della salute mentre quello offensivo, viceversa, lancerà un'onda d'urto elettromagnetica che manderà in corto circuito tutti gli avversari nelle vicinanze, un sistema che si è rivelato fondamentale nel corso della nostra prova per sbrogliarci dalle situazioni più difficili.

Come se non bastasse, in alcuni punti sarà possibile utilizzare delle postazioni fisse, quest'ultime potremo anche decidere di staccarle dalla loro postazione e renderle mobili scegliendo una maggiore potenza di fuoco, a discapito però di agilità e velocità. L'intelligenza artificiale, giocando a livello normale, ci è sembrata più che discreta. Sia i nemici che i nostri compagni di squadra sono abbastanza attivi e rendono avvincenti i duelli cercando di ripararsi dietro a casse o simili oppure di aggirare e coprirsi le spalle a vicenda. Inoltre la possibilità di trasformarsi in ogni momento in veicolo rendono gli scontri sempre imprevedibili e mai simili l'uno all'altro. La missione si è dimostrata longeva e ad allungarla ulteriormente c'è stata la possibilità di scovare in giro per il livello dei loghi collezionabili, come obiettivo secondario; in ogni livello ce ne saranno diversi posizionati nei luoghi più impensabili. Tecnicamente parlando il titolo ci è sembrato continuare sulla stessa scia di qualche mese or sono.

Sognando Cybertron

I vari Transformers, come già detto, si ispirano a quelli resi famosi dalla serie animata e non più a quelli del cinema. La palette dei colori più scura e una struttura dei vari livelli decisamente dark e a tratti claustrofobica rendono sicuramente il titolo più adatto a quella parte di videogiocatori esperti che avevano snobbato i precedenti capitoli. Inoltre il doppiaggio dei personaggi è di ottima fattura donando credibilità ai robots. La speranza è che con la localizzazione nella nostra lingua madre non si perda questo carisma, rischiando cosi di farli sembrare meno adulti. Purtroppo non ci è stato dato modo di provare la modalità cooperativa e tantomeno Activision si è voluta sbilanciare su quelle multiplayer. Tirando le somme: un gameplay più solido e un art e level design sicuramente più adulti rispetto al passato vengono confermati anche in questa ulteriore prova di Transformers: La Battaglia per Cybertron; forse questa è veramente la volta buona per il rilancio di un brand storico. Appuntamento al 25 Giugno per il verdetto.

In dieci per Cybertron

Alla prova in terra nostrana di una delle due campagne per il singolo giocatore, se n'è aggiunta una seconda dedicata al multiplayer e tenutasi nel corso dell'evento di presentazione della prossima line-up di Activision. Come prevedibile, impugnato il pad, i controlli e il feeling restituito mentre si comanda il proprio alter ego robotico sono gli stessi già descritti per il single player, accostabili a quelli di un qualsiasi sparatutto in terza persona. La scelta di non includere un sistema di coperture deve essere ricercata nella difficoltà di amalgamare una caratteristica simile alla possibilità, in qualsiasi momento premendo l'analogico destro, di trasformarsi in un veicolo e tutto sommato non se ne sente la mancanza grazie a un'azione già sufficientemente varia. Le modalità di gioco rispondono in gran parte a quelle classiche, come il team deathmatch, o a varianti delle stesse, come una rivisitazione delle mappe in cui prendere il controllo di determinati territori, senza stupire per innovazione o profondità ma in compenso regalando una sensazione di padronanza delle meccaniche fin dal primo minuto.

Il pezzo forte di un fronte competitivo che per una volta potrebbe essere un po' più di un semplice cadeau, sarà però il sistema a classi e relativi potenziamenti, costruito su una progressione che ha più di qualcosa in comune con quella nei vari Call of Duty. Passare dallo Scout, una sorta di cecchino con abilità volte all'intrusione tra le linee nemiche, come l'invisibilità, al Soldier, estremamente resistente e dotato di una notevole potenza anche nel corpo a corpo, vuol dire vivere due esperienze di gioco diverse e in modo simile sono apparsi ben caratterizzati anche il Leader, un damage dealer da media distanza capace anche di aumentare i valori dei compagni vicini, e il Scientist, un misto tra il Medico e l'Ingegnere di Team Fortress 2, tra torrette, barriere e abilità curative. Non manca la possibilità di personalizzare l'estetica e apprendere, conquistando esperienza e scalando i livelli, nuove abilità come fossero gli oramai standard perks utilizzati in moltissimi sparatutto in prima persona. Alla prova dei fatti e con un massimo di dieci giocatori su schermo, c'è stato modo di divertirsi e nonostante le mappe non siano qualcosa di rivoluzionario, ci sono delle discrete prospettive di successo. Insomma trasformazioni, classi e abilità, un misto di tantissimi elementi che non porteranno a un'esperienza competitiva perfetta o dal bilanciamento sopraffino, ma che dimostrano una cura incoraggiante, con allo stesso tempo un'ulteriore iniezione di longevità.

CERTEZZE

  • Transformers più maturo
  • Cybertron in tutto il suo splendore
  • Multiplayer competitivo ricco di opzioni

DUBBI

  • Si spera non diventi ripetitivo alla lunga
  • Longevità delle due campagne cooperative
  • Localizzazione in Italiano all'altezza